Su Powell e la Fed credo che ci sia ben poco da dire, in realtà nulla è cambiato, anche se sul lungo medio e lungo termine, la politica monetaria della Fed è diventata meno agressiva, una dinamica testimoniata dall’andamento dei titoli trentennali nelle ultime ore…
Ieri addirittura di fronte a dati macro superiori alle aspettative, i titoli trentennali sono decollati e il rendimento è sceso tornando vicino al 3 %, un 3 % davvero indigesto per i mercati.
In tema d’inflazione ha dichiarato che la Fed non è ancora pronta per “dichiarare vittoria”, anticipando che i corsi del petrolio dovrebbero spingere l’indice dei prezzi sopra al target del 2% anche se solo in modo “transitorio”. Powell ha anche minimizzato l’ipotesi di quattro rialzi totali dei tassi d’interesse nel corso del 2018, emersa dal comunicato del Fomc, sottolineando che le aspettative rispetto al graduale programma di aumenti non sono cambiate. La novità più concreta, però, è il fatto che Powell abbia anticipato che in futuro terrà una conferenza stampa in occasione di ogni meeting del Fomc. L’obiettivo è semplificare la comunicazione della Fed con l’esterno e mettere un freno alla cacofonia, di cui si sono lamentati i suoi predessori Ben Bernanke e Janet Yellen (per altro poco avvezzi alle conferenze stampa, ha notato lo stesso Powell), di voci in arrivo con sempre maggiore frequenza dai numerosi rappresentanti dell’istituto centrale di Washington (i dodici capi delle banche regionali e i membri del Board of Governors) che hanno spesso portato a una confusione su quale sia il messaggio principale della Fed.
Quello che continua a far sorridere è l’ignoranza, o meglio la finta ignoranza della Fed in materia di salari e stipendi…
Un’inflazione ostinatamente al palo nel 2017 era stata definita da Janet Yellen un “mistero”. Ora è il suo successore, Jerome Powell, a parlare di un’altra sorta di mistero: la crescita lenta dei salari orari. Alla luce del calo del tasso di disoccupazione al 3,8% a maggio (minimi dell’aprile 2000), lui si sarebbe aspettato una accelerazione maggiore dei salari ma la produttività che stenta a decollare potrebbe avere fatto da freno. Powell comunque si aspetta che i salari salgano con la discesa del tasso di disoccupazione. Sull’inflazione, Powell ha avvertito: non aspetteremo che balzi. Ecco perché i tassi saliranno gradualmente.
Ripeto o non ci arrivano o preferiscono fare i finti tonti, noi di Icebergfinanza sono ben quasi dieci anni che vi spieghiamo il perchè…
Sul ritmo dei rialzi, però, non c’è ancora piena unanimità. Otto funzionari della Fed si aspettano quattro rialzi, sette restano fermi su tre aumenti.
Questa mancanza di unanimità riflette l’incertezza sull’aumento dell’inflazione e la lenta crescita dei salari.
Ma veniamo alla notizia del giorno, ieri il nostro amato mister Greenback è addirittura decollato,era dal lontano 2014 che non si assisteva ad una seduta spettacolare come quella di ieri nella quale è arrivato a sfiorare un guadagno giornaliero di quasi due punti percentuali! Ora o l’euro reagisce immediatamente o finirà nella polvere e gli obiettivi gli amici di Machiavelli ben li conoscono.
Ma cosa ha detto Draghi di cosi interessante? Tralasciamo la boutade che l’euro è forte ed irreversibile perché la gente lo vuole!
In effetti il nostro medico che ha clamorosamente sbagliato prevenzione e diagnosi della crisi e che ora si vanta di aver trovato la cura miracolosa, il nostro medico come dicono gli amici di Investing è in difficoltà, evidente difficoltà…
La politica gli rema decisamente contro e il caos di un’Europa tutti contro tutti comincia a minare la fiducia nell’economia. Ma Super Mario riesce sempre a trovare la quadra, anche se con fatica crescente. Il contrario di Jay Powell che naviga tranquillo verso la normalità monetaria.
Il dollaro aveva salutato il rialzo della Fed mercoledì sera con uno strappo di una sessantina di punti base subito rientrato ma il giorno dopo il tonfo dell’euro (che poi è la stessa cosa) è stato violento, 100 punti base in pochi secondi, non appena la BCE ha annunciato che andrà avanti con il QE fino a fine anno, anche se a ritmo ridotto a partire da settembre.
Come riporta il nostro MIke Shedlock su Global Economic Trend Analysis
La BCE si trova in una posizione scomods rispetto alla Fed. che sta aumentando i tassi. La BCE vorrebbe fare un aumento, ma i dati nell’Eurozona, in particolare quelli della Germania, sono stati deboli. E prima che lo faccia, almeno ha bisogno di terminare il suo programma di acquisto di asset.
Oggi la BCE ha giocato a metà strada. Ha annunciato la fine degli acquisti di asset a dicembre, ma si è impegnata a mantenere bassi i tassi per un periodo più lungo del previsto.
I tassi di interesse negativi danneggiano le banche. Gli Stati Uniti hanno ricapitalizzato le banche dando loro denaro gratis.
Le politiche della Fed e della BCE hanno due cose in comune, prosegue Mike, hanno entrambe fatto esplodere le bolle e hanno creato un’infinità di società e banche zombies, Deutsche Bank in testa.
Quello che è certo è che chi comanda sul mercato obbligazionario sono i rendimenti a lungo termine, sul breve sono solo spasmi, illusioni, se i rendimenti a lungo non salgono, significa che il mercato non crede alle fantasie che vengono diffuse. Loro sanno che la prossima crisi sarà l’ennesima bomba deflazionistica, chi è intelligente si prepara all’occasione della vita, noi lo stiamo facendo da tempo.
Basta davvero poco per fare cadere il mercato immobiliare di nuovo, intanto le azioni dei costruttori edili hanno già perso oltre il 20 % e sono ufficialmente in un mercato orso!
A proposito di Deutsche Bank, fa sorridere la notizia che la BCE sta controllando da vicino il terzo livello delle maggiori banche europee, tutto in regola sostiene qualcuno, come se gli stress test della BCE fossero affidabili visti i precedenti!
All’inizio di questo mese, il direttore finanziario della Deutsche Bank James von Moltke ha dichiarato a una conferenza che il suo portafoglio di attività di livello 3 era sceso a 22 miliardi di euro ($ 26 miliardi), non aggiustato per il rischio, su un bilancio totale di 1,47 trilioni di euro.
Il portafoglio è “in linea con le nostre aspettative”, ha detto von Moltke. “Alcuni asset sono più datati, ma si comportano come ci aspettiamo.”
Nelle loro relazioni annuali del 2017, BNP Paribas ha dichiarato di avere 11,7 miliardi di euro di attività di livello 3 alla fine dell’anno, mentre SocGen ha registrato 6,6 miliardi di euro.
“Alcuni asset sono più datati, ma si comportano come ci aspettiamo.”
Basta questa dichiarazione non aggiungo altro, noi non abbiamo fretta, Deutsche Bank verrà nazionalizzata!
In sintesi l’unico obiettivo della BCE è fallito, niente inflazione, nonostante la più imponente dose di stimoli monetari della storia, ZERO ASSOLUTO!
https://twitter.com/AlbertoBarsi/status/1007287470319394816
Dicono che i tedeschi stanno brindando, come riporta Milano Finanza…
Handelsblatt ammette che la decisione di fissare la data finale degli acquisti ha sorpreso molti operatori: “È una sorpresa che la BCE si sia così sporta dalla finestra”, ha dichiarato Holger Schmieding, economista capo della Berenberg Bank. Clemens Fuest, responsabile dell’Istituto di ricerca economica Ifo di Monaco, ha elogiato l’azione: “E ‘molto positivo che il programma di acquisto della BCE sta giungendo al termine”.
… ma come sempre loro non hanno ancora capito nulla…
Nel complesso, tuttavia, le osservazioni di Draghi e le azioni annunciate sono state percepite sui mercati finanziari ancora come da colomba più che da falco. Si è preoccupato di rassicurare gli investitori sul fatto che nell’eurozona ci sarebbe stato un “ampio grado di espansività monetaria”.
Questa è una deflazione da debiti, con la più alta percentuale di debito in rapporto al Pil a livello globale mai vista nella storia ed ora sta per arrivare una nuova recessione e nuova crisi. Quando? Non interessa, quello che è certo è che arriverà, la nostra scommessa, quella di Machiavelli, tassi in negativo anche in America, proviene dalle pieghe della storia e con la storia non si scherza!
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Pongo un quesito: Quando la FED invertirà la politica sui tassi e inizierà ad abbassarli per far fronte alla prossima recessione il $ è più probabile che scenda o che salga beneficiando del fatto che la liquidità si sposterà sui Treasury in quanto asset rifugio?