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TRUMP: CINA LA GUERRA CONTINUA!

Scritto il alle 07:23 da icebergfinanza

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Continua la costante e persistente sottovalutazione degli effetti della guerra commerciale in atto con mercati assopiti che sognano l’accordo dell’ultimo minuto e analisti da quattro soldi che si sforzano di raccontare che l’impatto dei dazi è minimale, sulla crescita globale.

Il 13 settembre il WSJournale ha scritto che l’amministrazione Trump era disponibile a rivedere le proprie intenzioni nei confronti della Cina, qualche ingenuo pensava davvero che Donald Trump fosse preoccupato delle conseguenze della sua politica commerciale, la smentita via twitter è stata inequivocabile …

“Il Wall Street Journal sbaglia, non siamo sotto pressione per fare un accordo con la Cina, loro sono sotto pressione per fare un accordo con noi. I nostri mercati stanno crescendo, i loro stanno crollando. Presto faremo miliardi in dazi, producendo a casa”.

In effetti per il momento la tattica sta pagando, ma loro stanno salendo solo grazie al taglio delle tasse, oltre mille miliardi di riacquisti di azioni, come abbiamo visto ieri, un giochino esplosivo che come vedremo domani, produrrà macerie ovunque.

La risposta alle illusioni non si è fatta attendere…

(ANSA) – WASHINGTON, 18 SET – L’amministrazione Trump ha annunciato una nuova ondata di dazi su una serie di prodotti Made in china per un valore di 200 miliardi di dollari, pari a circa la meta’ dell’import di tutti i beni cinesi negli Usa.
Lo rende noto la Casa Bianca. Le nuove tariffe scatteranno alla fine di settembre e sono fissate al 10% fino alla fine dell’anno, quando aumenteranno al 25%. Con la nuova stangata sale a 505 miliardi di dollari l’ammontare di prodotti Made in China colpiti dai dazi di Trump.
Tra i beni di consumo che saranno interessati dalle nuove tariffe i condizionatori d’aria, le candele di accensione dei motori, il mobilio e le lampade.

La novità dedicata agli ingenui e ai sognatori è che mentre i mercanti si aspettavano una percentuale del 10 % definitiva, a Gennaio questa asticella si alzerà al 25 % e statene certi la Cina non resterà a guardare.

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Come scrive Mike la Cina può vendicarsi con 4 opzioni…

  1. Lascia che lo Yuan scivoli del 25% rendendo vani i dazi
  2. Limita ulteriormente la capacità delle aziende statunitensi di fare affari in Cina
  3. Posiziona tariffe più alte sui prodotti agricoli statunitensi
  4. Interrompe le esportazioni di terre rare. Terre rare sono 17 minerali usati per fabbricare telefoni cellulari, auto ibride, armi, TV a schermo piatto, magneti, luci a vapori di mercurio e obiettivi per fotocamere.

Non male dire, non male davvero!

Trump avverte anche che, se la Cina intraprenderà azioni di rappresaglia “contro gli agricoltori statunitensi o altre industrie americane”, gli Stati Uniti perseguiranno immediatamente la “fase tre” e imporranno ulteriori 267 miliardi di dollari di dazi sulle importazioni cinesi.

Trump conclude dicendo che è suo dovere “proteggere gli interessi degli uomini e delle donne che lavorano, agricoltori, allevatori, imprese e il nostro stesso paese.La mia amministrazione non rimarrà inoperosa quando quegli interessi sono sotto attacco.” La Cina ha avuto molte opportunità di affrontare pienamente le nostre preoccupazioni e, ancora una volta, esorto i leader cinesi a intraprendere azioni tempestive per porre fine alle pratiche commerciali sleali del loro paese “.

Via Bloomberg i primi impatti negli Stati americani, della rappresaglia sulla Cina e a breve sull’Europa, visto che qualcuno si sente al sicuro…

“La speranza”, ha concluso Trump, “è che questa situazione commerciale sia risolta alla fine da me e dal presidente cinese Xi [Jinping], per il quale ho grande affetto e rispetto”. Non è la prima volta che il 45esimo presidente Usa cita la sua sintonia con Xi ma Pechino aveva già avvertito ore prima dell’annuncio di nuovi dazi: non tratterà con “la pistola alla tempia” e non se ne starà sulla difensiva. ( America24 )

MACHIAVELLI!

Concludiamo con le giravoltole della carta straccia italiana sulle manovre del Governo in termini di finanziaria, un lavoro di fantasia ed immaginazione quello dei giornalisti sull’orlo di una crisi di nervi viste le performance degli ultimi cinque anni, soprattutto di Repubblica ormai avviata al fallimento…

https://twitter.com/icebergfinanza/status/1040983416202833920

Ad esempio uno come Cerasa del Foglio è uno che ama i capitali, prima i capitali e poi la gente, un po la falsariga di questa Europa, prima le monete e i capitali, poi, forse, i popoli.

Per un simile giornalismo, non può che esserci l’estinzione.

La sintesi delle fantasie prodotte dal giornalismo italiano ve la faccio io, Lega e Cinque Stelle non possono permettersi di deludere il proprio elettorato, il prossimo anno ci sono in Europa, elezioni decisive, il cavallo di Tria, il cavallo dell’austerità europea, deve restare fuori dalle mura dello Stato, il momento del coraggio è ora, meno tasse, più crescita, diversamente non ci sarà scampo alla prossima crisi globale.

Noi domani vi racconteremo la vera natura di una ricerca empircia,  la storia di alcuni signori che hanno previsto la crisi subprime e quello che intravvedono all’orizzonte, intervistati dal WSJournal, tra i quali mi ci metto pure io, peccato che in Italia, mai una sola volta la carta straccia nazionale abbia trovano l’onestà intellettuale di ammettere che un blogger qualunque aveva visto più lontano di molti dei propri editorialisti o economisti…

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Queste solo alcune delle performance di personaggi che quotidianamente pontificano e fanno la morale dalle pagine del Corriere della Sera.

Ieri un’altra pagina spettacolare della nostra avventura insieme, oltre 25.000 lettori in un solo giorno per l’articolo sull’euro, ” Italia fuori dall’Europa nel 2020 “, argomento davvero sensibile, soprattutto se si pensa che negli ultimi due anni ho già fatto ben sei conferenze private sull’argomento, un argomento di estrema attualità come suggerisce la storia.

MACHIAVELLI!

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8 commenti Commenta
madmax
Scritto il 18 Settembre 2018 at 11:29

Gli imperi nascono, crescono poi muoino, cosi’ recita il libro dei Tre Regni, un classico della letteratura cinese. Nella guerra commerciale US vs. Cina di certo non la vincono i primi talmente onnubilati da non capire che il loro regno (e il dollaro sono al tramonto).
Da un lato non vogliono im deficit commerciale (che e’ necessario secondo il teorema di Triffin per avere una valuta di riferimento) con le sanzioni a mezzo mondo ed l’utilizzo del dollaro come arma contro i paesi “ribelli” ne favoriscono l’allontanamento (nel 2017 i volumi delle transazioni Swift dell’Euro erano intorno al 32%) poi ora con il rafforzamento del dollaro strangolano i paesi emergenti, Africa in primis indebitati proprio in dollari e nonnso rendono conto di servire su un piatto d’argento dali paesi proprio alla Cina che gli fornisce i dollari per ripianare indebiti e sposta il commercio in Yuan!!!! Vedasi quanto fatto con la Nigeria e altri paesi in Africa.
Che possiamo noi vivere in momenti interessanti e ricordate che come diceva Mao: La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo!!

noldor
Scritto il 18 Settembre 2018 at 13:08

Peccato che anche se le copie vendute calano, e fosse per me sarebbero già a zero, questa gente continui a vivere di contributi pubblici.

@madmax

Non credo che le persone possano fidarsi di una moneta come lo yuan, gestita in maniera non trasparente da 4 burocrati del partito comunista cinese, è un grosso limite.

apprendista
Scritto il 18 Settembre 2018 at 17:51

Ho come il presentimento che assurdamente i mercati azionari non scenderanno mai,altro sell off dei tesorucci,ma chi e’ che continua a comprare ?tutti i gestori (quasi) all’unisono dicono mercati pericolosi,sono sempre i buyback ?Pazzesco da non credere
Saluti a tutti

charliebrown
Scritto il 18 Settembre 2018 at 20:51

mad­max,

Siamo stasera sulla linea Maginot dei tassi USA. Tu dici dollaro al tramonto. Altri direbbero occasione di acquisto. Che fare, se la verità è figlia del tempo e le visioni sono così diverse?

madmax
Scritto il 19 Settembre 2018 at 09:07

charliebrown@finanza,

CharlieBrown,
non confondere la forza del dollaro (su cui condivido) e il suo ruolo cone valuta di riserva mondiale (sul quale ripeto lo vedo al tramonto, non oggi ne domani ma tra 7-10 anni).
Guardare tutto alla giornata come fanno gli US ti fa perdere il senso delle cose, prendi la guerra commerciale US vs. Cina, il Bananato Biondo si aspetta risultati (che non si sono verificati) in settimane per stwittare ai propri fans ma in Cina uno degli uomini piu’ ricchi del pianeta Ma dice che tale disputa andra’ avanti 200 anni!!!! Ecco il gap.
Per quello che riguarda poi i tassi e i mercati non me ne interesso piu’ da tempo, non posso controllarli e non porta nulla di positivo/vantaggioso alla mia esistenza.
Saluti

madmax
Scritto il 19 Settembre 2018 at 09:23

noldor@finanza,

Noldor,
Che dire la Cina Comunista ha creato molta piu’ ricchezza per i propri cittadini di quanto abbia fatto il resto del mondo Capitalista.
Prendi i salari sono passati dai 29.000 RMB del 2008 ai 74.000 RMB del 2017, hai letto bene? Ovvero li hanno triplicati in un paese Comunista !!!! Che e’ successo in US o in EU? Se non co credi guarda tale link: https://tradingeconomics.com/china/wages

Certo la moneta Cinese e’ governata dai Comunisti (non negano di rifarsi al Marxismo) ma non dirmi che la FED e’ differente, non sono forse chiappe e camicia con la grande finanza.
Ultimo punto la Cina ha un piano per la propria moneta, vuoi un esempio? La Cina ha capito di cominciare a trattare la propria energia nella moneta locale, mentre in Europa spiegami perche’ deve pagare l’80% del proprio import in USD uguale a 300 miliardi mentre l’energia importa solo il 2% realmente dagli US.

Concludo, secondo te un paese africano di fida di piu’ di chi ha triplicato la ricchezza dei propri cittadini per tre come la Cina o di chi ha impoverito i propri come gli US ????

laforzamotrice
Scritto il 19 Settembre 2018 at 21:04

Finché chi sbaglia non paga, la situazione può solo peggiorare. Chi truffa non ha paura, gli altri sono sempre più demotivati. Impiccagione.

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