UNA SOLA CERTEZZA…DEBITO!
Ripartiamo da qui, dal debito, l’unica certezza assoluta che abbiamo, il debito.
In questi giorni, non si sente altro che parlare del debito pubblico, il nostro debito pubblico, il banchiere Draghi, quello che sino a pochi giorni fa andava in giro a raccontare che i soldi, oggi, non bisogna prenderli ma darli, ora suggerisce che non ci sono più soldi per le pensioni e non solo.
In uno dei suoi recenti discorsi ha ricordato che i soldini che l’Europa dovrebbe darci non sono mica AIUTI, ma solo soldi in prestito in cambio di riforme, soldini che verranno erogati volta per volta e non in anticipo, solo se l’Italia si adegua a tutte le imposizioni di Bruxelles.
La recente opposizione della Polonia, la minaccia di Bruxelles, insegna qualcosa?
Riforme che come sempre cadranno sulla testa degli italiani a iniziare da quelli più in difficoltà, anche se loro vi racconteranno che tanti bei regali stanno per arrivare.
Nella sostanza, il dibattito sul ritorno della Fornero, ma non solo, è una perla che nelle prossime settimane ci dirà se il banchiere adotterà la stessa strategia messa in piedi contro la Grecia, prendere o lasciare, non importa cosa ne pensano partiti e sindacati, questo è quello che vuole l’Europa. Al banchiere interessa poco o nulla il disagio sociale, la protesta della piazza, a lui interessano solo le riforme che vuole l’Europa.
Eppure ci aveva assicurato che le banche centrali non possono finire il denaro, peccato che il denaro che loro erogano finisce sempre nel posto sbagliato, mai per finanziare il welfare o il lavoro, meglio sostenere la speculazione.
Chi sta in questo Governo deve riconoscere il grande successo dell’euro ha detto il banchiere, e tutto quello che è successo dopo, con tutti i momenti di crisi e di difficoltà, anch’esso un grande successo dell’Unione.
La sintesi è che il debito pubblico torna di moda, come a breve tornerà di moda pure lo spread, segnatevelo!
Per il resto l’economia americana sta filtrando con la recessione che probabilmente avverrà il prossimo anno…
… anche per quanto riguarda la crescita globale.
Si certo l’inflazione, si tratta della crescita reale e non nominale, ma l’inflazione, pura speculazione che nulla ha a che vedere con reali esigenze della domanda e dell’offerta è creata ad arte, in tanti ci marciano per creare problemi nella catena di approvvigionamento.
So, you are mad at the Fed for inflation?
They should raise rates? Get back to something more reasonable according to past history, right?
But debts are too high vs GDP and higher rates will kill EVERYTHING… 1/ pic.twitter.com/gv3IS8PgK5
— Raoul Pal (@RaoulGMI) October 25, 2021
In questo thread Raoul, ci spiega in parole semplici quello che vi stiamo raccontando da anni, che non c’è alcuna possibilità di risalita per i tassi oltre un certo livello, i debiti sono troppo alti rispetto al PIL e tassi più alti uccideranno TUTTO.
Il trend è chiaro!
Ma l’inflazione è alta, prosegue Raoul, si ma è guidata da problemi di approvvigionamento, prova a aumentare i tassi e ottieni prezzi alti a causa dei vincoli dell’offerta e un consumatore che viene ucciso.
Tutto ciò che il Governo americano ha regalato, sussidi e spesa pubblica IMPROduttiva, è un boomerang che nei prossimi mesi e anni frenerà qualunque crescita.
I bilanci delle banche centrali si riducono, il credito latita, si contrae sempre più…
… ma soprattutto non c’è alcun rischio di inflazione salariale, ZERO se la forza lavoro precipita, sparisce, si estingue.
Certo le aziende continuano a fare utili, ma non investimenti, non aumentano salari, no, usano il denaro in maniera speculativa come avvenne durante la grande depressione del ’29.
Suvvia, guardatevi intorno, c’è la corsa ad aumentare i salari, corsa alle assunzione, non prendiamoci in giro, stiamo solo aspettando un altro banchiere che ci invii una letterina per tagliare, welfare, pensioni, salari, ovvero che suggerisca la classica svalutazione interna, perchè come lui suggerisce l’euro è il più grande successo.
Conclude Raoul … “a mio avviso, anche le condizioni monetarie si stanno stringendo mentre il dollaro sale lentamente. Il 2022 sarà un anno molto diverso e la mia scommessa è più QE e fiscale in un rallentamento economico. Grida l’inflazione quanto vuoi. Ma guarda anche il lato della domanda. Non è carino.”
#Economic growth is collapsing.
The most #negative sentiment in #bonds in history.
They say "no one rings a bell" when it's time to buy something.
This is your bell to #buy #bonds.@RealInvAdvice @thedailyshot pic.twitter.com/M7IWuXzP4a— Lance Roberts (@LanceRoberts) October 20, 2021
Ma davvero credi ancora dopo 13 anni di feroce deflazione da debiti che il debito sparirà con un sospiro, che l’inflazione incendierà il mondo? La storia suggerisce minimo 31 anni, il massimo non te lo dico potrebbe spaventarti.
La storia non si ripete mai, ma ama fare la rima!
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SEMPLICEMENTE GRAZIE!
D’ accordo, l’ Italia è un Paese manifatturiero esportatore, e avrebbe tratto vantaggio con la sua liretta e le svalutazioni competitive, a scapito degli altri paesi europei, Germania in primis. Ma siamo sicuri che non avrebbero fatto di tutto per provocare un nostro default visto che il nostro debito era già altissimo negli anni novanta e sarebbe bastato poco per renderlo insostenibile ? Sono convinto che sia stata questa nostra fragilità a quasi costringerci ad entrare nell’ euro. Il paragone con la Gran Bretagna non mi sembra appropriato, se uscissimo noi dall’ euro probabilmente in poco tempo saremmo in default.
Un privato non importa quanto “colossale” può andare in default, una banca privata può andare in default, una banca centrale proprietà di uno stato sovrano con una moneta sovrana, non va in default, il debito pubblico non è la stessa cosa del debito privato che poi i “troppo grandi per fallire” o gli amici degli amici trasferiscono sul pubblico per un’equa distribuzione delle scommesse perse e farlocche su tutti gli altri sisistema produttivo compreso.
Ovvio che se ti sei venduto la banca centrale e ti vai a rifornire sul “mercato” dei capitali che come gli addetti ai lavori sanno non è soggetto ad alcun genere di ricatto finanziario, economico e geopolitico in quanto è un vero liberissimo “mercato” puoi prima farti strozzare e poi fallire alla grande .
Per quando riguarda la menata del “libero mercato” la politica economica reale la si fa sempre con un intelligente equilibrio dinamico tra ciò che proteggi in quanto strategico e ciò che non proteggi nei rapporti di reciproco interesse che fai con la politica estera. Se non hai una banca centrale non fai una politica economica, te la fanno gli altri amici disinteressati che stanno in giro e a casa tua. Quelli che di solito fanno le campagne a tromboni spiegati sul “libero mercato” che devi avere in casa tua per loro ,sono di solito quelli che ti vogliono fottere.
E’ anche ovvio il motivo per il quale le grandi corporazioni globali e finanzieri vari vorrebbero farsi una moneta in proprio.
Più o meno la visione strategica funziona come sui “rifornimenti” energetici e filiere varie.
@ Valerio
volevo risponderti ma è inutile, visto che ci ha già pensato Ildebrando peraltro in modo decisamente esauriente ed autorevole;
vorrei semplicemente aggiungere qualche altro dato di “buono” oltre quanto già detto per quanto riguarda la ricchezza procurata all’Italia per il fatto di essere da molti decenni Paese votato all’export :
il 45% del patrimonio Storico ARTISTICO mondiale è concentrato in Italia, fattore che attira nel nostro Paese millionate di turisti da tutto il mondo ogni anno. D’accordo che la pandemia ha frenato questa propensione, che però rimane un dato di fatto indiscutibile.
Da dati ABI a Giugno 2021, depositati in c/c quale liquidità pronta esigibile all’istante, ci sono 1800(milleottocento) miliardi di € di depositi cash… senza contare l’extra investito dagli Italiani risparmiosi in assicurazioni, obbligazioni, azioni ed altri strumenti finanziari.
Ricordo che l’80% della popolazione ITALIANA POSSIEDE LA PROPRIA CASA DI ABITAZIONE, nessuno in Europa è a questo livello partrimoniale per quanto riguarda gli immobili.
La verità è che il nostro alto livello di debito pubblico è compensato non una ma DUE VOLTE dai punti descritti prima, OGGETTO DI FORTE INVIDIA da parte della UE e di Germania Francia Olanda e UK in particolare -anche se questa non è più in UE- tutti Stati che si va ad analizzare e quantificare il loro DEBITO AGGREGATO (pubblico+privato) risultano essere in posizione assai più critica dell’Italia…
Ma fa molto comodo allla Com.UE sventolare -attraverso i media- che l’Italia ha “un elevato livello di debito”, perchè in questo modo la mette sotto costante ricatto sia dell’UE stessa che dei mercati finanziari…
Senza nessun intento polemico, vorrei soltanto cercare di capire.
Quindi , uno stato sovrano, con una propria banca centrale, con una moneta sovrana, non può fallire. Argentina, Venezuela, Ecuador ? Sono in default nonostante siano ricchi di materie prime. Se nessuno ti compra i tuoi titoli di stato, fallisci, la tua moneta diventa carta straccia, le materie prime che servono alla tua industria manifatturiera le devi pagare in dollari, che devi incassare con le esportazioni. Ma, le aziende non vivono di sole esportazioni, e, se il mercato interno crolla a causa della inflazione galoppante, fallisci.
Le conseguenze sono l’ impoverimento drammatico delle persone. Secondo me a questo andavamo incontro se non entravamo nell’ euro, potrò anche sbagliarmi, forse, lo stellone italico ci avrebbe ancora salvato, ma, con i se e i ma non si fa la storia. La storia dice che oggi a 20 anni di distanza, non mi sembra che ce la caviamo poi così male. Certo abbiamo dovuto pagare un prezzo cedendo gran parte della nostra sovranità, ma siamo sicuri che facendo da soli saremmo andati meglio con la nostra liretta e i politici che ci ritroviamo? Sempre secondo me, lo scenario sarebbe ancora peggiore se uscissimo ora dall’ euro. ” Troppo grandi per fallire ” lo siamo ora con l’ euro, sarebbe un tale sconquasso che non conviene a nessuno, quindi non accadrà. ( Fino a che la BCE continuerà a comprare i nostri titoli di stato ? )
ildebrando,
aorlansky60
Il mio ragionamento si basa soltanto su vantaggi e svantaggi che ci ha portato l’ euro.
Quello che dici è corretto, ma è proprio grazie all’ euro che possiamo dare un valore al risparmio degli italiani, se fosse stato in lire o peggio, se tornasse ad essere in lire (Italexit) verrebbe polverizzato in poco tempo con conseguente stop dei consumi cui seguirebbero fallimenti di aziende che non possono vivere di solo export, licenziamenti, e sai che soddisfazione essere propietario della mia casa se non la posso mantenere e neanche la posso mangiare !. Il turismo, certo, torneremmo ad essere il paese della pizza e mandolino anni 50 (vedi Grecia). La metà del patrimonio artistico storico del mondo in Italia ” che tutto il mondo ci invidia ” come sento spesso ripetere in TV, ma sarà poi vero? Non è che siamo un tantino sbruffoncelli? Se ci si nasconde dietro al fatto che la ricchezza privata bilancia il debito pubblico, allora non dobbiamo stupirci se i Paesi che usano la nostra stessa moneta
aorlansky60,
pretendono che ci sia un travaso dal primo al secondo.
Infatti è stato creato un nodo gordiano e con questa classe dirigente non vai da nessuna parte. con l’intera operazione si sono venduti o regalati il – tuo – patrimonio pubblico anche produttivo e messo in garanzia o costretto a “smobilizzare” il – tuo – privato (un noto “sceso in campo” non tanto furbo, lo ha anche detto e visto che non si trattava e si tratterà del suo la cosa andava bene), oltre agli strumenti indispensabili per tenere in piedi la baracca e farla avanzare invece di tentare di trasformarla in un bivacco con cucine da campo (vip e salotto separati e trendy illudendosi che siano migliori).
Un altro noto e molto amato dall’italico popolo ed ex istituzionale, in tempi non sospetti aveva detto che era necessaria una “economia di guerra” e che l’italico popolo (gli altri) era “pronto” ai necessari “sacrifici”.
Valerio ha scritto :
“Sempre secondo me, lo scenario sarebbe ancora peggiore se uscissimo ora dall’ euro. ” ”
Su questo sono molto d’accordo.
Bisognava decidere “prima”, quando ancora si poteva evitare di entrare nella “trappola” (assai abilmente architettata dai tedeschi), ma con la classe politica italiana dominante del tempo (Prodi-D’Alema & Co) non siamo riusciti ad evitarlo. Ora ne paghiamo [e ne pagheremo a lungo] le conseguenze.
Valerio ha scritto :
“La metà del patrimonio artistico storico del mondo in Italia ” che tutto il mondo ci invidia ” come sento spesso ripetere in TV, ma sarà poi vero?”
È verissimo. Gli Yankees nord americani al nostro confronto sono dei “Barbari” perchè non posseggono la Storia (loro di fatto nascono vera “nazione” solo dopo la Guerra di Secessione del 1860) di un paese come l’Italia che ha fatto del proprio Rinascimento Artistico l’invidia del resto del mondo, già allora come oggi.
A New York cosa vai a vedere, se non i grattacieli???
A Roma, a Napoli, a Venezia, a Firenze, a Palermo c’è l’Arte tramandata da secoli. Sotto questo aspetto, nessun altro Paese sulla faccia della Terra può rivaleggiare contro l’Italia.
Vero ma solo per quanto riguarda l’occidente, del quale, anche se la cosa è molto più complessa, siamo storicamente i fondatori, c’è anche molto altro nella vastità delle culture di tutti i popoli che si vorrebbero schiacciare e annullare, la nostra compresa. La forza della nostra specie (come delle altre) sta nella diversità e nella reciproca interazione.
@ Valerio
circa la questione del “debito” statale, vorrei citare -ponendo a confronto- due modelli esistenti:
USA e UE
gli USA sono da considerare “veri” Stati Uniti FEDERALI, almeno per il solo fatto che IL TESORO USA, quando emette obbligazioni statali [per finanziare il proprio debito pubblico] le emette a nome di tutti i 50 Stati Federali nord americani; tra di essi non esiste alcuna forma di “spread” di rendimento.
in UE, invece, è stato preso a riferimento (tutt’ora) il bund decennale tedesco, e questo funge da “spread” sugli altri 26 Stati dell’Unione e relative emissioni di obbligazioni pubbliche…
Non aggiungo altro; qui siete tutti frequentatori colti e preparati, per non riuscire a cogliere LA FORMA DI RICATTO usata come “leva” sul debito che l’UE presenta come “conto da pagare” in più per “alcuni”, al contrario degli USA.
Non so Voi, ma a me un “Unione” basata solo sull’uso comune della stessa moneta, non solo ispira poca fiducia, ma mi spinge a prevedere che non può avere molto futuro…
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In uno dei suoi recenti discorsi, M.Draghi ha ricordato che i soldini che l’Europa dovrebbe darci non sono mica AIUTI, ma solo soldi in prestito in cambio di riforme, soldini che verranno erogati volta per volta e non in anticipo, solo se l’Italia si adegua a tutte le imposizioni di Bruxelles. Riforme che come sempre cadranno sulla testa degli italiani a iniziare da quelli più in difficoltà, anche se loro vi racconteranno che tanti bei regali stanno per arrivare.
Esattamente; c’è una parte della politica Italiana, quella più “vicina” alla UE (Partito Democratico in testa), che da molti mesi -un anno almeno- non perde occasione di “raccontare” agli italiani che “l’UE ha concesso 209 miliardi di € all’Italia” (pari all’intero ammontare del RECOVERY PLAN destinato all’Italia) come se fossero già arrivati tutti, quando in realtà ne sono entrati solo 25, e rimarranno tali fino alla fine dell’anno 2021. I rimanenti 185 saranno concessi “col contagocce” dalla Com.UE di pari passo con le famigerate “riforme” che Bruxelles vedrà realizzate in Italia. Vorrei far comprendere a chi legge, come ha già detto Andrea Mazzalai nel suo articolo, quale tipo di RICATTO si stà perpetrando dalla UE verso 60 milioni di cittadini Italiani, lo stesso “deja-vu” accaduto in Grecia nel 2011 quando i suoi 10 milioni di cittadini furono colpiti dalla “scure” della Troika (BCE-UE-FMI) con allora già presente un certo M.Draghi in cabina di regia. Questa è la conseguenza di aver voluto entrare “a tutti i costi” (R.Prodi & “sinistra italiana” docet, anno 1996) in un “unione monetaria” che dopo 20anni dalla sua entrata a regime continua ad essere “tenuta insieme” solo dall’€uro (E NON DALLA POLITICA di CONCERTAZIONE TRA STATI che porterebbe alla realizzazione di un Europa FEDERALE), che vede ogni Stato appartenente manovrare nella direzione che più gli conviene, ed è chiaro che in un contesto simile i Paesi più “forti” economicamente sono quelli che dettano la linea guida politica ai Paesi più deboli (Italia inclusa, a causa del suo alto livello di DEBITO PUBBLICO, per questo assai facilmente “ricattabile”, se poi le si mette alla guida un uomo di “sistema” come M.Draghi, il traguardo richiesto dalla UE è assicurato…), il concetto è talmente chiaro che ormai mi sono stancato di ripeterlo.
L’Italia è un paese manifatturiero votato all’export di eccellenze assolute (dall’abbigliamento ai prodotti agroalimentari, passando per numerosi altri settori merceologici) come i numeri statistici dimostrano da molti decenni, non avrebbe avuto alcuna necessità di entrare a far parte di quella che da molti anni si stà rivelando come “una gabbia” dalla quale è [quasi] impossibile uscire, dico “quasi” perchè gli Inglesi sono riusciti a farlo, in barba a Tedeschi e Francesi (soprattutto i primi). Ormai però questi discorsi sono destinati a cadere nel vuoto, soprattutto se si considera quanti italiani votano ancora per partiti politici che evidentemente hanno interessi nel far rimanere l’Italia nella posizione in cui si ritrova.