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INFLAZIONE: IL DIAVOLO NEI DETTAGLI!
Volumi estivi, mercato ridicolo in mano a qualche burlone che si diverte a richiamare nuovi massimi in attesa della tonnara estiva, nulla di particolare da segnalare se non che giorno dopo giorno abbiamo sempre più la conferma che la speculazione sulle materie prime sta affossando di nuovo l’economia americana e mondiale, tranciando occupazione e bloccando ordini e produzione.
Certo, loro vi raccontano che domanda e consumi sono continuamente in crescita, che le aziende lottano con le catene di approvvigionamento, tempi di consegna record, carenze su vasta scala di materiali di base, aumento dei prezzi delle materie prime e difficoltà nel trasporto dei prodotti continuano a colpire tutti i segmenti dell’economia manifatturiera.
Sembra che la fuori si stiano dannando per correre dietro all’inflazione, pare che hanno bombardato tutte le miniere, materie prime scarse ovunque all’improvviso, dopo mesi e mesi che tutto funziona normalmente, solo grazie alla speculazione, poco è dovuto al lockdown.
Noi invece registriamo un vero e proprio crollo dell’occupazione e un deciso stop alla produzione con una frenata dei rincaro dei prezzi, l’estate sta arrivando!
Recentemente il CEO di Blackrock, il braccio destro e sinistro della Fed, il datore di lavoro della Federal Reserve, ha detto suggerito agli investitori che stanno sottovalutando il potenziale di inflazione.
“La maggior parte delle persone non ha avuto una carriera di oltre quarant’anni, ha visto solo un calo dell’inflazione negli ultimi 30 anni e più. Quindi questo sarà uno shock piuttosto grande”
Aggiungete un altro volpone alla strage di illusionisti dell’inflazione!
In un’intervista si è rifatto vivo pure il fantasma di Bill Gross, uno che negli ultimi dieci anni non ne ha indovinata una sui bond, dagli Stati Uniti alla Germania, un fantasma che sostiene che oggi i treasuries sono attività a forte rischio e che a breve avremo un aumento dei tassi, solita musica, risultato uguale, la deflazione da debiti spazzerà via ogni fesseria.
La verità è che nel primo trimestre del 2021, l’economia statunitense ha registrato una crescita annualizzata a due cifre del PIL nominale, senza che gli utili operativi siano aumentati.
Affascinante no, il pil aumenta più del 11%, il reddito personale esplode grazie ai sussidi e gli utili operativi delle aziende non crescono, costo dei materiali, trasporti e forniture hanno azzerato gli utili.
Io me le immagino queste aziende indebitate che corrono dietro agli aumenti dei tassi della Fed con utili praticamente a zero!
Di solito si insegna che il calo dei margini di profitto è una dinamica di fine ciclo economico e qui c’è qualcuno che parla di nuovi ruggenti anni venti.
Non solo, c’è pure qualche burlone che continua a giustificare mercati azionari che trattano a livelli record con rapporti prezzo/utili stellari, una tonnara spettacolare.
Nella sostanza dividendi e profitti provengono solo da aria fritta come durante la depressione del ’29, plusvalenze da trading o rivalutazioni di attività e altri trucchetti contabili.
In sintesi è solo l’aumento dei prezzi delle azioni che consente alle aziende di riportare forti risultati finanziari quando i profitti delle unità operative sono sottoperformanti, sintetizzando, aria fritta.
Margini operativi e utili nulli o poco più sono sinonimo di fine ciclo economico e mancanza di domanda, incapacità di trasferire i costi al consumatore finale, ma si sa, oggi conta solo la fantasia contabile.
La realtà è un’altra, la Fed non potrà mai aumentare i tassi, se lo farà sarà una strage deflattiva!
Stavo parlando con un piccolo imprenditore che ha detto che aveva difficoltà ad assumere personale ma preferiva continuare con il suo attuale personale, piuttosto che aumentare gli stipendi, fiducioso che i lavoratori sarebbero stati disposti ad accontentarsi di meno in pochi mesi. Tu chiamala inflazione!
Come dice David, Il boom della domanda è finito. I grafici non mentono: una volta che l’offerta torna a funzionare, il calo della domanda farà sì che l’inflazione si trasformi in deflazione. Decisamente fuori dal consenso e non prezzato in nulla. I titoli del Tesoro si rialzeranno e il commercio di azioni a valore ciclico svanirà.
Guess what? The demand boom is over. Charts don’t lie – once supply comes back on stream, the demand downturn will cause inflation to morph into deflation. Definitely out of consensus and not priced into anything. Treasuries will rally and cyclical-value equity trade will fade. pic.twitter.com/iG5ejZ1GtA
— David Rosenberg (@EconguyRosie) June 2, 2021
Ma tu guarda cosa sta accadendo ai rendimenti dei titoli a 30 e 10 anni…
… non riescono più a tenere la media mobile a 50 giorni che sta iniziando inesorabilmente a declinare, in mezzo allo starnazzare sull’inflazione.
Tra oggi e domani una batteria di dati spettacolari sull’inflazione, non ditemi che stanno già provvedendo a licenziare per mancanza di ordini e materiali. Ci sarà da divertirsi, grazie alla politica criminale delle banche centrali che alimentano la speculazione.
Ultimi giorni per fare la spesa, poi si che inizierà la vera inflazione, quella del rialzo dei prezzi dei bond, per l’ultima grande occasione!
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AUTOMOBILE: INIZIA A LAMPEGGIARE UNA SPIA SUL CRUSCOTTO
Stiamo viaggiando nella corsia di sorpasso con la freccia sinistra accesa
quando sul tabellone leggiamo la scritta che qualche Km più avanti si
segnala la presenza di materiale sulla carreggiata Nord.
D’istinto la prima cosa che facciamo rallentiamo ed aumentiamo la nostra
attenzione e consapevolezza e cerchiamo di capire se riusciamo a superare
l’ostacolo segnalato e continuare il nostro viaggio oppure trovare la Polstrad
che ci fermi od anche che ci faccia deviare momentaneamente e ritornare
indietro dandoci delle informazioni sul da farsi.
Ecco, stare sui mercati finanziari succede la stessa cosa di quando ci si mette in
viaggio, per cui prima di mettersi in cammino assicurarsi di avere con sé della
strumentazione per sapere sempre e comunque dove ci troviamo dal nostro
punto di partenza, quanti chilometri abbiamo percorso, a che velocità media ed
anche con quale accelerazione.
Questo è sui mercati finanziari un momento simile a quello descritto sopra, bisogna
osservare attentamente il cruscotto e sapere a cosa corrisponde quella spia intermittente
gialla che si appena accesa.
Sul mercato tedesco, che è il più importante in Europa, il Future Dax ci sta comunicando
che la lancetta dell’accelerazione ha raggiunto la tacca che separa l’arancione dal rosso
e che quindi non siamo ancora nella zona del Fuori Giri, ma che bisogna fare molta attenzione
al rombo del motore ed aumentare l’udito in caso di qualche rumore stridulo che potrebbe
verificarsi se dovessimo continuare ad aumentare l’accelerazione.
L’accelerazione è la derivata seconda nel calcolo del movimento e deriva esattamente
dalla derivata prima che è la velocità media, per cui alla chiusura di ieri sera venerdì
4 giugno 2021 calcolata sul prezzo massimo di giornata ci dava un valore di 57,12%
– si, è un valore che io ho calcolato su una scala percentuale per poterla amalgamare
ad un’altra grandezza vettoriale che proviene dal minimo registrato il 12 marzo 2003 –
di scostamento dalla sua velocità media che ha un valore di 9.995 punti.
Sul tabellone storico (DB) del nostro viaggio leggiamo che oltre al valore di massimo assoluto,
raggiunto in passato alla data del 10 aprile 2015 , di 70,71% ve ne è un altro di massimo
relativo a quota 58,41% dopo una forte decelerazione registrata giorno 11 febbraio 2016,
per cui ecco l’accensione della spia gialla intermittente.
Tabella dei valori significativi riguardanti l’accelerazione:
** 59,86% è una media dell’accelerazione;
Velocità media = 9.995
Velocità media = 9.995 + 57,41% = 15.704 = Massimo di ieri venerdì 4 Giugno;
Velocità media = 9.995 + 58,41% = 15.833 ;
Velocità media = 9.995 + 59,86% = 15.979 ;
Velocità media = 9.995 + 70,71% = 17.065 ;
A questi valori nei giorni futuri va aggiunto il valore della forza centrifuga
prodotta dalla velocità media di periodo che nell’ultimo mese – dal 5 maggio
al 4 giugno 2021 è cresciuta di 50 punti (9945 —-> 9995) valore che va diviso
per 22 quanti sono stati i giorni di mercato aperto sull’EUREX, praticamente
poco più di due punti al giorno.
I valori di sostegno sui massimi giornalieri passano al 52,49% e al 42,55% quest’ultimo in
crescita abbastanza sostenuta come si può evincere dalla lettura del grafo.
Stesso procedimento di analisi si può condurlo su time frame differenti dal Daily