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CROLLA IL RISPARMIO IN AMERICA!

Scritto il alle 11:15 da icebergfinanza

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Niente di meglio che una crescita ben di sotto delle aspettative nell’ultimo trimestre per permettere a Wall Street di timbrare l’ennesimo record che ha permesso agli indici principali di archiviare la quarta seduta di fila in rialzo…

L’economia americana è cresciuta nel quarto trimestre del 2017 meno rispetto alle aspettative. E’ quanto emerge dalla lettura preliminare del dato diffuso dal dipartimento al Commercio americano, secondo cui il Pil è cresciuto del 2,6%. Il dato è sotto le previsioni degli analisti, che si aspettavano un +2,9%. Il Pil era salito dell’1,4% nel primo trimestre e del 3,1% del secondo. Il dato del terzo trimestre, +3,2%, non è stato rivisto. Lo scorso è stato l’anno migliore dal 2014.

[Chart]

La botta è arrivata dalle importazioni che hanno tolto ben 1,13 punti alla crescita con l’export cresciuto di un misero 0,82 % con il dollaro estremamente debole e le importazioni esplose a -1,96 %. E meno male che la spesa governativa è salita per la prima volta di uno 0,5 %, diversamente il numero del Pil sarebbe stato ancora di un anemico 2,1 %

Per chi parla di sorpresa consumi, suggerisco di osservare attentamente il crollo della percentuale di risparmio in America ormai giunta vicino al record negativo storico 2,2 % …

Davvero un crollo notevole, l’ultimo dato, 2,6 % ma si sa, la memoria è labile, non resta che attendere, visto che chiunque dimentica il suo passato è destinato a riviverlo.

Come ha scritto Lacy Hunt nella sua ultima lettera, il crollo dell’indicatore risparmio è una pesante ipoteca sulla prossima crescita…

La spesa per consumi, è aumentata del 2,7% nell’ultimo anno ( spese reali per consumi personali, o PCE, a novembre 2017). Questo è simile agli ultimi otto anni di espansione, con un PCE reale in media salito del 2,5%. Ciò che è interessante riguardo all’aumento della spesa è che i redditi non sono riusciti a tenere il passo. Il reddito personale disponibile reale è aumentato solo dell’1,9% nell’ultimo anno. Era solo la capacità di prendere in prestito ciò che sosteneva l’aumento della spesa. In termini economici, il prestito è una forma che incentiva il non risparmiare. Il tasso di risparmio per i consumatori è sceso dal 3,7% di un anno fa al 2,9% di novembre, un minimo di 10 anni.

Secondo gli ultimi dati siamo passati direttamente a 2,6 %

È interessante notare che da ottobre 2015 il tasso di risparmio del consumatore è stato del 5,9% in media. Se tale tasso fosse stato mantenuto fino a novembre 2017, l’aumento della spesa cumulativa negli ultimi 25 mesi avrebbe registrato solo un avanzamento del 3,2% (1,5% annuo) o 496 miliardi di dollari. Tuttavia, la spesa effettiva è stata di $ 939 miliardi, un guadagno cumulativo del 7,5% (tasso annuo del 2,8%). Un aumento del credito al consumo di $ 253 miliardi e una riduzione effettiva dei risparmi di $ 190 miliardi rappresentano questa differenza. È possibile che il tasso di risparmio continui a scendere. Un calo della stessa entità nei prossimi 25 mesi significherebbe che il tasso di risparmio sarebbe pari a -0,1%, uno scenario possibile ma improbabile. La probabilità più elevata è che il tasso di risparmio inizi a salire verso la media storica dell’8,5% nei prossimi mesi.

Ovvero quello che accade durante la Grande Recessione, la festa sta per finire, non importa quando, ma sta per finire.

In realtà le attese erano per un dato ben oltre il 3 % come volevano far credere i modellini della Fed di Atlanta e New York, per alcuni analisti di banche d’affari anche il 4 %, ma si sa, quando il dato  non è buono si abbassano anche le previsioni.

Per chi vive oltre la cortina fumogena, è interessante notare che Zero Hedge riportando una recente analisi di JPMorgan, svela quello che sta accadendo in realtà dietro le quinte.

E, cosa più importante, è che gli investitori sembrano aver notato il repricing attraverso il credito. Ciò è visibile in due punti: da un lato, mentre gli afflussi verso il credito più ampio sono rimasti generalmente solidi, nelle ultime settimane c’è stato un deflusso sorprendentemente forte e persistente dai fondi statunitensi ad alto rendimento, i cosidetti high yield, come vi avevamo anticipato nell’ultimo manoscritto, OUTLOOK 2018.

Questi deflussi dai fondi obbligazionari spazzatura si sono verificati in un contesto di aumenti dei rendimenti dei titoli americani a dieci anni, che recentemente hanno raggiunto il 2,67%, il più alto livello dal 2014, un altro fattore di rischio chiave per gli investitori che puntano sul credito.

Ma mentre simili deflussi acuti devono ancora essere osservati attraverso il resto dell’universo creditizio, e specialmente tra le obbligazioni investment grade, JPM sottolinea che i continui deflussi dai titoli ad alto rischio e alcuni primi segnali di calo di interesse nei titoli investment grade tra gli ETF

… così come HYG, il più grande ETF statunitense in attività ad alto rendimento

 

Altra variabile in corso è il rientro dalle politiche monetarie accomodanti dei bilanci della banca centrale. Questo è mostrato nella tabella finale qui sotto, anche da Citigroup.

E mentre i mercati salgono pur in presenza di una piccola riduzione della liquidità,  la linea blu e la linea nera sopra si sono disaccoppiate, è solo una questione di tempo prima che le azioni notino le stesse cose che osservano coloro che lavorano nel mercato obbligazionario in generale, e si riappropriano della legge di gravità.

Cosa succede dopo? Bene, se l’estrapolazione della correlazione  degli analisti di Citigroup è accurata, e storicamente lo è stata, implicherebbe che entro la metà del 2019 le azioni si troveranno ad affrontare un calo di quasi il 50% per tenere il passo con la riduzione degli asset della banca centrale. Ecco perché è sicuro dire che questa è l’unica volta in cui i rialzisti pregheranno che la correlazione sia il più lontano possibile dalla causalità statisticamente possibile.

In sintesi questo ultimo dato è davvero buono per chi non vuole vedere i problemi reali…

Gross Domestic Problems Mauldin Economics

Per il resto nulla di interessante, mercati sedati in attesa della sorpresa che arriverà nelle prossime elezioni italiane, perché di sorpresa si tratterà, anche se in molti sono scettici. Un euro così forte, fa comodo a Draghi, il quale potrà zittire il buon Weidmann, ce li vedi i tedeschi vendere le loro macchinine a prezzi superiori del 22 % circa?

Forex, Mnuchin ritratta sul mini dollaro

«Sono stato male interpretato». Steven Mnuchin, segretario al Tesoro Usa, è un suo degno epigono. «Le mie dichiarazioni sul dollaro sono state completamente decontestualizzate – ha spiegato ieri da Davos – . Erano una semplice affermazione di un dato di fatto sull’impatto di un dollaro debole nel breve termine. Non stavo facendo un endorsement, nè stavo incoraggiando in alcun modo» la fragilità del biglietto verde.

Il ventriloquo che siede al tesoro americano fa parlare il suo burattino…

“Un dollaro forte è nell’interesse degli Stati Uniti”. Il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, torna ancora una volta a parlare della valuta americana, smentendo la dichiarazione che aveva fatto due giorni fa e sostenendo che sia stata “malinterpretata”. Lo ha detto da Davos, in Svizzera, in una intervista al network Cnbc. Mnuchin ha inoltre aggiunto che a breve “vedremo enormi investimenti” negli Stati Uniti, grazie “alla riforma fiscale”. ( Amercia24)

Lui Donald ce l’ha a morte con i tedeschi…

«Non possiamo far entrare i nostri prodotti. È davvero difficile. Eppure loro (gli europei, ndr) mandano qui i loro prodotti, con pochissime tasse. Ho avuto molti problemi con l’Unione Europea. E questo potrebbe diventare qualcosa di molto grosso, dal punto di vista del commercio». ( Sole24Ore)

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12 commenti Commenta
embi
Scritto il 29 Gennaio 2018 at 16:05

L’unica sorpresa che mi aspetto è che governi la lega, o silvio che dir si voglia…

stanziale
Scritto il 29 Gennaio 2018 at 19:45

Temevo che Mitt Dolcino avesse esagerato https://scenarieconomici.it/angela-merkel-e-le-lezioni-della-storia/

maggio1578@borse.it
Scritto il 29 Gennaio 2018 at 19:45

Quale sarebbe questa sorpresa? Che al nord stravince il centro dx, al centro un misto di M5S e Pd in calo pauroso, al sud che vivono di elemosina stravince il M5S che ha promesso soldi e dentiere. L’unica nota positiva la vedrei da una maggioranza M5S, i mercati impauriti porterebbero il ftsemib a 16.000 se va bene. Poi dopo giorni di panico si rendono conto che sono i soliti cani ammaestrati. In Italia non succede mai nulla, nessuna ribellione, c’è ancora troppa ricchezza accumulata, tranne pochi gli altri non fanno la fame vera. Ci sono 1000 miliardi sui C/c da aggredire….

icebergfinanza
Scritto il 29 Gennaio 2018 at 20:21

Un governo di scopo M5S con Lega vediamo che succede…

maggio1578@borse.it
Scritto il 29 Gennaio 2018 at 20:40

i top idioti al potere praticamente
ice­berg­fi­nan­za,

ice­berg­fi­nan­za,

madmax
Scritto il 29 Gennaio 2018 at 23:26

<a href="mailto:maggio1578@borse.it">maggio1578@borse.it</a>,

Positiva in che senso? Nel senso che governano l’Italia come stanno facendo a Roma? Prima quando non erano nella poltrona di sindaco volevano bloccare la linea della metro, adesso attovagliati organizzano l’inaugurazione in quanto sotto campagna elettorale.
Come dice Kant, la Verita’ e’ figlia del Tempo…ed io di tempo ne ho per portare i soldi all’estero 🙂

sd
Scritto il 30 Gennaio 2018 at 00:17

d@​finanza,

Hai ragione, in molti pare che non se ne curino (o fanno finta di non sapere !!). Non vorrai mica ammettere pubblicamente quale sia la vera natura dell’ Homo Sapiens Sapiens. Quando gli toccheranno il portafoglio vedrai che lo comprenderanno.

ice­berg­fi­nan­za,

Un alleanza M5S e Lega la vedrei proprio bene, in questo momento. Sicuramente mandare in pensione i vecchi della politica sarebbe auspicabile anche se la Lega non ha dato il buon esempio in passato.

SD

icebergfinanza
Scritto il 30 Gennaio 2018 at 06:56

Perché la feccia che ha governato sino ad ora è il top delle meraviglie, giusto!

Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga.
(Nicolás Gómez Dávila)

madmax
Scritto il 30 Gennaio 2018 at 08:23

sd@finanza,

Scusa ma cosa intendi quando dici: mandare in pansione i vecchi della politica? Salvini non e’ forse un vecchio? O forse ti riferisci al saltatore della quaglia Ammiraglio Vieri prima PD poi accolto dai 5stelle che esordisce con un: io non sono un politico!!!! Agli attivisti di prima ora stanno preferendo intrasformisti di governo
🙂

aorlansky60
Scritto il 30 Gennaio 2018 at 08:30

In ottica elettorale non bisogna dimenticare il contesto in cui ci ritroviamo : in UE (purtroppo);

il Pd (renzie&c) è uno “zerbino” di quest’ultima : negli ultimi 5anni di legislatura, il governo a maggioranza pd si è sempre accucciato fido ai piedi di junker e della merkel, accettando qualsiasi ordine venisse da loro passato, anche quelli palesemente contro gli interessi dei cittadini Italiani.

Fi (berlusconi&c) lo è meno sfacciatamente del pd, ma lo è.

Gli unici partiti che potrebbero dare una svolta nei rapporti con l’UE -nel cercare di fare sentire finalmente la voce degli interessi italiani all’interno della coalizione europea- sono senza dubbio LEGA e Mov5*, senza dimenticare FdI di G.Meloni.

Pd e Fi (che non vedono l’ora di ripetere un “inciucio 2.0” per i prox 5anni di legislatura, nonostante le smentite) garantiscono il mantenimento delle cose in Italia così come le conosciamo da decenni e la continuità del vassallaggio italiano nei confronti dell UE [e dei Paesi forti di questa], il che non promette nulla di buono in prospettiva futura per i cittadini italiani.

Con LEGA e/o Mov5* potremmo assistere a cambiamenti in un Paese che non cambia mai, come non se ne sono mai visti prima.

signor pomata
Scritto il 30 Gennaio 2018 at 09:11

ice­berg­fi­nan­za,

Andrea la lega ha fatto un grosso salto in avanti candidando bagnai.
Lo stesso bagnai racconta che salvini ha capito che è altro discorso dal poter combattere le forze in campo e vincere.
Un accordo equo sarebbe apprezzabile.
Gli stellati sappiamo che sono una creazione di una parte del capitale.
Se americano o nostrano è difficile a dirsi.
Marcano il territorio con concetti antichi e usati da sempre come corrrruzione e sprechi.
Comunque non nego che una parte di italiani ha iniziato a comprendere, poca vero ma in crescita.
La difficoltà sta nel capire che quello in atto non è nuovo, è il vecchio.
Prima del welfare statale o meglio prima che lo stato si frapponesse tra il capitale e il popolo vigevano le regole che vediamo imporre oggi come innovazioni ossia la legge del più forte.
Chi sia il più forte tra noi poveri cristi e singoli individui con capitali a 10 zeri dovrebbe essere chiaro; ma non lo è.

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