LA DERIVA CONTINUA DELL'ICEBERG IMMOBILIARE!
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Ora anche le grandi realtà finanziarie americane incominciano ad avvertire il peso insostenibile della crisi dei mutui immobiliari, che stà erodendo trimestre dopo trimestre i profitti delle grandi banche coinvolte direttamente nel “Mortgage Backed Securities”
Erosione degli utili, perdite e previsioni decisamente poco limpide per il futuro!
Per-quanto-riguarda-Goldman-Sachs l’aumento delle sofferenze e dei pignoramenti ha fatto scendere del 24 % l’utile della divisione azionaria e il proprio direttore finanziario David Viniar ha detto al telefono ad alcuni reporter che “ vi sarà più dolore di quanto ci aspettassimo”.
Stessa-sorte-è-toccata-alla-Bear-Stearns-Cos nella quale il reddito fisso rappresenta solitamente la metà del portafoglio obbligazionario ha contribuito ad un’erosione dell’utile nell’ordine del 33%.
Ma la ciliegina sulla torta l’ha fornita la Mortgage Bankers Association secondo la quale vi è stato un nuovo record nei ritardi dei pagamenti delle rate dei mutui “subprime” e anche la cifra record nei pignoramenti immobiliari.
Secondo le stime della MBA i tassi di interessi dei mutui trentennali hanno raggiunto il più alto livello da quattro anni a questa parte.
Giovedì 14 giugno però sempre la MBA ha comunicato che il tasso di insolvenza per i prestiti ipotecari sulle proprietà residenziali è caduto nel primo trimestre dal 4,95% al 4,84% del quarto trimestre 2006. Nello stesso periodo, la percentuale dei prestiti nel processo di pignoramento che non includono i tassi di insolvenza sono aumentati a 1,28% da 1,19% e il tasso dei prestiti che entrano in pignoramento è aumentato a 0,58% da 0,54%. Le prospettive per il mercato immobiliare sembrano sempre peggiorare giorno dopo giorno e i rendimenti del Tbond che ha superato il 5,30 % costituiscono un’ulteriore fattore di destabilizzazione e difficoltà. RealtyTrac ha inoltre segnalato che i pignoramenti sono saliti del 19% da aprile a maggio rilevando inoltre che la crisi è limitata solamente ad alcune zone.
Ascoltate ora le dichiarazioni di Douglas Duncan, economista principale della Mortgage Bankers Association: “La gran parte del paese non è in questa situazione, la gran parte del mercato immobiliare è sana, molto sana. Senza la California, la Florida, l’Arizona e il Nevada i pignoramenti sarebbero scesi! Per i pignoramenti totali inoltre l’8,7 % di tutte le ipoteche sono da imputarsi all’Ohio all’Indiana ed al Michigan che rappresentano il 19,9 % di tutti i pignoramenti del paese e il 15 % di tutti i pignoramenti avvertiti dall’inizio dell’anno.
Senza questi tre dichiara Duncan, la parte dei prestiti nei pignoramenti negli Stati Uniti sarebbe 1.12% sotto 1.19% la media degli ultimi 10 anni.
Che percentuale della popolazione degli Stati Uniti vive la California, Florida, nel Nevada, in Arizona, nell’Ohio, nel Michigan ed in Indiana?
O bella è semplice basta togliere all’America ben 90 milioni di abitanti, ovvero coloro che abitano negli stati appena menzionati e come per magia avremmo il miracolo economico!
Come per magia sparirebbe ogni recessione immobiliare, nessun pignoramento, nessun fallimento, basta solo far sparire un pezzo di America e i problemi sono risolti.
E’ come se il dottore vi dicesse che il vostro cuore, i vostri polmoni e il vostro cervello ormai non funzionano più, ma che potete contare su tutto il resto!”
Se guardate il grafico qui sotto Vi accorgerete che da sempre la recessione immobiliare è ramificata a macchia di leopardo nel territorio americano, come le difficoltà dell’immobiliare mondiale sono diversificate a seconda del paese, della realtà economica, dei tassi e dei mutui esistenti.
A proposito di cuore e polmoni che non funzionano sono incominciate le svendite degli hedge fund pieni e zeppi di cartolarizzazioni “subprime” la famosa socializzazione del rischio come ad esempio un hedge fund della Bear.Stearns.Cos che ha ricevuto una chiamata di margine da parte di Merrill.Lynch.&.Co oppure la famosa IPO di Everyquest di cui abbiamo già ampiamente parlato. Leggetevi questi due link perché sono da non perdere!
Da non perdere inoltre questa settimana, per gli amanti del rischio, l’offerta pubblica di vendita del gigante private equità Blackstone , il quale zitto,zitto provvederà a socializzare con il mercato le sue “conquiste” e le sue eventuali future “disgrazie”.
A proposito di private equity non posso fare a meno di rilevare come l’ultima settimana oltre che aver portato con se un preavviso di un calo violento ed inatteso della liquidità, che si ripercuoterà sugli intestatari di mutui americani che avendo sottoscritto un contratto a tasso variabile si troveranno a dover pagare rate stellari, la Banca.Centrale:Europea nel suo rapporto trimestrale sulla stabilità finanziaria, ha sottolineato come le vulnerabilità dei mercati potrebbero emergere rapidamente e violentemente nel caso di un possibile riapprezzamento dei rischi a meno che qualcuno non creda al perdurare eterno di questo stato di coma artificiale indotto. A preoccupare particolarmente la BCE è la tendenza da parte delle banche, imprese, private equity e hedge fund a trasferire a terzi i propri debiti attraverso derivati sui crediti sempre più sofisticati.
Come sempre però il vice presidente della BCE Papademos ha tranquillizzato i mercati, ricordando che il recente apprezzamento dei rendimenti obbligazionari non significa necessariamente una conclusione sfavorevole per la stabilità finanziaria.
Mi raccomando ricordatevi che giocare con il fuoco è pericoloso, …….ma in fondo non c’è pericolo!!!