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Come potete osservare la debacle del settore retail continua, noi non abbiamo fretta la amazonizzazione dell’economia americana porterà il mercato immobiliare commerciale al collasso, non c’è alcuna fretta, non scapperà all’appuntamento con il destino.
Campane a lutto per Macy’s e Sears: chiudono oltre 100 negozi
Le ore settimanali lavorate erano piatte, ferme immobili a 34,5 i guadagni orari insignificanti. Non ripeto quando detto negli anni passati, basta chiedere agli americani che lavorano quotidianamente quale è la vera dimensione della piena occupazione tanto decantata dalla Fed che continua ad aumentare i tassi.
Gli effetti finali degli uragani sono finiti, da ora in poi iniziano i veri numeri, a partire da questo mese, dicembre che in realtà per alcuni avrebbe prodotto meraviglie nel settore retail e dei consumi.
Ovviamente si è minimizzato anche il crollo del settore dei servizi che ha visto “inaspettatamente” passare l’indice ISM da 57,4 a 55,9 contro aspettative in salita sino a 58,5 con i nuovi ordini e la produzione in calo di oltre 4 punti. Guai a parlare del sensibile peggioramento dell’ottimismo delle imprese del settore dei servizi che vale ben oltre il 70 % dell’occupazione e della crescita. Strano davvero visto che le notizie dei tagli e degli stimoli fiscali nel 2018 hanno messo le ali a Wall Street.
Nonostante tutte queste meraviglie, l’America si avvia a concludere dopo oltre 4000 miliardi di dollari di stimoli fiscali e politiche monetarie il nono anno con una crescita complessiva appena oltre il 2 %, in attesa che qualche fesso creda davvero che sia possibile raggiungere il 3 o 4 % con l’inutile riforma fiscale di Trump.
Nel frattempo davvero interessanti gli effetti della riforma fiscale Trump sul settore finanziario…
Dopo American Express e Goldman Sachs, anche Morgan Stanley ha avvertito: la riforma fiscale firmata da Donald Trump prima di Natale peserà sugli utili del quarto trimestre 2017 per 1,25 miliardi di dollari. In un documento depositato presso l’autorità di Borsa Usa, la banca ha spiegato che la colpa è da attribuire alla rivalutazione di certi asset. Gli effetti positivi dati dalla legislazione varranno solo 160 milioni. Alla fine del mese scorso Goldman aveva detto che la nuova legislazione avrebbe pesato sui profitti del quarto trimestre di circa 5 miliardi. AmEx ha detto nei giorni scorsi che chiuderà in perdita il periodo ottobre-dicembre scorsi per via di un colpo di circa 2,4 miliardi di dollari.
Anche Deutsche Bank si ritrova a fare i conti con l’impatto della riforma fiscale Usa, approvata prima di Natale. Come AmEx, Goldman Sachs e Morgan Stanley, pure la banca tedesca ha messo in guardia: nel caso specifico, i conti del quarto trimestre del 2017 includeranno oneri una tantum per 1,5 miliardi di euro. Di conseguenza, l’istituto di credito chiuderà il 2017 con una piccola perdita al netto delle imposte.
E’ l’effetto di cambiamenti nel modo in cui vengono usate perdite passate per controbilanciare il versamento di tasse future su certi asset. Questi ultimi valgono sulla carte meno dopo la riforma fiscale voluta da Donald Trump e che taglia in modo permanente l’aliquota aziendale al 21% dal 35%. America 24
Come riporta Zero Hedge il debito globale ha colpito il nuovo massimo storico a 233 miliardi di dollari al termine del terzo trimestre del 2017 composto da $ 63 trilioni in debito governativo governo, $ 58 trilioni in debito finanziario, $ 68 trilioni in settori non finanziari e $ 44 trilioni in debito delle famiglie, un aumento totale di $ 16 trilioni di aument in soli 9 mesi.
Giusto per sottolineare come la colossale balle del debito pubblico sia una delle migliori narrative mai raccontate dalle elites mondiali, questa è solo una crisi di debito privato.
Mi raccomando prima delle prossime elezioni in Italia, fatevi prendere in giro da quelli che vi parleranno di debito pubblico, di pareggi di bilancio, di spesa pubblica brutta cattiva e improduttiva, di rispetto delle regole di mia nonna. Ha ragione chi suggerisce di continuare a ballare sino a quando l’orchestra suona, tanto in galera non finisce nessuno, questa crisi ha fatto una strage di occupazione e distrutto intere vite e famiglie, ma della feccia finanziaria che ha creato questa crisi e ne sta creando un’altra, non ne trovi uno in carcere.
Ehi bellezza, la finanza è una meraviglia, dove li trovi tanti fessi ai quali raccontare un oceano di balle? Anche lui da tempo sta raccontando balle, è uno qualunque, ha indovinato solo tre delle ultime tre crisi mondiali, la crisi asiatica, quella delle dot.com e l’ultima subprime.
A Stock Market Panic Like 1987 Could Happen Again. Revisiting my 1987 survey study of the biggest one-day drop ever. https://t.co/2AVg8UsQbB
— Robert J Shiller (@RobertJShiller) October 19, 2017
Noi non osiamo sperare tanto, un crollo di oltre il 30 % in un solo giorno come accadde nel 1987, ma il nostro modellino propone di meglio nei prossimi anni, non ci resta che attendere e osservare cosa accadrà, restando sulla riva del fiume, pescando nel frattempo cedole ovunque.
Come si riconosce una bolla?
Ecco, il fatto che il due anni usa renda come la media dei dividendi dello sp500 è una buona base di partenza.
Ma la bolla è essenziale per questo tipo di sistema finanziari e capitalistico venutasi a creare oggigiorno.
Fare soldi con i soldi è oramai la base di questo sistema, mentre fare soldi con le merci è secondario.
Ossi quello che era alla base è diventato secondario e quello che era un sistema di finanziamento è diventato il lavoro.
Le banche sono la più grande industria del globo, lavorano per fare soldi con soldi e quel che è peggio è che possono coniare denaro elettronico dal nulla per fini privatistici ossia per farsi i cazzi loro.
Quindi si potrebbe presumere che le ultime due crisi, quella del internet e subprime siano state fatte deflagrare a comando.
Come in the big short, la scena finale, loro lo sapevano.
Loro lo sapevano che non rischiavano nulla e non rischiano nulla.
La bolla della liquidità scoppierà quando lo riterranno opportuno.
Del resto sono anni che ci sarebbero i presupposti per correzioni anzi direi sane correzioni eppure nemmeno queste hanno accettato,perché?
Perché il movimento deve spiazzare, deve essere contro il buon senso, deve lasciare la persona comune allibita e frastornata.
Come il movimento del cambio euro dollaro, continuamente contro una previsione di logica economica.
Il fulcro è spiazzare e portare agli estremi, non conta dove ma il fatto che chi provoca il movimento possa fare soldi con i soldi.
Altri esempi sono i crolli del gas naturale senza una base che spiegasse quel crollo o quello del petrolio sia al rialzo che al ribasso.
Quello della vix , quello delle monete virtuali, dei mutui, dei titoli di stato.
Tutto, basta che si muova per eccesso in qualsiasi direzione.
Noi possiamo solo osservare, leggere le loro spiegazioni e le contro spiegazioni quando invertono le tendenze.
Difficile capire come depotenziare questi soggetti oramai senza una patria, senza una faccia,soggetti che sono oramai sopra gli stati e che spesso godono di immunità giudiziaria per legge, anche perché la legge la fanno loro.