AMERICA: IL RASOIO DI OCCAM

Scritto il alle 09:45 da icebergfinanza

Il Rasoio di Occam ("Ockham's Razor") - Valerio Rosso

Chi non conosce il rasoio di Occam, pura saggezza popolare, il principio che suggerisce sempre di scegliere la soluzione più semplice, tra le soluzioni egualmente valide e complesse di un problema.

In un oceano di manipolazione e frode ovunque, in ogni settore, la soluzione che ci avvicina alla verità è quella più semplice, quella alla quale tutti cercano di non farti arrivare.

Più o meno come mi sta accadendo in questi giorni di consulenza con nuovi clienti, ai quali banche e consulenti suggeriscono spesso prodotti complessi e pericolosi, difficili da comprendere.

Quando in realtà, basterebbe scegliere il prodotto più semplice ed efficace di tutti.

Ovvero quello che nessuno ti offre!

E’ un lavoro che adoro, quello di consigliare il rasoio di Occam!

Ma veniamo a noi, torniamo in America, dove in questi giorni si festeggia il miracolo del bar Harris, dove all’improvviso, cocktail scadenti, sono diventati ricette miracolose.

Un’impresentabile per il partito sino ad un mese fa come la Harris, oggi è il meglio che il panorama politico può offrire.

E si anche Mangiafuoco, diceva la stessa cosa dei suoi burattini.

Si possono condividere o meno le idee di Federico Rampini, ma non si può dire che quando serve, non le manda a dire.

Ultimamente, spesso non si è tirato indietro a differenza della maggioranza dei colleghi del Corriere, zerbini rossi, nel criticare il marcio che l’America nasconde.

La prima serata della convention democratica è dedicata a Joe Biden e quindi, in un certo senso, è il suo discorso di addio. Un addio abbastanza mesto, ma sul quale conviene riflettere. Perché tornando indietro per un attimo alla vicenda del ritiro della candidatura Biden, riusciamo a scoprire una differenza importante, cruciale, tra democratici e repubblicani, tra questi due partiti.

Una differenza che potrebbe rivelarsi determinante in questa campagna elettorale. Mi spiego: Joe Biden non si è fatto da parte di sua spontanea volontà, nell’interesse della nazione o del partito. È stato messo di fatto messo da parte in modo abbastanza tumultuoso, che anche molti osservatori in campo democratico definiscono un golpe interno di partito. Un presidente che aveva avuto la nomination seguendo tutte le regole democratiche delle primarie, è stato di fatto messo da parte dall’intervento dei notabili: Nancy Pelosi, Barack Obama, i Clinton, insomma.

Non è una grande novità, a suo tempo la Clinton eliminò con le maniere sporche il povero Bernie Sanders.

“Questo è ciò che accade quando ci si scontra con le istituzioni. Ciò che è accaduto è che abbiamo vinto le prime tre primarie, e poi le istituzioni si sono innervosite molto, molto… e hanno detto, ‘Ehi, sarebbe una buona idea se ti ritirassi’… Quindi se mi stai chiedendo, siamo una democrazia? In un certo senso, lo siamo… Uso il termine oligarchia. Un’oligarchia è una società in cui un piccolo numero di persone molto ricche controlla la vita economica e politica del paese. Penso che ci stiamo muovendo rapidamente in quella direzione.”

In fondo questa è l’America, un’immensa fogna sotto il controllo di pochi, il partito democratico in particolare.

Per carità, non solo l’America, ovunque nel mondo, da sempre.

Neppure il partito repubblicano, si salva, ma si è costretti a scegliere il male minore, ovunque anche in Italia.

Prosegue Rampini…

Tutto questo però non è banale, perché ci ricorda che, pur in una fase di crisi dei partiti, il Partito democratico in America ha ancora un establishment. Esiste questo establishment. Lo si è visto all’opera quando ha costretto Biden a ritirarsi e ha lanciato, senza nessuna consultazione della base, la candidatura di Kamala. E lo stesso establishment e quindi poi capace di organizzare un’operazione come la trasfigurazione di Kamala, una politica che fino a poco tempo fa veniva descritta dai suoi stessi compagni di partito come piuttosto mediocre e piuttosto scadente, inadatta a gareggiare per la presidenza e che adesso, nel coro dei media fiancheggiatori, è diventata una specie di divinità.

L’adulazione si spreca. E il contrasto è abbastanza spettacolare. Difficile trovare un equilibrio tra queste due immagini, come rapidamente è cambiata la rappresentazione e la descrizione di Kamala. Ma tutto questo perché l’establishment democratico esiste, ha una presa sul mondo dei media notevole.

Proseguendo, Rampini dice giustamente che nel partito repubblicano, questo establishment non c’è, perchè se ci fosse da tempo, avrebbe già eliminato Trump.

O perlomeno avrebbe suggerito di concentrarsi sull’economia e sull’immigrazione, che bastano e avanzano per vincere le elezioni, invece di perdere tempo a denigrare la Harris.

Insolvenze sulle carte di credito ai massimi storici, start-up che cadono come pere cotte, va tutto bene non c’è alcuna recessione!

Lo stesso indicatore qui sotto, che nella storia non ha sbagliato una sola volta, segnala cieli azzurri limpidi e infiniti.

Il rasoio di Occam, non maneggiato da fessi, direbbe che è tutta una truffa.

La stessa truffa di quelli analisti che vi raccontano che non c’è recessione perchè mercati manipolati slagono.

 

Come per la Clinton, la Harris ha già vinto, per la propaganda americana è in vantaggio ovunque.

Ci sarà da divertirsi nei prossimi mesi a partire da Jackson Hole, nel fine settimana!

All’improvviso l’euro è diventato la moneta di riferimento, il bene rifugio per eccellenza.

Gli amici di Machiavelli, sanno che i fondamentali contano poco o nulla nella finanza odierna.

Ieri abbiamo passato il Rubicone della cinematica, ma la settimana è lunga e per il dollaro già da oggi, ci saranno giorni migliori.

Il principale indice tedesco, ha recuperato in due settimane quello che ha perso in 2 giorni, mentre l’economia tedesca è alla deriva e il povero Scholz che a settembre riceverà il colpo di grazia, è costretto ad azzerare il sostegno all’Ucraina, per far quadrare il bilancio della coalizione brancaleone.

Oggi usciranno i dati dell’inflazione in Europa.

Il trend è chiaro ovunque, come potete vedere qui sotto, anche il Giappone sta per tornare nell’eterna trappola della deflazione da debiti.

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Vedremo se l’euro avrà la forza di proseguire nella sua illusione estiva.

Rehn della BCE ha affermato che il recente aumento dei rischi di crescita negativa nell’area dell’euro ha rafforzato la motivazione per un taglio dei tassi a settembre.

Ha aggiunto che non ci sono chiari segnali di una ripresa nel settore manifatturiero.

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Chi l’avrebbe mai detto!

Poi arriverà l’autunno e in Francia e Germania, ci sarà da divertirsi.

In questi giorni mi stavo chiedendo se qualcuno non abbia suggerito all’Ucraina la ridicola provocazione di Kursk per costringere la Russia ad usare armi nucleari tattiche.

Per carità, sono solo ipotesi, il rasoio di Occam potrebbe non essere d’accordo, ma è così stupida e senza alcuna possibilità di riuscita la provocazione che lo stesso Occam sarebbe d’accordo nel definire semplice questa possibilità.

Nel frattempo, inutile dirlo, occasione strepitosa per accumulare e diversificare valuta americana anche a breve termine.

Ci fermiamo qui!

E’ tempo che torni il nostro Machiavelli!

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