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TRUMP: TRADE WAR ESCALATION!
Mentre con un teatrino degno della migliore tradizione americana, Donald Trump annuncia di essere il Messia che porterà la pace in Ucraina, con una scenografia da ultima cena, in realtà il presidente degli Stati Uniti, rilancia la guerra commerciale.
Venerdì il presidente Donald Trump ha dichiarato che intende annunciare tariffe reciproche su molti paesi la prossima settimana, un’importante escalation della sua guerra commerciale.
Trump non ha identificato quali paesi sarebbero stati colpiti, ma ha suggerito che si tratterebbe di uno sforzo di vasta portata che potrebbe anche aiutare a risolvere i problemi di bilancio degli Stati Uniti.
“Annuncerò che la prossima settimana ci saranno dazi reciproci, in modo che saremo trattati alla pari con gli altri paesi”, ha detto Trump. “Non ne vogliamo di più, né di meno”.
Trump says he will announce reciprocal tariffs on many countries next week https://t.co/zHDjj9Bx5Z
— Yahoo Finance (@YahooFinance) February 7, 2025
…altri paesi dovranno ridurre le barriere alle esportazioni statunitensi se vorranno mantenere l’accesso al mercato statunitense, citando in particolare il Vietnam .
Sembra che la Cina utilizzi il Vietnam, per aggirare le barriere doganali americane.
Trump's comments on tariffs marked another escalation in the US president's rhetoric, and moves the country closer to the brink of a multi-front trade war with some of its closest trading partners and security allies. https://t.co/GhNyDjT6hc pic.twitter.com/aj0UaEXOxe
— Financial Times (@FT) February 7, 2025
La minaccia si estende anche al Giappone, neanche tanto velata.
Reporter: If the US places tariffs on Japanese imports, would Japan retaliate?
PM Shigeru Ishiba: I am unable to respond to a theoretical question
President Trump: That's a very good answer… he knows what he's doing. pic.twitter.com/6MeU0WAOXe
— Media Research Center (@theMRC) February 7, 2025
Anche se sembra più una commedia.
Il presidente Trump ha incontrato il primo ministro giapponese Ishiba, affermando che la prossima settimana verrà annunciato un “dazio reciproco”.
Tu dai un dazio a me, io poi do un dazio a te, amichevolissimevolmente.
Secondo la Reuters, domenica il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba si è dichiarato ottimista sul fatto che il suo Paese possa evitare i dazi doganali più elevati imposti dagli Stati Uniti, affermando che il presidente Donald Trump ha “riconosciuto” l’enorme investimento del Giappone negli Stati Uniti e i posti di lavoro americani che esso crea.
Poi sono andati a braccetto su Taiwan, avvertendo la Cina di stare lontana
Ma lasciamo da parte la guerra commerciale, perché per il momento è solo a livello di minacce e occupiamoci del mercato del lavoro americano.
Venerdì come preannunciato sono uscite le prime revisioni, ripeto le prime revisioni dei trimestri della farsa Biden.
Ora uno come Nick Timiraos, una sorta di canarino della miniera della Fed, uno che quando la Fed vuole dire qualcosa al mercato, usa il suo giornale, la butta sul politicamente corretto…
(Per chi non ha familiarità con i dati, quando i dati sull’occupazione vengono pubblicati per la prima volta, vengono calcolati effettuando sondaggi presso le aziende. Il BLS deve fare alcune ipotesi su quante nuove aziende sono state create e quante vecchie aziende hanno chiuso. Durante i periodi in cui ci sono grandi oscillazioni nella “nascita” o “morte” di nuove aziende, si possono vedere revisioni più ampie delle cifre iniziali sull’occupazione che vengono calcolate dalle indagini sulle aziende esistenti. Le revisioni si verificano perché il BLS è in grado di utilizzare i registri fiscali dell’assicurazione contro la disoccupazione statale (che quasi tutti i datori di lavoro sono tenuti a presentare) per “fare un benchmark” della propria indagine sull’occupazione. Ad agosto, il BLS pubblica una stima preliminare di questo benchmark per il periodo di 12 mesi che termina con il marzo precedente. Il BLS pubblica quindi le sue revisioni “benchmark” finali a febbraio.)
Man mano che diventano disponibili dati più accurati ma meno tempestivi, le agenzie statistiche governative rivedono i dati mensili sull’occupazione come parte di un processo annuale di “benchmarking” delle stime precedenti rispetto a queste fonti meno tempestive ma più complete.
Le ultime revisioni offrono un promemoria dei pericoli di estrapolare troppo da un singolo report.
In sostanza ogni report dei payroll è una pagliacciata, una commedia messa su in fretta e furia per soddisfare la sete dei mercati.
Io aggiungo anche se Timiraos non può dirlo, per manipolare dati a seconda della richiesta, tanto non sono attendibili, le inchieste sono fatte a caso, quindi chi se ne accorge?
Per citare un esempio decisamente estremo: La crescita occupazionale a gennaio 2024 era stata inizialmente stimata in +353.000 unità, il che aveva portato a dichiarazioni di “nessun atterraggio” un anno fa. Con le ultime revisioni, la stima per gennaio 2024 è di +119.000.
E’ solo un caso, spariscono in un attimo, in un solo mese oltre 230.000 posti di lavoro, ma si sa solo un anno dopo.
Detto questo, dopo l’ultima clamorosa revisione al ribasso di agosto di oltre 800.000 posti che costrinse la Fed ad avviare i tagli dei tassi con un altrettanto clamoroso taglio iniziale di 50 punti base, dicevo, anche questa volta il BLS ha sovrastimato di 589.000 unità le buste paga non agricole per marzo 2024.
Altre clamorose revisioni arriveranno.
In parole povere, la Fed fa le sue scelte di politica monetaria, sulla base di report falsi e fasulli.
Se qualcuno è in grado di contestare queste mie affermazioni, ci provi, ma so già che in Italia, tra analisti e giornalisti, c’è una tale ignoranza che non c’è pericolo.
Vi risparmio le revisioni demografiche, quelle con il contributo dell’immigrazione illegale perché sono incredibili.
Ora sedetevi perché c’è da ridere per un secolo intero.
Qualcuno mi ha fatto notare che i due precedenti mesi sono stati rivisti al rialzo venerdì.
Ma siete ancora così fessi da fare riferimento su questi dati?
Il BLS afferma che “in conformità con la normale prassi” nulla di tutto ciò apparirà nei dati storici o nei grafici.
Cosa?
Non solo, qualcuno mi ha chiesto perché continuo a parlare di 2 milioni di posti di lavoro spariti nel nulla.
L’incredibile e ridicolo BLS afferma che se non ci fossero state le revisioni, l’aumento dell’occupazione sarebbe stato di 176.000 unità anziché 2.234.000.
Ma stiamo scherzando?
clicca sull’immagine per ingrandire
Altri mi hanno fatto notare che il tasso di disoccupazione è sceso!
Ma davvero, e allora perché è salito di due virgole, quello alternativo, più completo che tiene conto di tutte le forme di sottoutilizzazione delle opportunità di lavoro?
Si U-6 Totale disoccupati, più tutte le persone marginalmente collegate alla forza lavoro, più il totale degli occupati part-time per motivi economici, come percentuale della forza lavoro civile più tutte le persone marginalmente collegate alla forza lavoro.
Trump al New York Post: «Ho avuto un colloquio telefonico con Putin».
L'Europa "non può essere tagliata fuori" dai negoziati di pace sulla guerra in Ucraina perché "qualsiasi accordo funziona solo con l'Europa".
Europa chi? I guerrafondai?
https://t.co/U6hDc9o3Ey— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 9, 2025
Ma quale Europa?
Dell’Europa, parleremo in settimana, le elezioni tedesche si stanno avvicinando sempre più.
Ragazzi, le informazioni che trovate qui su Icebergfinanza, in Italia non le trovate da nessun’altra parte!
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