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NUOVO MINIMO ANNUALE PER IL DOLLARO!
Scritto il 22 Novembre 2024 alle 10:58 da
L’economia europea è sotto un lancio di missili a lunga gittata e non è ancora iniziata la guerra commerciale dell’amministrazione Trump.
Non ricordo un simile periodo escludendo la fase pandemica per l’Europa, bisogna risalire alla Grande Recessione del 2008.
Devastazione ovunque con Francia e Germania in prima linea.
LONDRA, 22 novembre (Reuters) – L’attività economica della zona euro ha subito una svolta sorprendentemente negativa a novembre, con una contrazione del settore dei servizi mentre il settore manifatturiero sprofonda ulteriormente in recessione.
L’indice composito preliminare dei responsabili degli acquisti (Pmi) della zona euro, compilato da S&P Global, è sceso a novembre a un minimo di 10 mesi a 48,1, al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
Un sondaggio Reuters aveva previsto una lettura invariata rispetto al valore di 50,0 di ottobre.
“Difficilmente le cose sarebbero potute andare peggio”, ha detto Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank. “Il settore manifatturiero della zona euro sta sprofondando sempre di più nella recessione e ora il settore dei servizi sta iniziando a faticare dopo due mesi di crescita marginale”.
L’indice composito delle nuove imprese è sceso a 46,6 da 47,9, la lettura più bassa di quest’anno, suggerendo che non ci saranno miglioramenti imminenti.
Il Pmi dei servizi, che ha compensato il calo del comparto manifatturiero, è sceso a 49,2 da 51,6, ai minimi da 10 mesi. Il sondaggio prevedeva una lettura invariata.
Le aziende hanno aumentato nuovamente l’organico, ma si sono dimostrate meno ottimiste per l’anno a venire. L’indice delle aspettative delle imprese è sceso a un minimo di due anni di 55,0 da 59,9.
L’indice Pmi manifatturiero è sceso a 45,2 da 46,0, in contrasto con le attese di una lettura invariata.
L’indice che misura la produzione, che confluisce nel Pmi composito, è sceso a 45,1 da 45,8. Questo nonostante le fabbriche abbiano tagliato le loro spese per il terzo mese e a un ritmo più sostenuto rispetto a ottobre. L’indice dei prezzi alla produzione è sceso a 47,9 da 48,2.
Il calo potrebbe rafforzare le aspettative di un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea a dicembre. La banca ha tagliato i tassi tre volte quest’anno, portandoli al 3,25%, in un contesto di crescenti timori per le scarse prospettive di crescita della zona euro.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)
((enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613))
Lasciate perdere questi stupidi commenti istituzionali , Europa e America sono in recessione da tempo!
Btp in rally dopo stime Pmi zona euro, guardano con fiducia a Moody’sOggi 10:39 – RSFMILANO, 22 novembre (Reuters) – Il secondario italiano si avvia a registrare un calo dei rendimenti per la terza settimana consecutiva complice un aumento delle probabilità che la Banca centrale europea potenzi l’allentamento monetario dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa.
** I mercati scommettono infatti che la Bce sarà costretta a intervenire tagliando i tassi a sostegno di un’economia della zona euro indebolita dalle politiche del presidente eletto su dazi e migranti.
** A rafforzare questo quadro, le stime degli indici Pmi della zona euro, di Germania e Francia che hanno mostrato in tutti e tre i casi un’attività economica in contrazione.
In mattinata nuovo record annuale per il dollaro, con un minimo a quota 1.0330
Ma attenzione non è solo il nuovo minimo annuale, ma il minimo a 2 anni, è dal dicembre 2022 che non si tornava vicino a quota 1,03
Appuntamento al 2025 per lo sfondamento della parità.
Ricordiamo che questo movimento era stato preannunciato con lo sfondamento di un importante supporto nei giorni scorsi.
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Ultima botta di coda, ovvero ultimo colpo di coda che è avvenuto in mattinata a 1,0330
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Appuntamento al 2025, con uno spettacolare OUTLOOK 2025!
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Stiamo valutando se rendere un luogo esclusivo il nostro viaggio.
Vedremo se Trump avrà il coraggio di imporre dazi mostruosi alla Cina e in parte all’Europa, in questo caso avremo depressione.
Ripeto il protezionismo è terribilmente deflazionistico.
Sono pronto a sfidare chiunque, economisti, analisti, giornalisti su questa affermazione, nessuno conosce la storia come noi, nessuno fa analisi dettagliate, solo chiacchiere.
La disoccupazione continuerà ad aumentare.
La Cina continuerà ad esportare deflazione e sarà un freno alla crescita globale.
L’ Europa cadrà in depressione, l’euro sarà messo a dura prova.
Ci sarà da divertirsi nel prossimo Machiavelli!
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