FRANCIA: HA VINTO MACRON!

Scritto il alle 08:13 da icebergfinanza

Emmanuel Macron (Afp)

Macron il grande stratega, ha vinto Macron, la sinistra ha stravinto, hanno vinto tutti e ha perso solo la donna nera.

In realtà il suo partito ha perso decine di seggi, 86, ma ha vinto Macron.

Peccato che i mercatini sono agitati e le agenzie di rating fanno a gara per rivedere gli outlook in negativo, ma ha vinto Macron.

Sospiro di sollievo, in Francia nelle ultime due settimane non è successo nulla.

Ne parleremo in maniera diffusa nel fine settimana insieme al nostro Machiavelli. La password necessaria, ve lo ricordo, la trovate nell’ultimo manoscritto inviato.

Quando nel 2007 ho avuto la lungimiranza di prevedere la crisi subprime, prima di chiunque altro in Italia, non c’era il livello di manipolazione attuale nella finanza, l’econofisica, il dominio della fisica sulla realtà, non esisteva.

Dalla notte dei tempi, invece esiste la manipolazione nella politica, nella finanza il livello di manipolazione era già totale nel 2007, ma non assoluto come oggi.

In molti sorridevano quando parlavo di dejavu, altri hanno trascorso le giornate ad insultarmi e denigrare il nostro lavoro, a suggerire che ci inventavamo tutto per nascondere qualche anno di pausa nei nostri straordinari risultati.

Ora che le revisioni negative e costanti fioccano, sono la normalità, qualcuno incomincia a chiedersi se non siamo davvero in recessione da tempo, se gli americani non hanno ragione a percepire da mesi la recessione, se in realtà, l’amministrazione Biden non abbia falsificato la realtà.

Addirittura il direttore del Wall Street Journal, Gerry Baker in editorialel afferma che sono stati ingannati, per anni, tutto in nome della democrazia, un inganno che ora è crollato.

“Ci hanno ingannati e manipolati per quattro anni, tutto in nome della “democrazia”.

Certo loro parlano di politica, ma politica ed economia sono la stessa cosa.

“Finché il mondo non ha visto la verità… [contro] la ‘disinformazione’… la finzione della competenza del signor Biden… suggerisce che loro [i democratici] evidentemente pensavano di poterla far franca promuovendola. [Tuttavia] perpetuando quella finzione stavano anche rivelando il loro disprezzo per gli elettori e per la democrazia stessa”.

Lo stanno facendo a pezzi, lo faranno a pezzi sino a quando non se ne andrà.

Biden ha detto che non si ritirerà dalla campagna elettorale, sino a quando il Signore, non verrà a prenderselo, qualcuno potrebbe pensare di anticipare i tempi.

Frode, manipolazione, inganno!

“[Adesso] sta andando terribilmente male. Gran parte del suo partito non ha più bisogno di lui… in un atto di escamotage notevolmente cinico, [stanno cercando di] sostituirlo con qualcuno più utile alla loro causa. Una parte di me pensa che non dovrebbero essere autorizzati a farla franca. Mi ritrovo nella strana posizione di voler tifare per il povero Joe borbottante… È allettante dire alla macchina democratica che si sta mobilitando freneticamente contro di lui: non puoi farlo. Non puoi ingannarci, dissimularci e manipolarci per anni”.

Ingannare, dissimulare, manipolare, davvero pensate che questa gente non abbia manipolato economia e finanza per anni, magari anche le ultime elezioni?

Tra un po’ di tempo io me ne andrò, ma resteranno in pochi come noi a raccontarvi la verità, la realtà, come abbiamo fatto in questi anni.

Alastair Crooke, ex diplomatico britannico, scrive…

Tuttavia, la dottrina emergente secondo cui solo una ricca élite finanziaria, esperti di tecnologia, dirigenti di multinazionali e banche possiedono la lungimiranza e la comprensione tecnologica necessarie per manipolare un sistema complesso e sempre più controllato ha cambiato completamente la politica.

E aggiunge… ” Lo stesso vale per l’Europa.”

L’aspirazione dell’UE a diventare anche un attore geopolitico globale era subordinata al fatto di aver fatto credere al pubblico che Francia, Italia e Germania potevano continuare a essere vere entità nazionali, anche se l’UE si era impossessata di tutte le prerogative decisionali nazionali, con l’inganno.

Non importa se sarà la destra o la sinistra a distruggere questa Europa dominata dalle lobbies, dalle corporation e soprattutto dai banchieri e dalla finanza che manipolano la politica corrompendola, basta che accadda e accadrà, lo suggerisce la storia.

Fanno tenerezza i media italia ed europei, le elezioni in Francia le ha vinte Macron, uno di loro, un banchiere, un grande  stratega.

In America invece la sintesi della CBS è perfetta.

Senza una maggioranza e con poche possibilità di attuare i propri piani, Macron esce indebolito dalle elezioni.

Dalle elezioni sono emersi tre grandi blocchi politici, ma nessuno di loro è vicino alla maggioranza di almeno 289 seggi su 577 necessari per formare un governo da solo. L’Assemblea nazionale è la più importante delle due camere del parlamento francese. Ha l’ultima parola nel processo legislativo rispetto al Senato, che è dominato dai conservatori.

Sebbene non sia insolito in altri paesi europei, la Francia moderna non ha mai sperimentato un parlamento senza un partito dominante.

(…)  Macron potrebbe nominare un governo di esperti non affiliati a partiti politici. Un governo del genere probabilmente si occuperebbe principalmente delle questioni quotidiane per far funzionare la Francia.

A complicare le cose: ognuna di queste opzioni richiederebbe l’approvazione parlamentare.

La sinistra è stata lacerata da divisioni negli ultimi mesi, soprattutto dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas a Israele.

La loro piattaforma congiunta promette di aumentare lo stipendio minimo da 1.400 a 1.600 euro (da 1.515 a 1.735 $), di ritirare la riforma delle pensioni di Macron che ha aumentato l’età pensionabile da 62 a 64 anni e di congelare i prezzi dei prodotti alimentari essenziali e dell’energia.

Tutto ciò preoccupa i mercati finanziari.

Si torna sempre li, poveri i mercati finanziari.

La chambre introuvable, farà il suo sporco lavoro, ne parleremo nel fine settimana nel dettaglio, insieme al nostro Machiavelli, prefigurando ogni scenario possibile.

Anche la Germania, è in una profonda crisi strutturale, non si intravede alcuna ripresa economica.

Su Eurointelligence due belle sintesi, sull’esito tattico in Francia e nel Regno Unito.

Il RN francese e il partito laburista hanno avuto all’incirca quote di voto simili nelle recenti elezioni parlamentari, circa un terzo. La differenza, ovviamente, è che il partito laburista ha vinto con una maggioranza schiacciante, mentre il RN no.

A lungo termine, il voto tattico aumenta la volatilità, ma non i risultati politici. In Francia, il centro e la sinistra non possono colludere in modo sostenibile per tenere la destra lontana dal potere. Ora dovranno governare insieme. Se falliscono, l’ira dei centristi e dei conservatori moderati, e forse anche dei socialisti moderati, si rivolterebbe contro la sinistra, proprio come gli elettori della sinistra estrema potrebbero vedere il centro, non la destra, come il suo principale avversario.

Se si adotta una visione sufficientemente a lungo termine, queste fluttuazioni si livellano. I sistemi elettorali contano, ma come abbiamo visto nel Regno Unito e negli Stati Uniti, non tengono lontani gli estremi. In Francia o in Germania, neanche.

Commenti dell’Eurointelligence sull’esito tattico in Francia e nel Regno Unito.

Il RN francese e il partito laburista hanno avuto all’incirca quote di voto simili nelle recenti elezioni parlamentari, circa un terzo. La differenza, ovviamente, è che il partito laburista ha vinto con una maggioranza schiacciante, mentre il RN no. La differenza non è dovuta tanto ai sistemi di voto in quanto tali. Entrambi sono versioni di sistemi di voto in cui il vincitore prende tutto. La differenza principale è il voto tattico. Mai prima d’ora abbiamo visto il voto tattico svolgere un ruolo così decisivo.

A lungo termine, il voto tattico aumenta la volatilità, ma non i risultati politici. In Francia, il centro e la sinistra non possono colludere in modo sostenibile per tenere la destra lontana dal potere. Ora dovranno governare insieme. Se falliscono, l’ira dei centristi e dei conservatori moderati, e forse anche dei socialisti moderati, si rivolterebbe contro la sinistra, proprio come gli elettori della sinistra estrema potrebbero vedere il centro, non la destra, come il suo principale avversario.

Se si adotta una visione sufficientemente a lungo termine, queste fluttuazioni si livellano. I sistemi elettorali contano, ma come abbiamo visto nel Regno Unito e negli Stati Uniti, non tengono lontani gli estremi. In Francia o in Germania, neanche.

E’ la storia Bellezza, la storia ha fatto un favore all’estrema destra in Francia, tenendola al momento lontana dal potere, lasciando al banchiere e all’armata brancaleone di sinistra il compito, imponente di salvare la Francia dal collasso economico.

Chissà se a Bruxelles, staranno zitti, per fare un favore al loro banchiere preferito Macron.

Nel frattempo ieri, Powell, ha detto tutto e il contrario di tutto, sembrava Biden nel dibattito con Trump, povero banchiere…

Dopo aver sostenuto per mesi e mesi che il mercato del lavoro è forte e resiliente, ieri all’improvviso ha dovuto arrendersi all’evidenza.

In fondo, la manipolazione è di casa, soprattutto nelle banche centrali.

Le solite cose, vuole più dati, dice che l’inflazione non è l’unico rischio, e che il mercato del lavoro è ora completamente tornato in equilibrio.

Powell ha ribadito che hanno fatto notevoli progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% e le recenti letture mensili mostrano “modesti ulteriori progressi”.

La scorsa settimana ha parlato di come la tendenza disinflazionistica stia riprendendo e che siano tornati sulla strada disinflazionistica, sebbene non lo abbia menzionato nella testimonianza di ieri.

I dati CPI degli Stati Uniti saranno fondamentali giovedì, in teoria non ci sarebbe più alcun motivo per manipolarli nuovamente, ma non sappiamo quello che hanno in mente.

La recessione che qualche pirla nega, è iniziata da tempo.

Settore immobiliare depresso a dir poco, consumi anemici, settore manifatturiero depresso, servizi sull’orlo di un crollo, con una semsbile contrazione negli ultimi mesi.

Revisioni negative ovunque, più restano fermi i tassi e meglio è per noi, crolleranno di un punto alla volta.

Crollerà tutto in un istante, certo puoi continuare a manipolare, dati, trimestrali, cervelli, ma prima o poi la verità figlia del tempo presenta il conto.

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