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DOUBLE DIP RECESSION, SENSAZIONE REALE!

Scritto il alle 01:10 da icebergfinanza

 

Nel novembre del 2008, in " Orizzonti nella Nebbia" post dedicato a tutti coloro che hanno contribuito anche economicamente a questo viaggio scrissi che  quella che io da tempo mi ostinavo a chiamare STAGDEFLATION, termine che non troverete in alcun riferimento accademico,  in fondo altro non era che una profonda recessione accompagnata dalla deflazione immobiliare, deflazione finanziaria e da allora anche dalla deflazione delle materie prime e di conseguenza dei prezzi e dei consumi. Sempre in quell’occasione scrissi:

" Io non ho verità da condividere, nessuna certezza  anche se sino ad oggi avevo un faro ben distinto, la primavera del 2009 è dietro l’angolo, i 950 punti dello S&P500 sono stati disintegrati e in tutta sincerità la velocità e la profondità di questo crollo mi inducono a rivedere completamente le mie considerazioni. (…) Nella peggiore delle ipotesi non è da escludere la possibilità di rivedere lo S&P500 a 450 punti anche se credo che la previsione più realistica siano i 600 o i 690 punti. "

Tutte le mie considerazioni erano basate esclusivamente su un approccio di tipo fondamentale, ( Earnings vs P/E ratio ) nessun riferimento a livelli di natura tecnica.Il temporaneo crollo dell’indice S&P500 si è fermato ad un minimo di 666 punti nel marzo di quest’anno, nella forbice indicata a novembre dello scorso anno.

Detto questo, successivamente in un altro post "dedicato" dal titolo " Una Realtà Fondamentale ", a gennaio di quest’anno,  in occasione dei festeggiamenti del secondo compleanno di Icebergfinanza,  scrissi:

La “leggenda” della tarda primavera del 2009 è un insieme di analisi storico/fondamentale accompagnata da un’analisi ciclica e temporale, supportata da alcuni elementi che fanno prevedere una sorta di DOUBLE DIP RECESSION a metà strada tra una recessione e una depressione, con una possibile ripresa trainata dal nuovo NEW DEAL di Obama; prima o poi qualche effetto di breve termine lo produrrà o no questo imponente elettroshock, si un effetto di breve termine.

Abbiamo già visto in passato che in molti si sforzano di ricordarci che solitamente i mercati anticipano tutto, magari di 6 mesi, magari di 3 mesi ma anticipano tutto e spesso allo stesso tempo quando le cose vanno male, scontano tutto! (…)

(…) Io stesso ho spesso fatto riferimento alcuni mesi fa alla fine di questa recessione per fine anno 2009 e di conseguenza per avere un’ulteriore riferimento temporale collocare la ripresa a circa 6 mesi prima.
Inutile far notare che oggi qualcuno ci ricorda come il PIL, stia per diventare positivo dal secondo semestre del 2009, una positività effimera!
Ma continuamo……
(…) Ebbene questo viaggio ha insegnato molte cose anche a me, non solo a voi, mi ha aperto molti orizzonti, circa un anno fa ho compreso che non sempre le operazioni delle banche centrali significano reale liquidità immessa nei mercati, alcuni mesi fa ecco che la statistica cancella definitivamente la regola dei 3/6 mesi prima della recessione, la regola che vede una ripresa sei mesi prima della fine di una recessione e un rialzo stellare a partire da tre mesi prima,  semplicemente una realtà fondamentale.(…)
Sta di fatto che, questa volta,  la  ripresa dei mercati ha voluto strappare la regola, aumentando a 9 i mesi di anticipo prima della fine tecnica di questa recessione.
Per recessione tecnica si intende, quella recessione nella quale il PIL Prodotto Interno Lordo, diminuisce per almeno due trimestri consecutivi.
Ricordo solo per dovere di cronaca che secondo i canoni del National Bureau Economic Research, ente preposto alla rilevazione ufficiale dell’inizio e della fine di una recessione, dice:

…." La recessione è un calo significativo dell’attività economica diffusa in tutta l’economia, della durata di più di due mesi, normalmente visibile nei dati del PIL, in termini reali, reddito, occupazione, produzione industriale, vendite al dettaglio " ….

Lo so avete letto questa frase un migliaio di volte, ma credetemi non conosco altra maniera oltre alle mie analisi per far comprendere a tutti coloro che si accostano a questo veliero, come questa recessione ci accompagnerà nel tempo oltre quello che il "main stream" sussurra, perchè ad oggi in termini reali non c’è traccia di un significativo recupero dei redditi, dell’occupazione, di una  produzione industriale che vada al di la di una ricostituzione delle scorte o delle vendite ovvero i consumi!

La recessione reale non ha nulla a che vedere con la recessione tecnica, nulla!

Nella sua ultima intervista a Bloomberg, Feldstein, presidente del NBER ci dice che … HE’S NOT READY TO DECLARE RECESSION OVER …. di non essere pronto a dichiarare la fine della recessione.

Tornando al post dal titolo una " Una Realtà Fondamentale " prosegui con ….

(…) Ma la mia visione va ben oltre la primavera del 2009 e la fine di questa recessione potrebbe essere solo temporanea e poi vedremo perché.(…)Ora abbiamo davanti alcuni mesi dove,  le onde dell’oceano finanziario, offriranno un spettacolo storico mai visto prima, tutto è possibile, noi navighiamo a vista; nella mia mente si fa sempre più strada la possibilità di assistere ad una immensa recessione/depressione paragonabile ad una  W non una W normale ma una recessione che come accadde lo scorso anno, dovrà subire una scossa ad opera dell’imponente dose di metadone classico, che le banche centrali e i governi stanno iniettando nel sistema.
 
Dalla metà di quest’anno ( la leggendaria tarda primavera del 2009 ) o magari a seconda di come andranno le cose nei primi due trimestri, dalla tarda estate,  potremo assistere ad un rimbalzo spettacolare che anticipa una ripresa dell’economia, una ripresa che potrebbe rivelarsi effimera, prima di un ulteriore e definitivo affondo nell’arco dei prossimi anni, anni nei quali, molti nodi verranno al pettine.(…)
Quello che oggi mi interessa evidenziare è la parola "Double Dip Recession" che come avete letto pronunciai per la prima volta nel novembre dello scorso anno una parola che secondo Google Trends, ha trovato un’esplosione nel web, solo negli ultimi tempi.
Vi riporto poi alcuni link recenti che fanno riferimento alla possibile doppia recessione che ricorda da vicino quella degli anni ’80 anche se in un diverso contesto economico.

 double dip recession  
 

Harvard’s Feldstein Sees Risk of ‘DoubleDipRecession in U.S.  21 Jul 2009 The US recession may not be coming to an end and there is a risk the economy may experience a “doubledip” contraction, said  (Bloomberg )

Roubini Sees Increasing Risk of DoubleDip Recession (Update1  – 24 Aug 2009 Nouriel Roubini, the New York University professor who predicted the financial crisis, said the chance of a doubledip recession is … (Bloomberg )

Doubledip recession risk rising: El-Erian | Reuters – 4 Sep 2009 NEW YORK (Reuters) – The US economy faces an increasing risk of stalled growth in 2010, the chief executive of top bond fund Pimco said on … ( REUTERS )

E’ importante inoltre aggiungere che come sussurrano le voci accademiche…

(…) Il peggio è passato e l’economia mondiale è probabilmente uscita dalla fase di caduta libera vissuta fra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, ma «dobbiamo restare prudenti» e non si esclude che la strada da percorrere sia «accidentata»( Trichet )

(…) «L’economia è ancora debole e non è ancora chiaro se il miglioramento a cui abbiamo assistito recentemente sia l’inizio di una sostanziale ripresa. C’è il serio rischio che fra le fine dell’anno e l’inizio del prossimo possiamo assistere a un nuovo calo». ( Martin Feldstein )

Detto questo si tratta solo e sempre di visioni, ma spesso come è accaduto in questo nostro viaggio, di visioni supportate da analisi fondamentali. Non starò a ripetervi in questa sede,  quali sono gli squlibri ancora presenti nel sistema economico mondiale, non parleremo di carte di credito, di bad loans, di non performing credit, non parleremo di seconda ondata della crisi finanziaria, di nuove insolvenze lo hanno già fatto Alex Weber, attuale governatore della Banca Centrale Tedesca e Josef Ackermann attuale ceo di Deutsche Bank. Non parleremo di deflazione o dell’ultima onda che attende il mercato immobiliare con il reset dei muti ARMs a partire dalle categorie Alt-a e Prime, non accenneremo al crollo del mercato immobiliare commerciale, ma parleremo solo di disoccupazione ed in maniera particolare di " JOBLESS RECOVERY "

La crisi non è finita, avrà serie conseguenze sul mercato del lavoro nei prossimi mesi». L´allarme di Napolitano al seminario Ambrosetti di Cernobbio sottolinea una specificità italiana e al tempo stesso coglie un problema mondiale
 
06/09/2009 |  Repubblica |  Economia
La distruzione del capitale umano
 

La «jobless recovery», ripresa che non crea occupazione, è al centro dell´attenzione anche in America. Ma l´Italia, con due milioni di disoccupati, non è riuscita finora ad agganciare neppure la mini-crescita dei nostri due principali partner economici, Germania e Francia. L´autunno sarà durissimo per chi cerca un impiego, le tensioni sociali s´inaspriranno. Il contesto mondiale non ci aiuta. Gordon Brown nel presiedere il G-20 parla di «snodo critico per l´economia globale». E avverte: guai a pensare che il peggio sia passato. Il ministro del Tesoro Usa, Tim Geithner, conferma: «Sfide serie all´orizzonte, sarebbe un errore premere troppo presto sul freno». Il Fondo monetario internazionale corregge in peggio le stime sulla recessione a fine 2009: meno 1,4% la crescita globale, un dato perfino troppo roseo perché è una media con i paesi che continuano a svilupparsi come Cina e India. I mercati finanziari soffrono di un intrigante strabismo. Le Borse hanno cominciato a festeggiare a marzo. Un diverso messaggio viene dai mercati obbligazionari – che movimentano volumi di capitali assai superiori – dove la costante discesa dei tassi tradisce sfiducia: quando gli investitori intravedono la crescita, i rendimenti normalmente aumentano.
Capire quel che sta accadendo dentro la più grande economia del mondo, l´America, è essenziale per noi. Perché da decenni i periodi di crescita hanno avuto l´innesco iniziale negli Stati Uniti, e l´economia globale non ha ancora trovato un motore di ricambio. In America l´euforia di Wall Street si nutre di apparenze. La Borsa gode perché ad agosto sono stati licenziati «solo» 216.000 lavoratori. Il dato piace perché all´inizio dell´anno si distruggevano posti al ritmo di 700.000 al mese. Ma si trascura il fatto che quei licenziati dei mesi precedenti non sono stati più assunti, e il totale dei disoccupati continua a crescere inesorabilmente. Dall´inizio della crisi mancano all´appello 9,5 milioni di posti. Almeno 5 milioni sono i disoccupati di lunga durata, quelli che rimangono senza lavoro per più di sei mesi: un fenomeno tristemente noto in Europa ma dal quale gli Stati Uniti in passato erano meno colpiti, per la flessibilità del loro mercato. Ogni volta che si apre un´opportunità di impiego, per un posto si presentano in media sei candidati. Il tasso di disoccupazione americano che era del 4,6% appena due anni fa, toccherà il 10% entro quest´autunno. Se si aggiungono i sotto-occupati – quelli che devono accontentarsi di posti precari e part-time in mancanza di meglio – la massa sale al 16,8%. È dalla fine della seconda guerra mondiale che non si verificava un disastro sociale di queste proporzioni. E questo avviene malgrado una generosa distribuzione di spesa pubblica – i 787 miliardi di dollari dello «stimolo Obama» – senza la quale l´impoverimento sarebbe stato ancora più grave.
Commentando i dati di agosto sulla disoccupazione Dean Baker, direttore del Center for Economic and Policy Research di Washington li definisce «un rapporto orribile». Infatti finché non s´inverte davvero il ciclo dei licenziamenti, da che parte può ripartire l´economia? La crisi del lavoro riduce il potere d´acquisto, in un paese dove i consumi generano il 70% della creazione di ricchezza. Gli scenari più realistici ormai situano una vera ripresa americana attorno al 2014. Prima di allora ci attende solo la «jobless recovery», crescita asfittica e mercato del lavoro immobile. 2014? Cinque anni sono un periodo interminabile. Soprattutto per chi ha perso il lavoro, o ha dovuto ripiegare su impieghi indesiderati e meno pagati, infine per i giovani che concludono gli studi e si presentano sul mercato. È il problema centrato ieri da Napolitano. La «jobless recovery» comporta un´immensa distruzione di capitale umano. Per i ventenni un´attesa così prolungata crea un vuoto incolmabile di esperienza nei primi anni di contatto con la realtà, quelli che dovrebbero essere i più formativi all´uscita dalla scuola e dall´università. Genera un insicurezza che si traduce in perdita di autostima. Per i cinquantenni un mercato del lavoro congelato fa svanire rapidamente ogni residua speranza di agganciare un´attività. S´infoltiscono le schiere dei prepensionati, o dei «precari maturi» che si arrangiano in attesa della pensione. Anche questo è un fenomeno distruttivo: peggiora gli equilibri del sistema previdenziale; depaupera il mondo delle aziende di una generazione che in passato era portatrice di esperienza e contribuiva alla formazione dei giovani neoassunti. La disoccupazione è tutte queste cose e altro ancora: lo stress psicologico si diffonde in tanti rivoli, crea milioni di depressi, conflitti familiari, malattie. Perciò di fronte alla disoccupazione che continua a crescere implacabilmente, è assurdo celebrare il fatto che «la sua velocità diminuisce». È per questo che i dati sul mercato del lavoro dovrebbero diventare i più seguiti, i più analizzati, ben più importanti di quell´astrazione che è il Prodotto interno lordo.
L´emergenza lavoro è la ragione principale per cui è prematuro il dibattito fra governi sulla «exit strategy» in politica economica. Cioè l´idea che bisogna già cominciare a tirare i remi in barca, ridimensionando gli sforzi di spesa pubblica fatti nei mesi scorsi. «Sarebbe un grave errore, non è il momento di lasciarsi andare a eccessi di fiducia», dice giustamente Gordon Brown. La mobilitazione di risorse pubbliche è ancora necessaria, per scongiurare lo spettro di una ricaduta: la famigerata «doppia v», la forma geometrica che avrebbe l´andamento della crisi, se un effimero sussulto di vitalità viene seguito da un´altra fase di recessione. Un dispiegamento intelligente dell´azione dello Stato in questi frangenti può fare la differenza. La prova è nei fatti: la Francia ha speso il doppio di risorse pubbliche di noi nella manovra anti-crisi e ha ritrovato un segno più nella sua crescita, l´Italia continua a perdere terreno.

 


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Federico Rampini

La «jobless recovery» comporta un´immensa distruzione di capitale umano.(…) Noi su Icebergfinanza abbiamo sempre parlato di uomini e donne, non di numeri, di anime, non di burattini, abbiamo analizzato e stiamo continuando ad analizzare ogni particolare, a proporre alternative reali…..  La disoccupazione è tutte queste cose e altro ancora: lo stress psicologico si diffonde in tanti rivoli, crea milioni di depressi, conflitti familiari, malattie. Perciò di fronte alla disoccupazione che continua a crescere implacabilmente, è assurdo celebrare il fatto che «la sua velocità diminuisce». È per questo che i dati sul mercato del lavoro dovrebbero diventare i più seguiti, i più analizzati, ben più importanti di quell´astrazione che è il Prodotto interno lordo.

Non dimenticate queste parole, di Federico Fubini, non dimenticatele mai!

Sul blog di ROBERTREICH c’è una bellissima analisi su quanto sta accadendo in America, una… The Real News About Jobs and Wages — An Ode to Labor Day. In un turbinio di dati e di realtà nascoste che vi invito a leggere, Robert conclude così:

" (…) Questa logica è moralmente ed economicamente insostenibile. Se abbiamo imparato qualcosa dalla Grande Recessione-Mini Depressione degli ultimi 18 mesi, è che l’inclinazione del reddito e della ricchezza all’inizio ha reso la nostra economia molto meno stabile. Quando la maggior parte della classe media e degli americani sono poveri o perdono il loro posto di lavoro o si sentono minacciati dalla perdita del posto di lavoro, e quando coloro che hanno ancora un posto di lavoro una diminuzione dei salari, semplicemente non c’è alcun modo per l’economia di rimettersi in carreggiata. La strada in cui eravamo con salari medi stagnanti e una disuguaglianza e una precarietà del lavoro che si stavano ampliando, l’invitabile conclusione è che tutto questo ci ha portato in questo pasticcio in primo luogo.(…)

Ineccepibile, come ineccepibile è quanto scrissi molto tempo fa a proposito di questa crisi, parole di un testimone d’eccezione dell’epoca della Grande Depressione, l’allora governatore della Federal Reserve MARRINER.S.ECCLES governatore il 1934 e il 1948 uomo che condivise accanto a Franklin Delano Roosevelt gli anni della Grande Depressione:

The stimulation to spending by debt-creation of this sort was short-lived and could not be counted on to sustain high levels of employment for long periods of time.

Lo stimolo al consumo offerto dalla creazione del debito è stato di breve durata e non può essere fatto affidamento per sostenere elevati livelli di occupazione per lunghi periodi di tempo.

Had there been a better distribution of the current income from the national product — in other words, had there been less savings by business and the higher-income groups and more income in the lower groups — we should have had far greater stability in our economy.

Se ci fosse stata una migliore distribuzione del reddito corrente dal prodotto nazionale – in altre parole, se ci fosse stato meno risparmio da parte delle imprese e gruppi dal reddito più alto e più redditi nei gruppi di redditi bassi  – avremmo avuto una maggiore stabilità nella nostra economia. 

The time came when there were no more poker chips to be loaned on credit. Il momento è arrivato, quando non vi erano più chips da poker per essere prestate.

Debtors thereupon were forced to curtail their consumption in an effort to create a margin that could be applied to the reduction of outstanding debts.

I  debitori di conseguenza, sono stati costretti a ridurre il loro consumo, nel tentativo di creare un margine da applicare alla riduzione dei debiti.

Unemployment further decreased the consumption of goods, which further increased unemployment, thus closing the circle in a continuing decline of prices.

Il tasso di disoccupazione in aumento ha diminuito ulteriormente il consumo di beni, con un ulteriore aumento della disoccupazione, chiudendo così il cerchio in una continua diminuzione dei prezzi.

Earnings began to disappear, requiring economies of all kinds in the wages, salaries, and time of those employed. I rendimenti hanno incominciato a scomparire,  richiedendo economie ( risparmio ) di tutti i tipi negli stipendi, nei salari e nel tempo di questi lavoratori.

And thus again the vicious circle of deflation was closed until one third of the entire working population was unemployed, with our national income reduced by fifty per cent, and with the aggregate debt burden greater than ever before, not in dollars, but measured by current values and income that represented the ability to pay.

E quindi di nuovo il circolo vizioso della deflazione è stato chiuso sino a che  un terzo di tutta la popolazione attiva è rimasta disoccupata, con il nostro reddito nazionale ridotto del cinquanta per cento, e con il debito totale più grande che di  prima, non in dollari, ma misurato dal valore corrente e  redditi che hanno rappresentato la capacità di pagare.

Ma chi la legge la Storia oggi, non di certo gli illuminati che conoscono senza alcuna eccezzione la storia della Grande Depressione, esaltati per la loro cultura, non di certo il timoniere per eccellenza, un certo Ben Bernanke.

Non c’è tempo per la storia, anche se oggi si tratta esenzialmente di una immensa crisi antropologica, una crisi dove la dimensione economica e finanziaria fa da contorno.

Il "nostro" CalculatedRisk ci lascia un’analisi magistrale per comprendere per quale motivo i dati rilasciati dal BLS non si combinano con le richieste dei sussidi di disoccupazione, perchè sino a quando questi non saranno scesi dagli attuali 570.000 settimanali a soli 400.000 non vi sarà alcuna ripresa dell’occupazione.

Qualcuno si è esaltato perchè i salari sono aumentati di uno 0,3 % nell’ultimo rilevamento del BLS, peccato che non si sia accorto che per fortuna si è trattato di un incremento dei salari minimi, quelli sociali, non certo quelli che le imprese tendono a ridurre nel mezzo della più grande recessione della storia o come dice Reich nel bel mezzo di questa mini depressione.

Ho dentro una rabbia che spaccherei il mondo a darVi questa notizia, la notizia di bambini senza casa, scolari e studenti, un milione di piccole anime senzatetto, colpa dei genitori….certo è sempre colpa dei genitori, delle loro scelte, dei loro azzardi, ma la società dove sta, dove impiega i suoi soldi lo Stato a sostenere il rischio sistemico di istituti finanziari decotti, buttando risorse nel fuoco eterno di una crisi epocale:

While current national data are not available, the number of schoolchildren in homeless families appears to have risen by 75 percent to 100 percent in many districts over the last two years, according to Barbara Duffield, policy director of the National Association for the Education of Homeless Children and Youth, an advocacy group. There were 679,000 homeless students reported in 2006-7, a total that surpassed one million by last spring, Ms. Duffield said. ( NYT )(thanks to CalculatedRisk )

Ma non è finita ecco la storia sul NYTIMES di quattro lavoratori scoraggiati, ovvero coloro che vorrebbero disperatamente un lavoro ma che ormai non credono più nella possibilità di trovarlo, ma ciò non significa che non vogliono essere assunti, le interviste dimostrano che molti stanno cercando disperatamente un lavoro, ma la loro incapacità di trovarne uno gli ha resi la  massima espressione di pessimismo che questa recessione si sta portando via.

C’è tutta l’angoscia della disoccupazione nel post di CalculatedRisk un’indagine mostra che la Grande Recessione del 2007/2009 potrebbe essere di lunga durata negli effetti finanziari e psicologici su milioni di persone e quindi sul tessuto sociale della nazione. Due terzi degli intervistati dicono di essere depressi, più della metà ha preso in prestito denaro da amici o parenti e un quarto ha saltato il pagamento del mutuo o l’affitto….

Noi di Icebergfinanza abbiamo puntato ormai da tempo il canocchiale sul nuovo e permanente centro di gravità di questa immensa crisi, il mercato del lavoro, non solo in America, ma anche in Italia e nel resto del mondo la situazione è difficile per non dire a volte tragica. SI parla di 60 milioni di nuovi disoccupati in tutto il mondo, abbiamo visto la scorsa settimana quello che è accaduto in Cina, la nuova terra promessa.

Le soluzioni man mano che passa il tempo diventano sempre più difficili, redistribuzione dei redditi nell’immediato al di la delle parole, "demagogia o populismo" di cui ama riempirsi la bocca, la bocca di colui che non vuole il cambiamento, Serve un passo indietro da parte di tutti, proporzionalmente al reddito, serve maggiore responsabilità e sostenibilità, una rete sociale che ammortizi le conseguenze psicologiche di questa crisi, diversamente non resta che attendere la fine di questa tempesta, sperando che tutto torni come prima, sperando nel nulla.

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!  

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54 commenti Commenta
Scritto il 8 Settembre 2009 at 06:19

Grazie Capitano per questo ulteriore imponente, illuminante lavoro .
Buona giornata Compagni di viaggio.
Valentina:-)

p.s Bill ho chiesto al Capitano se cortesemente ti fa avere la mia e.mail….
SD, si speriamo di vederci tutti presto e di sentire PG con buone notizie, sono sempre contattabile tramite splinder o se vuoi,Ti faccio avere la mia e.mail. Mi sembra di ricordare, che ccp ha il Tuo contatto, nel fine settimana vado a trovarla potrei chiedere a Lei? Ciao.

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 08:40

A proposito del mondo del lavoro

http://sapienza-finanziaria.blogspot.com/2009/09/il-ricatto-del-contratto-tempo.html

Buona giornata. Paolo

Scritto il 8 Settembre 2009 at 09:23

“…Serve un passo indietro da parte di tutti, proporzionalmente al reddito, serve maggiore responsabilità e sostenibilità…”

Andrea,

in concreto cosa proporresti?

Io continuo a dire che si devono trovare le risorse (ingenti) tassando i patrimoni mobiliari e le rendite finanziarie.

Se poi vogliamo guardare più avanti credo che queste risorse andrebbero investite in infrastrutture energetiche generando occupazione e mettendo in cascina un potenziale di generazione che in futuro sarà indispensabile.

E mi importa relativamente poco se con il petrolio a < 70 UDS (ed il gas ancora più conveniente) le fonti alternative non raggiungono la "grid parity" oggi , la raggiungeranno quando il costo dei combustibili fossili salirà inesorabilmente non per speculazione ma per scarsità.

A quel punto tutto sarà più conveniente ma sarà troppo tardi.

Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 11:33

Andrea, mio fratello ha dovuto assumere 7 posizioni (letturista contatori) per un’azienda pubblica ad Agrigento. Ebbene si è accorto che i candidati “disoccupati” avevano tutti un lavoro, in nero, autonomo o dipendente.

Stella

Scritto il 8 Settembre 2009 at 13:04

“7.777 euro di tasse ed imposte all’anno per ogni italiano
Di Pierpaolo Molinengo

Un’analisi della Cgia di Mestre mette in evidenza che su ogni italiano grava un peso tributario annuo, fatto di sole tasse, imposte e tributi, pari a 7.777 euro. In Germania la quota pro capite ha raggiunto i 7.052 euro. Tra i principali paesi dell’area Euro solo la Francia sta peggio dell’Italia. Ma si tratta di una situazione relativa, perché i cugini transalpini versano una media di 8.053 euro di tasse allo Stato ma vengono “ricompensati” con una spesa sociale pro capite pari a 10.494 euro.
In termini di spesa sociale sottolinea che i tedeschi ricevono, invece, 8.972 euro pro capite l’anno, mentre a noi italiani tra spese per la sanità, l’istruzione e la protezione sociale si raggiungono appena i 7.749 euro: vale a dire circa 2.745 euro in meno della Francia e 1.223 euro in meno della Germania. Se l’attenzione, invece, si sofferma sul saldo, vale a dire sulla differenza pro capite tra quanto riceviamo in termini di spesa e quanto versiamo in termini di tasse, per i francesi risulta essere positivo e pari a 2.441 euro. Anche il differenziale tedesco registra una valore positivo pari a 1.920 euro. Solo noi italiani segniamo un saldo negativo cioé sono maggiori le tasse che versiamo di quanto ci viene restituito in termini di spesa e il risultato è pari a 28 euro pro capite.”

C’è qualcuno esperto di bilanci delle pubbliche amministrazioni che mi sappia spiegare questi numeri ?
Come vengono calcolati ?

grazie
Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 13:21

Capitano,la Cina compra oro l’oro sale ed il dollaro si svaluta,vedo tempesta all’orizzonte tu che ne pensi? Claudio

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 13:27

te lo dico io…
l’ Argentina è vicina!

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 13:37

Ma nessuna crisi globale è mai uguale alle altre, quella attuale non è ciclica, ma strutturale, in quanto si sono affacciati ai mercati internazionali nuovi grandi produttori in grado di produrre merci di tutti i tipi, anche di tecnologia avanzata, sottraendo ai paesi occidentali, in maniera definitiva, segmenti di mercato importanti, anche in settori come l’acciaio e il petrolio.

Non solo, ma a livello finanziario gli USA, e anche l’Italia, hanno un debito pubblico fuori controllo, mentre un paese come la Cina ha riserve di 2.000 miliardi di dollari (molti investiti in buoni del tesoro Usa che, se fossero disinvestiti improvvisamente farebbero chiudere l’America per fallimento e bancarotta).

continua su:
http://www.ilconsapevole.it/articolo.php?id=8933

Altap

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 13:44

“Mi dispiace molto perché aveva un grande sogno, diventare senatore della Repubblica, ed io mi ero attivato a questo proposito. Era un grande amico, un protagonista della storia della tv italiana”, ha detto il premier non appena appresa la notizia della scomparsa del conduttore.

…………….Finalmenteeeeeee!
ehm scusate

Altap

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 15:00

@ #9
Mi sembra di poter dire che ce la potevi risparmiare.

Hokutojen

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 16:54

PIL
Il Pil preso da solo non significa nulla: se lo stato raddoppia il debito per recuperare qualche decimale di pil e nel frattempo la disoccupazione in valore assoluto aumenta e l’economia non riparte significa che quei soldi sono stati spesi molto male come è in effetti successo aiutando W.S. invece che main street.
Purtroppo anche i debiti…fanno Pil e prevedo che dopo il “meglio del previsto” ed “il peggio è alle spalle” arriveranno i titoloni sul pil che torna positivo, ma col debito statale fuori controllo e le banche centrali a fabbricare soldi come biscotti i problemi si aggraveranno.
Tuttavia coi tassi a zero il p/u può tranquillamente andare a 20-25 anche in considerazione della sconsiderata liquidità fornita al sistema senza alcun vincolo nel modo di impiegarla e qui sta il vero scandalo a livello politico-sociale.

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 17:02

x#5
A mio parere significa che in Germania e Francia le aziende…evadono di meno, infatti in Italia il 50% delle aziende chiude i bilanci in perdita.
Mentre i dati riferiti alle singole regioni italiane sono ben noti: i lavoratori del nord pagano molto più di quanto ritorna indietro, mentre al sud incassano molto più di quanto versano.

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 17:20

Quoto anche io Hokutojen

CRISALIDE

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 17:22

Oro supera quota $1000, aiutato dal tonfo del dollaro: potrebbe perdere lo status di riserva mondiale.

Scritto il 8 Settembre 2009 at 20:43

Non è l’oro l’osservato speciale, nessuna sorpresa, ma il dollaro.

Sarà affascinante dare un’occhiata alla sua dinamica, non appena torneranno a volare i credit default swaps e i mille derivati di questo universo finanziario.

Si torna a parlare a sproposito di inflazione, in fondo si tratta sempre e solo di tempo.

Andrea

Scritto il 8 Settembre 2009 at 20:59

Ciao Valentina e ciao a tutti.

Anch’io come SD sono interessato ad un incontro con Andrea ed il resto della ciurma.
Posta, appena puoi, ulteriori aggiornamenti in modo da consentirci di organizzare la “trasferta”.

Grazie
Lucio

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 21:34

Valentina #1, ccp può darti la mia email personale, appena ci saranno novità sul prossimo incontro potrai aggiornarmi (sto “pensando” anch’io di iscrivermi a Splinder….il problema è il “tempo” hehehe).

Molto bello l’articolo del Capitano di questa sera, milioni di disoccupati in USA, Italia e resto del mondo….milioni di “potenziali” schiavi per il sistema.

Interessante anche il #2 di Paolo e l’articolo linkato, condivido quanto scritto nell’articolo…..ma voglio mettere “benzina sul fuoco”; ormai il lavoro è diventato una disgrazia per una grande parte delle persone una fonte di problemi, stress, problemi di vario tipo; il lavoro ti ruba il tempo, la vita, la famiglia e molte altre cose belle della vita….ed in cambio di dà carta quasi straccia (moneta/denaro/debito) che non basta mai!!!!!…….vedremo in futuro cosa accadra!!!

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 21:34

123

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 21:56

Cosa si aspetta dal prossimo appuntamento internazionale di Pittsbugh? Novità in tema di vigilanza?

No. Penso al massimo ad un sistema di rivelazioni statistiche che ci dicano qualcosa sull’ammontare delle transazioni dei vari titoli, cosa che le banche centrali non sapevano fino a due anni fa. Per loro è stato uno shock scoprire il valore di quelle transazioni, che in fondo nessuno aveva mai controllato. Al massimo si potrà arrivare a forme di questo tipo.

Saranno di qualche utilità?

Senz’altro saranno la base. Ma sarà come dire “non aspettiamoci il grattacielo, accontentiamoci delle fondamenta”. Per il resto dovremo prestare molta attenzione a come va il dollaro perché in questa fase l’equilibrio delle monete è molto incerto. Esattamente come quello degli equilibri geopolitici.

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=36989

Questo è un piccolo estratto di una bella intervista a M. Deaglio che vi consiglio di leggere….

Notate….Deaglio dice: “Per il resto dovremo prestare molta attenzione a come va il dollaro perché in questa fase l’equilibrio delle monete è molto incerto. Esattamente come quello degli equilibri geopolitici.”….il Capitano (post 15) dice “non è l’oro l’osservato speciale ma il DOLLARO”…..notevole assonanza tra Deaglio e Andrea……

Poi Deaglio dice che vi è equilibrio incerto (!!!!!) non solo per le valute ma anche a livello Geopolitico…..
Il Capitano è sempre molto riluttante a parlare di Geopolitica….ma fondamentalmente quando si parla di Dollaro non si parla di economia…ma di geopolitica……figuriamoci quando ci racconta che 60milioni di persone perderanno il lavoro…
60 milioni…..ugnuna nella sua singolarità è un universo di sentimenti..di speranza…di affetti….
ma nel complesso sono Geopolitica….

IL MOZZO DI TERZA

Scritto il 8 Settembre 2009 at 21:58

Si Lucio, ciao
un grazie particolare va a PG che sta cercando di organizzare il tutto nel migliore dei modi…

L’incontro sarebbe previsto, come dicevo per metà, max per il 23-24- di ottobre
qualora il Capitano fosse disponibile.
Inizialmente PG aveva proposto Assisi, ma il grande hotel Assisi che ha contattato, come mi scrive, per quel periodo, non da la disponibilità delle camere…quindi si è visto costretto cercare nei dintorni.
L’idea, che condivido, sarebbe poter prenotare tutti o buona parte, nello stesso Hotel o nelle vicinanze, disponendo anche di una sala meeting per il periodo di permanenza, sarebbe davvero la soluzione ottimale…
è necessario inizialmente contarci,
Chi è interessato, come ha fatto Lucio, sarebbe bene che lo manifestasse …
PG noi ci siamo…
Un Grazie davvero a Te per l’impegno…
Buona serata a tutti…a presto:-)
Valentina

p.s io “parlo”…”parlo”…ma Tu Capitano ci sarai!?…:-) 🙂

utente anonimo
Scritto il 8 Settembre 2009 at 23:26

IL POTERE DEI BANCHIERI

La cosa che la gente non ha capito è che quando chiede un mutuo ad una qualunque banca, questa poi richiede (sempre) i soldi alla Banca Centrale che li “stampa” e li presta alla banca privata ad un tasso pari all’euribor!!
Poi la banca privata applica un ulteriore tasso aggiuntivo che si chiama “spreed” e da i soldi al povero risparmiatore.
Questo pagherà un tasso=Euribor+ spreed!!!
Il povero risparmiatore è costretto a ripagare una somma come minimo doppia di quella ricevuta (in Italia, in certi periodi storici, anche quadrupla).
A rigor di logica il risparmiatore dovrebbe pagare un tasso quasi nullo ma non è così neanche quando l’Euribor è a zero!!
La tanto odiata inflazione è qualcosa di molto meno pericoloso di quanto si creda, realizza una distribuzione della ricchezza alleggerendo i prestiti ai debitori e indebolendo le rendite finanziarie. (andando in qualche modo nel fondo schiena dei banchieri privati).
La “solfa” che in realtà l’inflazione è una tassa sugli operai e sugli impiegati è pura propaganda.
Proprio da quando l’inflazione è molto bassa stiamo assistendo in Italia ad un blocco delle retribuzioni e siamo fermi dal 1993!!!
La deflazione rafforzerà esclusivamente le banche che oggi stanno ricevendo soldi a costo zero e applicano spreed più elevati che mai!!
La gestione del denaro “stampato” è il vero probblema!!
Tutta la catena che va dal Signoraggio applicato alla moneta, allo Spreed andrebbe approfondita in modo molto più attento, il potere dell’alta finanza sta lì!

IL BARO

IL probblema non è la crisi di oggi o quella del 29′ ma lo stesso sistema perverso che ha permesso che venissero create.
Caro Andrea purtroppo tu fai delle analisi spettacolari, ma qualunque previsione sarà sballata finchè in alto c’è qualcuno che crea e distrugge crediti depennando semplicemente un numero da un registro contabile.
Gentile Andrea tu vorresti giocare una partita contro un baro e pensarla di vincere?
L’unico modo di sconfiggere un Baro e smascherarlo, non di certo mettendosi al tavolo a giocare contro di lui, perchè se vi trovate sul tavolo con cinque assi, stai sicuro che lui accuserà te di essere il baro!
Dato che il nemico che si ha di fronte è molto insidioso e pericoloso, l’unico sistema per cominciarlo a combattere non è uno scontro diretto, ma una lunga e tenace guerriglia!
Ci vorranno decenni perchè le persone comincino a capire che è molto più semplice prestarsi soldi fra di loro, che affidarsi alle banche.

-IL Compasso-

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 00:15

per #21 compasso. quoto totalmente quello che hai detto. finalmente uno che parla chiaro. dici bene di guerriglia. e il primo che l’ha iniziata è stato AURITI. solo che in questo blog putroppo c’è gente che AMA i banchieri, e fa di tutto x difenderli. quindi compasso ci tocca lottare come minimo su 2 fronti. oltre al banchiere ladro usuario, che crea denaro dal nulla, e infinocchia tutti ma dico tutti, facendoci credere che ci da denaro vero, c’è anche tanta gente del popolino che difende l’usuraio.
come diceva J.W. GOETHE: nessuno è cosi’ disperatamente schiavo come colui che crede falsamente di essere libero. quindi ora voglio vedere se certi debuker che si aggirano su questo sito che diranno. mi piacerebbe anche sapere ciò che ne pensa di questo il capitano, il cuculo, fringuello, altapat. , SD, valentina e altri. ciao a tutti. DORF

Scritto il 9 Settembre 2009 at 06:55

Che dire Dorf, non posso far altro che condividere… certo che condivido, anche se rispetto il Compasso penso che sia un’altra la “filosofia” di Andrea.
Penso, ma posso sbagliarmi, che non gli interessa la partita con il baro, non negandone certo la presenza e la sua falsità…ma lui penso vada oltre.
In quanto al tempo è dannatamente vero…ci vorrà molto tantissimo tempo..

Mi chiedo spesso come possiamo pretendere di cambiare il mondo, se prima non cambiamo noi stessi..una tendenza alquanto assopita:
“Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”. Longanesi

Che ci piaccia oppure no l’economia e la finanza sono ovunque, nella nostra quotidianità, ma la verità è che si è ancora molto succubi del baro…parafrasando il titolo di un libro
“i banchieri non pagano mai il conto” Noi si, si tratta di una neanche tanto sottilie differenza.

C’è però una cosa che mi frulla intesta da tempo, che mi piacerebbe approfondire, ricordo un bellissimo articolo su Mercato Libero, che ora non trovo, il tempo incalza…
Ma se ne parla poco e le banche islamiche…le banche islamiche…non sono forse banche etiche!!

Le banche islamiche contro l’usura..
da: http://www.iltempo.it/2007/12/10/813172-banche_islamiche_assalto_dell_europa.shtml
http://www.nonsoloprestiti.com/101/la-banca-islamica-storia-e-suo-funzionamento/
http://www.signoraggio.com/signoraggio_mondoislamelebanche.html

Il Corano è, a questo proposito, chiarissimo: favorisce il commercio, condanna l’usura ed usa queste parole: ”Coloro che si nutrono di usura resusciteranno come chi sia stato toccato da Satana e questo perché dicono: il commercio è come l’usura. Ma Allah ha permesso il commercio ed ha proibito l’usura”. Ed ancora: ”Allah vanifica l’usura e fa decuplicare l’elemosina…O voi che credete,temete Allah e rinunciate ai profitti dell’usura se siete credenti”.
La religione è dunque favorevole al commercio (professione praticata dal Profeta Maometto) e contraria al riba, cioè l’interesse sul denaro prestato. Il prestatore deve agire come un partner in affari. Il finanziamento deve associare chi concede prestito e chi lo ottiene in vista di una suddivisione dei profitti futuri. Il proprietario di capitali non può richiedere un tasso di remunerazione fisso. Può ottenere solo quello che ha prestato senza alcuna maggiorazione.
Per milioni di musulmani le banche sono istituzioni da evitare. L’Islam è una religione che tiene i credenti lontani dallo sportello del cassiere. Il credo islamico li allontana da affari che implicano usura o interessi (Riba).

http://www.signoraggio.com/mi_principi_del_sistema_bancario_islamico.html
Le regole della finanza islamica sono piuttosto semplici e possono riassumersi nel seguente modo:

a) Qualsiasi pagamento predeterminato oltre e in aggiunta all’effettivo importo di denaro è vietato.
b) Il prestatore deve dividere i profitti o le perdite derivanti dall’impresa commerciale per cui fu prestato denaro.
c) Guadagnare denaro dal denaro non è islamicamente accettabile.
d) Gharar (Incertezza, Rischio o Speculazione) viene anche proibita.
e) Gli investimenti dovrebbero favorire esclusivamente pratiche o prodotti che non sono vietati o anche solo scoraggiati dall’Islam.

altri articoli sul tema:
1. Principi del Sistema Bancario Islamico
2. Islamic Banking, un modo diverso di far “banca”
3. Il Sistema Bancario Islamico. Interessi e Usura: i Divieti del Corano
4. Viaggio nei forzieri dell’ Islam

il risparmio dovrebbe essere un diritto… il lavoro…
Voi che ne pensate…

Buona giornata..a presto
Valentina 🙂

p.s non dimenticate di dire se siete interessati all’incontro
capitano…ci saranno anche problemi tecnici….ma sei un fiume in piena…
comincio ad avvertire un certo “affanno” a seguirti 🙂

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 08:17

Questa già me l’aspettavo, l’FMI comincia a tirare fuori l’influenza A (porcellina) come possibile causa di un ritocco al ribasso delle previsioni sul PIL

Leggete qua sotto, quasi sfacciato.

Voi ci credete? Sono falsi e faziosi come Giuda

estratto da yahoo.finanza

“L’influenza frenerà l’economia”

Da La Stampa: Revisione al rialzo delle stime per l’economia mondiale da parte del Fondo Monetario Internazionale, ma non mancano i rischi a cominciare dall’influenza A che potrebbe minacciare un riavvio deciso della congiuntura. In vista dell’assemblea annuale dei primi di ottobre, il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso la bozza del World Economic Outlook con previsioni, in particolare quelle per il 2010, riviste al rialzo per quanto concerne l’economia mondiale che sarà trainata soprattutto dalla buona performance dei Paesi asiatici. L’economia è vista ancora “fragile” e una serie di shock tra i quali, oltre al rialzo dei prezzi petroliferi o alle tensioni geopolitiche, spicca anche il rischio della diffusione “in modo più virulento dell’influenza suina”. La paura di una pandemia può provocare un effetto a catena molto negativo per l’economia con calo dei passeggeri sugli aerei, aziende più caute sulla ripresa e meno affari in giro per il mondo.

Hunter76Lima

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 09:22

Caro DORF ti parla uno che la pensava come te, a causa di non completa cultura sull’argomento.

Ma non ti daro mai ragione dove non ce l’hai.
Sorry.

.Crisalide.

Scritto il 9 Settembre 2009 at 09:26

Compasso,

che tu sia più favorevole a scenari inflazionistici rispetto a scenari non-inflazionistici o deflazionistici lo abbiamo capito bene.

Immagino che tu debba gestire importanti stock di debito per auspicare l’inflazione.

In generale non credo che esistano scenari positivi per i lavoratori che non possiedono i mezzi di produzione e non siano portatori di conoscenze di livello medio alto tale da dargli un qualche potere negoziale nel mercato del lavoro (e sono una minoranza).

Invece sono certo che l’inflazione sia una pesante erosione per i percettori di pensione. Che non hanno alcun potere contrattuale pur essendo in molti.
L’inflazione è un buon modo per contenere l’incremento della spesa pensionistica in un paese come l’Italia.

Ancora una volta noto la difficoltà di interpretare le tue affermazioni sempre epigrafiche e lapidarie senza avere la chiave di lettura necessaria, ovvero senza sapere che tipo di operatore economico tu sia.

Il Cuculo

Scritto il 9 Settembre 2009 at 09:49

z

Scritto il 9 Settembre 2009 at 10:04

Debunker
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Un Debunker (in italiano demistificatore) è un individuo che mette in dubbio e smaschera affermazioni false, esagerate, anti-scientifiche o pretenziose. I debunker spesso focalizzano la loro attenzione sui fenomeni ufologici, affermazioni sul paranormale, medicina alternativa, religione (economia, teorie complottistiche e catastrofismi vari n.d.a) , ricerche compiute al di fuori del metodo scientifico o solamente pseudoscientifiche.

Il termine debunker è attribuito a chi esplica la propria attività di “smascheratore” attraverso ricerche, scritti (articoli o libri), conferenze e seminari, o si cimenta comunque in attività con lo specifico intento di appurare la validità di affermazioni dubbie, strane o anomale.

Debunking è l’atto del confutare, basandosi generalmente su metodologie scientifiche, un’affermazione o ipotesi.

DORF, se questo è il significato della parola Debunker, direi che ha un’accezione decisamente positiva, ma credo che il significato che gli attribuisci non lo sia.

In ogni caso classificare in modo massivo chi non la pensa come te sotto un’etichetta negativa è un atteggiamento (vorrei usare un’altra parola, che ben puoi immaginare, ma che alzerebbe inutilmente i toni) ideologico.

Il Cuculo

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 10:49

a proposito di distruzione di capitale umano

09 Settembre 2009 10:26 POLITICA

ROMA – La crisi economica aggrava il fenomeno delle violenze sulle donne. Lo dice il ministro per le Pari Opportunita’ Mara Carfagna in apertura della conferenza internazionale contro le donne che si tiene oggi al ministero degli Affari esteri. “Il fenomeno della violenza contro le donne – ha dichiarato il ministro – e’ oggi ulterioremente aggravato dalla crisi economica e finanziaria che sta attraversando il mondo perche’ la violenza prolifera nella poverta’ e ne e’ a sua volta causa”. Il ministro ha poi sottolineato che ”altre sfide come i grandi fenomeni migratori delle societa’ multiculturali, costituiscono potenziali condizioni favorevoli alla violenza se non gestiti in maniera inclusiva e con l’obiettivo di un’integrazione vera e sostanziale”.(RCD)

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 10:55

09 Settembre 2009 07:52 ECONOMIA

MILANO – Fare gli imprenditori in Italia e’ piu’ difficile che in Rwanda. Lo dice la Banca Mondiale nel suo Doing Business 2010 Report’. Per colpa di cavilli fiscali e tempi biblici per avere giustizia sui contratti, il nostro Paese ha perso altri quattro posti rispetto alla gia’ pessima posizione occupava in graduatoria, giungendo 78esimo su 183 nazioni monitorate. E mentre in Italia e’ sempre piu’ difficile fare impresa, al Rwanda e’ stata assegnata la palma d’oro sulle riforme che lo hanno fatto da balzare al 67 posto, 11 sopra all’Italia, dal 143esimo dello scorso anno. Davanti a noi si piazzano anche Bahamas, Tunisia, Montenegro, Polonia, Turchia, Jamaica e Panama. Secondo la Banca Mondiale i maggiori mali dell’Italia rispetto alle imprese sono tasse e sistema giudiziario e, negli ultimi dodici mesi, non e’ stato fatto nulla per migliorare il contesto operativo per le imprese, come piu’ volte richiesto anche da Confindustria. (RCD)

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 11:04

Grande Hunter…
ti ricordi le parole in liberta’ di qualche giorno fa’:

…Signori e Signore il mondo e’ salvo, i piani di salvataggio hanno funzionato benissimo, l’ economia e’ in piena ripresa, le borse salgono (che volete di piu’)…peccato proprio a sta “porcellina”, che nessuno ha mai considerato che vanifichera’ tutti gli sforzi….vien mal di pancia dalle risate !!!!

Rilancio la domanda se il focolaio iniziale erano i mitici porcelli, perche’ in tutto il mondo non ne e’ stato abbattuto uno…avete idea che quando un allevamento suino viene infettato dall’ afta viene completamente isolato ???

Un salutone
Massimo

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 11:37

non sono stati abbattuti i maiali perchè il virus H1N1 aveva già effettuato il salto di specie e si trasmetteva da uomo a uomo e non da animale a uomo (come nel caso dell’ H5N1 noto come influenza aviaria).
quindi l’abbattimento di suini non avrebbe rallentato la diffusione del virus.
Nel caso di epidemie zootecniche come l’afta, altamente contagiosa tra gli animali, quelli infetti vengono abbattuti per contenere il contagio tra gli animali stessi;
nel caso dell’influenza, impropriamente detta “suina”, il virus non è pericoloso per gli animali in quanto questi hanno già sviluppato gli anticorpi.

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 13:02

Einstein disse (persona che ritengo molto intelligente):

A hundred times every day I remind myself that my inner and outer life depend on the labors of other man, living and dead, and that i must exert myself in order to give in the same measure as I have received and am still receivin

Traduzione di Google:

Un centinaio di volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore ed esteriore dipendono le fatiche di altro uomo, vivi e morti, e che mi devo esercitare al fine di dare nella stessa misura come ho ricevuto e sto ancora ricevendo.

.CRISALIDE.

Scritto il 9 Settembre 2009 at 13:18

“S&P500 si è fermato ad un minimo di 666”

Mi vengono solo i brividi leggendo quel numero, è una coincidenza oppure sono uomini al servizio del Diavolo…..è una coincidenza….?
Apocalisse 13:18
Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 13:43

ehi Capitano , l’hai fatto apposta !!era una battuta?

Partita a scacchi con la morte… rinviata a domani…
hehe,

Altapatagonia
ps :in Brasile alla dogana c’era qualche controllo per l’H1N1 sui voli che arrivavano dagli USA. qualche domanda niente più. Il funzionario ci ha detto che ci son stati solo 500 casi(okok quelli riconosciuti) ma che ne fa ogni anno molti di più la normale influenza.Considerate che non è mai stato fatto nessun vacino.Nè qui nè in argentina(1000 morti)-
Da noi si parla di vacinazione obbligatoria per 20 milioni di persone?

Scritto il 9 Settembre 2009 at 19:04

Bella citazione Crisalide…proprio bella…non la conoscevo…

Buona serata:-)
Valentina

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 19:14

Cosa farà il dollaro se ipoteticamente gli USA attaccassero l’Iran per le diatribe sul nucleare? (notizia AEIA: l’Iran è ad un passo dall’atomica)

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 20:15

per chi non lo avesso capito questa mano è chiusa…..ed hanno vinto i soliti

#21 IL Compasso intervento strepitoso, l’unica appunto è che l’uomo contemporaneo non è adatto alla guerriglia

utente anonimo
Scritto il 9 Settembre 2009 at 20:32

Crisalide bella citazione, questo non toglie che tu sei peggio di un infame

utente anonimo
Scritto il 10 Settembre 2009 at 00:16

Ok sono un infame. Ma se posso saperlo, per quale motivo?

CRISALIDE

utente anonimo
Scritto il 10 Settembre 2009 at 00:25

Auriti era un povero pazzo.

Fate stampare la carta-moneta al popolo. Dopo avremo si una nuova era. L’era della superinflazione!

Domanda per i sapientini:
Cosa è il denaro?

CRISALIDE

utente anonimo
Scritto il 10 Settembre 2009 at 00:37

Segue:
perchè domani mattina un capuccino con brioche piu il lavoro(fatica al mio servizio) della barista verrà scambiato per 2,1 ‘sporchi’ euro ?

CRISALIDE

Scritto il 10 Settembre 2009 at 07:31

Non apopartengo ai “sapientini” ma Ti rispondo lo stesso:

È una convenzione…
semplice carta convenzionale
Il Denaro è tanto buono quanto cattivo: sono le persone a farne un uso giusto o sbagliato.
Il denaro è nulla senza le persone che lo usano.

p.s non mi piace quando si offendono persone per hobby, non è nello spirito di questo blog, non dimentichiamolo mai:
“Non approvo ciò che dici, ma combatterò fino alla morte perchè tu possa dirlo”.Voltaire. :-)E la citazione di Einstein #33 che dovremmo stampare.

p.s consigli per la colazione a costo zero a quasi:
alzarsi presto al mattina doccia tonificante con acqua fredda,
ottima colazione con te Rotbusch, prezioso antiossidante aiuta a rafforzare le difese immunitarie… Pane casereggio con ricottina miele e gomasio…rigorosamente bio del territorio…
se poi non siete soli guardate negli occhi il vostro compagno o compagna è tutto ciò che Vi serve per iniziare la giornata…ottimo tonico…lasciate perder cornetti e brioche…
spero che non me ne vorranno i baristi..:-)

ciao
buona radiosa giornata

Scritto il 10 Settembre 2009 at 07:38

OPSS Scusate a volte faccio davvero errori macroscopici

Ovviamente non appartengo…
e pane CASERECCIO,
(evidentemente l’acqua della doccia questa mattina era troppo calda e non mi sono svegliata bene!)

Sorry….Sorry

Scritto il 10 Settembre 2009 at 08:23

Caro/a Crisalide,

c’è sempre tempo per cambiare ma è meglio affrettarsi altrimenti attorno avremo il vuoto………….

CRISALIDE:
perchè domani mattina un capuccino con brioche piu il lavoro(fatica al mio servizio) della barista verrà scambiato per 2,1 ‘sporchi’ euro ?

Se te lo fai a casa, forse lo gusti di più e ti costa di meno.

buona giornata a tutti i naviganti

Scritto il 10 Settembre 2009 at 08:27

ciao Valentina,

perfettamente d’accordo con te, ci vediamo domani sera e non me ne vorranno i pizzaioli e/o le trattorie ma io la pizza la faccio in casa , sempre che vi piaccia, altrimenti passo alle tagliatelle con ragù di carne e/o al burro e funghi.

Dimmi cosa preferisci……….a presto

Sai che ti dico Valentina, penso che tu il vuoto attorno non lo avrai mai!!!

A presto

utente anonimo
Scritto il 10 Settembre 2009 at 10:57

Se mi faccio la colazione a casa perdo piu’ tempo , ho piu cose da lavare, devo fare piu spesa, devo buttare piu immondizia, devo usare piu’ energia, piu acqua per lavare..
Siamo sicuri che alla fine mi convenga?
Dipende da tanti fattori.

Quoto Valentina sul denaro, non addossiamo tutte le colpe alle banche (che se fosse per me le brucerei tutte, Dorf non ha ancora capito niente a quanto pare) ma anche a chi ha voluto speculare sulla casa, sulle azioni, attratto dalla sirena del prezzo che sale sempre.

Crisalide

utente anonimo
Scritto il 10 Settembre 2009 at 11:19

Piano piano, a casa ho imparato a fare il pane, la pasta, lo yogurt, e altre cose, quali le riparazioni domestiche.

Non che ne abbia bisogno dal punto di vista economico, ma imparare a riscoprire le proprie capacità e impiegare meglio e produttivamente il mio tempo, piuttosto che dissiparlo in futilità, mi rende più felice.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 10 Settembre 2009 at 12:14

Giusto Phitio.

Io lo impiego in altre attività(per cui sono piu portato) e il denaro serve per poter scambiare il proprio tempo ed energia con altri…

W il denaro, quello sano.

Crisalide

Scritto il 10 Settembre 2009 at 17:58

Grazie..Grazie davvero ccp per la Tua/Vostra gentile ospitalità
ma Ti prego non disturbarti troppo davvero…
fai tu va bene ogni cosa…basta la Vostra presenza.

Mi piacerebbe se ci incontrassimo davvero tutti un giorno…
Buona serata
Ciao
Valentina

p.s allora ad Assisi- Perugia o dintorni andremo o non andremo??
Capitano ci sarai o non ci sarai???
Ahhh!!! Quale estenuante attesa!!!:-)

a presto ccp a Domani!!
Capitano anche ARCSULON sarà dei nostri una piccola ciurma avrà il piacere di ritrovarsi chissà…
Arcsulon se leggi questo commento e Vuoi contattarmi…altrimenti a domani sera
un abbraccio:-)

Scritto il 10 Settembre 2009 at 19:29

Phitio, chapeau!

Ora un comunicato……

A fronte della situazione creatasi nei giorni scorsi nell’impianto di Battipaglia, Alcatel-Lucent Italia ha emesso un comunicato stampa in cui esprime comprensione per le preoccupazioni dei dipendenti, confermando l’impegno a confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori e delle istituzioni di governo centrale e locale per trovare una positiva soluzione della trattativa.
La cessione delle attività manifatturiere dell’impianto di Battipaglia rientra nella strategia complessiva del Gruppo, che, come dice il comunicato “deve confrontarsi con una ampia concorrenza internazionale e assicurare una sempre maggiore efficienza operativa”.
Si tratta di un’operazione di cessione che riguarda circa 85 dipendenti dell’area produttiva e circa 140 lavoratori interinali, su un totale di 2.300 dipendenti dell’azienda in Italia.
L’intento della società è di mantenere le attività del centro di Ricerca e Sviluppo di Battipaglia.
La soluzione individuata prevede nuovi imprenditori interessati a riconvertire l’attività industriale presente nel sito. A tale scopo, l’azienda si impegna all’accompagnamento della nuova società con un carico di lavoro tale da sostenere per i prossimi 4 anni l’attuale occupazione e favorire la riconversione delle attività.
“Alcatel-Lucent, conclude il comunicato, si augura che il dibattito possa essere presto ripristinato in un clima di maggior serenità per arrivare alla soluzione della vertenza”.

So che tra i lettori di Icebergfinanza, vi sono molti amici, compagni di viaggio, lavoratori dell’ Alcatel-Lucent, che seguono da sempre questo viaggio.

Il mio pensiero va a loro, in qualunque sede lavorino, il mio pensiero va ad ogni essere umano in difficoltà in questa crisi, perchè il lavoro è sacro, il lavoro è la dignità stessa dell’uomo.

Non ho soluzioni, oggi, ma anche se qualche sparviero travestito da figlio dell’ottimismo di maniera continua a colorare il cielo di Icebergfinanza di nero, sottolineando ogni giorno di più un catastrofismo che non esiste, io sono ottimista, questa crisi è un’occasione imperdibile per un cambiamento, ma prima dovremmo ritrovare noi stessi, prima di tutti in molti dovranno scendere dal loro piedistallo.

Parlando delle previsioni della Confindustria, Sacconi ci dice che….

“Sono sempre un po’ perplesso sulla funzione delle
previsioni e sull’attivita’ dei previsori quando ci offrono uno scenario
rigido e tendenzialmente pessimista incidendo sulla fiducia che stiamo
tentando a fatica di ristabilire”

Abbiamo bisogno di ottimismo, ma no di quel ottimismo che ci incita a riempire i negozi per fare ripartire l’economia, abbiamo bisogno anche di uomini che sappiano vedere all’orizzonte l’arrivo delle tempeste, e non di uomini che ballano sino a che la musica continua innebriante!

Ho sempre cercato di dipingere gli orizzonti di realismo, non per spaventare il futuro, ma perchè amo questa Vita, amo questo mondo, amo le Giovani Generazioni!

Non esisterebbe Icebergfinanza per raccontarvi favole di mondi antichi ormai sepolti, favole di un futuro, spesso basato sul nulla, il cambiamento è in atto, in silenzio avviene in molti luoghi, che neanche Voi conoscete.

E’ il tempo della solidarietà, il tempo del coraggio, il tempo di riscoprire la semplicità, ma è anche il tempo di desiderare con tutte le proprie forze un sistema migliore.

Non abbiamo bisogno di urlare, ma di uomini e donne, che incominciano a stupire il mondo che li circonda.

Non ho soluzioni pratiche reali per la situazione contingente, l’abbiamo subita, spesso inconsapevolmente, ma da oggi in poi non abbiamo più alibi.

Un abbraccio da tutti Noi, carissimi amici della Alcatel-Lucent, un abbraccio a tutti coloro che vivono la tragedia della perdita di un posto di lavoro.

Andrea

Scritto il 15 Settembre 2009 at 15:53

E PER NON FARCI MANCARE NULLA LEGGIAMO ANCHE ICEBERGFINANZA….GRAZIE ANDREA!!!![..] MARTEDÌ, 15 SETTEMBRE 2009 SLOW RECOVERY: ESPLORANDO L’ORIZZONTE! In un suo recentissimo discorso Yanet governatrice della Federal Reserve di San Francisco, unico governatore che nelle sua analisi di questa crisi ha evidenziato in maniera re [..]

Scritto il 15 Settembre 2009 at 15:53

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