in caricamento ...

TERMS OF CAPITAL ASSISTANCE PROGRAM…STRESS da STRESS!

Scritto il alle 07:10 da icebergfinanza

  

 

Se mai ci fosse bisogno di comprendere sino in fondo che questa crisi è in grado di abbattere ogni luogo comune, in grado di sovvertire ogni pronostico ecco quanto secondo Wall Street Italia, Marketwatch ha riportato nei giorni scorsi…….

Il cielo inizia a schiarirsi: analizzando i dati macroeconomici degli ultimi due mesi la crisi economica sembra aver toccato finalmente il fondo, con la recessione che ha iniziato una fase calante. Ecco le prove…….

….una di queste prove riguardava mercato immobiliare…….

* Le vendite di case esistenti sono aumentate a dicembre e le persone interpellate nel nostro sondaggio settimanale hanno motivo di credere che in gennaio assiteremo ad un altro rialzo.

* A dicembre le vendite di case con contratti in corso sono cresciute.

Ebbene puntuale è arrivata la smentita, non sappiamo chi sono le persone interpellate nel sondaggio settimanale da Marketwatche, ma la realtà fondamentale ci dice che nonostante un buon 45 % di vendite di abitazioni esistenti siano alimentate dalle foreclosures, anche a gennaio le vendite sono diminuite oltre le migliori previsioni.

Ieri scrissi……   

Probabilmente oggi,  le foreclosures che ormai compongono quasi il 50 % delle transazioni in California, sono in grado di distorcere la normale dinamica di questo crollo, dinamica che andrà rivista più avanti nel tempo alla luce delle normali transazioni immobiliari. CalculatedRisk ricorda che in California oggi i costruttori non possono competere con i REOs delle banche, ovvero proprietà pignorate in quanto alienate al di sotto dei costi di costruzione, tasse comprese. Un "developer" ha dichiarato che non sono in grado di competere neanche con il terreno gratuito!

Oggi puntuale arriva la conferma dalla National Association of Realtors ( NAR ) associazione nazionale degli immobiliaristi………

 
“Distressed sales activity appears to be leveling off, although there are wide differences locally.  For example, close to 80 percent of all sales are either foreclosed properties or short sales in Santa Ana, Calif., but less than 20 percent in the Chicago region,” Yun said.

…..notevoli differenze a livello locale nell’effetto distorsivo delle foreclosures, a Santa Ana in California si arriva addirittura all’ 80 % di case vendute solo in seguito a pignoramenti.

…..About a quarter of all inventory is listed as being distressed, but NAR estimates that distressed sales – foreclosed or those requiring a lender-mediated short sale – comprised about 45 percent of all sales in January.

….circa un quarto dell’inventario, delle abitazioni in attesa di vendita sono " distressed " ma almeno il 45 % di queste contribuiscono alle transazioni, non c’è che dire, purtroppo anche la tenua luce del mese di dicembre si è spenta, meno 5,3 % a 4,74 milioni di unità vendute, dalle 4,90 attese l’8,6 % in meno del gennaio 2008 e gli inventari o meglio la media dei mesi necessari per azzerare l’eccesso di abitazioni in circolazione torna a salire a 9,6 mesi dai 9,4 di dicembre necessari.

Marketwatch riportava anche la seguente frase…..

* Grazie ai bassi tassi di interesse, la percentuale di nuovi mutui, cosi’ come quella dei rifinanziamenti e’ salita.

Anche in questo caso puntuale arriva la smentita dalla MBAMortgageBankersAssociation

The Market Composite Index, a measure of mortgage loan application volume, was 743.5, a decrease of 15.1 percent on a seasonally adjusted basis from 875.3 one week earlier. This week’s results included an adjustment to account for the shortened week due to the Presidents’ Day holiday.  On an unadjusted basis, the Index decreased 22.6 percent compared with the previous week and increased 9.8 percent compared with the same week one year earlier.

The Refinance Index decreased 19.1 percent to 3618.0 from 4472.9 the previous week and the seasonally adjusted Purchase Index decreased 2.6 percent to 250.5 from 257.3 one week earlier.  The Conventional Purchase Index decreased 4.4 percent while the Government Purchase Index (largely FHA) increased 0.8 percent.

……se parliamo di tendenza bene ma se guardiamo ai dati settimanali, ogni settimana è una nuova settimana per conoscere l’orizzonte di questa crisi, qui è il bandolo della matassa, nei prezzi delle case, nel valore delle abitazioni, oggi conta solo questo e Iceberfinanza ve lo sta dicendo da oltre un anno…….valori immobiliari!

Fabrizio Galimberti sul Sole 24 Ore Plus scrive…

 
 
 

Se le notizie sulla congiuntura americana sono brutte, quelle relative all’edilizia residenziale sono addirittura disastrose. Le nuove case in cantiere sono a un livello più basso di vent’anni fa. E l’accasciamento continuerà fin quando i prezzi delle case continueranno a scendere. Perché comperare una casa oggi quando costerà di meno domani?
Il singolo dato economico sul quale vale la pena puntare i riflettori, per sapere di cosa succederà all’economia tutta, è quindi l’andamento dei prezzi delle case. I quali, come si sa, sono scesi parecchio, in termini nominali e ancora più in termini reali (cioè relativamente ai prezzi al consumo). Ma sono scesi abbastanza?
Questa è la domanda da un milione di dollari (anzi, per essere in linea con i tempi, da dieci trilioni). Un primo tentativo di risposta può venire da un confronto storico: il grafico mostra l’evoluzione dei prezzi reali delle case americane dal 1990 a oggi. Si vede subito la bolla del cui sgonfiamento stiamo soffrendo: fatto 100 il 2000, l’indice dei prezzi reali era arrivato a toccare 170 nel 2006.
Ma da allora i prezzi reali sono crollati: estrapolando al febbraio 2009 il passo (del gambero) degli ultimi mesi, siamo a quota 116, una riduzione massiccia, di quasi un terzo. É vero che quota 116 è superiore di circa il 18% al livello di inizio 1990, ma questo aumento è fisiologico. Rappresenta un incremento di meno dell’1% medio annuo, il che è normale per i prezzi reali delle case: è spiegato da fattori strutturali, come l’aumento della popolazione su un territorio che non aumenta, i limiti di edificabilità e il miglioramento della "qualità" delle abitazioni, che viene catturato solo imperfettamente dagli indici di prezzo.
Allora, i prezzi sono scesi abbastanza? Purtroppo, è difficile dirlo. Siamo tornati alla linea di tendenza, ma le tendenze sono per definizione tracciate tagliando sinusoidi che stanno sopra e che stanno sotto la linea.

Calculated Risk segnala che oggi lo " STRESS TEST " di cui parleremo…..si rifà in maniera particolare al CASE/SHILLER Indices…..

For whatever reason the Treasury is using the Case-Shiller Composite 10 index (I’d prefer the National Index). This graph shows nominal house prices under the two scenarios: baseline, and more severe.

Casa Prezzo Scenari

In base allo scenario di riferimento, i prezzi nominali del Case /Shiller Composite 10 Index torneranno al livello del 2002. In rosso l’ipotesi peggiore che prevede un ritorno al 2001.

Il secondo grafico prende invece in considerazione il rapporto prezzi affitti che potete osservare al seguente indirizzo calculatedriskblog

 

Ma realmente interessante è anche questo grafico che testimonia se mai ve ne fosse bisogno di come le foreclosures stanno sfalsando il mercato immobiliare…..grazie di cuore a CalculatedRisk il nostro ……faro immobiliare!

Distressing Gap Click on graph for larger image in new window.

Thanks to calculatedrisk

 

 

 

 

 

Detto questo non resta che dare un’occhiata al sito del Tesoro_americano dove troverete i dettagli di quelli che sono i principi guida dello  " STRESS TEST " termini tecnici e percentuali che lascio all’attenzione di coloro che si vogliono ulteriormente……stressare, in fondo sembra quasi che la notizia di questo " Stress Test " sia riuscita  a stressare ulteriormente il già fragile equilibrio dei mercati.


Angosciante Gap

 
Per concludere come scrive Donato Mascinadaro sul Sole di ieri, probabilmente è in atto una " Caccia al Falso Colpevole " …….ma non troppo aggiungo io….
 
" I quattro Grandi europei hanno alzato la voce su paradisi fiscali, hedge fund e agenzie di rating. Ma al vertice di domenica scorsa a Berlino la caccia al colpevole è sembrata attardarsi su vecchi bersagli, ignorando la minaccia emergente di questa nuova fase della crisi: i rapporti malsani tra Governi, mercati finanziari e grandi authority.
Con un rischio grave: la cattura del risparmio privato da parte delle logiche politiche di corto periodo. La crisi sta imponendo ai politici di tutti i Paesi di affrontare un problema per loro non usuale: il ridisegno delle regole nel settore bancario e finanziario.
Abbiamo capito che la crisi è stata innescata negli Stati Uniti da un mix di tre fattori esplosivi: lo sviluppo della finanza non regolata; gli intrecci di questa finanza con il settore bancario; i bassi tassi di interesse. La spirale dell’industria del debito Usa è parsa all’inizio virtuosa a consumatori e intermediari americani. Ma i beneficiari finali (e reali) sono stati soprattutto i finanzieri di Wall Street – e i politici ad essi collegati – ovviamente sulla scia di grandi flussi di capitali nazionali e internazionali.
L’effetto aggregato – e del tutto indesiderato – è stato quello della crescita non percepita e non controllata dell’assunzione di rischio a ogni livello. Ed è diventato sempre più incerto chi (e dove e come) fosse in grado di onorare i propri debiti: si trattasse del più piccolo acquirente di casa con mutuo "subprime", della banca che l’aveva concesso, dell’investment bank che l’aveva trasformato in finanza strutturata, dell’hedge fund che l’ha inserita in portafoglio, dei suoi sottoscrittori o finanziatori. I nodi da sciogliere riguardano dunque: come regolamentare il settore finanziario-ombra e nel contempo come disciplinare il settore bancario.
Finora gli Stati Uniti non hanno dato risposte effettive e di portata strategica. Si sono sono limitati a tamponare le emergenze, ampliando l’ombrello protettivo statale sulle banche ma anche sulle investment bank e sulle assicurazioni. La via della nazionalizzazione – più o meno esplicita – del settore bancario e finanziario è stata aperta come fatto compiuto e pone un secondo quesito: come si disciplina il settore che alloca il risparmio privato, quando lo Stato assume un ruolo crescente?….(…)
 
 
sottolineo……ignorando la minaccia emergente di questa nuova fase della crisi: i rapporti malsani tra Governi, mercati finanziari e grandi authority.

…..e riporto tale e quale un’ altra recente "relazione pericolosa" ……

"Anche la famiglia del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden viene sfiorata dallo scandalo di Robert Allen Stanford, il finanziere accusato dalle autorità americane di una truffa da almeno otto miliardi di dollari ai danni degli investitori.
Secondo le rivelazioni del Wall Street Journal, un fondo di hedge fund da 50 milioni gestito da due parenti stretti del vice di Barack Obama – il secondo figlio Hunter, 39 anni, e il fratello James, 59 – era promosso in esclusiva da società controllate dal finanziere texano.
Il rapporto con i Biden è l’ultimo indizio venuto alla luce sugli stretti rapporti intessuti da Stanford con l’élite politica. Nei giorni scorsi tanti esponenti politici hanno restituito donazioni ricevute in passato dal finanziere, dalla campagna di Obama a quella del rivale repubblicano John McCain.
Il gruppo dei Biden, il Paradigm Global Advisors, assieme a Stanford aveva dato vita al Paradigm Stanford Capital Management Core Alternative Fund. Quest’ultimo veniva poi promosso agli investitori dall’impero del finanziere, che vi aveva anche investito 2,7 milioni di dollari di propri capitali.
Il fondo ha ora offerto alle autorità di restituire immediatamente l’investimento di Stanford, ricevuto due anni or sono. E una simile somma è già stata depositata in un conto speciale. I legali dei Biden e di Paradigm hanno inoltre fatto sapere che i familiari del vicepresidente non hanno mai avuto alcun contatto con Robert Stanford. Stando a quanto rivelato ieri dal Wall Street Journal, la società di Stanford portava clienti a Paradigm mentre il fondo era controllato dai Biden. Il sito di una controllata del gruppo, Stanford Trust, menziona tuttavia Paradigm tra le proprie strategie d’investimento.
Paradigm, che ha perso il 9,5% nel 2008 ed è in leggero rialzo quest’anno, era stato rilevato dai familiari del vicepresidente nel 2006. Ma fin dall’inizio era stato al centro di polemiche: un ex partner, Anthony Lotito, aveva sporto denuncia. La disputa, sulla cifra pagata dai Biden per la quota di Lotito in Paradigm, venne archiviata con un accordo. L’ex partner aveva suggerito anche che la famiglia Biden organizzò ad arte l’ingresso di Hunter negli hedge fund: era preoccupata per l’impatto sulle aspirazioni presidenziali di Joe della precedente occupazione del figlio, quella di avvocato e lobbista a Washington. ( Marco Valsania )

Si in fondo non conosciamo nulla, spesso siamo all’oscuro di tutto, colpevolmente o non inconsapevoli non certo come il nostro Bernanke che nella sua audizione ai Servizi Finanziari del Senato sussurra…..

"We’re working along a program that has been applied in various contexts," he said. "We’re not completely in the dark."

Stiamo lavorando ad un programma che è stato applicato a contesti diversi……noi non siamo completamente al buio……per fortuna aggiungo io, dopo essere stati fondamentalmente solidi per lungo tempo ed illuminati dalle certezze che mai e poi mai la crisi immobiliare avrebbe contagiato l’economia, oggi non siamo più completamente al buio, anche se io qualche dubbio continuo ad averlo………forse si tratta di integralismo accademico, forse solo di orgoglio ideologico……….   

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

 

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….

  

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

Per sostenere ICEBERGFINANZA clicca qui sotto

 

  

36 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 08:58

e si….
il mondo è corrotto.
completamente.

quindi……viene istintivo nn fidarsi di nessuno.

chiudersi nel proprio orticello,
diventare piu egoisti.
è questa la prossima tendenza ????

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 10:24

“ Il ritirarsi dal mondo e la sola ricerca dell’ autorealizzazione
sono una forma di rifiuto
dell’ essere, come lo è l’ impegno nel mondo senza
la minima preoccupazione della felicità.
La militanza per se stessa è il riflesso inverso delle guerre economiche.
Tutte e due sono una dimenticanza dell’ essere.
In nome del progresso, guerrieri puritani e militanti umanisti distruggono
la bellezza del mondo per costruire la loro chimera.
La fuga nell’ avvenire, che si tratti dell’ avvenire radioso dell’ utopia comunista o
della redenzione di una transumanità, rappresenta una negazione del presente e della
condizione umana.
La decrescita si presenta come un riconoscimento dell’ essere e
quindi innanzitutto in questo mondo qui, e anche gratitudine (aggiungo e fiducia
per il dono della bellezza del cosmo).

Quest’ altro mondo, qui, è dentro questo qui. Ed è anche dentro di noi.
La via è un altro sguardo su questo mondo qui, un altro sguardo su noi stessi.
( Serge Latouche, Il Tao della decrescita)

È necessario che il legittimo dubbio di # 1, ma anche il mio…… …non si trasformi appunto…in tendenza dominante….
Ed in questa direzione, ciascuno di noi, è importante… nelle nostre vite, con ciò che sappiamo fare e come lo facciamo ..
Ad ogni corruzione nasce più forte una contro-corruzzione…..
ad ogni fiducia ferita…ne sorge
un’ altra più potente …
…..
Li chiamo Retti perché non negano la sofferenza ma indicano
nell’ esperienza diretta della sofferenza il mezzo per superarla.
Gli Otto Nobili sentieri sono la via della consapevolezza,
fondata sulla Retta presenza Mentale..
Mediante la Retta Concentrazione si realizzano la Retta Comprensione,
il Retto Pensiero, la Retta Parola, la Retta Azione, i Retti Mezzi di Sussistenza,
il Retto Sforzo.

La causa della sofferenza è la falsa nozione della permanenza e di un sé separato.

E l’ esistenza di tutte le cose a rendere possibile l’ esistenza di ciascuna cosa
L’ uno contiene il tutto e il tutto è contenuto nell’ uno.
Nessuno…può esistere indipendentemente dal resto dell’ universo….
(e…aggiungo le nostre vite ne sono la inequivocabile dimostrazione )…
(Vita di Siddhartha )
ciao, Valentina

p.s penso e questo mi infonde grande speranza e fiducia:
se non avessimo, subita o percepita, fiducia..non saremo qui a condividere,
con chi “non conosciamo”, i nostri pensieri..speranze.. convinzioni…
e questa fiducia…grande fiducia va protetta e difesa…PRETENDENDO azioni chiare e concrete da chi l’ ha mortificata…
si perchè…e mi piace ricordare ciò che ci ha detto maat, nei commenti di Domenica:
”e noi….
Siamo angeli con un’ala sola, solo restando abbracciati possiamo volare”.

…facciamo in modo di volare…abbracciati….
Valentina

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 11:40

Grazie Valentina, mi piace quello che scrivi.
Giorgio

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 11:51

Ora capisco perchè Allen Stanford non è stato arrestato dalla SEC in Virginia dopo essere stato lungamente inseguito tra diversi Stati: c’era di mezzo il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Pare infatti che al momento dell’arresto sia intervenuta un altra agenzia governativa (F.B.I. ? C.I.A.?) che ne ha impedito la cattura.
Dennis Kuchinich, parlamentare USA, ha deciso di andare a fondo sulla vicenda, chiedendo esplicitamente alla SEC di rivelare il nome dell’agenzia che si sarebbe frapposta tra lei e Stanford.
Altre voci attribuirebbero a Stanford contatti diretti con i signori della doga messicani.
Insomma cambiano le amministrazioni , ma la qualità delle persone è sempre la stessa.

Mas

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 15:37

Ciao Andrea, cosa pensi del segreto bancario svizzero alla luce di questa tremenda crisi di sistema?
Ammiro il tuo impegno e la tua enorme fiducia nel prossimo. PB

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 15:54

PAURA di NAZIONALIZZARE

Le notizie che vengono dai cosidetti organi ufficiali suscitano in me una amara ironia.
Tutti governanti a fare i meravigliati quasi a dire “….ma noi non lo sapevamo….non potevamo immaginare ecc.”.
E’ chiaro che il “buco” finanziario è di proporzioni apocalittiche.
L’Inglilterra oggi, ha di fatto un debito pari al PIL, considerando il debito delle sue banche oramai nazionalizzate.

La Germania ha sicuramente una economia più forte e solida di quella Inglese, ma non è più un segreto che la “voragine delle banche Tedesche” già oggi ruota intorno ai 1400 miliardi di Euro!!!
Per salvare le proprie banche la Germania potrebbe spingersi verso un rapporto debito PIL intorno al 90%. (in Italia siamo al 106%)
Gli Spagnoli, Italiani e Francesi aspettano il loro destino con rassegnazione! Hanno capito che nelle sabbie mobili bisogna stare fermi, i rispettivi stati aspettano che siano le banche a farsi avanti (minacciando però di arrestare i banchieri se salta fuori qualcosa di “anormale”!!!)

Nazionalizzare è una mossa rischiosissima, praticamente significa far schizzare il debito nazionale alle stelle.
Nessun banchiere privato dirà quanto è grande la voragine su cui sta seduto, ma dato che le banche centrali non sono frequentate da stupidi, è chiaro che tutti sanno che oggi dichiarare il debito, equivale a fare una dichiarazione di bancarotta.
L’economia mondiale arretra paurosamente e questo è altra corda intorno al collo dell’impiccato!

Se siamo arrivati sul fondo, allora forse nel primo trimestre del 2011 dovremo assaggiare la ripresa che verrà percepita intorno alla fine dello stesso anno e impiegherà almeno un quattro anni per riportarci ai livelli del 2007.
Se invece continueremo a scendere (come è altamente probabile) allora veramente entreremo in scenari difficilmente prevedibili.

“-IL Compasso-“

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 16:34

a proposito di stress……….

Mercati, a maggio il quadro apparirà più chiaro
Fra poco più di due mesi il Tesoro americano avrà completato lo stress test delle grandi banche. E’ impossibile prevedere l’esito. Quello che è certo è che in maggio si sapranno i nomi dei destinati all’inferno della ricapitalizzazione pubblica, di quelli assegnati al purgatorio della ricapitalizzazione privata e di quanti potranno raggiungere il paradiso della certificazione di solidità. In quel caso, osserva Fugnoli (AbaxBank), potremmo avere gli ingredienti per un rally, la cui forza dipenderà dal grado di ipervenduto accumulato. Se invece i dati macro continueranno a essere pesanti come sono ora il rally non ci sarà, ma una stabilizzazione temporanea forse sì 26/02/2009

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 16:39

26/2/2009 h. 15,00

a proposito di nazionalizzzzz………

La Gran Bretagna ha lanciato un programma che dovrebbe assicurare gli asset tossici delle banche per un valore fino a 500 miliardi di sterline, nel tentativo di evitare ulteriori nazionalizzazioni e per incoraggiare il credito. Le banche con oltre 25 miliardi di sterline di asset con i giusti requisiti avranno tempo fino al 31 marzo per aderire all’Asset Protection Scheme che resterà in vigore per un minimo di cinque anni e coprirà gli istituti dalle perdite dei loro asset più a rischio.

Royal Bank of Scotland, già in mano ai contribuenti per il 70%, ha manifestato l’intenzione di mettere sotto la protezione dello stato 325 miliardi di sterline, in coincidenza con la conferma della maggiore perdita – per 24,1 miliardi – mai messa a segno da una società inglese. Il governo ha già dovuto iniettare nella banca ulteriori 13 miliardi. Lloyds dovrebbe invece mettere sotto la protezione statale asset a rischio per 200 miliardi. “L’obiettivo è quello di assicurare la certezza e la fiducia necessaria per i prestiti”, ha commentato il ministro delle Finanze inglese Alistair Darling

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 18:06

Cari Francia R e Marco Colacci,
per tornare ai prezzi degli immobili e all’analisi citata della NATIONAL BANK FINANCIAL GROUP del post L’OMBRA

DELLA FARFALLA SUBPRIME vorrei sottolineare che:

– pur esplicitati da una banca , i dati e i grafici sono oggettivi e ogni

punto citato ci dà un quadro completamente diverso dai grafici del Post del

Capitano;
– ammettendo che la rata del mutuo sia uguale alla rata d’affitto perchè

non si dovrebbe comprare una casa ? quante volte in passato è accaduta

questa parità ? Se non se la comprano ora , quando ? L’affittuario che

aspetta, mettiamo, 1 anno pensando di trovare prezzi più bassi, di sicuro

sa che butta via 12 rate d’affitto che avrebbe potuto utilizzare per

pagarsi un pezzo di casa.

Inoltre le compra-vendite , considerando che sono spariti gli speculatori

immobiliari , sono tutt’altro che ferme!
Qualcuno che compra c’è sempre e se i prezzi dovessero ancora scendere i

compratori aumenteranno perchè a quel punto costerà meno la rata del mutuo

che l’affitto !!!

Grazie per l’attenzione e per i vostri graditi commenti
Fogar

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 18:06

Cari Francia R e Marco Colacci,
per tornare ai prezzi degli immobili e all’analisi citata della NATIONAL BANK FINANCIAL GROUP del post L’OMBRA

DELLA FARFALLA SUBPRIME vorrei sottolineare che:

– pur esplicitati da una banca , i dati e i grafici sono oggettivi e ogni

punto citato ci dà un quadro completamente diverso dai grafici del Post del

Capitano;
– ammettendo che la rata del mutuo sia uguale alla rata d’affitto perchè

non si dovrebbe comprare una casa ? quante volte in passato è accaduta

questa parità ? Se non se la comprano ora , quando ? L’affittuario che

aspetta, mettiamo, 1 anno pensando di trovare prezzi più bassi, di sicuro

sa che butta via 12 rate d’affitto che avrebbe potuto utilizzare per

pagarsi un pezzo di casa.

Inoltre le compra-vendite , considerando che sono spariti gli speculatori

immobiliari , sono tutt’altro che ferme!
Qualcuno che compra c’è sempre e se i prezzi dovessero ancora scendere i

compratori aumenteranno perchè a quel punto costerà meno la rata del mutuo

che l’affitto !!!

Grazie per l’attenzione e per i vostri graditi commenti
Fogar

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 18:06

Cari Francia R e Marco Colacci,
per tornare ai prezzi degli immobili e all’analisi citata della NATIONAL BANK FINANCIAL GROUP del post L’OMBRA

DELLA FARFALLA SUBPRIME vorrei sottolineare che:

– pur esplicitati da una banca , i dati e i grafici sono oggettivi e ogni

punto citato ci dà un quadro completamente diverso dai grafici del Post del

Capitano;
– ammettendo che la rata del mutuo sia uguale alla rata d’affitto perchè

non si dovrebbe comprare una casa ? quante volte in passato è accaduta

questa parità ? Se non se la comprano ora , quando ? L’affittuario che

aspetta, mettiamo, 1 anno pensando di trovare prezzi più bassi, di sicuro

sa che butta via 12 rate d’affitto che avrebbe potuto utilizzare per

pagarsi un pezzo di casa.

Inoltre le compra-vendite , considerando che sono spariti gli speculatori

immobiliari , sono tutt’altro che ferme!
Qualcuno che compra c’è sempre e se i prezzi dovessero ancora scendere i

compratori aumenteranno perchè a quel punto costerà meno la rata del mutuo

che l’affitto !!!

Grazie per l’attenzione e per i vostri graditi commenti
Fogar

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 18:06

Cari Francia R e Marco Colacci,
per tornare ai prezzi degli immobili e all’analisi citata della NATIONAL BANK FINANCIAL GROUP del post L’OMBRA

DELLA FARFALLA SUBPRIME vorrei sottolineare che:

– pur esplicitati da una banca , i dati e i grafici sono oggettivi e ogni

punto citato ci dà un quadro completamente diverso dai grafici del Post del

Capitano;
– ammettendo che la rata del mutuo sia uguale alla rata d’affitto perchè

non si dovrebbe comprare una casa ? quante volte in passato è accaduta

questa parità ? Se non se la comprano ora , quando ? L’affittuario che

aspetta, mettiamo, 1 anno pensando di trovare prezzi più bassi, di sicuro

sa che butta via 12 rate d’affitto che avrebbe potuto utilizzare per

pagarsi un pezzo di casa.

Inoltre le compra-vendite , considerando che sono spariti gli speculatori

immobiliari , sono tutt’altro che ferme!
Qualcuno che compra c’è sempre e se i prezzi dovessero ancora scendere i

compratori aumenteranno perchè a quel punto costerà meno la rata del mutuo

che l’affitto !!!

Grazie per l’attenzione e per i vostri graditi commenti
Fogar

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 18:58

USA: DISOCCUPAZIONE, SUSSIDI IN RIALZO A 667000
di WSI
Si tratta del livello piu’ altro dal 1962. Le attese erano per una lieve flessione. Le richieste continuative schizzano ad un nuovo record.
Nella settimana che si e’ conclusa il 21 febbraio le nuove richieste per sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti hanno registrato un rialzo di 36 mila unita’ a 667 mila (il dato iniziale di 627 mila della scorsa settimana e’ stato lievemente rivisto al rialzo a 631 mila).
Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.

Il dato si e’ rivelato superiore alle attese del mercato, pari ad un valore di 625 mila ed in rialzo dell’86% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

La media mobile a quattro settimane e’ salita di 19000 a 639000, il livello piu’ alto dall’ottobre 1982.
Il numero di lavoratori e dipendenti licenziati che continuano a ricevere gli assegni governativi e’ aumentato di 114 mila unita’ a 5.11 milioni. La media mobile a quattro settimane dei sussidi continuativi ha toccato quota 4.93 milioni.

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 19:43

sigh ,nessuno mi aiuta… sigh!
ho 60000 euro sigh e non so come investirli. li tengo in euro in casa? compro un terreno (prezzi alti)?
compro oro e aspetto?
sinceramente ho paura di aprire una qualsiasi attivitá commerciale, e anche quelle di mondi alternativi o ecocity.
incredibile ..che ansia avere dei risparmi e paura di perder il valore attuale… sigh

kalimero

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 19:54

Buonasera.

Vorrei fare una domanda a chi ne sà più di me di economia/finanza; domanda sui Tremonti Bond. Da quello che ho letto, il tasso per le banche di questi prestiti è al 7,5-8% per i primi anni, in seguito il tasso aumenterà nel futuro; ma scusate, se in questi strumenti finanziari si prevede già adesso di aumentare i tassi d’interesse, cosa vuol dire…..che in futuro si pensa ad un inflazione molto alta….forse a 2 cifre.

Spero che qualcuno sappia rispondermi, così almeno cercherò di “prepararmi” ad un aumento dei prezzi……penso proprio che verso la fine dell’anno (forse prima) aumenterò il mio listino prezzi di un 10-20% (hihihihi).

SD

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 20:29

Questa parte mi ha fatto pensare a Bernanke come al bambino che piange perchè ha rotto il giocattolo regalato dalla “MAMMA”.

Si in fondo non conosciamo nulla, spesso siamo all’oscuro di tutto, colpevolmente o non inconsapevoli non certo come il nostro Bernanke che nella sua audizione ai Servizi Finanziari del Senato sussurra…..

“We’re working along a program that has been applied in various contexts,” he said. “We’re not completely in the dark.”

Stiamo lavorando ad un programma che è stato applicato a contesti diversi……noi non siamo completamente al buio……per fortuna aggiungo io, dopo essere stati fondamentalmente solidi per lungo tempo ed illuminati dalle certezze che mai e poi mai la crisi immobiliare avrebbe contagiato l’economia, oggi non siamo più completamente al buio, anche se io qualche dubbio continuo ad averlo………forse si tratta di integralismo accademico, forse solo di orgoglio ideologico……….

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 20:46

Andrea, seguo quotidianamente il tuo blog e lo ritengo proprio un faro nella nebbia, come tu lo definisci.
Avrei però un consiglio da darti: i tuoi post sono molto lunghi e, senza una corretta punteggiatura, si fa fatica a seguirli.

Saluti

Macs

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 21:13

Caro Macs abbiamo tutti fretta……nella vita come nel lavoro, non abbiamo più tempo di fermarci spesso per niente…..se ho potuto intravvedere questa crisi nella nebbia è solo perchè ne ho analizzato ogni minimo particolare e allo stesso tempo una voce mi dice che per responsabilità nei confronti di chi legge non posso limitarmi a lasciare due righe….forse alle volte sono ripetitivo ….forse alle volte mai abbastanza…..scrivo di notte, lavoro come tutti Voi….quante a senza l’acca ho scritto quante virgole o punti dimenticati……questo è Icebergfinanza un sito artigianale….che va spesso al di la della forma.

Andrea

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 21:29

Ciao Fogar…….bentornato….questa crisi immobiliare non ha nulla a che vedere con quelle del passato, non esiste mercato più indecifrabile di quello immobiliare…..sono troppe le variabili in gioco…..se i prezzi scendono e le case sono regalate serve sempre un compratore …..ma se in America vengono persi milioni di posti di lavoro, se i tassi scendono ma le banche non concedono prestiti o alzano gli spread, se gli affitti nonostante tutto restano in media sotto il livello delle quotazioni, se nonostante il 45 % di vendite da foreclosures le contrattazioni scendono e i costruttori non hanno alcuna convenienza a costruire neanche con il terreno regalato è solo perchè esistono più case di quelle che realmente servono un po come la crisi del settore automobilistico, vi sono più macchine che uomini in circolazione, più telefonini che orecchie per ascoltarli…….

Sono dinamiche complesse quelle del settore immobiliare già per conto loro ma se ci aggiungi la madre di tutte le crisi finanziarie della storia, una violenta recessione per ora e questo tsunami di disoccupazione non resta che comprendere ciò che si chiama deflazione, ovvero la paura di comprare oggi quello che domani pagherai meno, comprare oggi quello che magari domani non ti potrai più permettere.

Ci hanno provato tutti a comprare in questa crisi, dai fondi sovrani ai private equity, dagli hedge funds ai fondi pensione, sempre pensando al lungo termine…ma questa è una crisi dove il lungo termine può essere spazzato via da un improvviso default…….anche i grandi possono sparire ogni tabù è stato infranto ma in maniera particolare la fiducia non tanto nel mercato quanto in un sistema sostanzialmente fallito.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 21:47

all’amico col problema dei Tremonti Bond al 7,50 perchè le banche con lo strumento detto signoraggio possono prestare il denaro che ottengono dallo Stato moltiplicandolo da dieci olte o piu’.Il che uol dire che in realtà quei soldi alle banche costano al massimo lo 0,75 o meno.Spero di essermi spiegato. classe37

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 21:51

Andrea Grazie, se dovresti fare attenzione alla grammatica il lavoro sarebbe enorme, ma la cosa importante è che gli errori sono pochissimi, e tutto conferma la tua preparazione, perchè chi scrive di un fiato ha le parole nella mente e nel cuore. Oltre questo non pretendiamo altre attenzioni per evitare i piccolissimi errori in quanto scrivere questi articoli unici nel mare della finanza ti “rubano” tanto tempo e sarebbe inutile applicarti alla punteggiatura continua ad applicare il “tempo” della punteggiatura alla preparazione dei profondi concetti che ci doni!!!

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 22:05

x kalimero…..
io li metterei in una banca di credito cooperativo…
magari non ci guadagni tanto,
ma sono nel posto piu sicuro

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 22:26

Voglio fare per l’ennesima volta i complimenti al Capitano Andrea ed al suo #16, sull’immobiliare……..e che ci sono più “unità abitative” che persone che nè hanno bisogno (chi sono i proprietari, non lo sò); spero che molti altri comincino a contare le “unità abitative”.

Voglio dire una cosa che forse non sarà molto popolare e sicuramente sarà criticata, ma forse a qualcuno potrà essere utile nel lontano futuro…….
Forse qualcuno di voi si ricorda il mio post sul “Ciclo delle Abitazioni”, oggi vorrei raccontarvi il business dell’asporto e riciclaggio dei rovinacci (sono quello che resta dopo la costruzione/ristrutturazione di una casa). Più o meno il costo per il solo trasporto e scarico in discarica è di circa 20-40 euro al metro cubo (le variabili sono diverse), a questo bisogna aggiungere tutti gli altri costi……fate voi i conti…..che si stia organizzando un nuovo business!!!! simile a quello dei rifiuti urbani/industriali!!!!!

Il mondo và sempre avanti, anche dopo una guerra………

Un saluto a tutti

SD

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 22:37

Caro Andrea,

un bell’argomento su cui fare un regonamento sull’etica del business sono i fondi di private equity.

Delle buone aziende comprate a debito e questo debito incorporato nel bilancio della società stessa.

così ci sono tanti padroni ricchi di aziende povere.

Tra le male pratiche degli ultimi 10 anni questa mi è sempre sembrata una delle più odiose , forse perchè va a minare quel tessuto produttivo che è e deve restare il vero pilastro di una economia solida.
e sana

Io ho sotto gli occhi alcuni esempi dolorosi ma non ho dati agrregati per valutareil fenomeno su larga scala ma credo che sia un altro barattolo di vermi come dicono i nosti amici Yenkee.

cosa ne pensi?

ad malora
Il cuculo

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 22:48

Grazie Andrea, concordo con #18, quindi non preoccuparti per la punteggiatura, visto il tempo che dedichi a noi il minimo che possiamo fare è impegnarci un po’ di più per leggere.

Saluti

Angelo

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 22:49

Il prezzo del petrolio sta aumentando in modo apparentemente scorrelato dall’andamento economico.

Quindi sta anticipando qualcosa:

– O anticipa un accenno di ripresa ( at least stock replenish)

– O un forte indebolimento del $

cosa ne pensate?

Il cuculo

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 23:04

Per Il cuculo #23, ripeto io non sono un economista, e se anticipasse una futura inflazione!!!! a 40$-31€ il prezzo mi sembra bassino, i poveri petrolieri a questo prezzo come fanno a comprarsi la Ferrari nuova fiammante!!!

SD

Scritto il 26 Febbraio 2009 at 23:16

SD lascia perdere l’inflazione, in questo momento non è cosa.

Il tuo è solo un auspicio perchè voi artigiani nell’inflazione ci sguazzate scaricandola su i prezzi su i quali manco pagate le tasse. (la tua opinione la hai già espressa).

Come G&S che con il petrolio a 147 diceva che sarebbe arrivato a 200 per poi scoprire che era piena di future .

ad malora
Il cuculo

utente anonimo
Scritto il 26 Febbraio 2009 at 23:24

Il cuculo #25, guarda che se parli di evadere le tasse, noi Artigiani ci potremmo anche offendere!!!

A me non importa niente o 42€+IVA o 20€-IVA, meglio il primo per l’INPS; se NOI artigiani siamo ingenui (hehehe) non è colpa mia.

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 00:08

Caro Fogar, penso che due dei motivi per cui siamo …… a bordo, è il senso di etica che compone ogni articolo del nostro Capitano, nonostante spesso parli di finanza, e la voglia di condividere una parte del nostro “viaggio” su questo vascello, con questi compagni, in libera adunanza, senza inganni, alla ricerca di … un orizzonte comune, anche per non smettere di sperare in un futuro migliore, possibile solo …. in un contesto “comune”.
O almeno per me così è.

Per quanto riguarda il mercato immobiliare USA, penso che quello che al momento ci sfugge è il senso di disperazione istituzionale che stanno vivendo in quella che era la nazione delle “occasioni” e dell’eterna abbondanza.

Sono le famose “lacrime” di cui ci parla spesso il capitano, emozioni insignificanti, “oggetti” che spesso sfuggono all’attento sguardo di chi “ha da maneggiare del denaro”.

Per investire in una casa con un mutuo, devi avere fiducia …. nel domani, nel tuo lavoro, nella tua salute, nella stabilità della tua famiglia, del quartiere dove vivi e della società che ti ruota intorno.

Tutte “qualità” che non mancavano fino a poco tempo fa nel primo paese del mondo, che disponeva e ancora dispone del primo mercato immobiliare del mondo.

Solo che …. mancano i compratori … si è rotto qualcosa da un paio di anni a questa parte e …. al consumatore USA mancano le certezze.
Improvvisamente sono in forse colossi industriali con i loro indotti, banche che chiudono dalla mattina alla sera, “stimati” manager che si rivelano truffatori da quattro soldi, un mare di corruzione che ha distrutto il sistema finanziario del paese e forse del mondo e …. in tutto questo ribollire di scandali, lo stato non colpisce duramente chi ha provocato tutto ciò … si limita ad aiutare con cifre da capogiro banche fallimentari, “assicurazioni” che si sono lanciate in speculazioni suicide, e i grandi colossi dell’auto. E lo fa ….. irrorando di denaro pubblico tutti coloro che sono talmente importanti che “possono” chiedere, mentre per gli altri ci sono sicuramente futuri tagli in tutte le forme di assistenza che erano garantite e … una grande svalutazione di fatto del proprio patrimonio.
Aggiungi che molti fondi pensione, associazioni benefiche e una moltitudine di piccoli investitori sono stati letteralmente sbancati dalla crisi finanziaria e dai truffatori cresciuti all’ombra della SEC.
Ma se non basta, al coraggioso e testardo investitore USA …. rimane sempre un dubbio, dove? Molte città si stanno svuotando, i posti di lavoro calano, crollano le remunerazioni e scendono i prezzi delle case, mentre le banche continuano a pignorare i sogni di tante famiglie “cadute” nella bolla del sogno americano.

Comunque temo che …. se qualcuno non tira fuori qualche cosa che al momento ci sfugge, penso che a breve questa realtà sara per noi molto più coinvolgente del necessario.

Passerà, sicuramente passerà, ma dubito che dopo …. sarà come prima, anzi in fondo spero che non lasceremo mai più il controllo delle nostre vite a persone così prive di valori umani.

Francia R

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 00:22

Curiosità … almeno per mè.

Il dollaro non ha le stesse caratteristiche dell’euro … oltre ad essere emesso oltre oceano ha scadenza ed è “controllato” durante la sua vita.

Chiunque riconosce il “dollaro” deve accettare di sottostare a determinate regole …. diciamo valutarie e di “comportamento”.

Nel passato tante linee di credito fornite dagli USA … hanno dato ossigeno a paesi in difficoltà e … a tanti sgradevoli dittatori amici per convenienza.

Qualcuno ha voglia di approfondire?

Francia R

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 02:53

per SD.
Se le banche devono pagare un 8 % di interesse allo stato è ovvio che scaricheranno i costi sui clienti. Altrimenti come guadagnano?imho

Inoltre lo stato ha spinto la gente tramite i media seminando forte paura a comprare bot, cosi si è finanziato al 1,5% e ora chiede un 8,5%, grande affare.

Ci sono titoli che sono affari (aapl, nvda)

l’oro sale, ma se sale non indica inflazione? ovvero svalutazione della carta-moneta?

mm
+zero

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 08:33

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5628
…..LA PIU’ GRANDE ONDATA DI SUICIDI MAI AVVENUTA NELLA STORIA
48 suicidi al giorno….
siamo veramente in mano a speculatori senza scrupoli.

maat

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 10:51

Per il Cuculo #23

Anch’io ho notato questa scorrelazione …. nonostante i mercati stiano facendo un po’ su e un po’ giù (con prevalenza del giù), e il dollaro sia in (temporanea) rivalutazione sull’euro, il petrolio sta salendo

Ciò in apparente contraddizione con 2 correlazioni passate:

– mercati giù, fiducia giù, investimenti giù, domanda del petrolio in calo con conseguente riduzione del prezzo

– dollaro in calo, prezzo del petrolio in salita (prchè i contratti sono in dollari)

Due sono secondo me le possibili motivazioni:

– il mercato ha già scontato le perdite d’investimento in tutti i settori industriali, da questo punto di vista ha toccato il fondo, ulteriori perdite in borsa non procurano ulteriori cali della domanda (il consumo privato, civile per così dire, non è calato, anzi, si è assestato grazie ai bassi prezzi del carburante e dell’energia elettrica)

– i tagli dell’OPEC stanno avendo il loro effetto (ci vogliono un paio mesi dalla data di annuncio di un taglio perchè questo abbia effetto) e l’OPEC stessa ne ha preannunicati altri per il 15 marzo in occasione della prossima riunione in modo da sostenere il prezzo a 60$ al barile (e si tratta di prezzi astronomici considerando che siamo in piena depressione).
Inoltre i vari paesi importatori (USA e Cina in primis) hanno fatto incetta di petrolio a basso costo per accantonarlo nelle riserve che ora sono piene piene (si è arrivati addirittura alle riserve flottanti, ovvero petroliere piene in giro per il mondo in attesa di svuotare il loro carico quando ce ne sarà necessità)

A supporto di tutto ciò vi segnalo un interessantissimo rapporto sulla produzione mondiale di petrolio, scaricabile da questo link:

http://www.tsl.uu.se/uhdsg/Publications/GOF_decline_Article.pdf

Gli autori sono Hook/Hirsch/Aleklett, chi ha già sentito parlare di peak-oil già li conosce.

Guardatevi il grafico finale delle previsioni (Worl Crude oil Production Outlook) e traetene le conclusioni.
Quello che posso dirvi è che non si tratta di visioni pessimistiche o catastrofiste, ma direi quasi di iper-realismo ….. da quella curva verde non ci si scappa, è la realtà che ci aspetta nel prossimo futuro.

Gli effetti diretti: oscillazioni molto forti dei prezzi del petrolio nel prossimo futuro (dieci anni più o meno) con fluttuazioni dell’ordine di 100 dollari in pochi mesi e bottom sempre più alto di volta in volta(questa volta si è arrivati a 35, la prossima volta non riscenderà più sotto i 50).
Insomma, tempi difficili per le previsioni di spesa di qualsiasi impresa operante sul mercato.

E allora vorrei concludere che forse l’attuale crisi è arrivata giusto in tempo per farci retrocedere dalla nostra disperata corsa verso il baratro …. forse con un decennio di “obbligata” restaurazione e ridimensionamento saremo in grado di ammortizzare la botta e riassestarci senza grossi scossoni.

Il buon Hirsch parlava di 20 anni nel 2005 per prepararsi al peak-oil in tempo e non subirne gli effetti …. ora che siamo al peak-oil ora forse ci vorranno ancora 20 anni per rimettersi a posto, ma nel frattempo dovremmo sorbirci tutti gli effetti negativi.

In parole povere …. è venuto il tempo di rimboccarsi le maniche ed accontentarsi di quello che c’è, non c’è più trippa per gatti

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 10:55

Scusate, non mi sono firmato al post precedente (#30)

Hunter76Lima

utente anonimo
Scritto il 27 Febbraio 2009 at 21:51

Caro Fogar #9,
non posso non darti un punto di vista differente dal tuo, forse semplicistico.

Andrea al commento # 16 e Francia R al # 27 ti hanno già dato delle ottime spiegazioni del perchè le analisi della National Bank Financial Group sono illusorie e perchè le evoluzioni dei mercati immobiliari non sono così lineari…

Il mercato italiano non è da meno anche se fino ad ora ha avuto una sua ciclicità più o meno tranquilla.
Il mondo però sta cambiando e non si sa dove stia andando. E a quale velocità si muoverà…

Io credo che il vero problema per chi vuole un tetto sotto cui vivere non sia tanto la ri(s)valutazione del prezzo degli immobili, ma quanto, se per l”acquisto ha necessità di un mutuo, la certezza del proprio stipendio e la continuità nel tempo. Garanzia che nessuno ha, dipendenti o autonomi.

I tuoi conti/ragionamenti probabilmente non sono completamente fuori dal mondo ed anzi hanno un fondo di buon senso. Moltissimi lo hanno seguito, specie negli USA, e oggi sono per strada perchè si sono trovati la casa pignorata e venduta all’asta… Hanno veramente “buttato via” le rate. Ma quelle del rimborso del mutuo. Probabilmente si sono anche giocati la loro “storia” creditizia, che in USA è fondamentale nella vita quotidiana.

Sì, l’Italia è diversa dagli USA.

Per quello che ne so il mercato italiano di sti tempi non mi sembra particolarmente vivace e brillante. I prezzi scendono, piano piano ma scendono, e molta roba resta in attesa di compratori (molto prudenti) per mesi e mesi.

Chi ha comprato nel passato, facendo forse il passo più importante della propria vita e magari adesso è a metà del guado, oggi è poco sereno guardando al futuro.
E poca soddisfazione, credimi, è veder scendere la rata per via dei tassi variabili in calo.

Chi invece trema veramente è chi il proprio reddito l’ha visto ridursi o forse prosciugarsi perchè ogni mese/trimestre deve inventarsi come pagare la rata.

Un inquilino forse dorme sonni meno agitati. In Italia c’è il blocco degli sfratti per morosità e questo da modo di “guadagnare” tempo e sperare che le cose cambino… e intanto non si deve lasciare casa per anni.

Per concludere, quindi, non è possibile generalizzare come fai tu: compro perchè prima o poi i prezzi saliranno di nuovo e non potrò più fare l’affare.

INVECE, E CHIEDO A CHI PUò DARE UN CONSIGLIO:
chi ha il tasso variabile adesso è meglio che pensi a convertirlo in fisso, visto che l’EuroIRS sta scendendo verso i minimi oppure è meglio che aspetti perchè l’Euribor starà basso a lungo ?
Quanto a lungo?
Io penso che, se il mutuo residuo supera i 10 anni, convenga tenere sotto controllo l’IRS e cambiare verso il tasso fisso, per stabilizzare la rata.
Sbaglio?

Grazie per una vostra opinione perchè non vorrei dare consigli sbagliati a chi è nella situazione di reddito incerto per i prossimi anni…

Buona serata.

Marco Colacci
🙂

CONSULENZA FINANZIARIA GENERICA
SOSTIENI ICEBERGFINANZA
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
CONTATORE