Il presidente Donald Trump ha chiesto al rappresentante commerciale degli Stati Uniti di identificare ulteriori 200 miliardi di dollari di beni cinesi per tariffe aggiuntive del 10%.
I nuovi dazi entreranno in vigore “se la Cina si rifiuta di cambiare le sue pratiche, e anche se insiste per andare avanti con le nuove tariffe che ha recentemente annunciato”, ha detto il presidente in una dichiarazione fornita dalla Casa Bianca lunedì.
La mossa arriva dopo che gli Stati Uniti il venerdì hanno annunciato una tariffa del 25% fino a $ 50 miliardi di prodotti cinesi. Le tariffe su un elenco iniziale di merci del valore di circa $ 34 miliardi entreranno in vigore il 6 luglio. La misura proposta lunedì è in risposta alla decisione di Pechino di aumentare le tariffe sulle esportazioni statunitensi, secondo la dichiarazione della Casa Bianca.
Comunque nulla di preoccupante, Trump ha detto che le guerre commerciali sono facili da vincere, probabilmente in mezzo alle macerie del commercio globale, alla fine di una nuova grande depressione.
Una guerra commerciale è talmente intelligente che gli agricoltori dello Iowa potrebbero perdere fino a 624 milioni di dollari, a seconda di quanto durerà questa guerra e a seconda di come i produttori possano trovare nuovi mercati per i loro semi di soia, ha detto Chad Hart, un economista della Iowa State University. I prezzi della soia negli Stati Uniti sono scesi del 12% da marzo, quando è iniziata la disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina. L’Iowa è il secondo produttore di soia più grande della nazione, 562 milioni di bushel lo scorso anno per un valore di 5,2 miliardi di dollari.
Non solo, per dimostrare quanto sia stupida una guerra commerciale senza strategia e studio delle conseguenze…
L’industria dei semiconduttori degli Stati Uniti è preoccupata del piano del presidente Donald Trump di imporre tariffe su circa $ 50 miliardi di beni cinesi, sostenendo che danneggiano gli affari americani e rendono il paese meno competitivo.
Le nuove regole porteranno il 25% delle tariffe su una varietà di semiconduttori quando entreranno in vigore il 6 luglio. La Cina ha immediatamente promesso di rispondere con i propri dazi sui prodotti americani con “uguale scala e pari forza”.
Mentre le tariffe statunitensi potrebbero penalizzare le società cinesi che utilizzano semiconduttori, tra le altre cose, le ricadute si estenderanno anche alle aziende statunitensi che partecipano alla complessa catena di fornitura di produzione di chip, secondo la Semiconductor Industry Association, un gruppo commerciale statunitense.
Un autentico boomerang!
Ma veniamo a coloro che saranno i prossimi destinatari principali delle mire dell’amministrazione Trump, ovvero la Germania che ieri che dato esempio per l’ennesima volta della correttezza dei suoi funzionari…
Integerrimi! https://t.co/PE3XbpCXMY
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 18, 2018
Ieri forse un primo segnale di come i mercati stanno prendendo di mira in maniera particolare la Germania…
Presto per fare simili affermazioni ma la mia recente affermazione Strong buy Italy e Strong sell Germany forse non è proprio fantascienza! 😉
…mentre nel nostro Paese il rendimento dei titoli a due anni scende sotto il livello del famigerato martedi 29 maggio, quando lo spread è esploso…
Questa mattina i future danno una ulteriore ecatombe in arrivo dai mercati americani e da quello tedesco con perdite intorno ad un punto percentuale.
Yield curve gets serious, JPM says: Last time 7-10y minus 1-3y yield spread of our GBI Broad bond index turned neg was in 2007, ahead of GFC. Before then it had turned very neg after 1997/1998 EM crisis but also in 1999 ahead of a burst in the equity bubble. via @Daniel_March3 pic.twitter.com/AlgFI5WfRD
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) June 17, 2018
Nel frattempo segnali importanti in arrivo dalle curve dei rendimenti, ormai vicine in molti casi all’inversione, mentre continuano a salire di prezzi dei titoli di Stato americani e a scendere i rendimenti con il trentennale in questo momento che torna a scendere sotto il 3 % La parola a questo punto è ai mesi estivi dove la liquidità scarseggia.
Stando alla FED di Atlanta la crescita USA nel 2 trim. sarà spettacolare e sempre secondo gli Oracoli di Wall Street anche l’impennata degli utili sarà da urlo. Qui qualcosa non torna e nei prossimi mesi capiremo cosa. Sono però sempre più convinto che la prossima recessione sarà causata da una crisi del credito più che da un progressivo deterioramento degli indicatori economici. Temo che il tempo degli atterraggi morbidi sia stato sepolto dalle politiche folli delle banche centrali mondiali dell’ultimo ventennio. L’economia si sostiene solo sul credito (o sul debito se si preferisce). Se si inceppa quello buonanotte suonatori…..