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FED POWELL: NON ESCLUDO UNA RECESSIONE!
Ieri all’improvviso, la maschera di Powell è caduta, la Fed non esclude una recessione.
“I rischi di recessione, ha osservato, sono “aumentati, ma non sono elevati”.
Certo, loro usano il politichese, non bisogna mai escludere una recessione, può sempre capitare prima o poi.
La recessione tecnica, i termini tecnici che usano loro, servono appunto per nascondere la realtà.
“There’s always an unconditional possibility of a recession; it might be broadly in the range of 1 in 4 at any time,” Federal Reserve Chair Jerome Powell says. pic.twitter.com/yt94Mkg8fO
— Yahoo Finance (@YahooFinance) March 19, 2025
Premesso che l’America è già in recessione da tempo, non importa cosa raccontano i dati ufficiali, adulcorati, mai nella storia un governatore della Fed ha anticipato una crisi, l’ha solo rincorsa.
Powell ha suggerito ai mercati di non aspettarsi un taglio dei tassi a maggio.
I mercati hanno risposto con una pernacchia, oggi i rendimenti sono al 4,54, si scontano ben tre tagli dei tassi per tutto il 2025.
La cosa sorprendente è che ha ripetuto più volte la frase…
“L’incertezza è notevolmente alta”
Nell’ultimo Fomc, mai era apparsa questa frase, mai la parola incertezza.
La Fed sta osservando un forte calo del sentiment, ma “i dati concreti sono piuttosto solidi”.
Di concreto c’è solo la loro immaginazione, l’ostinazione di nascondere la realtà.
Disoccupazione in sensibile aumento, mercato immobiliare al collasso, pil in recessione.
Powell ha indicato comunque che prevedono comunque di ridurre i costi di indebitamento di mezzo punto percentuale entro la fine dell’anno.
La favoletta sul rialzo dell’inflazione la lasciamo come sempre a loro.
Interessante per gli amici di Machiavelli la decisione di rallentare da 25 miliardi a soli 5, il ritmo dell’attuale riduzione del bilancio, operazione nota come QT, restringimento quantitativo, il contrario del QE.
Ci sono segnali di stress nel mercato monetario!
*POWELL: HAVE SEEN SOME SIGNS OF TIGHTNESS IN MONEY MARKETS pic.twitter.com/o6ECyM5hxz
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 19, 2025
Sintesi finale, meno pil, più disoccupazione e più inflazione per paura dei dazi.
Ma qui come ben sanno gli amici di Icebergfinanza, una guerra commerciale produce un crollo dell’economia e non inflazione, ma inutile cercare di spiegarlo a un gregge di ignoranti, che non ha mai studiato la storia.
Per il resto è tutta qui la forza dell’euro? Già finito il braccio di ferro con il dollaro?
Il nostro Puntosella è tornato in gran forma più che mai.
Qui il Punto di flesso a 1,08505 per la giornata di OGGI ed a 1,08121 sul SETTIMANALE. pic.twitter.com/xFVjDwyeUv
— Puntosella (@puntosella) March 19, 2025
Ma tu pensa, mentre altri prefiguravano scenari apocalittici per il dollaro, la sua cinematica, in OUTLOOK 2.205, metteva un puntino rosso proprio lassù, tra quota 1,0940 e uno 1,0956.
Non oso pensare a cosa ci racconterà nel fine settimana il nostro Puntosella con la sua cinematica, ha in serbo grosse sorprese per noi.
Ma torniamo all’Europa, perché c’è da ridere per un anno intero.
Vogliono riarmarsi, ma non ci sono i soldi. I tedeschi non ne vogliono sapere di debito comune e il libro bianco sta diventando una barzelletta, tutti in ordine sparso.
Più che un libro, è una fotocopia dell’analisi del banchiere Draghi di qualche mese fa, il quale già allora chiedeva 800 miliardi per il riarmo dell’Europa.
L’invito è “Gli Stati approvino il ReArm come misura urgente”
Non solo, torna di moda il MES, qui bisogna stare attenti, perché li ci sono anche i nostri soldini…
Come abbiamo scritto ad inizio anno, il 2025 rappresenta secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration il punto di massimo sviluppo dell’ attività solare che raggiungerà la sua massima intensità, col rischio di sviluppare tempeste solari dalla portata eccezionale.
Si dice che Luna e Sole influenzino la follia umana, per alcuni è una leggenda metropolitana, ma la realtà è che in Europa e in Italia, molti sono davvero impazziti.
Abbiamo ascoltato la premier danese, dirci che la pace ora è più pericolosa della guerra.
European leaders are retarded.
Danish PM Mette Frederiksen: "Peace in Ukraine is more dangerous than the ongoing war."
She won't end the war because Putin might attack someone else in the future.
Under that logic, there is no end to the war ever.pic.twitter.com/KdNzKnwIcO
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) March 5, 2025
Abbiamo sentito l’oscura e ambigua von der Leyen, suggerci di prepararci alla guerra, ormai inevitabile.
Abbiamo ascoltato il filosofo Preterossi, raccontarci che il delirio bellicista in atto nell’Unione Europea, è sicuramente un elemento di distruttività (introiettata), legato a una vera propria sindrome ossessivo-paranoide (castronerie antistoriche come il paragone Putin-Hitler, l’idea che siamo in pericolo perché l’Europa sta per essere invasa dalla Russia, ipotesi priva di qualsiasi fondamento politico, anche banalmente dal punto di vista pratico-militare).
Questo e molto di più nel fine settimana, nel nostro nuovo appuntamento con il manoscritto intitolato… “Machiavelli e il grande crollo del 1300” un’occhiata ad uno degli argomenti principe del nostro Outlook 2.025, il mercato immobiliare americano.
Avremo tempo e modo, di osservare grazie alla cinematica di Puntosella, dove sono diretti dollaro e rendimenti, ma soprattutto come sono messe le banche regionali americane e quelle europee.
Ragazzi, le informazioni che trovate qui su Icebergfinanza, in Italia non le trovate da nessun’altra parte!
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Quest’anno OUTLOOK 2.025, sarà dedicato a tutti coloro che hanno sostenuto GENEROSAMENTE il nostro viaggio o vorranno farlo liberamente.
Un semplice indizio, per chi vuole sostenerci, prima di tornare alla lira …
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