BLIZZARD AIUTA L’AMERICA!

Scritto il alle 07:59 da icebergfinanza

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Finalmente la tempesta di neve ritorna, si la solita tempesta di neve di inizio anno, come ce ne sono ormai molte da anni in questo periodo in America.

Si Blizzard sorride all’America perchè diventerà la scusa ideale per nascondere la fragilità intrinseca dell’economia americana, che noi abbiamo più volte smascherato.

AMERICA: UN NATALE PIENO DI BALLE! 

I numeri che smontano il “miracolo” di Obama 

Giusto in tempo per aiutare la Federal Reserve a togliere il piede dall’acceleratore dei tassi, sai la neve e il gelo, faranno crollare il Pil del primo trimestre dell’anno, proprio come lo scorso anno, quando andò in negativo di oltre due punti.

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” La zona di bassa pressione si è spostata dal Midwest degli Stati Uniti fino alla costa atlantica meridionale, rafforzandosi mano a mano che si dirigeva verso nord diventando il ”blizzard” che sta spaventando tutta la costa nordorientale degli Usa. Secondo il National weather service la tempesta porterà fino a oltre 90 centimetri di neve in molte parti del nordest Usa, anche nelle grandi città come Boston e New York, dove il sindaco De Blasio ha lanciato l’allarme per una “Tempesta senza precedenti” e ha ordinato la chiusura di strade, parchi e scuole ” Repubblica

I dati dell’economia americana stavano uscendo nelle ultime settimane uno peggio dell’altro, grazie alla fine dell’ effetto ” Marry Christmas” si quello che serve a far vendere un tacchino a quattro polli, sussurrando che va tutto bene in America, l’occupazione cresce e anche l’economia e che la crisi è finita.

Peccato che come abbiamo visto finite le feste, le vendite e i consumi sono crollati e gli indicatori stanno voltando a sud. Ora anche Blizzard sta aiutando l’America ad amplificare la realtà spesso e volentieri nascosta e mercoledi i mercati festeggeranno le dichiarazioni del FOMC.

C’è chi parla di decoupling dall’America all’Europa. Perdonate loro perchè non sanno quello che dicono. Tenetevi forte madame Volatilité ci accompagnerà per tutto l’anno e sarà uno spettacolo!

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21 commenti Commenta
reragno
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 09:04

Senza l’inverno gli States sarebbero in paradiso…………….invece…..siamo ai “confini della realtà”

phitio
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:03

mah, non mi pare che sta nevicata sia cosi’ terribile rispetto a tante altre fortisime nevicate che di quando in quando colpiscono la regione.

Certo, c’e’ il Global Weirding, ma fare collegamenti diretti con gli eventi estremi in maniera puntuale e’ sempre un errore.

kry
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:10

Oggi dovrebbe infrangersi la soglia dei 18100MLD$ di debito e sembra che tra quelli universitari ci sia qualche ulteriore problemino si solvibilità. Forse in alternativa al gas russo ci spediranno una flotta di legname.

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:12

ieri una bufala è apparsa sui mercati secondo la quale IBM stava per tagliare 1/3 dei propri dipenendenti. Il titolo è schizzato in alto all’istante per poi tornare al punto di partenza quando la notizia è stata smentita precisando che “solo” qualche migliaia di dipenenti era in corso di smobilizzo. Dunque, se questa è oggi lo stato reale della maggior economia del pianeta, immaginiamo il resto. Se nonna si mostrerà preoccupata per il dollaro forte e apparendo come irrealistica la rivoluzione di Tssssssiiippprassss c’è persino la possibilità di rivedere per un breve periodo l’euro al rialzo accompaganto da tassi in aumento come la storia dei vari QE sembrerebbe indicare. Poi la legge di gravità farà il resto. Le banche centrali passeranno da un fallimento a quello successivo fino a quello finale ma è inutile e ingiusto fargliene una colpa, sono solo enti poco dipendenti dal poter politico e assai dipendenti da bande di criminali falliti su scala planetaria che combattono la loro ultima battaglia.

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:16

phitio@finanza,

è tutto su questa linea, la gente DEVE avere paura, anche delle proprie scoregge, uno dei tanti segnali di disperazione che arrivano dalla tolda di comando. Questa è esilarante:

http://www.washingtonsblog.com/2015/01/real-terror-threat.html

gnutim
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:25

brrrr che freddo

http://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/2014/12

dicembre 2014 più caldo mai registrato

2014 anno più caldo mai registrato

aorlansky60
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:40

@Kry :

anche il sole24 ne parla oggi; forse perchè il fenomeno stà assumendo proporzioni sempre più inquientanti nei numeri :

si parla di “1,2 trilioni” di US $ di debito detenuto dagli studenti universitari yankee…

volendo fare un paragone, oltre il 50% di deb pubbl di un paese industrializzato come il nostro… ciò che preoccupa gli analisti americani -sempre leggendo l’articolo del sole24- è che “i debiti per ragioni di studio contratti negli USA sono gli unici che hanno visto salire, anziché scendere, il proprio tasso di insolvenza nel 2014; La Federal Reserve Bank parla di una quota di morosità dell’11,1% nel terzo trimestre 2014, in controtendenza rispetto ai cali che si sono registrati in tutti gli altri settori.”

ciò che temono, è che questa voragine di debito settorializzata possa andare ad intaccare altri comparti dell’economia USA… in fondo, non è così che iniziò il problema nel 2007 ??? (“subprime” loans docet…) 😆 …però fossi in loro non mi preoccuperei eccessivamente, hanno dimostrato di essere bravissimi nel riuscire a spargere i loro problemi di debito -e quello che è conseguito dalla loro finanza predona- in giro per il mondo, che tutt’ora ne stà fortemente risentendo…

jusemancio
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:49

“decoupling dall’America all’Europa” questa è la battuta più comica del 2015

kry
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:50

aorlansky60,

Grazie, adesso lo cerco. Aggiungiamo che son bravi a non dirci questi debiti quanto hanno influenzato positivamente i dati relativi ai pil precedenti. Qui dicono 1338MLD$ student loan debt. http://www.usdebtclock.org/#

giampiero
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 10:52

Secondo l’ex ministro delle finanze Usa, Larry Summers, l’Occidente ha imboccato la strada del Giappone, con tassi di crescita bassi, bassa inflazione e produttività”, si legge nell’articolo.

“Ora come non mai, sono necessarie riforme strutturali. Ma non il tipo di riforma che porta a tagli salariali, indebolimento della contrattazione collettiva e austerità. Urge invece affrontare la causa principale della stagnazione, ovvero la disuguaglianza”.

“Finora nulla è stato fatto per ridurre il gap tra ricchi e poveri. Al contrario, il trend prevalente va nella direzione opposta. In Europa e in misura minore negli Stati Uniti, gli investimenti si sono ridotti in rapporto al Pil, danneggiando la crescita della produttività. I posti di lavoro creati, sono pochi e molti sono caratterizzati da bassi salari. Non solo.

Il QE ha fatto molto per aumentare le attività finanziarie ma ben poco per incrementare l’attività economica reale. Risultato finale: i veri beneficiari di questa iper-attività delle banche centrali sono stati finora i ricchi” conclude l’articolo.
UN DISCORSO CHE TANTE VOLTE IL NOSTRO CAPITANO HA FATTO…SPERIAMO SIA L’INIZIO DI UNA SVOLTA NELL’AFFRONTARE LA CRISI SISTEMICA

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 11:12

giampiero,

sì però dovresti vedere chi è Larry Summers, uno dei grandi architetti della de-regolamentazione della finanza insieme a Rubin e alle elite intelluttuali/affariste/bancarie della presidenza Clinton. E’ un pò come se il lupo arrivasse a un congresso di lupi e dicesse “c’è un problema con le pecore, ora che le abbiamo mangiate tutte dobbiamo trovare una soluzione… e se le allevassimo ?”

Poi magari mi sbaglio… è davvero diventato buono.

giampiero
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 12:09

conosco bene chi è larry summers….credimi non sono un suo devoto…anzi non lo sono di nessuno

aorlansky60
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 12:23

“Il QE ha fatto molto per aumentare le attività finanziarie ma ben poco per incrementare l’attività economica reale.
Risultato finale:

«i veri beneficiari di questa iper-attività delle banche centrali sono stati finora i ricchi»

conclude l’articolo.”

… … … … …

beh, non so come sia datato l’articolo in oggetto, se recente o meno, ma per arrivare ad una simile conclusione non c’era bisogno di un esperto in economia per sentircelo (riba)dire, credo che tutti coloro che si interessino anche minimamente di problemi e temi economici a livello mondiale, informandosi opportunamente e facendo “2+2”, siano giunti da tempo ad una simile conclusione; del resto, il faro di questo blog è da tempo che illumina, istruisce ed informa dettagliatamente in materia…

Se non si crede a quanto ho appena scritto, allora basta buttare un occhio alle statistiche dei numeri, che dicono che dal 2008 in avanti i ricchi sono diventati sempre più ricchi (aumentando in numero, dato che molti hanno affidato i propri soldi alle lusinghe dei mercati finanziari che negli ultimi 2-3 anni -specie quello americano- hanno registrato records su records e massimi dei massimi, vedendone dei ritorni sostanziosi… hanno semplicemente applicato il detto di mio nonno «ricordati che, se ben gestiti, i soldi fanno soldi») e i poveri sono diventati sempre più poveri (conseguenza logica, loro che per campare non possono contare su riserve di liquidità da investire ma solo sull’onesto lavoro, che è stato falcidiato nel frattempo, sono stati travolti dagli eventi causati dagli stessi che ora fanno baldoria… un crudele paradosso artificiato dall’uomo stesso… in fondo, nulla di nuovo sotto la luce del sole, tipici ricorsi storici a volerli leggere saggiamente; sembra proprio che l’uomo non riesca -non voglia? certo, non vuole!- mai ad imparare dai propri errori, che la storia gli ha generosamente impartito…)

In fondo, quelle parole e quella conclusione mi sembrano lacrime di coccodrillo, lo stesso paragone dei lupi “c’è un problema con le pecore, ora che le abbiamo mangiate tutte dobbiamo trovare una soluzione… e se le allevassimo ?” ” fatto da John Ludd.

C’è però un sostanziale problema di fondo, potenzialmente pericolosissimo :

la finanza mondiale ubriaca di numeri e di liquidità che non si basa più su “dati reali” e sul “prodotto finito” tipico da civiltà industriale di paese proggredito, ha la mente e il cuore allegri ma i piedi fragilissimi; prima o poi, improvvisamente, un qualche guru influente potrebbe far notare la MONTAGNA DI DEBITO su cui si basa attualmente la civiltà occidentale (e non solo…) non supportata da edeguate garanzie fisiche e tattili come solo IL PRODOTTO, IL LAVORO, LE OPERE sono in grado di fare… ed allora potrebbe essere bruscamente il risveglio dal sogno, col rischio di farsi male, molto più male della prima volta (i primi anni del 2000 antecedenti il 2007, quelli caratterizzati dall’illusione della “finanza creativa” libera ed indiscriminata)…

madmax
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 14:47

Larry Summers ?
Io non so chi di voi ricorda un’intervista a Larry Dummers 🙂 nel post crash in cui dopo aver ricevuto il primo no al salvataggio stava per svenire…veramemte comica!!!!
Mi piacerebbe ritrovarla sul web.

madmax
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 15:00

A proposito di debito degli studenti US…vi spiego perche’ il sistema e’ saltato: la retta annua di una universita’ di prestigio arriva a 40.000 USD all’ anno, solo retta non copre altro, alloggio, cibo etc sono in aggiunta.
Allora fate i conti 3×40.000=120.000 oltre ad altri 3×10.000 di vitto alloggio arrivate a 150.000 Usd per uscire dopo 3 anni dall’universita’.
Nei tempi d’oro della finanza tali soldi li potevate recuperare in qualche anno e chiudere i debiti…ma oggi la gallina dalle uova d’oro si e’ inceppata.
Uno studente esce indebitato e non trova lavoro, magari trova qualcosa sottopagato ed ecco che il macigno del debito diventa insostenibile inoltre oggi (ve lo confermo) nelle scuole i genitori e gli insegnanti spingono piu’ verso carriere classiche che indebitarsi per universita’ top !!!!

sherpa
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 15:08

Krugman non sembra ottimista riguardo i dati (manipolati).

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 15:22

madmax,

sì ma non essendo nel paniere dell’inflazione allora in america NON c’è inflazione.

kry
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 16:16

aorlansky60,

C’è però un sostanziale problema di fondo, potenzialmente pericolosissimo : ….. ne rimarrà uno solo e non è highlander , a loro non interessa nè il potere nè i soldi , interessa il MONDO ” SOLO ” tutto per sè. ( E’ ben descritto in una scena di un film con protagonista Schwarzenegger ).

veleno50
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 17:14

madmax,

Presi singolarmente i tuoi dati non fanno una piega, ma se fai una disamina di tutti i dati economici che escono quotidianamente e fai la tara non è drammatica come pensi tu. Osserva quelli usciti oggi e ti fai un altra opinione. ciao

madmax
Scritto il 27 Gennaio 2015 at 21:43

Ahahahaha che risate, pure la tempesta di neve era taroccata:

Nelle prime ore della mattinata, però, i servizi meteo hanno ridimensionato gran parte delle loro previsioni. Secondo Bruce Sullivan, del servizio meteorologico nazionale, a Boston (Massachusetts) e Providence (Rhode Island) erano attesi 60 centimetri di neve, mentre a New York da 25 a 50 centimetri. A Philadelphia e nella zona centrale del New Jersey erano previsti circa 15 centimetri di neve. E così è stato: la tanto temuta tempesta di neve non c’è stata e New York ha potuto tirare un sospiro di sollievo dopo una notte nella quale aveva temuto il peggio.

Magari il disgelo con Cuba vuol dire che bombardano con i duroni L’Avana!

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