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AMERICA: DEJA VU!
Tutti presi dal racconto dell’ennesima commedia di questa crisi, il Brexit ci siamo dimenticati di raccontarvi alcune delle ultime perle che l’economia americana continua a lasciare dietro di se.
Le la ricordate la BALLA CON LA BOLLA INTORNO!
Spettacolare, fantastico, meraviglioso, etusiasmante e chi più ne ha, più ne metta!
In un colpo solo le vedite di nuove abitazioni sonno esplose di oltre il 16 % e se non consideriamo la revisione al rialzo, il balzo è di oltre il 20 %!
La notizia del giorno è che l’aumento di oltre 100.000 unità in un solo mese ci riporta indietro addirittura al 2005, anno del picco della più colossale bolla immobiliare della storia degli Stati Uniti, dove si vendettero 116.000 unità.
Non solo le revisioni dei mesi precedenti sono salite di 44.000 unità.
Poi tutto di un tratto la bolla insieme alla balla esplodono…
(Teleborsa) – In forte calo le vendite di abitazioni in USA nel mese di maggio, dopo il balzo della vigilia. Il dato ha evidenziato un decremento mensile del 6% a 551 mila unità dalle 586 mila riviste del mese precedente (il preliminare era 619 mila), risultando sotto le stime degli analisti che avevano previsto un decremento a 560 mila unità.
Dunque, dunque, dunque, se il preliminare era di 619.000 unità e ora le vendite sono 551.000 tenendo conto delle revisioni che ti aiutano a far scendere la percentuale di caduta, la reale differenza è del… MENO 12 % circa!
Non solo se si prendono i mesi di aprile, marzo e febbraio rivisti al ribasso si devono togliere altri 54.000 unità e il miracolo americano si scioglie come neve al sole, come avverrà anche per il mese di maggio.
Ma in fondo si tratta di piccoli dettagli.
Un altro piccolo dettaglio, è quello relativo agli ordini di beni durevoli che in mezzo alla cortina fumogena del Brexit sono passati inosservati…
New York, 24 giu. (askanews) – A maggio gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono calati più delle previsioni, segno che gli investimenti aziendali in nuove apparechiature e macchinari restano deboli. Come riporta il dipartimento al Commercio, gli ordini di beni destinati a durare più di tre anni, sono scesi del 2,2%, mentre gli analisti attendevano un calo dello 0,4%. (…) Escludendo gli ordini del settore trasporti, il dato sugli ordini di beni durevoli è sceso di un più modesto 0,4% ed escludendo la difesa, un’altra categoria molto volatile, sono scesi dello 0,9%.
Tornando a noi gli economisti di Goldman dopo il Brexit si sono affrettati a tagliare la crescita globale, quella del Regno Unito e dell’America, sottolineando che i rischi di una ulteriore revisione al ribasso, sono all’ordine del giorno.
Tralasciando l’ultima revisione per il Pil del primo trimestre 2016 attesa per martedi la prossima settimana pochi dati importanti in arrivo dall’ America con l’appuntamento più importante atteso per venerdì con l’indice ISM manifatturiero che probabilmente risentirà dell’incertezza Brexit.
Concludo riportando quello che gli analisti di JPMorgan si aspettano nei prossimi mesi, il sospetto è che abbiano messo sotto contratto il nostro Niccolò,
” Secondo i nostri calcoli ci aspettiamo un altro calo del 10% degli indici azionari globali da questi livelli, per quanto riguarda la quota azionaria di investitori non bancari a livello globale, per tornare ai livelli della crisi del debito euro in uno dei peggiori scenari.
Fai come sempre molto bene a mantenere l’attenzione massima ai dati economici americani perché la periferia può andare in malora prima del centro, ma ormai ci sono tutti gli elementi necessari a ritenere che la crisi del centro è dietro l’angolo e la ripresa della periferia, depurata e corretta delle follie di questi ultimi 25 anni potrà essere sarà più rapida di quella del centro. Le scelte scriteriate delle oligarchie europee sono state peraltro in parte imposte dal centro per avere un’unica postazione da controllare e disporre di una massa d’urto da lanciare contro nazioni più giovani e indietro nel ciclo di sviluppo. La NATO non è lì contro la Russia è lì contro di noi. Oligarchie doppiamente criminali per avere preferito l’ubbidienza a Washington invece che servire gli interessi dei propri popoli i quali ci vedono benissimo e sanno che milioni di immigrati che invadono il continente sono causati dalle politiche di confronto di Washington avvallate dagli idioti di Londra, Parigi, Roma etc… Ora l’Europa crolla ma non lo fa per la follia delle politiche economiche imposte (quelle avrebbero portato comunque al fallimento ma dopo anni e anni ancora di patimenti), lo fa sull’immigrazione di poveri cristi bombardati dai difensori della democrazia, dagli alfieri della terra del destino manifesto, una nazione di neonazisti che deve tassativamente crollare nei prossimi anni altrimenti rimarranno solo scorie nucleari qua e là. Con buona pace del pur (talvolta) ottimo Bagnai, del destino della sterlina non ce ne frega un cazzo, è un problema di ordine infinitesimo e all’illustrissimo e a tanti altri accecati dal tifo è forse sfuggita la parte dell’intervista al celebrato Ambrose Evans-Pritchard nel quale questo elemento della upper upper class come il più famoso e ancora più upper Boris Johnson scrive che dopo il Brexit, UK deve intensificare i rapporti con gli USA (quindi spendere in armamenti) per contrastare le politiche espansioniste di Putin. Questi sono ossessionati, indemoniati e privi di qualsiasi connessione al mondo vero, della democrazia, della sofferenza dei poveri non gliene frega un cazzo, ne fanno un uso bieco e strumentale, lacrime di coccodrillo, interessa solo il potere. Cosa facciamo continuiamo a prenderci per il culo incensando il nemico solo perché nemico del mio nemico ? Sorry ma a questo gioco perdente dove nuove balle vengono raccontante per contrastare altre balle io non partecipo.
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Allora, gli analisti di jp morgan si aspettano un ulteriore calo dell’azionario e parlano della crisi del debito europeo…l’europa, con gli stati indebitati certo, ma non piu’ degli altri paesi occidentali per non parlare di giappone e cina, MA con il problema enorme di una sola banca centrale per tanti stati con ognuno le sue esigenze anche di svalutare…cio’ non fa altro che attirare la speculazione, la cosa non sta’ in piedi…ecco quindi perche’ penso piu’ passeranno i mesi e piu’ non ci saranno incertezze sul brexit, ‘la sterlina sara’ destinata a rivalutarsi sull’euro, come prevede Bagnai, ripubblico il post http://goofynomics.blogspot.it/2016/06/la-semplice-macroeconomia-del-brexit.html