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TRUMP MESSICO CANADA CINA LA GUERRA COMMERCIALE E’INIZIATA!
Tanto rumore per nulla, dopo settimane a inventare rinvii e pause inesistenti, mister “Io faccio quello che dico”, Donald Trump ha confermato dazi del 25 % su Canada e Messico e del 10 % sulla Cina.
Spettacolare la rottura in gap down del cross euro dollaro, con l’euro che precipita e il trend torna decisamente a favore della moneta americana.
A dimostrazione della straordinaria efficacia del sistema del nostro altrettanto straordinario Puntosella, questa era l’analisi intraday della scorsa settimana con il livello di rischio e rottura segnalato a 1.0353
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Osservate attentamente da che livello si è aperto il gap down che ha portato il dollaro sino a 1,0240.
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Non credo serva aggiungere altro. Chapeau Puntosella!
Nel frattempo, calano sensibilmente anche i rendimenti americani, per la prima volta da tempo, double fly to quality!
Tornano alla guerra dei dazi, la figata è che Trump si è inventato la clausola di ritorsione, ovvero se un Paese colpito, risponderà a sua volta con altre misure protezionistiche, lui raddoppierà.
Si è inventato lo stato di emergenza nazionale per avere pieni poteri.
La risposta non si è fatta attendere, il Canada ha già annunciato ritorsioni nella stessa misura del 25 % su 155 miliardi di merci americane.
La Cina si rivolgerà al WTO.
Preparatevi sarà una guerra commerciale in grande stile, ignorante chi pensa che farà esplodere l’inflazione.
Nel prossimo Machiavelli in uscita a febbraio, vi spiegheremo per quale motivo l’inflazione sarà l’ultimo dei problemi.
Sarà depressione globale se andrà sino in fondo, con implosione deflattiva annessa.
E’ solo il primo atto. «Abbastanza presto toccherà all’Europa», ha promesso Trump.
“Ai dazi serve una risposta unitaria”. Ma Von der Leyen teme le trattative in ordine sparso
Ma quale risposta unitaria, L'Italia non ha bisogno di rispondere o trattare nulla perché verrà risparmiata!https://t.co/tTmFZ4Acvs— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 2, 2025
Figurarsi se la trafficante di messaggini e vaccini non diceva la sua.
Come vi ho già detto, l’Italia è meglio che pensi a se stessa, molto difficilmente Trump colpirà il nostro Paese e avremo la possibilità di trattare da una posizione privilegiata.
Abbiamo passato gli ultimi mesi, fuori dal coro, a spiegarvi insieme a Machiavelli del perché il protezionismo non causa solo inflazione, ma soprattutto depressione e deflazione.
Per chi crede ancora ai dati ufficiali, qui una dinamica che non sorprende noi, ma che i Ragazzi di Truflation hanno puntualmente catturato.
Le invenzioni le lasciamo agli altri, noi esploriamo la realtà.
Ma torniamo alle fesserie sull’inflazione, con l’ignoranza che c’è in circolazione, per noi è un gioco da ragazzi, smontare una per una le loro teorie, grazie alla storia.
Venerdì, il PCE, l’indicatore preferito dalla Fed, ha dimostrato che le fesserie degli ultimi mesi erano messe in giro ad arte da qualche bond vigilantes ubriaco.
Il tasso annualizzato su 6 mesi è del 2,2%, il resto chiacchere da bar!
Il rimbalzino di mia nonna di questi mesi è stato aria fritta.
L’indice PCE core è salito dello 0,16% a dicembre, sotto le previsioni.
Il tasso annualizzato a 6 mesi è sceso al 2,3%, il più basso nel 2024.
Il tasso annualizzato a 3 mesi è sceso al 2,2% dal 2,6% di novembre.
Dinamiche core, inventatevi quello che volete maniaci dell’inflazione, siete ridicoli.
Se non sapete leggere i dati, vi ricorso che la sintesi del quarto trimestre nell’indice dei costi dell’occupazione mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro.
Altro che inflazione!
Il settore privato ha registrato l’aumento più basso dal 2021, quello trimestrale bisogna risalire addirittura al 2020.
Signori, state con noi, non abbiate fretta di lasciare questo articolo, perché vi dimostreremo per l’ennesima volta di quanto falsi e manipolati siano i dati dell’economia americana.
La scorsa settimana, abbiamo avuto la terza revisione negativo del risparmio personale in America, l’amministrazione ha inventato dati inesistenti, gonfiato il pil e l’occupazione.
Mentre analisti e giornalisti, continuano a parlare del sesso degli angeli, di piena occupazione ed economia florida, il silenzio, senza dare nell’occhio, il famigerato BLS ha rilasciato il Business Employment Dynamics
Il BED analizza la creazione netta di posti di lavoro derivanti da nuove imprese e da aziende che chiudono sul mercato, dati rivisti, che cancellano quelli inventati in questi anni.
Nel secondo trimestre 2024, sono state chiuse 640.000 aziende in più del trimestre precedente, 163.000 posti di lavoro sono stati cancellati.
Lo scrive da alcuni trimestri la Fed di Philadelphia, il BLS pubblica report inattendibili da oltre 2 anni, la Fed basa la sua politica monetaria su dati falsi.
Gestori e bond vigilantes, comprano e vendono sulla base di dati manipolati, tutte dinamiche che solo noi di Icebergfinanza, abbiamo il coraggio di mostrarvi, di denunciare.
Fed’s Goolsbee Lauds Inflation Progress But Supports Slower Pace
“If you feel like we’re continuing on this path of inflation coming down to 2% then, to me, that opens a door for rates to be a fair bit lower… once we’re 12 to 18 months in the future"https://t.co/9XDsKV3bRr
— Gregory Daco (@GregDaco) January 31, 2025
Unico degno di nota è il governatore della Fed di Chicago, al quale sono piaciuti gli ultimi dati sull’inflazione, inoltre ha aggiunto che se nei prossimi mesi si vedranno numeri come quelli che abbiamo appena visto (riguardo al PCE), la media a 132 mesi dovrebbe scendere drasticamente man mano che ci avviciniamo all’estate e oltre.
Goolsbee continua a credere che i tassi saranno più bassi nei prossimi 12-18 mesi e, con l’amministrazione Trump, in teoria, un aumento una tantum delle tariffe è transitorio e potrebbe non essere necessaria una risposta politica.
Ricordo a tutti che i prossimi anni, continueranno ad essere caratterizzati da un’immensa deflazione da debiti.
La scorsa settimana abbiamo avuto la conferma con il rilascio del pil.
Come mostra il grafico sottostante, gli Stati Uniti hanno generato 131 miliardi di dollari di crescita del PIL a fronte di un aumento di 711 miliardi di dollari del deficit di bilancio degli Stati Uniti, finanziato con un aumento di 754 miliardi di dollari del debito.
thanks to ZeroHedge
Lascio a Voi fare la proporzione di quanti dollari di debito servono per produrre una crescita ridicola.
Ma torniamo all’Europa, e soprattutto alla Germania che sta per essere travolta dalla guerra commerciale.
CLAMOROSO a BERLINO!
La CDU/CSU chiede il sostegno all'estrema destra AfD, a FD e all'estrema sinistra BSW per far passare legge sull'immigrazione. Insieme, avevano 372 seggi in parlamento, più dei 367 richiesti ma hanno perso!
La CDU perderà altri votihttps://t.co/6cwcx7YlM0— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 31, 2025
In pochi hanno realmente compreso cosa è successo in Germania, la scorsa settimana, è come se il muro di Berlino fosse caduto un’altra volta.
Una sola parola … Zustrombegrenzungsgesetz!
La legge sulla limitazione degli afflussi, presentata dal futuro cancelliere tedesco Merz.
Il progetto di legge del gruppo parlamentare CDU/CSU volto ad inasprire la politica migratoria è stato respinto per un pugno di voti.
Un progetto per il quale Merz aveva cercato la collaborazione di AFD, BSW e del FDP, una cosa impensabile, incredibile sino a ieri.
Solo 12 membri dei cristiano democratici non lo hanno votato, piano sostenuto anche da cinque indipendenti, e buona parte della FDP, anche se tra contrari, astenuti e non votanti, 23 voti sono venuti a mancare dai liberali.
Ha dovuto intervenire persino la Merkel per dire al partito che era pura follia, cercare l’appoggio di AFD.
Non importa come è finita, un muro è caduto, nulla sarà più come prima in Germania.
Quello che non vi racconta nessuno in Italia è che oltre il 70 % dell’elettorato tedesco è favorevole ad una stretta secondo alcuni sondaggi, anche in casa SPD.
L’incertezza economica, in Germania oggi più che mai foraggia, l’estremismo.
Mancano tre settimana alle elezioni!
Ragazzi, le informazioni che trovate qui su Icebergfinanza, in Italia non le trovate da nessun’altra parte!
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