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ITALIA: IL TEMPO DEGLI AVVOLTOI!

Scritto il alle 06:50 da icebergfinanza

 Risultato immagini per italy

E’ assolutamente affascinante ascoltare oggi coloro che suggeriscono la condivisione della ristrutturazione del debito delle Nazioni europee dopo aver fatto finta di nulla quando l’unica soluzione era quella di nazionalizzare mezzo sistema finanziario mondiale, facendo si che azionisti ed obbligazionisti si assumessero lo loro responsabilità.

Abbiamo voluto seguire le orme del doppio decennio perduto giapponese, nascondendo la realtà e socializzandone le terribile conseguenze dei fallimenti della finanza con le nazioni attraverso l’espansione dei debiti pubblici,  rinunciando all’esemplare lezione delle nazionalizzazioni dei paesi nordici.

Quanti esponenti della classe politica italiana oggi sanno di cosa stiamo parlando, quanti si rendono conto di quello che sta in realtà accadendo, della guerra economico/finanziaria che rischia di sequestrare il futuro della nostra Nazione?

Ringraziamo il cielo che esiste ancora una grande Italia silente che quotidianamente lavora ed opera con responsabilità perchè diversamente non avremo scampo.

Si parla di crescita e di flessibilità, di tasse e giustizia, di ministeri e di governi tecnici senza avere compreso nulla, senza cercare di comprendere le cause che hanno prodotto la metastasi proponendo una serie di cure palliative che rimandano solo il momento della verità.

Prima di esplorare anche solo sinteticamente gli attuali punti di forza finanziari ed economici del nostro Paese, vorrei tornare  per un istante all’ “opinione” di Moody’s facendo nuovamente un passo indietro al 31 marzo 2010 ascoltando quando dichiarò colui che oggi mette sotto osservazione il nostro Paese il senior credit officer Kockerbeck…

Abbiamo un problema di bassa crescita e di alto debito pubblico dice Moody’s e allora perchè non più tardi di un anno fa…

(…)In un’analisi pubblicata oggi sulla capacità dell’Italia di invertire la tendenza del debito pubblico, che ha ripreso a crescere rispetto al Pil a causa dalla peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale, Moody’s riconosce all’Italia la capacità di sapersi muovere entro gli spazi limitatissimi dell’elevata spesa per interessi sul debito. L’Italia, che come non si stanca di ripetere il ministro Tremonti ha il terzo debito pubblico al mondo senza vantare anche il terzo Pil al mondo, è divenuto un paese professionista della gestione dell’alto debito pubblico in un contesto di crescita bassa, pagando sempre puntualmente e integralmente gli interessi e il rimborso dei titoli di Stato.

«L’Italia è riuscita in passato a gestire le limitazioni di bilancio connaturate al contesto di elevato debito pubblico e bassa espansione economica», sostiene Alexander Kockerbeck, senior credit officer autore del rapporto e analista per il rating sovrano dell’Italia, che resta confermato alla “Aa2” con prospettive stabili. «Riteniamo che l’entità dello sforzo richiesta al Paese per tenere sotto controllo il debito pubblico complessivo e i costi del suo finanziametno sia relativamente moderata rispetto ad altri Paesi Ue e non incompatibile per i trascorsi storici».Sole24Ore

Siamo un paese di professionisti nella gestione del debito pubblico in un contesto di bassa crescita…ma soprattutto  introducendo uno dei punti di forza ai quali accennavo prima Kockerbeck disse che

(…) «L’Italia è l’unico paese nella zona dell’euro il cui saldo primario – l’indicatore per eccellenza dello stato di salute dei conti pubblici (cioè il saldo tra il totale delle entrate e il totale delle uscite al netto del pagamento degli interessi sul debito) – è previsto con un effetto di riduzione sul debito nel quinquennio in esame»

.
Thanks to Seekingalpha.com.

Cosa è cambiato negli ultimi mesi che prima non si sapeva?

Debolezza strutturale macroeconomica e probabile risalita dei tassi nel tempo?

Ma quale risalita dei tassi nel tempo, siamo all’interno di un nuovo decennio perduto giapponese, i tassi non si muoveranno per molto tempo sono solo gli illuminati della Bce che non comprendono quanto sta accadendo, provino nuovamente ad aumentare i tassi invece che tranciare la speculazione e poi vedremo cosa accade all’economia.

Mutate condizioni per gli emittenti di rischio sovrano e alto peso del debito?

Cosa è cambiato da due mesi fa o da due settimane fa che non sapevamo, la Grecia è fallita da tempo, non siamo noi i professionisti della gestione dell’alto debito in un contesto di bassa crescita?

Sono quindici anni che Moody’s non ci taglia quell’assurdità che si chiama rating e lo fa oggi quando intorno a noi America e Inghilterra hanno saldi primari da brivido e molti paesi europei languono nei loro rifiuti tossici?
Il Sunday Telegraph ci racconta che alcune banche britanniche fra cui…

(…) Barclays e standard Chartered, hanno ritirato miliardi di sterline dalla zona euro per paura di un default della Grecia, che potrebbe innescare una crisi stile Lehman con ripercussioni su altri Paesi. Lo scrive oggi il Sunday Telegraph, citando fonti vicine alla vicenda, ripreso dall’Ansa.

Ad aprile scorso l’esposizione di Barclays Bank in Spagna era scesa a 6,4 miliardi di sterline dai 7,2 miliardi di giugno 2010, mentre quella in Italia è diminuita di oltre 100 milioni di sterline. Standard Chartered, aggiunge il domenicale britannico, ha ritirato miliardi di sterline dai mercati interbancari dell’eurozona ed ha ridotto complessivamente la propria esposizione di due terzi…(Sole24Ore)

Echissenefrega! Avete mai sentito fare una critica seria da parte degli organi di stampa britannici al mondo di carta straccia che alimenta la loro nazione, dove l’industria manifatturiera sono gli hedge fund principali usuffruitori di qualunque panico avviene sul mercato finanziario?

Il primo ministro di un paesino sperduto nel cuore dell’ Europa ci dice che se fallisce la Grecia l’onda d’urto potrebbe raggiungere dopo Portogallo e irlanda anche l’Italia e il Belgio addirittura prima della Spagna e il ministro delle finanze belga si spinge su sino alla Francia e perchè no anche alla luna!

Ma siamo seri per favore, siamo seri, se salta l’ Euro in questo mondo interconnesso si disintegra pure l’ America e l’Inghilterra e le loro fabbriche di credit default swaps, assicurazioni sul fallimento di mezzo mondo!

Domani vedremo il perchè in una nuova puntata del ritorno degli avvoltoi, un’analisi che guarda oltre le apparenze!

I lettori sostenitori di Icebergfinanza sanno che molti sono i punti di forza finanziari di cui gode il nostro Paese in questa tempesta perfetta, analisi corredate da fonti e grafici di assoluta affidabilità!

Sinteticamente siamo il primo paese al mondo nel riparmio delle famiglie e quello occidentale con il più basso livello di debito privato se pur in aumento. Come ha scritto ieri Daniele sul forum, il livello di risorse e la resilienza del sistema produttivo italiano sono primari.

Come giustamente fa notare Daniele,  ci sono studi che mettono a fuoco l’autonomia (calcolata in settimane) di cui godrebbero le famiglie rimaste senza lavoro. In relazione ai risparmi, alla struttura sociale, alle possibilità relative al possesso di beni produttivi agricoli, il nostro Paese primeggia.

Non vi è altro paese in Europa con alle spalle una riforma del sistema pensionistico come la nostra, andate a dare un’occhiata alla duration del nostro debito pubblico, alla sua composione, al fabbisogno a breve, alle scadenze, alla sua struttura.

Guardate chi lo detiene, le percentuali, date un’occhiata alla dinamica del debito pubblico e del deficit in questi anni di crisi e confrontatela con gli altri paesi, cercate il livello di leverage, di indebitamento del sistema finanziario italiano, la sua esposizione e soprattutto date un’occhiata a chi ci rimetterebbe in termini di CDS e esposione nel caso di un nostro default. Potrei andare avanti ancora per molto ma mi fermo qui.

In settimana una nuova tornata di dati legati all’immobiliare americano dal punto di vista fondamentale l’attuale primario centro di gravità permanente della crisi insieme alla ormai strutturale decadenza del mercato del lavoro.

Non aspettatevi belle notizie nessun recupero in vista a breve a parte un probabile rimbalzo temporaneo dei prezzi dovuto a dinamiche stagionali. Giovedi invece il nostro indicatore preferito l’Indice CFNAI di Chicago ci dirà qualcosa di più su dove in realtà l’America e quindi il mondo stanno andando.

Appuntamento a domani con una nuova dimensione di questa crisi, non mancate!

 

33 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 07:30

VORREI  parlarvi   della più colossale balla planetaria  economico-finanziaria attraverso la quale si convincono miliardi di persone a pagare pagare pagare e sempre pagare  ,    togliendo loro  risparmi, (sacrifici di più vite )   con un semplice trucchetto,  naturalmente con questo gioco , gli utenti  noni finiranno mai di pagare.  come il moto perpetuo, in cambio della corcolazione del trucchetto i , l'inventore del " Ballun "
regala  a saldo a  ad amici e parenti di governanti complici   tutto quello che in un paese è stato costruito attraverso il pagamento delle tasse   strade autostrade ferrovie industrie energetiche , tv  , porti , aeroporti  isole e tanto altro ancora,    vorrei parlavi,   ma , per non sprecare fiato inutilmente vi dico che forse un giorno ve ne parlerò ,  quando vi sarete svegliati

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 07:42

E tu quando ti sei svegliato anonimo queste cose su icebergfinanza si dicono da tempo

Scritto il 20 Giugno 2011 at 08:37

L'Italia non è la Grecia ed i ragionamenti di Andrea sono corretti , nondimeno gli avvoltoi riusciranno a staccarci qualche brandello di carne in forma di aumento degli interessi sul debito che poco o tanto cresceranno.

Come ci difendiamo?

Nell'unico modo possibile. 

Gli italiani devono acquistare il debito pubblico Italiano.

Anche smettere di ascoltare i demagoghi della fantapolitica Italiana sarebbe d'aiuto

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:13

Bellissime parole Andrea

Quanti esponenti della classe politica italiana oggi sanno di cosa stiamo parlando, quanti si rendono conto di quello che sta in realtà accadendo, della guerra economico/finanziaria che rischia di sequestrare il futuro della nostra Nazione?

solo pochissimi politici ne hanno piena consapevolezza. Purtroppo !

Giobbe

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:14

Concordo pienamente con l'idea de ilCuculo69

Giobbe

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:15

Ma non comprando i soliti Bot e Btp o CCt o Ctz.

Giobbe

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:18

Deve trattarsi di un PAGHERO' SPECIALE, DA PICCOLO TAGLIO 100 EURO, CON UN TASSO DELL'1 % ANNUO, PER 10 ANNI e/o 20 ANNI,
AL PORTATORE in modo tale che i residenti d'Italia, e solo i residenti in Italia se li possano scambiare senza difficoltà.

Giobbe8871

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:19

anche negli anni '30 si fece il Prestito Littorio

Giobbe

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:21

e poi Cuculo69 ,
mettiamoci una super garanzia di non sequestrabilità , non rilevanza fiscale, per piccole somme detenute in casa , ad es. 10 mila euro…

Giobbe

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:21

Però, che strano questo lento e continuo tira e molla sul debito greco!
Non è che stanno usando il tema dei debiti  sovrani a rischio per far scendere piano piano le borse finanziarie, per poi ripartire alla grande con i QE ennesimi?

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:23

Se quando nasci  hai già un debito di 40 mila euro , non sei nato   UOMO LIBERO

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:23

Sarebbe bello poterne parlare assieme a te Cuculo , con Mazzalai come coordinatore, e a tutte le altre persone che amano il nostro Paese. come la bella Valentina.  

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:29

solo carta (ormai digitale) !!!!

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 12:45

.. continuo a ritenere valido il consiglio delle scialuppe..

.. osservando le centinaia di migliaia di persone scese nelle capitali europee interessate dalla crisi , che non promettano nulla di buono..

                                     FIORENTINO DISPETTOSO

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 13:34

Che brutta aria Marinai,

forse più che mai occorre fermarsi un attimo e riflettere, prima di fare qualsiasi cosa.

Certo, la prima cosa che viene in mente in queste situazioni è il classico panico …. vendi vendi … ritira ritira … liquido liquido …. poi … magari quando guardi la frazione di soldi che hai recuperato senti qualcosa che rode. Poi ovviamente improvvisamente ritorna il sereno … e allora tutti fuori a comprare magari sempre più al largo no? … poi improvvisamente …..

E' una storia vecchia, ma che funziona sempre.

Sicuramente in questi giorni si vedranno occasioni d'oro sui titoli di stato italiani, e sull'azionario e …. ognuno dovrà fare i conti con la sua coscienza.

Al momento l'unico consiglio che mi permetto di dare è di non fidarsi di nulla, specie dei classici indicatori che "prima" ci facevano da cartina di tornasole ….. non rischiare una virgola ed operare in modo da chiudere in giornata, sempre che non si voglia e possa investire a lunga scadenza qualcosa di cui non si ha bisogno … o rimpianto.

Certamente la nostra società si sta incamminando verso un periodo di tensioni sociali e speculazioni di ogni sorta. Salvo liete sorprese, pare sempre più remote, sembrano questi i giorni che pare siamo destinati a condividere sotto ad un unico cielo.
Giorni che forse daranno la possibilità alle più grosse carogne, che covavano nella nostra società divorandola dall'interno, di uscire allo scoperto e di reclamare quel boccone che pensano di potere avere facilmente o che magari sentono sfuggire … mentre la miriade di brave persone, di lavoratori, di pensionati, di onesti cittadini saranno sottoposti ad una pressione mediatica e pratica senza sosta.

Si dovrano sostenere i consumi … si dovranno aumentare le pensioni … si dovranno ridurre le aliquote … poi si dovranno aumentare le entrate statali, tagliare i servizi, aumentare le tasse, magari l'iva sulla benzina … forse pure una tassina sull'aria che respiriamo … subito seguita su una che terrà conto della nostra aspettativa di vita no?

C'è una strofa di una simpatica canzone … che cantavano i nostri vecchi … "stingiamoci a coorte" … ecco ho paura che nei prossimi mesi ci penseremo parecchio.

Saluti Marinai e … mai come nei prossimi giorni navigate a vista stando attenti alle sirene, di tutti i tipi, finanziari e politici, per voi e per i vostri cari.

Francia R

Scritto il 20 Giugno 2011 at 16:52

gia…..
intanto Ron Paul scopre che la FED non ha un grammo d'oro, nonostante ne metta a bilancio tonnellate !!!

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3768

vien da ridere a pensare come dal '45 al '71 gli USA abbiano preso in giro il mondo asserendo una convertibilità che non c'era….
forse è la più colossale truffa di sempre.

e vongono a fare le pulci sui debiti europei…ha…ha…. ha….

Scritto il 20 Giugno 2011 at 17:10

Non auro, sed ferro, recuperanda est patria 

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 19:09

Scusate, ma sarà un dibattito di anime belle e non vorrei fare la solita entrata da cinico…
Però non so se occorre riaccendere la memoria su come andò a finire per chi mise i propri risparmi nella rendita Italia irredimibile…
ed era al 5% non all'1%… ma cosa volete che conti…. provate a fare un esperimento sul potere d'acquisto della lira nel 39  e nel 46.
Va bene il masochismo, ma le tendenze suicidarie le lascerei agli emuli di Palach e pirofili. Tra l'altro, detto tra noi, in Italia non abbiamo una grande tendenza a fare i martiri. essendo piuttosto gli epigoni dell' "armiamoci e partite…"
Dunque sarebbe meglio escogitare quache cosa di più praticabile….

Intanto la manfrina va avanti imperterrita e mentre la nostra borsetta nostrana si spara un bel ribasso di quelli tondi, dall'altra parte dell'oceano il volo dell'aquila ormai spiumata va a cogliere un rialzo…. una volta si diceva "fly to quality", oggi potrebbe essere un "fly to shit…", cosa volete, la coprofagia si sta diffondendo e la materia prima non manca…
In fondo è tutta una questione di tempo: anche la crisi greca deve andare avanti almeno fino a fine luglio e tenere la gente occupata con questo tormentone grottesco, mentre la vera tormenta (quella del debt ceiling e quella del QEII agli sgoccioli) incombe.

E' tutta una gigantesca giostra drogata, è tutto un gioco di fumo e specchi… smoke and mirrors….
Vedremo quando la musica si fermerà e tutti cercheranno di sedersi…

Buona serata a tutti
Daniele

Scritto il 20 Giugno 2011 at 19:58

Non ci saranno più sedie Daniele e quelle che resteranno saranno piene di tarme…a proposito non è che qualcuno di Voi conosca un Bisignani qualunque a me basterebbero anche un quarto dei 100.000 auro all'anno che Eni versava a Dagospia…quanto è linda la rete! Andrea

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 20:09

Nei miei pensieri la guida è sempre la dignità. La dignità di vite giovani che cercano un modo per esprimersi, per far vedere che ci sono, e non ne hanno la possibilità. Giovani costretti a prostiruirsi nei call center.

Siamo così lontani dal poter affrontare problematiche di questo tipo che verrebbe da disperare.

In certi blog cerco la forza per sperare.

Gianni

Scritto il 20 Giugno 2011 at 20:22

Occhi di Moody's sulle società pubbliche

Sotto osservazione il rating di Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna

ECONOMIA

Occhi di Moody's sulle società pubbliche

Sotto osservazione il rating di Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna

MILANO-20 giugno 2011 Moody's ha messo sotto osservazione il rating delle principali società pubbliche italiane per un possibile downgrade. Le società coinvolte, si legge in una nota, sono Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna

Non che mi piacciano le società fortemente indebitate ma cosa è cambiato da un mese e mezzo fa… le agenzie di rating vanno eliminate!
 

Roma, 5 maggio 2011 – L'agenzia Moody's ha confermato nella tarda serata di ieri il rating a lungo termine di Enel SpA (“Enel” o la “Società”) ad “A2” e quello a breve termine a “Prime-1”, rimuovendo il creditwatch cui aveva sottoposto i rating in questione lo scorso 16 dicembre 2010. L’outlook è stabile.

Il giudizio espresso da Moody’s è giustificato sia dagli stabili progressi registrati a partire dall’inizio del 2011 per quanto riguarda la cartolarizzazione del deficit tariffario in Spagna – da cui derivano benefici effetti sui crediti vantati al riguardo dalla controllata Endesa – sia dai solidi risultati operativi registrati dal Gruppo Enel nel corso dell’intero 2010.

Moody’s ritiene che la stabilizzazione del rating di Enel sia inoltre favorita dalla effettiva capacità del Gruppo di raggiungere gli obiettivi economico-finanziari annunciati al mercato in occasione della presentazione del piano industriale 2011-2015, attraverso un programma di investimenti mirati e la crescita di flussi di cassa che potranno agevolare un’ulteriore contrazione dell’indebitamento.
 

Scritto il 20 Giugno 2011 at 20:27

bellissimo articolo e sinceramente belli anche i commenti. non sono neppure io ottimista su quello che sempre di più va delineandosi. mi auguro proprio che il male che ci faremo possa essere il minore possibile. ma purtroppo il sistema ormai è andato e pure è andata la possibilità di una morbida sostituzione. a questo punto speriamo che sia corta l'attesa ……

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 20:48

grande capitano ancora una sforzo e sei tra i migliori 500 blog d'italia  http://it.blogbabel.com/classifica-blog/   la tua posizione attuale è il 546° posto davanti a te solo chicago blog e phastidio e la voce per l'economia

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 20:48

Per avere la pubblicità dell'Eni basta dare notizie importanti che portino il proprio blog ad avere 600 mila pagine viste (gratis) al giorno e 140 mila visitatori unici…
Vicevrsa si muore strozzati dalla propria invidia e dal proprio livore…
Comunque anche quest'ultimo "articolo" pubblicato è esilarante come i commenti che invitano a comprare debito pubblico italiano per permettere, casomai, alle varie Minetti d'Italia (di destra, di centro e di sinistra) di fare 3 e più mesi di ferie retribuite a Milano Marittima o a Formentera.
Questo vuol dire che il guano, con il suo fetore, è salito dalla sala macchine ai piani intermedi (o dovremmo dire ai corpi intermedi?…).
Sì va beh le sorelle "zoccole" , in paese, parlano male del prossimo perchè non si parlari di loro, ma , si sà, dove c'è fumo…ed un conto è guardare, a Natale, la gabbia vicina e dire pelosamente e con il doveroso distacco "Povero cappone arrosto io però sono vegetariano (sfido io..sei un cappone…)" un altro è invece essere, sta volta, il cappone (intermedio) prescelto in gabbia…che strilla. OOHHH come strilla! Strilla…
Bah! Che facciamo ora per attutire il colpo? Ignoriamo con disprezzo le brutte vicende italiche e ci concediamo un'ennesima previsione sul mercato immobiliare statunitense che non frega un…a nessuno?…

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 20:48

grande capitano ancora una sforzo e sei tra i migliori 500 blog d'italia  http://it.blogbabel.com/classifica-blog/   la tua posizione attuale è il 546° posto davanti a te solo chicago blog e phastidio e la voce per l'economia

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 21:42

Invece io considero sensato il commento de ilcuculo69 sul comprare debito italiano da parte degli italiani chi poi vuole emigrare in norvegia compri il norvegese io peró emigrerei in brasile non in norvrgia eh.
Sulle agenzie vale la pena ricordare l’indagine adusbef su oltre 1000 rating espressi da questi geni a pagamento (altro che conflitto di intetesse di berusconi) il risultato é stato al limite della demenzialità: il 91% dei rating si é rivelato scorretto quindi 9volte su 10 hanno inondato il mercato di bufale finanziarie a danno dei risparmiatori. L’italia ha sicuramente numerosi problemi ma se la banca d’affari jpmorgan nel 2006 aveva Un valore nominale di prodotti Derivati OTC di 57.300 Miliardi di dollari quindi 5 volte il pil americano e partecipa alla gestione di una di queste agenzie di rating che é privata mi sembra chiaro che agiscono in pieno conflitto di intetessi e che ditruggere gli stati nazionali con l’arma del dissesto dei conti pubblici accellerata dalla crisi dell’economia reale favorita dalla finanza speculativa causa la successiva privatizzazione di tutto il provatizzabile anche l’aria con la scusa abbastanza ridicola della concorrenza del libero mercato per risanare la situazione da loro precedentemente compromessa. a me sembra un delirio che non tiene conto del fatto che il trentennio post guerra con gli stati nazionali sovrani c’era stata una forte ripresa economica e che sono tutti stati nazionali sovrani quelli attualmente non in crisi dalla cina al brasile passando per la russia.

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 21:48

Buonasera a tutti i marinai. E' curioso il tempismo dell'agenzia di rating americana! Fatto proprio nello stesso tempo in cui i nostri politicanti cominciano a dare segni di stanchezza… Stanchezza di una guerra che ha tutte le sembianze delle vecchie guerre coloniali. parlo della Libia e dell'Afganistan. Ma sopratutto la Libia, si sta trasformando nel Vietnam della NATO e noi ci siamo dentro fino al collo. Scommetto che un eventuale cambio di idee sul rititro dell'Italia dalla guerra libica, avrà come d'incanto un identico dietrofront  della nostra cara agenzia.
Saluti a tutti, Romolo.

utente anonimo
Scritto il 20 Giugno 2011 at 21:49

Ho scritto il commento 25 mi so dimenticato di firmarmi solo volevo ricordare che tutto questo casino di intreccio fra finanza speculaZione ed altro é portato avanti da wall street e dalla city di londra questa gente che é cosí moralmente superiore che nonostante siano i veri falliti si permettono di definire spazzatura interi stati milioni di esseri umani cosa che neppure il piú becero italiano furbo camorrista e truffatore ha mai immaginato di fare nemmeno nel suoi imbrogli piú “geniali”.
Giuseppe.

Scritto il 20 Giugno 2011 at 21:50

Ci mancava solo  l'autore di qualche gossip italiano a bordo uno di quelli che amano stendere tappeti rossi ai loro beneamati mentori che suggeriscono importantissime notizie in esclusiva…decisamente non immobiliari!

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 00:00

Salve Marinai,

purtroppo è sempre la solita storia …. il primo segno chiaro della decadenza, in qualsiasi civiltà che ci ha preceduto, è stata la corruzione dei costumi morali e degli ideali sociali che avevano portato alla creazione della società stessa, pratica tanto antica quanto sempre praticata da chi, prima o poi, si è trovato a gestire il potere senza averne i meriti e le competenze.

E' un errore ricorrente che perseguita l'umanità senza che si riesca ad inserire nella cultura comune un "tarlo", o un germe di saggezza duraturo che "riveli" alle nuove generazioni che il senso di condividere l'appartenenza ad un gruppo o ad uno stato non si esplica nel sottrarre le risorse agli "altri" appartenenti, ma nel condividerle per ottenere una società stabile, dove le differenziazioni sociali esistono, ma non arrivano a creare un disagio insostenibile per chi sta alla base dell'inevitabile piramide sociale, e che il massimo dell'esistenza non è sedere in cima alla piramide, ma farne parte sostenendo la propria parte di peso e scaricandone una parte sulla struttura stessa, che finisce così per essere "solidale".

Studiamo incredibili leggi matematiche, formuliamo teorie per carpire i segreti dell'antimateria e … ci lasciamo fregare da un nanetto appassionato dal bunga bunga o da quattro mafiosi piduisti che incancreniscono la nostra società lasciandola stagnare pur di non rischiare di perdere una frazione del potere raggiunto … quanta letteratura, quante profonde regole grammaticali che osessionano i nostri figli e poi … abbiamo fior di giornalisti che non esitano a prostituire la loro professione, ignorando per anni la realtà di miseria intellettuale e di corruzione che ci ha condotto in questo situazione. Certo non tutti … ma le eccezioni sono veramente poche.

Basterebbe veramente che almeno un grammo di onestà fosse stato instillato a forza nelle nostre personalità dal buon Dio o dall'evoluzione della nostra specie … ma non è così.

Francia R

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 04:58

Devo fare i complimenti a #24. Davvero un'acuta analisi….
Anzitutto il guano non è "salito" ai piani intermedi, caso mai è "sceso" ai piani intermedi. Purtroppo in Italia non è come in Germania. Là ci sono ottimi generali e modeste truppe. Qui ci sono ottimi soldati, ma generali d'accatto. Mi pare che, anche senza fare di ogni erba un fascio, la nostra classa dirigente (rectius: digerente) abbia dato davvero prove modestissime, tranne eccezioni commendevoli.

Chiarito questo punto, davvero sfugge il quadro generale. Non penso che nessuno possa dire che l'Italia sia messa magnificamente, che fiumi di latte e di miele scorrano e che il Paradiso sia qui tra noi. Si tratta soltanto di fare un paragone e di comprendere che quelli che si affannano a darci i voti sono messi molto peggio di noi. E questo è un dato non discutibile, sol che si voglia comprendere la situazione. Ma qualcuno si domanda perchè nel pieno della tempesta che stanno scatenando sull'Europa il dollaro è ancora a 1,43? ma non dovrebbe essere a 1,20? Non è che c'è qualche cosa che non va davvero dall'altra parte? Perchè si parla della Grecia e non dell'Irlanda? Ma si sa in giro che l'Irlanda, già superindebitata è stata autorizzata dalla BCE a "battere" moneta? Ma lo sapete che la banca centrale irlandese ha emesso in via straordinaria circa 70 miliardi di euro per cercare di tamponare le enormi ed inacalcolabili perdite delle banche nazionalizzate?
Sapete perchè non se ne parla? semplicemente perchè si tratta di banche che sono connesse con la grande finanza britannica….:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/19/europa-crisi-dei-debiti-adesso-l%E2%80%99irlanda-stampa-da-se-gli-euro/87218/

E allora? perchè non autoriszzano la Grecia a fare la stessa cosa? e la Spagna?
E' ora di svegliarsi e, mio caro 24# forse il più addormentato sei proprio tu. Cerchiamo di capire che siamo in guerra e che ci stanno sparando contro. I nostri governanti, deboli, imbelli e ricattabili, assistono impotenti allo scempio, reclutati come soldatini recalcitranti alla missione in Libia o alla prossima missione demenziale in Siria.
In gioco c'è lo scacchiere generale ed un potere che non ne vuole sapere di mollare la presa. Alla fine del gioco, sempre più vicina, la fondazione di un nuovo sistema monetario internazionale.
Li capisco: in fondo forse anch'io se avessi il potere di pagare tutti gli abitanti del villaggio con una moineta che mi batto in cantina, unico a poterlo fare, non vorrei cambiare gioco.

Buona giornata
Daniele

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 08:15

Egregio Daniele (#30),

per quello che può valere, condivido in pieno il tuo ragionamento.

In questo momento le regole finanziarie sono troppo manipolate ed asservite ai giochi di chi ha saputo e voluto mettersi "al di sopra di tutti", per continuare a giocare una partita corretta.

Il problema è che il personaggio che gioca a fare il cattivo questa volta pare sieda in qualche importante poltrona "made in USA" …. e questo complica molto le cose, anche perchè nessuno dei nostri economisti affronta minimamente il problema, anzi ogni volta che serve l'Euro si prostra ai piedi del dollaro e … noi paghiamo.

Attenzione che prima o poi arriverà veramente anche il conto dei derivati …. e loro potranno stampare dollaroni come fosse carta igenica, ed avranno il potere "pratico" di imporne il valore a piacimento, noi europei cosa faremo?

Saluti

Francia R

utente anonimo
Scritto il 21 Giugno 2011 at 08:21

Qui ci sono ottimi soldati, ma generali d'accatto.

«Avrei vinto la guerra se avessi avuto ufficiali tedeschi, ma soldati italiani»
Erwin Rommel

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