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TRUMP, ORA DAZI AMARI PER L’EUROPA: L’INFLAZIONE COLLASSA!
A forza di rispondere alle minacce di Trump con altre minacce, ancora più grandi, i plutocrati europei sono riusciti nell’intento di farsi servire l’amaro, senza il dolce!
La von der Leyen ha minacciato ritorsioni, con l’aumento del 50 % sull’importazione di whisky americano.
🔵#Trump minaccia l'Europa, che definisce 'cattiva', sui dazi. Ipotizza il 200% su vini e champagne, in risposta a quelli posti dall'Ue sul whisky. Oggi confronto tra il Commissario europeo al commercio e il collega americano. Un passaggio delle dichiarazioni del presidente Usa pic.twitter.com/Z1iSQYYFDr
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) March 14, 2025
Ora ovviamente da sempre Trump è folklore, esagera sempre, ma in questo caso no, ha ragione.
Prima che qualche esaltato dica che sono pazzo, vi lascio due righe scritte da chi non dovrebbe essere visto come un alleato di Trump.
I #dazi non sono un'invenzione di #Trump, l'Europa pratica il #protezionismo da molto più tempo. Così #Draghi smonta la buona coscienza degli europei sulle cause della guerra commerciale. #economia #America #madeinitaly https://t.co/2Ueo3c9Lyp
— Federico Rampini (@FedericoRampini) February 17, 2025
Ma tu pensa, Draghi ha recentemente ricordato all’Europa, secondo Rampini, che il vecchio continente, pratica di protezionismo da più tempo, in maniera sistematica e aggiungo io, selvaggia, a partire dalla Germania.
Una giravoltola strepitosa, iniziata qualche anno fa, dopo aver lasciato la BCE.
Il bello à che tutti vogliono mostrare i muscoli a un elefante che si muove dentro la cristalleria europea, la risposta non poteva mancare.
Tutte fesserie, l’Italia con Trump è in posizione privilegiata, non deve stare con l’Europa e deve lasciare la Germania, sola al suo destino! pic.twitter.com/r6IsDEsXEL
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 15, 2025
Abbiamo scritto più volte che noi abbiamo l’opportunità di trattare in maniera bilaterale con gli Stati Uniti, abbiamo un rapporto privilegiato con l’amministrazione Trump, ci possiamo sedere intorno ad un tavolo e vedere cosa non funziona nel commercio bilaterale.
Non abbiamo bisogno di andare dietro alla Germania che per anni ha praticato protezionismo selvaggio, dumping economico e sociale contro l’Europa.
Il governatore della Bundesbank Nagel ha affermato che i dazi commerciali degli Stati Uniti sull’UE potrebbero spingere la Germania in recessione nel 2025.
Grazie, non serviva un’aquila per capirlo.
Nel frattempo, il saltimbanco, cancelliere Merz ha detto che i colloqui con i Verdi sono a un buon punto, visto che includeranno anche qualche dolcetto sulla protezione del clima, ampliando le loro richieste.
Peccato che un loro rappresentate, abbia smentito, che non c’è alcun progresso sul limite del debito e il loro leader, ha detto che non si fida di una sola parola, di quello che promette Merz.
Quindi, andiamo per la nostra strada, invece di stare dietro a tedeschi e francesi.
Invece qualche esaltato, chiede più Europa, chiede di fare di tutta l’erba europea un fascio.
Forse, ripeto forse, se ne è accorta anche la Meloni che dopo mille tentennamenti nei giorni scorsi ha deciso di schierarsi.
Ucraina, Meloni cambia idea. Lega: “Via sanzioni a Mosca”.
Il segnale della premier a Trump: astensione FdI sugli aiuti a Kiev. Candiani: “No all’aumento di militari. Normalizzare i rapporti con la Russia”. @salvini_giacomo
https://t.co/BFxuTqcOtn— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) March 13, 2025
Meloni, effetto Trump: si astiene sull’Ucraina. E frena sui «volenterosi» https://t.co/ixeEt32qAe
— Corriere della Sera (@Corriere) March 12, 2025
Detto questo la guerra commerciale continua, una fesseria dal punto di vista empirico, la storia economica lo suggerisce, ma era inevitabile, lo sapevamo.
Ora si tratta di sopravvivere!
Ieri, avevamo suggerito di stare tranquilli sul dollaro e sui nostri titoli di Stato.
Chi si avvale della nostra consulenza, sa dove stava l’ultima barriera.
Trump ha dichiarato che non cambierà idea sui dazi del 2 aprile e non cederà sui metalli canadesi o sui dazi del 2 aprile, tutta benzina per il dollaro.
“Ma non abbiate paura, vinciamo su tutto!!! I prezzi delle uova sono in calo, il petrolio è in calo, i tassi di interesse sono in calo e il denaro legato ai dazi sta affluendo negli Stati Uniti” ( Trump )
No, non vincerà su tutto, vincerà qualche piccola battaglia, ma tutti perderanno la guerra.
Bene si sono comportati anche i nostri titoli di Stato che hanno costruito un buon pavimento al momento.
Sull’oro, finalmente, dopo tanto tempo, hanno trovato il modo per celebrare la cifra tonda raggiungendo i tanto agognati 3000 dollari. Ora stamperanno i cappellini commemorativi e per il proseguo, tanti auguri!
Nel frattempo, inaspettatamente ovvio, collassano i prezzi alla produzione.
Crollano quelli dell’indice dei servizi di 0,2 punti, il che farà piacere alla Fed anche se il rialzo folle dell’assistenza ospedaliera, andrà ad inficiare la componente PCE dell’inflazione.
Revisioni al rialzo nei mesi precedenti e i componenti PCE erano più caldi rispetto al mese precedente.
US PPI MoM% w/Contributions pic.twitter.com/vBMTv05KyJ
— Michael McDonough (@M_McDonough) March 13, 2025
Bella botta davvero per la componente servizi, dopo i folli rialzi inventati dei due mesi precedenti, ottimo il crollo dei prezzi energetici, che ci dice che l’America è da tempo in recessione e che l’economia sta per esplodere.
Mentre parlate di inflazione, vi aiuto con chi esporta la deflazione!
Tenetelo bene a mente, perché siamo solo all’inizio.
“La crescita economica è stata resa possibile da un sostegno governativo insostenibile e da politiche protezionistiche” – Bank of America
Quindi, preparatevi perché molto di quello che sta accadendo, finalmente è reale.
Lunedi, nella revisione avremo un bel rimbalzino, il rimbalzino del gatto morto.
Oggi giornata di sole sui mercati, la quiete prima della tempesta.
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