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TRUMP TRADE WAR CHINA’S DEFLATION!
Molti mi hanno chiesto perché ieri sul blog non ho parlato dei risultati di Nvidia, la splendida trimestrale del colosso dei chip che ha battuto tutte le attese, anche quelle future.
Avete forse dimenticato quello che abbiamo scritto nel fine settimana su DeepSeeck?
Non c’è nulla di splendido nel continuare ad osservare lo specchietto retrovisore, ieri Nvidia ha perso oltre 8 %, per una crisi isterica dei mercati che da tempo si chiedono se non sia eccessivo quanto è successo in questi anni.
Gli amici di Machiavelli, sanno che manca circa un anno.
Donald Trump said 25% tariffs on Canada and Mexico are on track to go into place on March 4, and he'd impose an extra 10% tax on Chinese imports: Here's your Evening Briefing https://t.co/SL3neBzj8a
— Bloomberg Markets (@markets) February 27, 2025
Ieri, Trump giravoltola, non molto lucido ultimamente, ha spaventato in mercati, suggerendo semplicemente l’ovvio, ovvero che dalla prossima settimana, parte l’applicazione delle tariffe nei confronti di Messico e Canada.
Direi che siamo al limite dell’aggiotaggio con le continue informazioni che vengono fatte uscire ad arte sui mercati sui provvedimenti dell’amministrazione Trump.
Non solo, è andato “all in” con la Cina, raddoppiando l’entità dei dazi, al 20 %.
A proposito di Cina, in pochi se ne sono accorti, ma il partito comunista ha pensato bene di iniettare 55 miliardi di dollari nel sistema bancario del Paese, prima di fare la stessa fine di Giappone e Stati Uniti.
Dopo il Giappone con le jusen e gli Stati Uniti con i subprime, è in arrivo una gigantesca crisi bancaria e immobiliare in Cina? La storia ama fare la rima! https://t.co/zJZxi9T8gl.
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 27, 2025
Abbiamo la conferma che la Cina continuerà ad esportare deflazione, su quella Trump, può mettere tutti i dazi che vuole per fermarla, ma continuerà ad aumentare.
China is expected to experience its longest streak of economy-wide price declines since the 1960s, with deflation persisting for the second straight year in 2024 https://t.co/6GhXFF2BeH via @economics
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 28, 2025
Non puoi scappare all’appuntamento con la storia, il Giappone è la storia, la storia di 35 anni di deflazione persistente.
Tassi sotto zero a breve! 🤣🤣🤣 https://t.co/ZHsb9jRm1y
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 27, 2025
L’Europa è caduta nella trappola deflattiva, pure gli Stati Uniti, con una spettacolare bolla immobiliare.
Ora una bolla immobiliare ha devastato la Cina, la sta devastando, i prossimi saranno gli Stati Uniti di nuovo, perché la storia ama fare la rima.
Una conferma è venuta ieri a quello che suggeriamo da mesi, ovvero che Trump avrà un trattamento di riguardo per il nostro Paese.
Dedicato a tutti quelli che anche in questo momento tragico, vogliono più Europa, più esercito europeo e altre fesserie fallimentari.
Sappiamo che la Nato e l’Europa vogliono che la guerra continui, non sappiamo se i cittadini europei sono così stupidi anche oggi come la scorsa estate quando hanno votato a sostegno dei plutocrati europei.
Ma torniamo a noi, subito il dollaro ha ripreso a salire, rompendo un supporto importantissimo di breve, pronto a raggiungere la parità entro la primavera.
E’ chiaro che la strategia di Trump così non funziona, più sale il dollaro e più le esportazioni americane crollano.
Ma nessuno può fermare la marcia del dollaro.
Non solo, continua la spettacolare accoppiata dollaro e prezzi dei bond che salgono insieme come non si vedeva da tempo.
Il fly to quality è appena iniziato!
Decennale e trentennale americani hanno sfondato la stupida e illusoria trendline di medio che durava da ormai 5 mesi, tassi a lungo che salivano, mentre la Fed tagliava di 100 punti base.
Siamo ormai a otto giorno consecutivi di ribasso sui rendimenti.
Il tutto mentre usciva la revisione del pil nel quale ci si inventava un dato PCE più solido del previsto, completamente ignorato dai bond vigilantes.
- Prezzi PCE core USA preliminari (Q4) 2,7% vs. 2,5% stimato (precedente 2,5%)
Pessime notizie dal mercato del lavoro, dopo la chiusura del bar Harris e delle loro favole.
DOGE crash! https://t.co/twqigMKxzA
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 27, 2025
Altro aumento dei sussidi di disoccupazione, ma attenzione non sono ancora incorporati i dati delle migliaia di licenziamenti per la scure del DOGE.
- Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti 242k vs. Exp. 221k (Prev. 219k, Rev. 220k)
Ripeto le richieste dei sussidi di disoccupazione stanno salendo senza che i quasi 80.000 dipendenti federali licenziati abbiano fatto domanda, in quanto la risoluzione del contratto prevede che riceveranno lo stipendio per altri 8 mesi.
Intanto il nostro mitico Puntosella, continua puntualmente e giornalmente a fare le pulci al principale indice europeo il DAX, con una precisione assolutamente chirurgica, figlia di anni di studi della cinematica, una delle branche della fisica applicata ai mercati.
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