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EURO SI EURO NO: UN DIBATTITO SERIO E COSTRUTTIVO!
Tanto tuonò che piovve sulla baracca degli economisti e della “scienza triste” in generale verrebbe da dire, a tal punto che nel fine settimana uno come Zingales si è sentito in dovere di ammettere che…
“Una nostra uscita unilaterale dall’euro, quindi, non è più un’ipotesi remota, ma una possibilità seria, che va discussa con altrettanta serietà.”
Peccato che Zingales non abbia studiato in maniera approfondita la Costituzione italiana come abbiamo fatto noi, prima del 2019/2020 se tutto va bene, nessuna possibilità di uscita unilaterale da parte nostra, ma questi sono particolari, andiamo avanti.
Euro sì o no, un dibattito serio e costruttivo. Ecco le regole
Io credo fortemente nel valore di un dibattito intelligente e costruttivo e penso che un giornale economico come il Sole 24 Ore abbia il dovere di ospitare tale dibattito: non con lo scopo di convincere i lettori in una direzione o nell’altra, ma per informarli. Per questo ho chiesto al direttore Guido Gentili (che si è detto d’accordo) di aprire le pagine del nostro giornale ai contributi di economisti italiani e stranieri sul tema. Dieci anni fa questo dibattito avveniva anche all’interno della Bce (vedi il lavoro di Fratzscher e Stracca del 2009 dal titolo “Does It Pay to Have the Euro? Italy’s Politics and Financial Markets Under the Lira and the Euro”). Perché oggi, dopo la crisi del 2011-2012, non si può riaprire quel dibattito?
Premesso che il Sole 24 Ore in questi anni ha operato in costante conflitto di interesse, ovvero quello del suo editore che suggeriva di parlare solo a senso unico, diventa difficile credere che il dibattito serio e le regole certe vengano messe da chi in questi anni ha fatto di tutto per nascondere la realtà.
Vi serve un esempio? Eccovelo …
Aprii un dibattito e poi una fila di commenti e idee a senso unico, prima sponsorizzi Macron, un banchiere al servizio dell’euro, con un’intervista a tutta pagina, poi cerchi di calcellare il sovranismo e infine fai una tragedia se l’Unione è di nuovo in balia di Parigi.
Lo stesso Zingales, poi, propone di aprire il dibattito con un certo Cochrane, un economista che ha dichiarato di essere un grande fan dell’euro…
Non solo aggiunge pure…
Eppure nella maggior parte dei giornali non se ne parla, o almeno non se ne parla in modo serio. Il dibattito – se mai c’è stato – è degenerato in tifo da stadio, tra chi pensa che la moneta comune sia causa di tutti i mali e chi non prende neppure in considerazione l’ipotesi che l’Italia possa riprendersi la sovranità monetaria, come se noi italiani avessimo un’incapacità genetica ad autogovernarci.
Scussi Signora Maestra, ma il Zingales che parla oggi nel 2017 è lo stesso che nel 2014 parlava così?
Se non ci credete questa è la fonte…Processo liberista all’euro e all’Italia che non sa crescere – Il Foglio
Ovvero uno che chiede di avviare un dibattito senza pregiudizi, che scrive come se noi italiani avessimo un’incapacità genetica ad autogovernarci, scrive che…
a) Il vantaggio dell’Inghilterra è però che si è permessa, ha svalutato solo quando ne aveva bisogno,
b) e non come politica strutturale continua, come ha fatto l’Italia negli anni 70 e 80.
c) Avere la flessibilità di usare il cambio solo in alcuni momenti, è un grande vantaggio; è un grande vantaggio che noi abbiamo dato via,
d) ma abbiamo dato via a ragione perché l’abbiamo usato male, e non avevamo la credibilità di usarlo solo bene.
e) L’esempio inglese è un esempio di un paese con un’enorme credibilità.
f) Purtroppo per motivi storici il nostro paese questa credibilità non l’aveva, ma oggi saremmo un paese a rischio di continue svalutazioni; perciò la soluzione non è in questo momento l’uscita dall’euro, specialmente un’uscita unilaterale che sarebbe devastante.
Di cosa vuole parlare il signor Zingales? Ha bisogno di notorietà? La professione dell’economiasta è un pò appannata?
E no cari Signori, come ho scritto su twitter il dibattito non devee essere lasciato in mano agli economisti che troppi danni hanno già fatto in questi anni…
Si l’ho tratto dal mio libro, basta lasciare il dibattito in mano agli economisti e ai politici, troppi danni ha già fatto questa gente!
L’unico che aveva le idee chiare, purtroppo oggi non c’è più, a dire il vero non era solo lui ad avere le idee chiare, erano in molti, a parte coloro che erano pagati per una rappresentazione falsa e facilmente manipolabile.
Lui si che aveva le idee ben chiare ed oggi vi saprebbe raccontare come l’euro ha prodotto disoccupazione, distruggendo welfare e dignità umana. Si lo so Ragazzi, non è facile, è una materia noiosa e complessa, ma un piccolo sforzo lo dovete fare, ne va della Vostra vita…
… per usare un celebre spot, … Emzag … vuoi vincere facile ? … eh eh eh
emag….
la carta straccia x eccellenza, dimentichi Repubblica e l’Economist….
Be’, io riquoto la mia idea, Trumpone e’ comunque risalito nel gradimento, visto il successo militare (ah ah) ottenuto, ha quindi allentato la pressione dei neocon su di lui. Se poi se ne e’ messo a capo, mi importa relativamente. La cosa fondamentale e’ che passi quanto prima ad occuparsi dell’europa, del paese manipolatore della valuta, la germania con il suo enorme surplus , problema italiano ma anche usa. Ha ora la forza e la volonta’ di farlo? Ne ha la necessita’ secondo me.
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La cosa straordinaria è che Andrea queste cose le dice da anni.
Vale più questo blog del Sole24Ore, Financial Times e WSJ messi assieme.