Flash Mercati 20.12.2024
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20 dicembre 2024Ogni giorno, in diretta, le notizie più aggiornate sulle tematiche di economia e finanza
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Dopo otto lunghi anni passati a spiegare insieme ad Alberto e Claudio, per quale motivo l’euro e non l’Europa è stata una tragedia per il nostro Paese, dopo otto anni che loro vi spiegano che i grandi traguardi sono il roaming o altre piccole sfumature, all’improvviso dalla Germania, si, proprio da loro, arriva la notizia che l’euro …,
Euro, studio tedesco: "La Germania ci ha guadagnato più di tutti. Per gli italiani perdita di 73mila euro pro capite" – Il Fatto Quotidiano https://t.co/ekrYkAVeEy
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 25, 2019
Per carità, per il popolo di Icebergfinanza nessuna novità, figurarsi per me che in questi anni mi sono dedicato allo studio di pregi e benefici della moneta unica, che ho avuto l’onore di condividere con una delle più importanti istituzioni italiane e mondiali.
La Germania e i Paesi Bassi hanno tratto enormi benefici dall’euro nei vent’anni trascorsi dalla sua introduzione, mentre per quasi tutti gli altri membri la moneta unica ha rappresentato un freno alla crescita economica. E l’Italia è il Paese in cui la moneta unica ha avuto i maggiori effetti negativi: senza l’euro, tra 1999 e 2017 il pil del Paese sarebbe aumentato di 4.300 miliardi di euro in più, pari a 73.600 euro pro capite. Sono le conclusioni a cui arriva lo studio 20 years of the euro: winners and losers del think tank tedesco Centrum für europäische Politik(Cep), secondo cui i Paesi membri che hanno promosso l’ortodossia di bilancio e criticato il salvataggio dei Paesi più indebitati sono stati i maggiori beneficiari della valuta unica. Dietro l’Italia nella classifica dei più penalizzati c’è la Francia, con una perdita di 56mila euro pro capite. Al contrario, i tedeschi grazie all’ingresso nell’Eurozona si ritrovano più ricchi di 23mila euro pro capite e gli olandesi di 21mila.
Non aggiungo altro, il resto lo lascio alla storia e ai posteri, che saranno i migliori giudici di questa tragica esperienza economico/monetaria vissuta in maniera superficiale dal nostro Paese.
Giusto per puntualizzare a benefici di qualche ingenuo, molte cose positive ha portato l’unione, ma dal punto di vista sociale, nuove esperienze, ma per quanto riguarda la questione economica, poco o nulla, molti danni, ma ripeto, sarà la storia a giudicare.
Per il resto nulla di particolare, le banche centrali sanno quello che fanno, hanno tutto sotto controllo, infatti in America la Federal Reserve si mostra stupita del fatto che gli americani da tempo non riescono più a pagare le rate delle auto acquistate…
7 milioni di americani, un record, hanno smesso di pagare le rate dell’auto: è un dato che sorprende anche la Fed – Business Insider Italia https://t.co/mFvTr6CU0r
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) February 25, 2019
Un nuovo report della Federal Reserve Bank di New York ha rivelato che 7 milioni di americani sono in ritardo di almeno 90 giorni sul pagamento delle rate della loro automobile
La maggior parte dei cittadini statunitensi che sono diventati morosi negli ultimi tempi ha un credit score basso o non ha ancora compiuto 30 anni
Per gli economisti della Fed l’aumento del numero di prestatari morosi è “sorprendente”, considerando l’attuale solidità del mercato del lavoro e dell’economia.
Un’economia davvero solida quella americana, spettacolare, sorprendente ma non per noi, che l’analizziamo quotidianamente da 12 lunghi anni.
Fantastico, i dazi americani resteranno con noi almeno altri 60 giorni, non c’è una sola possibilità che la Cina possa accettare quello che gli Stati Uniti vogliono, 1,2 miliardi di importazioni sono semplicemente una bufala, lo abbiamo scritto anche nell’ultima intervista…
La Cina non può garantire alcuna stabilità della propria moneta, o chiude completamente la sua economia o apre senza limiti ai capitali stranieri, non rinuncerà mai alla sovranità monetaria.
A Donald piace alzare la voce e poi far vedere che ha raggiunto un accordo anche se in realtà non ha combinato nulla, l’importante è che lo credano gli americani, ripeto, su queste basi non c’è alcuna possibilità che nel medio lungo la guerra commerciale porti risultati positivi, ma se vi va bene crederlo, credeteci, mi raccomando, nessuno faccia una seria analisi sulla realtà.
A molti probabilmente è sfuggito ma non a noi, la settimana scorsa il vice governatore Clarida, ha suggerito …
The vice chairman of the #Fed laid out the possibility the central bank will allow inflation to run above target if prices have grown too slowly – Reutershttps://t.co/4TPpXuGr2B
— Christophe Barraud (@C_Barraud) February 23, 2019
Tralasciando le fesserie sull’inflazione, vi lascio con una perla di quelli che noi non faremo ma la fine del Giappone, in attesa di ritrovarci tutti insieme con il prossimo manoscritto di Machiavelli, in un mondo nel quale tutti tornano a parlare delle nostre visioni, tassi negativi e nuovi quantitative easing per tutti…
Un altro potenziale strumento, come èer la Banca del Giappone, è “un tetto temporaneo per i rendimenti del Tesoro a scadenze più lunghe, pronti a comprarli ad un prezzo minimo annunciato”, ha sottolineato…
Dai dite la verità, non è affascinante tutto ciò, loro i tesorucci lo hanno già capito!
Trovo strano che venga da loro, stanno per lasciarci o meglio stiamo per lasciarli?
It seems that the economic quarrel is not a peculiar italian characteristic. When it comes down to money and power every cohoperation principle and agreement is outright ignored in order to prevail over the other party.
in riferimento ad art di repubblica linkato da Quesalid, anche loro hanno [finalmente] scoperto “l’acqua calda” circa il trattamento riservato dai tedeschi ai soci europei ed in particolare all’Italia, tutti particolari che nei salotti riservati della politica (ad alto livello referenziale cioè) sapevano tutti, ma che non si potevano certo dire all’opinione pubblica e alla base in generale, la maggiorparte della quale vive e ancora sogna sulla propaganda idilliaca dei “benefici” e successi strepitosi dell’UE a favore dei 500 milioni di cittadini europei… che barzelletta…
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Hanno scoperto l’acqua calda, citando la disparità tra Stati membri (e relativi cittadini) che l’adozione dell’€uro ha apportato su base europea dopo due decenni dall’entrata a regime; la cosa più curiosa è che a rivelarlo sia una società di studi tedesca, ovvero proprio quelli che avrebbero interesse a stare zitti per meglio divulgare il [FALSO] messaggio al popolo europeo che “l’€uro si è rivelato un successo per i cittadini UE”…
il guaio però è che più che “popolo europeo” –visto che un Europa unita vera e propria non si è ancora formata– si debba ancora parlare di “popolo tedesco” “popolo francese” “popolo italiano” “popolo olandese” “popolo spagnolo” e via dicendo, ognuno dei quali con le proprie problematiche interne (economia) e con i propri problemi rapportandosi all’esterno (che non mi sembra siano idilliaci reciprocamente parlando, in particolare quelli tra FR e IT ultimamente); non parliamo poi delle prese di posizioni da parte dei vertici UE nei confronti dei paesi da essi giudicati “indisciplinati”(sic) come l’Italia (o la Grecia…) che si sono manifestate a più riprese nel corso degli ultimi anni.
A vedere il livello di protesta che infiamma la Francia dall’autunno 2018, non soprprende nemmeno che oltre all’Italia uno dei paesi più svantaggiati sia stata la Francia, alla fine tutti i conti tornano, come non sorprende che a non protestare ci siano proprio olandesi e tedeschi ovvero quelli che sembra abbiano goduto maggiormente, agli effetti pratici, dell’adozione della moneta unica.