TREASURIES: L’ULTIMO TRENO!

Scritto il alle 10:30 da icebergfinanza

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Il sole stava tramontando, c’era musica tutt’intorno. Era così giusto. Era una di quelle notti Una di quelle notti quando senti che il mondo smette di girare Tu stavi lì, c’era musica nell’aria Sarei dovuto essere altrove, ma sapevo che dovevo stare lì.

Queste le parole con cui inizia, la splendida canzone degli ELO, quando senti che il mondo smette di girare, ieri sono iniziate al Parlamento inglese le discussioni sull’accordo della May con l’Europa, cinque lunghi giorni per l’ultimo treno che terranno con il fiato sospeso il mondo sino a lunedi.

Nassim Nicholas Taleb ci direbbe oggi di lasciare che i governi e le banche centrali, facciano pure le loro previsioni, il loro interesse è quello di sopravvivere e autoperpetuarsi non certo di arrivare alla verità. Aggiungerebbe inoltre di non sprecare tempo a lottare contro gli esperti di previsioni, gli analisti di mercato azionario, gli economisti e gli scienziati sociali a meno che non si voglia farci beffe di loro.

E’ inutile lamentarsi dell’imprevedibilità, la gente continuerà sempre a fare previsioni in modo sciocco, soprattutto se è pagata per farlo e nessuno di noi può mettere fine alle frodi istituzionalizzate.

Si certo, questa volta è diverso l’inversione della curva dei rendimenti non significa nulla, dicono coloro che hanno una paura terribile di vedere portar via i liquori all’ultima festa.

 ” La conoscenza anche quando si avvicina alla verità, non porta sempre ad azioni adeguate, perchè se non facciamo attenzione, tendiamo sempre a dimenticare ciò che conosciamo oppure scordiamo come elaborarlo in modo corretto, anche se siamo esperti. E’ dimostrato che gli statistici tendono a lasciare il cervello in aula e a commettere errori deduttivi banalissimi quando escono ……”

Ieri sono stato alla presentazione ufficiale della nuova linea Maginot, per chi non sa di cosa parliamo, suggerisco i manoscritti del leggendario Machiavelli, si i bond vigilantes hanno ricostruito a tempo di record la famigerata trincea fortificata, chiusa e sigillata.

Per carità, abbiamo vinto solo una battaglia, la guerra è lunga, loro continueranno a martellare, sino al momento della resa.

Due simili candele rosse non si vedevano dai tempi della Brexit, ora aspettiamo l’arrivo dei tre corvi neri. Nulla toglie alla possibilità delle forze di invasione di riprovare a sfondare la resistenza, ma è evidente che tutte le illusioni di questi mesi si sono disciolte come neve al sole.

Ieri la bandierina al vento, Gundlach, dopo un ‘inversione ad U spettacolare rispetyieldto alle precedenti affermazioni, ha affermato…

Jeffrey Gundlach, amministratore delegato di DoubleLine Capital, afferma che l’inversione della curva dei rendimenti del Tesoro USA sulle scadenze a breve termine sta segnalando che “l’economia è destinata a indebolirsi “.

Gundlach, conosciuto a Wall Street come il re dei bond, ha detto che la curva dei rendimenti del Tesoro da due a cinque anni di scadenza sta suggerendo ” l’incredulità totale del mercato delle obbligazioni nei i piani della Federal Reserve di aumentare i tassi fino al 2019 “.

Vedete, questa gente è perfettamente inutile, la Fed continuerà a dichiarare che l’economia va bene sino a quando le recessione sarà ormai iniziata da almeno sei mesi sino ad un anno, come accaduto in passato. Le bolle finanziarie sono esclusiva opera delle banche centrali, loro continueranno ad alzare i tassi e provocheranno la nuova crisi.

Ricordo a tutti che il Giappone ha subito un numero infinito di recessioni pur senza inversione della curva dei rendimenti, perché questa è una prerogativa di una deflazione da debiti.

Ieri sembrava davvero l’ultimo treno, una furia scatenata all’acquisto di treasuries, ovunque, fuga verso la qualità, sovereign bond, panic buying!

La mia percezione di un sistema economico che si sta avviando a ripercorrere le orme della “Lost Decade” giapponese, ripercorrendo il processo deflativo, non è necessariamente verità, ma solo una visione soggettiva che intravede all’orizzonte alcune similitudini che il passato ci lascia, come ad esempio quelle che mi hanno aiutato a scorgere la tempesta perfetta.

Quindi ecco che credo sia necessario affrontare la navigazione con l’umiltà di chi sa di non poter vedere oltre un metro dalla prua della nave, in quanto parafrasando ancora Taleb, più la nostra conoscenza cresce, più è minacciata da cospicui aumenti di fiducia, che fanno si che l’aumento di conoscenza, corrisponda anche ad un aumento di confusione, ignoranza e presunzione.

Ecco che quindi non ci resta che continuare a navigare umilmente senza nessuna presunzione di avere in tasca la rotta sicura, continuando ad analizzare e confrontare i propri orizzonti con il destino.

Giusto per confermare il mio scetticismo, ieri il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow, ha dichiarato che se non si raggiungerà un accordo con la Cina entro 90 giorni, la guerra commerciale si riaccenderà.

Anche Trump, non le ha mandate a dire…

Sono un uomo tariffario. Quando le persone o i paesi vengono a saccheggiare la grande ricchezza della nostra nazione, voglio che paghino per il privilegio di farlo. Sarà sempre il modo migliore per massimizzare il nostro potere economico. Stiamo in questo momento guadagnando miliarci con le tariffe.

…… a vedere se un vero affare con la Cina è effettivamente possibile. Se lo è, noi lo faremo. La Cina è supposta per cominciare a comprare il prodotto agricolo e più immediatamente. Il Presidente XI e io vogliamo che questo affare accada, e probabilmente accadrà. Ma se non ricordo,……

Trump ha dichiarato che la Cina toglierà tutte le tariffe dall’import di auto americane, in realtà, Larry Kudlow ha detto che la Casa Bianca non ha ancora un accordo con la Cina per ridurre le tariffe sulle auto prodotte negli Stati Uniti,” Non è stato ancora firmato, sigillato e consegnato .”

Nel frattempo,  i funzionari di Pechinosi sono rifiutati di commentare il tweet di Trump e non hanno confermato tale accordo. Peggio ancora, la Cina è arrivata al punto di censurare le dichiarazioni di Wechat dell’ambasciata americana in Cina sulla tregua commerciale, confermando che la presa in carico da parte della Cina di quello che è successo sabato è drasticamente diversa da quella degli Stati Uniti.

In effetti gli amministratori delegati delle automobiline tedesche sono andati dal presidente Trump, con il cappello in mano e le gambe che tremavano. Vediamo che succede nei prossimi giorni.

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4 commenti Commenta
phitio
Scritto il 5 Dicembre 2018 at 13:53

A proposito di treni…
http://presidenza.governo.it/osservatorio_torino_lione/quaderni/Quaderno11.pdf

Sara’ mica per questo che il governo sembra voglia sbloccare alla fine i lavori?

luigiza
Scritto il 5 Dicembre 2018 at 16:33

Last Train to London with Lyrics
https://www.youtube.com/watch?v=7PySOy1CjRk

Bellissimo brano molto ben arrangiato. Che tempi gente! Mai più torneranno con il loro carico di meritatissimo ottimismo frutto di decenni di impegno, ingegno, lavoro.

stanziale
Scritto il 5 Dicembre 2018 at 18:42

” i funzionari di Pechinosi sono rifiutati di commentare il tweet di Trump e non hanno confermato tale accordo. Peggio ancora, la Cina è arrivata al punto di censurare le dichiarazioni di Wechat dell’ambasciata americana in Cina sulla tregua commerciale, confermando che la presa in carico da parte della Cina di quello che è successo sabato è drasticamente diversa da quella degli Stati Uniti.”
Infatti e’ questo che temo, Trump vuole una tregua con la Cina per dedicarsi alla germania, alla ue. Ma, e’ chiaro, i tedeschi sono sostenuti dai cinesi, sono soci nella globalizzazione. Trump vuole passare ad altro. Segnalo, per chi vuole, il post di Mitt Dolcino su s.e.

aorlansky60
Scritto il 6 Dicembre 2018 at 10:42

@ Luigiza

non erano/sono tra i miei preferiti, ma rispetto allo squallore attuale (musicale e non solo) ben vengano gli ELO, avercene oggi di bands del genere; chiudo la parentesi, anche se il tuo link mi ha fatto considerare con una certa amarezza “quanto rimpiango quegli anni” e soprattutto “quanto ero spensierato allora, quando mi occupavo solo di musica” a differenza del presente che mi occupo di socio geo/politica economica… bah!…

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