KING DOLLAR IS BACK! RE DOLLARO E’TORNATO!
Prima di occuparci delle banche tedesche, ma non solo, un piccolo preambolo su quello che è accaduto ieri a Wall Street mentre come ben sapete il dollaro ha sfondato soglie sensibili…
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto fiducia nel sottoscritto… per gli altri auguri! 😉 pic.twitter.com/rNzFYcHxzH
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) May 1, 2018
Il dollaro vola ai massimi da quattro mesi… 😉 pic.twitter.com/xXZrLy0Giy
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) May 1, 2018
Dedicato a chi non ci credeva!
Come vedrete nel prossimo manoscritto ormai quasi pronto, non si tratta ancora di tendenza ben definita, ma è la prima risposta a tutti coloro che vedevano per l’ennesima volta la fine del dollaro.
Moving Average Bounces Getting Weaker and Weaker: Major Carnage Cominghttps://t.co/7YExQe98iZ pic.twitter.com/s25RFo3AEV
— Mike "Mish" Shedlock (@MishGEA) May 1, 2018
Ieri per chi non ha seguito gli eventi, poco prima della metà seduta con Wall Street drammaticamente in calo di oltre un punto, gli HFT, gli algoritmi, le machinette come meglio volete chiamarle, sono entrate in funzione, non sulla base di qualche dato mirabolante ma esclusivamente sulla base della media mobile a 200 giorni, come vedremo nel fine settimana…
…semplicemente ritardando l’inevitabile fine, la debolezza di Wall Street è evidente, nonostante trimestrali favolose, Apple non centra nulla, è già tutto scontato!
Il bello è che qualche istante prima erano usciti i dati relativi alle spese per costruzioni, peggio delle aspettative, con un rotondo MENO 1,7 % mitigato dalle revisioni positive dei due mesi precedenti, riviste da zero a +.1.6 % e da 0,1 a + 1%, dimostrando anche se non c’era bisogno di quanto siano inattendibili e manipolabili i dati in arrivo dagli USA
Usa: -1,7% spese per costruzioni a marzo, attese per +0,5%Il settore delle costruzioni negli Stati Uniti è tornato a calare a marzo sorprendendo gli analisti.
Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Commercio americano, le spese per costruzioni sono scese dell’1,7% rispetto a febbraio a 1.285 miliardi di dollari contro attese per un incremento dello 0,5%. E’ stato il calo mensile peggiore da un anno a questa parte. I dati di febbraio e gennaio sono stati rivisti notevolmente al rialzo, rispettivamente a un +1% e un +1,7% da un +0,1% e un +0%.America 24
La tendenza però è chiara, inequivocabile, anno su anno, un lento e costante declino, di uno dei più importanti motori dell’economia americana, gli investimenti residenziali al quale aggiungere la nuova bolla sui prezzi in atto nel mercato immobiliare di cui parleremo a breve.
Per quanto riguarda l’indice ISM manifatturiero…
Ad aprile l’Ism manifatturiero, l’indice che misura la performance del settore manifatturiero negli Stati Uniti, ha decelerato il passo deludendo gli analisti.
L’indice di riferimento redatto dall’Institute for Supply Management è calato per il secondo mese di fila a 57,3 punti, dai 59,3 del mese precedente. A febbraio erano stati raggiunti i massimi del 2004. Gli analisti avevano previsto un dato a 58,5 punti. Da segnalare che un valore al di sopra della soglia dei 50 punti indica una fase di espansione della congiuntura, viceversa un dato sotto i 50 punti indica una contrazione.
Per quanto riguarda le componenti dell’indice, quella sull’occupazione è passata a 54,2 da 57,3 punti.America 24
Io porrei molta attenzione al calo del sotto indice dell’occupazione, visto che in settimana arriveranno i dati dal mercato del lavoro americano.
Fischer, ex numero due alla Fed, non teme l’inflazioneIl fatto che la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve sia cresciuta a marzo al tasso annuo del 2%, raggiungendo per la prima volta dal febbraio 2017 il target della Fed stessa, non preoccupa Stanley Fischer. L’ex vicepresidente della banca centrale Usa ha detto ai microfoni di Cnbc: “Non vedo un’inflazione che si sta rafforzando” al momento. Colui che fu il numero due di Janet Yellen ha aggiunto: “Non sono preoccupato” che l’inflazione salga oltre il target della Fed
Ci fermiamo qui, nel fine settimana, importanti novità in arrivo nel nuovo manoscritto, un bombardamento di dati e notiizie, supportati da grafici e analisi, in “Machiavelli e la linea Maginot” linee che tengono e linee che vengono sfondate, un nuovo modo più sintetico e leggero di proporre le nostre analisi a tutti coloro che liberamente sostengono il nostro viaggio.
Quindi significa che la moneta rifugio numero uno , della prima economia mondiale garantita in ultima istanza da un organo privato come la FED , si comporterà come un qualsiasi prodotto finanziario totalmente scollegato dalla realtà visto che a fronte di tale rafforzamento ci sarà come conseguenza un calo delle esportazioni , non tenendo conto di un probabile aumento delle importazioni alla faccia dei dazi , e di conseguenza del pil.
I listini americani sono come i gatti. Hanno 7 vite. E se servisse un pò di droga non si nega a nessuno. Mi chiedo, è ancora possibile in un mondo finanziario totalmente manipolato riuscire a fare analisi e previsioni sensate che trovino poi riscontro nella realtà? E’ come sedersi a un tavolo dove il banco trucca le carte.
Re $ è tornato e non sarà come … il re è nudo.
alexandersupertramp@finanza,
Parlando di mercati dal punto di vista puramente numerico l’indice
FTSE MIB sta quotando 24268 ( +288 )
e superando il
DOWN JONES 24063 ( -30 )
…… a volte mi domando se invec della finanza non sia meglio passare piuttosto un pò di tempo a guardare ….
https://www.youtube.com/watch?v=gn-ofIAbv-w&list=RDpATX-lV0VFk&index=26
ci si emoziona per ogni storno si eur usd e dei tassi dei treasury, purtroppo molti come me me sono investiti da maggio 2017 quando eur usd stava a 1,13 e il trentennale a 2,7 , quindi siamo sotto di brutto, speriamo solo di rivedere i nostri prezzi di carico , il resto sono chiacchiere….
io ho idea che tra non molto rivedremo un nuovo massimo sui mercati azionari, e il dollaro ricominciare a indebolirsi fino a 1,3 1,4 su euro , spero davvero di sbagliarmi perchè anche se critico ho seguito la view del capitano, però non mi sento per nulla tranquillo….
Grande Capitano Andrea
E normale che sia così la “macchinetta” la guidano dagli USA, se la guidassero i Siriani gli USA sarebbero falliti da tempo.
SD
..ho l’impressione che visto il tuo orizzonte temporale faresti meglio a comprare fondi di breve termine area euro e lasciare perdere singoli titoli in valuta.
tester@finanza,
Certo Capitano, ma giusti per lui che si agita nei 12 mesi. Ci sono molte persone che detestano perdere ma si ostinano a comprare fuori target per avidità. Molti pensano di poter sopportare i meno 15 nel breve salvo scoprire poi che in realtà non è così. La maggior parte di noi subisce con sofferenza l’andamento dei mercati. Viene lesa tutta la sfera emotiva. Solo i professionisti riescono a restare freddi. Nell’ultima versione della mifid c’è un segnale in tal senso con la domanda..quanto i tuoi investimenti influenzano il tuo tenore di vita. Dopo molti anni sul campo posso testimoniare che la quasi totalità dei piccoli risparmiatori e una parte significativa dei grandi non sopportano perdere nemmeno temporaneamente percui si devono accontentare di guadagni bassi e al massimo comprarsi un btp. Un bond in valuta prevede già un certo pelo sullo stomaco che pochi di noi hanno. Nel frattempo il dollaro rivaluta sotto 1,20 e i pendagli da forca cominciano a rifiatare.
icebergfinanza,
Devi essere connesso per inviare un commento.
notizia di agenzia data odierna :
Apple: conti sopra le stime. Lancia piano buyback da 100 mld Usd
https://it.finance.yahoo.com/notizie/apple-conti-sopra-le-stime-lancia-piano-buyback-061822499.html
—
questo è il controsenso [e il paradosso] della storia attuale che investe il genere umano, sulla quale si sprecano dibattiti privi di soluzioni [forse perchè la maggioparte di essi ignora o non vuole capire le cause di partenza che hanno condotto allo stato delle cose attuali];
una società privata quotata che [grazie ai propri conti] riesce ad annunciare “un piano di buyback da 100 miliardi di US $”
quando Stati Sovrani [dalle economie significativamente importanti] faticano a trovare nei propri bilanci anche solo 1/10mo di quella cifra da devolvere ai propri cittadini sotto forma di welfare ed investimenti.