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MONTE DEI PASCHI IN SALSA ALEMANNA!
Dopo anni passati a condividere la vera natura finanziaria della crisi europea dal lontano novembre del 2010, non perderò troppo tempo dietro questo post , anche perchè la verità è veramente sempre più figlia del tempo.
Non è facile far comprendere alla gente comune la realtà in un paese sequestrato da mezzi di informazione, la cui mission principale è quella di manipolare la verità per assecondare i propri datori di lavoro, oscurando la libera informazione indipendente.
Per molti di Voi non è una novità, ma questo è un porto di mare e qui ormai ogni giorno passano migliaia di nuovi navigatori che hanno il diritto di conoscere ed essere consapevoli.
Buona lettura…
BERLINO – Sulle elezioni tedesche c’è una mina da 637 miliardi pronta a esplodere. Si tratta del complesso degli attivi da ristrutturare in pancia alle banche del Paese. La cifra, pari al Pil annuale dell’Olanda, è stata calcolata dalla Reuters sulla base dei conti 2012 dei primi 11 istituti di credito per asset. Bond greci, mutui subprime, bond municipali americani e prestiti al settore navale, «portafogli il cui smantellamento non mi sorprende se impiegherà vent’anni», ha detto all’agenzia stampa Andreas Steck, partner dello studio legale Linklaters. Tuttavia, è nella gestione delle Landesbanken, le banche territoriali controllate dagli enti locali, che si nascondono potenziali casi simili al Monte dei Paschi. Inciuci tra finanza e politica che hanno comportato trucchetti contabili e malagestione. Una situazione esplosiva. Per capirne la portata basta un dato: il 45% del settore bancario tedesco è in mano al pubblico, escludendo il 25% dello Stato in Commerzbank, seconda banca tedesca dopo il gigante Deutsche Bank.
Qualche settimana fa l’economista Luigi Zingales ha scritto senza mezzi termini sul Sole 24 Ore: «Nel 2008, quando si scoprì che le Landesbanken erano imbottite di mutui subprime americani, il governo di Berlino intervenne a salvarle con uno stanziamento di 500 miliardi di euro a spese dei contribuenti. Nel 2010, quando le banche tedesche erano molto esposte – per qualcosa come 535 miliardi di euro – verso i titoli di Stato di Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna, i contribuenti europei e la Bce diedero una mano a riportare a casa buona parte di quel denaro. La minaccia più seria per i contribuenti tedeschi non è la dissipatezza del sud Europa, ma le banche teutoniche». E infatti il principale motivo per cui la Germania si è sempre opposta all’Unione bancaria, che implica una pesante cessione di potere decisionale a Bruxelles, sembra sia proprio lo stato di salute delle Landesbanken.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/mps-landesbanken-crisi#ixzz2cy2TjvPk
Qualche settimana fa l’economista Luigi Zingales ha scritto senza mezzi termini… si solo qualche settimana fa ovvero ormai oltre due/tre anni da quando uno sconosciuto Icebergfinanza incominciò a parlare delle mille MPS tedesche.
O tutti dormivano, dotti, medici e sapienti accademici o per motivi che non sappiamo facevano finta di niente sperando che… la verità non diventasse mai figlia del tempo!
La nostra più grande soddisfazione è che nonostante tutto, milioni di lettori in questi anni abbiano potuto assaporare un pizzico di consapevolezza!
Il nostro Machiavelli è di nuovo con noi, con la sua nuova visione in “Luglio con il bene che ti voglio…”, per tutti coloro che hanno contribuito o vogliono liberamente contribuire al nostro viaggio.
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ciao capitain. bello l’articolo dell’inkiesta. è come dici tu. qui in italia, cosi’ come in germania, guai a parlare. guai a dire la verità. vorrei porvare a girare quell’articolo a quelli del giornale l’arena di verona. come spesso ho fatto. ma poi alla fine nesuno mi risponde e tirano avanti. è come sparare contro un muro di gomma. ovviamente anche il cervello dei diretori dei giornali, dei ditrettori della pagina economica è fatto di gomma.
che ci voglia un pò di napalm????
Capitano, tu e gl’altri bloggher + conosciuti, avete idea di quanti siano in Italia le persone che s’interessano a questi argomenti?
Disgelo nell’era glaciale dell’informazione italiana ? http://www.lastampa.it/2013/08/27/economia/mpsdeutsche-bank-indagano-anche-gli-usa-vbew0VTApUcDnp2n4EgtaP/pagina.html
…
attenzione all’ unione bancaria, è un mezzo per disseminare l’ aids nelle vene del sistema creditizio europeo e fregarsi tutti i conti in un colpo solo
lo sa bene la bundesbank che mira a questo perché stanno friggendo:
http://www.movisol.org/13news150.htm
La Bundesbank si schiera a favore del bail-in: la crisi bancaria è imminente
In quella che viene vista come una svolta, la Bundesbank ha appoggiato pubblicamente la direttiva UE per i salvataggi bancari tramite bail-in (prelievo forzoso). In un discorso a Salisburgo il 18 agosto, il membro del consiglio della banca centrale tedesca Andreas Dombret ha chiesto la rapida approvazione della Autorità Unica di Risoluzione Bancaria. “Credo fermamente – ha detto Dombret – che dobbiamo affidare ad una nuova istituzione europea i poteri di risoluzione così come descritti nella direttiva [approvata dall’Ecofin il 27 giugno]. Deve diventare un ente forte e indipendente con pieni poteri decisionali”.
Come ha osservato la Deutsche Wirtschafts Nachrichten, “Finora la Bundesbank si era tenuta riservata su questo tema. Se ora osa uscire allo scoperto bisogna concludere che qualche banca sta bruciando. Dopo le elezioni politiche, i risparmiatori si troveranno coinvolti nel rischio delle banche più rapidamente di quanto desiderino”.
Dombret si è lamentato della lentezza dei singoli paesi membri della UE, che non hanno ancora incorporato il sistema del bail-in nelle legislazioni nazionali. “Perciò deve essere data la massima urgenza agli sforzi di applicazione in tutte le giurisdizioni. Potremmo pagare caro ogni ritardo. In poche parole, non possiamo accettare alcuna scusa per deviare dai tempi di applicazione”.
Da dove viene tutta questa fretta? La DWN ci aiuta ancora a trovare una risposta: “Uno sguardo ai bilanci delle banche chiarisce la cosa. Le passività delle banche dell’Eurozona ammontano al 250% della performance economica totale. Le passività sono superiori ai cosiddetti attivi. Solo i debiti delle banche spagnole ammontano al 350% del PIL, ovvero circa 3,3 mila miliardi di euro. I bilanci delle banche indicano rischi per un multiplo dei debiti pubblici. Essi ammontano in totale a 9,3 mila miliardi”.
Il signor Dombret, che prima di passare alla Bundesbank ha lavorato presso Rothschild, JP Morgan e Bank of America, ha anche voluto attaccare le proposte di ripristinare la legge Glass-Steagall, ovvero la separazione delle banche commerciali da quelle speculative.
Spiegando bene di che si tratta, Dombret ha dichiarato: “L’idea è di creare una categoria di banche piuttosto tradizionali, i cui clienti sarebbero protetti dalla garanzia sui depositi. Dall’altra parte, le banche impegnate nelle attività più rischiose e volatili non potrebbero fare affidamento sui depositi e né verrebbero salvate a spese dei contribuenti. In aggiunta, la separazione potrebbe semplificare le strutture del gruppo, facilitando la gestione del rischio e la sorveglianza, come pure la liquidazione se ce ne fosse bisogno”.
Dopo aver dimostrato di conoscere bene la materia, Dombret scarta l’opzione: “Però, se i confini tra le varie attività bancarie sono fluidi è difficile tracciare una linea chiara di demarcazione. Di conseguenza, gli interventi strutturali nei modelli di business delle banche devono essere vagliati con cura”.
Insomma, l’ex trader divenuto banchiere centrale Dombret pensa che separare le banche sia “difficile”. Eh, certo, togliere i soldi ai risparmiatori è più facile.
Cercate di sapere, oltre a MPS, chi siano le banche italiane con esposizione derivata… il tuo blog viene letto, forse puoi salvare degli innocenti