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DOLLARO: ACCORDO HOTEL PLAZA DI MIA NONNA!
Ebbene si, loro ci riprovano sempre, ignoranza allo stato puro, giornalismo superficiale, il famigerato accordo dell’Hotel Plaza di New York, torna sempre alla ribalta, ogni volta che qualcuno non sa cosa scrivere.
Trump avrebbe un piano per indebolire il dollaro?
Trump, non può fare nulla, zero, contro un mercato che muove 4 trilioni di dollari al giorno!
Significa non capire nulla di come funziona il sistema commerciale mondiale!
Anche Reagan dovette misurarsi col problema di un dollaro sopravvalutato. Orchestrò tra le potenze economiche di allora (la Cina era ancora molto povera e marginale) due accordi monetari, siglati il primo all’hotel Plaza di New York nel 1985, il secondo nel 1987 a Parigi nell’ala del museo Louvre che allora era la sede del ministero delle Finanze. I due accordi del Plaza e del Louvre, così battezzati, ebbero l’effetto desiderato. La cooperazione fra le banche centrali ridusse la sopravvalutazione del dollaro e l’America ne ricavò un miglioramento della sua competitività.
Va di moda oggi l’Hotel Plaza!
Lo trovi ovunque, sui giornali, nei report delle banche di affari, c’è pure sul Topolino, dove Paperon de Paperoni nuota nei dollari in una vasca dell’Hotel Plaza.
Come fosse facile fermare il dollaro!
Per dimostrarvi come va di moda quell’accordo che oggi è impossibile da raggiungere, vi lascio alcuni articoli del 2017, stessa farsa, stesso mare!
Si tratta di un articolo del Sole 24 Ore del 2017, stessa domanda, risposta inevitabile!
L’accordo oggi non si può fare!
Per quest'anno, non cambiare, stessa farsa, stesso mare…
Dollaro nel mirino: 32 anni dopo il Plaza verso un «Trump accord»? @sole24ore https://t.co/Mvx9fWMuHo
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 16, 2025
La Cina non sarebbe d’accordo!
IL Giappone non sarebbe d’accordo!
Ma lasciamo le fantasie al giornalismo italiano e occupiamoci di cose serie.
Ieri è finito il teatrino americano sull’inflazione, puff, sparito come neve al sole!
Rendimento obbligazione Stati Uniti 30 anni
4,885 -0,100(-2,01%) pic.twitter.com/n8HKFXMmwG— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 15, 2025
In qualche ora, i bond americani e europei sono decollati, mettendo a segno performance tra il 2 e il 3 % sulle scadenze lunghe.
E’ chiaro ora Ragazzo, del perché in queste settimane suggerivo di non ascoltare troppo il gatto e la volpe?
In un attimo dal 5 % al 4,85 % puffete, e siamo solo all’inizio!
Ieri il Bls, si sempre lo stesso che si inventata tutti i dati sull’occupazione americana, ha segnalato che l’inflazione è stata più forte del previsto.
Si certo più forte!
Perché i volponi, facevano girare la voce che sarebbe salita solo del 0,3% invece si sono inventati uno 0,4%.
Tuttavia, escludendo cibo ed energia, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2 percento, 0,1 punti percentuali in più rispetto alle aspettative.
E il gioco è fatto!
E’ bastata una virgola per scatenare la gioia dei mercati, con bond in volo, insieme alle azioni e ai bitcoin.
L’indice degli alloggi è salito dello 0,3 percento, altro dato obsoleto, in ritardo di oltre un anno e ovviamente manipolato.
L’aspetto migliore del rapporto è stata il costo dell’assistenza medica, perché ha una forte influenza sull’indice dei prezzi PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed.
Quindi, tutti muti e rassegnatevi e godetevi, l’inversione del trend che durerà per molte settimane ancora.
Nel frattempo in Francia, Marine Le Pen continua a tenere in ostaggio il governo francese.
La estabilidad de Francia queda en manos de Marine Le Pen tras la moción de censura contra el Gobierno de Bayrou https://t.co/NU5yXeEfF9 a través de @ABC_Mundo
— JP Quiñonero (@jpquinonero) January 16, 2025
Il voto di censura della sinistra francese, vale zero anche con l’appoggio dei socialisti!
Il nulla che tergiversa… https://t.co/tLSY2Y8300
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) January 16, 2025
Senza il via libera della Le Pen, niente censura.
Nel fine settimana Machiavelli, in OUTLOOK 2.025 ha fatto un’analisi approfondita anche sulle prospettive del dollaro e della sterlina e dei titoli di Stato inglesi e ha scoperto che…
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