ANNO 2012: ESPLOSIONE DEL DEBITO!
E’ in preparazione per il fine settimana l’analisi dedicata a tutti coloro che in questi ultimi mesi hanno liberamente sostenuto o vorranno sostenere la nostra avventura, il nostro viaggio, un’analisi che cercherà di intravvedere le variabili che influenzeranno le dinamiche della crisi sovrana, dell’imponente “debt deflation” “deleveraging” in atto nella madre di tutte le crisi quella del debito.
Il nostro John K.Galbreith amava ricordare che la sola funzione delle previsioni in
campo economico è quella di rendere l’astrologia una disciplina più rispettabile, mentre a noi serve solo Consapevolezza e Buon Senso, il Buon Senso che non è altro che la misura sensibile del possibile, un insieme di esperienza, sensibilità, competenza, pragmatismo e lungimiranza, capacità di previsione, calcolo applicato alla vita come diceva Amiel, filosofo svizzero.
Spesso e volentieri il rischio è quello di cadere nella trappola della sicurezza, la sensazione di sapere vedere oltre l’orizzonte sulla base di alcune convinzioni che in realtà non sono altro che semplici illusioni. Se vi è una regola fondamentale che questi cinque anni mi hanno insegnato è che ogni istante delle proprie visioni può e deve essere messo in discussione in qualunque momento, come un veliero nel bel mezzo della tempesta perfetta, pronto a strampare a seconda del vento, a mettere la prua a seconda della corrente.
Come dice John Mauldin il 2012 sarà l’anno in cui le conseguenze delle scelte operate da parte delle nazioni del cosiddetto mondo sviluppato cominceranno a manifestarsi realmente nel regno economico.
” La maggior parte dei paesi sono di fronte a scelte due, che si differenziano in base alle loro caratteristiche particolari, ma tutti hanno a che fare con la necessità di ridurre la leva finanziaria, sia nel settore pubblico e privato. . La fine del Superciclo del debito è uno spostamento delle placche tettoniche di enormi proporzioni economiche globali a differenza di qualsiasi cosa il mondo ha visto negli ultimi 70-80 anni. Causerà una serie di terremoti, tsunami ed esplosioni vulcaniche economiche.
Le conseguenze delle scelte di ogni paese avranno un effeto molto più ampio sul mondo, grazie all’ interconnessione globale, un mondo nel quale isolare l’impatto di
un paese in difficoltà non è più possibile. La necessità di una cooperazione
globale è fondamentale in un momento in cui i politici saranno sempre più
portati a guardare alle loro esigenze ai problemi locali e all’angoscia degli elettori. “
Ho come la sensazione che questa volta la storia potrebbe smentire il pessimismo dilagante che avvolge la nostra cara e vecchia Europa, al di la degli uomini che la amministrano, ma non potrà fare nulla per cancellare un’esplosione del debito e la nazionalizzazione e la ristrutturazione di molti debiti delle imprese finanziarie.
Per non parlare del nostro Paese, un annuncio funebre più volte pubblicato senza che non vi siano lontanamente traccia del defunto, se non nelle fantasie e nelle paranoie di coloro che stanno seminando il panico per guadagnare due …lire!
No signori non è patriotismo o idealismo, soprattutto in un Paese dove sciacalli ed avvoltoi abbondano, dove parassiti e speculatori politici prolificano quotidianamente, dove mafie e massonerie, priviligi e caste stanno devastando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti.
No, quella è gente che verrà sradicata dalla storia, dal tempo e dalla violenza della crisi, ma noi stiamo parlando di un Paese che nonostante tutto detiene ricchezza da redistribuire per un importo di almeno tre volte il proprio debito senza considerare l’evanescente ricchezza immobiliare. Questo è realismo, il resto sono chiacchere da bar!
Ma di questo ne parleremo a tempo debito! Ci vediamo domani Andrea!
In un certo senso e tra le righe di quello che stiamo leggendo, non c’è altra strada che una ristrutturazione del debito GLOBALE, e una redistribuzione delle risorse e quindi della possibilità di produrre, ma anche sulla produzione andrebbe detto che questa va governata dal senso, e non dai mercati (disturbati dalla megalomania e dalla psicopatia di molti sei suoi operatori);
Una ricaduta del “buon senso” consta nel dato inequivocabile che non si può produrre all’infinito, e che il mercato non può crescere all’infinito, questo crea a molti depressione, ansia, perchè è il limite del sitema economico-produttivo per come l’abbiamo interpretato fin’ora, e la percerzione di questo LIMITE globale ha un suo senso come ha senso sapere che la vita ha una durata ma prima o poi termina, almeno in questa forma….
Le idee, la creatività, invece non hanno limite, nel senso che, dato un limite, di durata della vita, di numerosità di risorse, le modalità per interpretare la vita produttiva umana, all’interno di questi limiti sono realmente infinite,
l’economia sostenibile, la produzione sostenibile, concetti che tanto danno fastidio al mondo finanziario, indicano semplicemente la buona – consapevolezza di questi limiti..
In un certo senso e (tra le righe di quello che stiamo leggendo), non c’è altra strada che una ristrutturazione del debito GLOBALE, e una redistribuzione delle risorse e quindi della possibilità di produrre, ma anche sulla produzione andrebbe detto che questa va governata dal senso, e non dai mercati (disturbati dalla megalomania e dalla psicopatia di molti sei suoi operatori);
Una ricaduta del “buon senso” consta nel dato inequivocabile che non si può produrre all’infinito, e che il mercato non può crescere all’infinito, questo crea a molti depressione, ansia, perchè è il limite del sitema economico-produttivo per come l’abbiamo interpretato fin’ora, e la percerzione di questo LIMITE globale ha un suo senso come ha senso sapere che la vita ha una durata ma prima o poi termina, almeno in questa forma….
Le idee, la creatività, invece non hanno limite, nel senso che, dato un limite, di durata della vita, di numerosità di risorse, le modalità per interpretare la vita produttiva umana, all’interno di questi limiti sono realmente infinite,
l’economia sostenibile, la produzione sostenibile, concetti che tanto danno fastidio al mondo finanziario, indicano semplicemente la buona – consapevolezza di questi limiti..
credo che in parte possa dipendere anche da noi, il non lasciare nelle mani dei soliti, le ricchezze, le risorse, la politica, in Italia penso che bastino 5 milioni di persone, abbastanza consapevoli, informate, non manipolabili per rovesciare la situazione, basta riflettere semplicemente al referendum sul nucleare, l’atteggiamento trasversale è stato (compreso l’ex premier): “beh la volontà popolare è evidente..” e quindi anche il PD che era favorevole al nucleare, ha detto che non era il momento… Tutti i politici non se lo aspettavano il quorum di 57 percento di votanti, pensavano che ci sarebbe stata più superficialità ma non è stato così, nonostante la campagna di disinformazione sistematica, nonostante le schede che si ricalcano l’una messa sull’altra, nonostante la formulazione dei quesiti in turco ostrogoto (vuoi che non-non vuoi, limitatamente a tuo zio in carriola, meno il comma 3 + il sottocoda di paglia di Schifani, non-non abrogare + o – l’articolo decretato in data 2378 del calendario maya, meno quello gregoriano, aggiungendo il giorno solstizio del 1928, etc. etc.)
Altro esempio:
il tg3 il 3 gennaio ha presentato un sondaggio con Antonio Noto di IPR marketing, il quale ci porta un dato imbarazzante in merito al calo i gradimento di Monti del 32% degli italiani rispetto al suo insediamento, (passa da un 86 a un 54 %) dato non solo statisticamente rilevante, Bianca Berlinguer commenta, “beh per forza con i provvedimenti adottati il calo è logico… ” (Noto annuisce gongolando come se fosse solo una fase transitoria questo calo…) senza entrare nel merito della percezione di inutilità, vessazione, e prelievo-dalle -solite-tasche che si evidenzia proprio dalla risposte alla intervista di ipr marketing…
In altre parole un dato così schiacciante viene addomesticato dal TG3 che più che giornalismo fa da ufficio stampa di palazzo Chigi…
quindi anche qui attenzione che la gente si fa fregare di meno…. e purtroppo il rischio di manifestazioni di violenza collettivo è e sarà altissimo nei prossimi mesi…
Paolo C.
Non so tu, Andrea, ma a me il panorama europeo non mi sembra di quelli da cui ci si può aspettare qualcosa di positivo.
E questo non investe solo il discorso economico-finanziario. Quest’ultimo può essere l’innesco di una crisi molto peggiore, di quelle che, come ami ripetere tu, la storia dovrebbe insegnarci ad evitare di rivivere…
http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2012/01/unioneeuropea.html
Saluti
No signori non è patriottismo o idealismo, soprattutto in un Paese dove sciacalli ed avvoltoi abbondano, dove parassiti e speculatori politici prolificano quotidianamente, dove mafie e massonerie, priviligi e caste stanno devastando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Non so se si possa definire patriottismo, certamente per chi la segue è profumo di onestà intellettuale. Poi, il tempo (che è sempre galantuomo) e la capacità di un’eventuale strambata al momento giusto diranno se la visione e le scelte sono state lungimiranti. In ogni caso, a chi ha memoria, resterà sempre l’immagine di un capitano saldamente al comando della sua nave carica anche di ideali sociali e civili. Buon viaggio a tutti, Tito
Beh, la nostra ricchezza immobiliare evanescente fino ad un certo punto…per le case vicino alla spiaggia in Toscana e Liguria vogliono 10000 e. al mq, per non parlare della quotazione dei casali ristrutturati in Toscana…so’ di tedeschi che comprano casa in Italia, non ho mai saputo di Italiani che comprano casa al mare o in campagna in Germania.
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In un paese dove non vi è certezza della pena, chi non è sciacallo o avvoltoio, parassita o speculatore politico, mafioso o massone ne fa parte di caste o gode di privilegi può continuare a vivere felice grazie alla sua ONESTA’? Non è che quando la ricchezza verrà ridistribuita finirà ancora in quelle mani perché grideranno con forza che sono loro le prime vittime della crisi?