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TRUMP’S NEW GREAT DEPRESSION!
O si certo, la riforma fiscale delle meraviglie farà decollare il pil sino al tre, quattro o cinque per cento, il debito pubblico sparirà e tutti vivranno felici e contenti.
Attraverso l’intervista che troverete in cima al blog e leggendo i miei ultimi quattro manoscritti, sapete nel dettaglio quella che è la mia visione su questa grande illusione, più l’illusione creerà meraviglia e più terribile sarà il ritorno alla realtà, ovvero più si salirà e più il tonfo sarà epocale.
Nulla da dire, quest’uomo è stato di parola, per modo di dire, visto che sull’abrogazione dell’Obamacare ha fatto una figura epocale, io non mi stancherò mai di ricordarvelo al di là del tifo da stadio che alcuni fanno per questo uomo, il protezionismo sarà la miccia che farà esplodere la prossima crisi…
Bisogna salvare i posti di lavoro americani, in pericolo perché troppi Paesi stranieri vendono i loro prodotti negli Stati Uniti minando il benessere degli onesti lavoratori americani. Un Donald Trump del 2017? Macché: siamo nel 1929, nell’occhio del ciclone della recessione, e a parlare è il repubblicano Reed Smoot, presidente della Commissione finanze del Senato. Mormone ma allo stesso tempo imprenditore senza scrupoli con interessi a tutto tondo (finanza, agricoltura, attività minerarie e costruzioni), il senatore dello Utah era pure un economista dilettante convinto che a far crollare Wall Street fosse stato l’eccesso di importazioni estere rispetto alla capacità di consumo statunitense.Qual era secondo Smoot la ricetta per restituire all’America i suoi posti di lavoro e il suo benessere? Semplice: dazi e protezionismo, spiegò il mormone al Congresso e a una nazione prostrata dalla crisi. E così, grazie all’appoggio dell’influente deputato Willis C Hawley, il senatore repubblicano riuscì a varare nel giugno 1930 il famoso Smoot-Hawley Tariff Act, ratificato dall’allora presidente Herbert Hoover nonostante l’appello di oltre mille economisti a non firmarlo. Nel giro di una notte il provvedimento fece balzare al 60% i dazi su oltre 20mila prodotti stranieri, in alcuni casi quadruplicandoli.Il «Trump» del 1929 che portò l’America alla rovina
Detto fatto Donald Trump è al lavoro con il gentile suggerimento dei suoi economisti dilettanti, Navarro e il miliardario Ross…
Lo scooter Piaggio ma pure l’acqua minerale, i formaggi francesi, le moto svedesi e austriache: dazi punitivi fino al 100% del valore dichiarato dei prodotti. Secondo il WSJ, l’eredità di un antico contenzioso legato all’importazione in Europa di carne americana trattata con gli ormoni
NEW YORK – Un simbolo del “made in Italy” fin dagli anni della Dolce Vita, la Vespa della Piaggio, può diventare uno dei primi bersagli europei del protezionismo di Donald Trump. Lo annuncia The Wall Street Journal che anticipa la prima vera offensiva commerciale in preparazione contro l’Europa da parte dell’amministrazione Trump. Ben due simboli del made in Italy fanno parte della lista di possibili bersagli elencati dal quotidiano: oltre alla Vespa anche l’acqua minerale San Pellegrino, di proprietà della Nestlé. Poi ci sono la Perrier (anch’essa controllata da Nestlé), il Roquefort con altri formaggi francesi, il foie gras, altre moto leggere di fabbricazione europea come le svedesi Husqvarna e le austriache Ktm. Il castigo allo studio sarebbe pesante: dazi punitivi fino al 100% del valore dichiarato di quei prodotti. Di che farne raddoppiare il prezzo all’istante, per i consumatori americani, probabilmente distogliendone molti.
L’offensiva contro Vespa, San Pellegrino e altri prodotti europei segnerebbe una svolta per questa amministrazione, visto che finora Trump aveva rivolto le sue accuse contro il Messico o la Cina; e aveva congelato il Tpp che è il trattato con l’Asia-Pacifico. Ma l’attacco all’Europa non nasce dal nulla. Secondo la ricostruzione del Wall Street Journal è l’eredità di un antico contenzioso che risale ai tempi di George W. Bush, poi si era trascinato senza venire risolto durante l’amministrazione Obama. La causa originaria: il divieto europeo che colpisce l’importazione di carne di manzo americana trattata agli ormoni.
Nel frattempo, nel 2015 il Congresso americano ha varato una nuova legge che rende più facile e spedito l’uso di dazi punitivi come strumento di rappresaglia nelle contese commerciali.Usa, anche la Vespa nel mirino di Trump. L’offensiva del presidente …
Tenetevi forte, la guerra commerciale è solo all’inizio e pensare che i nostri politici e burocrati, sono li che si fanno le pipe sull’euro e l’Europa dopo averla distrutta con la loro criminale politica di asservimento totale alle lobbies e alla finanza, minacciano l’Inghilterra per la Brexit e si preparano a difendere la loro tomba politica.
Cari compagni di viaggio, cari marinai, cari passeggeri che pagano il biglietto sul veliero e clandestini, vi chiedo una cosa!
Dopo aver visto fiumi e fiumi di post e commenti sulla difesa dell’Italia, della Germania cattiva che esporta troppo, del ritorno alla nazionalita’ oggi che fate?
Ovvero di fronte ai dazi USA che tolgono lavoro agli operai di Pontedera, di altre realta’ alimentari voi che fate in concreto?
Che posso fare io direte voi? Ma smettiamola di comprare US dico io, siamo una volta coerenti tra parole e fatti!
Magari non comprare un prodotto della mela e’ in buon inizio 🙂
DOMANDA DEL PELLEGRINO
Dunque…vorrei verificare il comportamento dei treasuries durante la crisi del 2007-2008.
Essendo che non so leggere né scrivere mi pare che ci sono due aspetti da esaminare: la progressione del rendimento dei nuovi treasuries (T) emessi durante il periodo in esame e la variazione di prezzo dei T emessi prima della crisi.
Per esempio c’era il T a cinque anni emesso nel 2006 e vorrei vedere che è successo al suo prezzo cioè a quanto lo potevi vendere sul mercato secondario a dicembre/marzo/giugno 2008.
Me sbajo?
Me pare de no…
L’andamento dei rendimenti è facile da trovare ma la variazione di prezzo dei titoli emessi prima della crisi non saprei proprio dove cercarla.
Qualcuno può essere cosí gentile da darmi una mano?
No no intendevo proprio pipe cosa si fumano … 😉
ndf@finanza,
Difficile se non hai Bloomberg … se vuoi ti posso aiutare con le candlestick con minimi e massimi di giornata …
emzag,
Grazie, molto gentile.
In generale se puoi darmi anche un giudizio sintetico e cioè: da settembre 2007 a giugno 2008 quale è stata la variazione di prezzo dei tresuries a cinque anni?
Il prezzo aumentava o al contrario il tresuary si deprezzava?
Intendo quelli emessi due o tre anni prima.
ciao ezmag. volevo solo dirti bravo per il tuo commento di ieri che hai fatto a veleno. ma come volevasi dimostrare lui non ti ha risposto.
quella gente li è troppo attaccata al denaro. non vede altro. quando gli si chiede se i suoi adorati deputati piddini anzi piddioti sono bravi, ma hanno sutdiato, sono preparati..mica ti risponde. è inutile con quella gente . neanche se viene giù DIO dal cielo a dirgli che renzi e tutta la sua banda sono dei totali incompetenti, lui ci crede.
e pensa che metà degli italiani, no dai meno, vota cosi’. per questo faremo la fine di Wil coyote….mr beep beep. giù dal burrone.
TI SALUTO
“Ovvero di fronte ai dazi USA che tolgono lavoro agli operai di Pontedera, di altre realta’ alimentari voi che fate in concreto?”
Sono un riflessivo, non scatto sulla notizia: può essere un pregio, può essere un difetto.
Da anni l’unione europea ci toglie soldi e sovranità, nonché buonumore. Per questo vorrei uscirne e ritornare uomo di una sola bandiera, il tricolore.
Questo Trump è uno sbruffone, un prepotente, uno sciocco? Sarà un alleato o un nemico del mio paese (se ancora esiste)? Non lo so. So che di un alleato forte, non di un padrone che vuole comandare a casa mia, come italiano avrei bisogno.
Nonostante l’antipatia per la Merkel e l’avversione alla troika, non ero arrivato al punto di boicottare Volkswagen.
Non farmi più stupido e incoerente di quello che già io sono, caro grillo parlante europeista.
Hai un’idea di me completamente sbagliata, non sono attaccato al Denaro, amo la vita e ringrazio per le cose buone che mi offre.Non son ottuso o cieco nel non vedere quello che sta accadendo, il dramma dei senza lavoro ,la violenza sulle donne, oppure i fatti di ieri dei due bambini massacrati dal padre con suicidio compreso.Non ho risposto al commento citato perchè non devo ne obiettare ne apprezzare quello scritto dal bravo commentatore. Avevo solo chiesto di darmi un giudizio sui nuovi salvatori del nostro paese in caso di schianto dell’euro con una punta ironica, che non guasta nel blog tremendamente serio.Ogni tanto mi citi in modo sprezzante sembri cogliere l’attimo,sembri appostato dietro al buco della serratura,mi dispiace arrivi secondo li c’è uno imbattibile .Il bravo Emzag parla tre lingue se non quattro lui fa la coppa campioni io sono non classificato.Parlare di denaro di azioni, future ,tbond,etf non significa non vedere tutto il realismo,Il dramma quotidiano che tu conosci meglio di me ,sei fuori strada dandomi del taccagno,spilorcio ed altro tu offendi la mia sensibilità e qui concludo come ho già ripetuto sono dispiaciuto per quello che hai passato spero tu stia lavorando però non prendertela con me sei fuori strada. UN SALUTO VELENO50
Capirai che danno, la piaggio esporta in usa meno del 5%. Probabilmente il danno e’ un millesimo rispetto a quello che hanno prodotto le sanzioni (sempre Usa) verso la Russia. E corrisponde ad un milionesimo dei soldi che abbiamo dato alle banche tedesche e francesi e alla ue. Nonche’ un miliardesimo di quello che stiamo pagando alla finanza globale accettando che la moneta non la emetta lo stato italiano ma un ente privato controllato da banche private rigorosamente non italiane.
IL PELLEGRINO P. II
Ho fatto questo ragionamento.
Se uno vuole sapere l’andamento del prezzo sul secondario dei Treasuries americani ma ha a disposizione solo il grafico dei rendimenti potrebbe comunque osservare che il T scende di rendimento dall’inizio della crisi quindi il prezzo dei T per esempio a cinque anni emessi il primo gennaio 2006 doveva necessariamente aumentare nello stesso periodo.
O no?
E se il ragionamento è giusto vale anche per il prezzo delle obbligazioni corporate (sempre durante i primi sei otto mesi della crisi)?
Charlie,
se ti senti offeso chiedo venia, ma vedi il punto e’ proprio qua, a parole tutti italianissimi, made in italy, ci hanno tolto la sovranita’ ma quando poi passi ai fatti chi per amore della patria e’ disposto a soffrire? Non ti dico fame e carestia, ma semplicemente rinunciare al melafonino!!!
Duro, vero, ma questo dovrebbe essere l’orgoglio nazionale, riprendiamoci il nostro paese e usiamo le nostre merci, i nostri prodotti ed i nostri telefoni (questo e’ essere nazionalisti). L’Europa e’ migliorabile non lo dubito ma chiudersi innse stessi porta a rinunciare pure al melafonino…di cui nessuno puo’ fare a meno ed allora viva Trampusconi con i suoi dazi basta che mandi il melafonino che ci costa come uno stipendio 🙂
Stanziale,
Tutte le minchiate amerikkane contro la Russia la diversificazione energetica, il taglio del gas non lo fanno per noi!
Lo fanno a proprio egoismo, loro esportano gas, a noi il gas lo vende la Russia, facciano fare l’embargo alla Russia e poi noi europei compreremo il gas dagli US!!!
Che generosita’ ricorda quella del dopo guerra quando gli US volevano che l’Eni fosse liquidata per vendere loro energia in Italia!
Popolo bue, capisci bene che e’ l’amico ed il nemico, ma questo nessuno lo dice altrimenti in 48 ore ogni politico si ritroverebbe in un bel cappottino di legno!
veleno50@finanza:
dorf001@finanza,mi dispiace arrivi secondo li c’è uno imbattibile .Il bravo Emzag parla tre lingue se non quattro lui fa la coppa campioni io sono non classificato.
Guarda Veleno che sei stato tu a chiedermi di scrivere cosa ne pensavo di una certa questione, io l’ho fatto e tu non hai nemmeno dato una risposta.
Adesso salti fuori che io starei appostato dietro il buco della serratura per prenderti in castagna e ti metti pure a frignare pieno di livore che sei piccino e indifeso.
Lo abbiamo capito che sei un petit bourgeois ansiosamente attaccato ai suoi beni, non c’è bisogno che ce lo confermi ogni momento ma soprattutto – credimi! – devi renderti conto che io non voglio sottrarteli in alcun modo.
Ti invito caldamente a comprendere che non basta dire alla gente “hai ragione”, “sei tanto bravo”, “ti stimo tanto” se poi l’atteggiamento evidente resta quello di chi sotto sotto cova rancore per i suoi interlocutori.
Sí ho capito: sei buono, sincero, sei non classificato mentre gli altri sono tutti bravi…continua cosí se ti trovi bene ma non pensare che gli altri (tutti gli altri) non si accorgano.
Per me chiudo qui, tu però continua tranquillamente a tampinarmi.
E che cos’è una valuta sopravvalutata per noi o sottovalutata per un nostro concorrente se non una sorta di dazio verso i nostri prodotti?
Vogliamo boicottare i prodotti USA? Per me va bene, ma per coerenza bisogna boicottare i prodotti tedeschi…. da almeno 15 anni.
Da un altro punto di vista: perchè dovremmo boicottare i prodotti USA? Loro fanno solo il loro interesse (ignoriamo un attimo il discorso delle conseguenze sul commercio globale), quindi noi che siamo corrotti, inefficienti e incapaci di competere dobbiamo reagire aumentando la nostra competitività, quindi riducendo i salari per aumentare i margini delle imprese e consentire loro di ridurre i prezzi per essere più concorrenziali e compensare i dazi americani.
Ricorda qualcosa? E allora dovremmo dedurre che l’euro ha sull’economia europea lo stesso effetto depressivo che i dazi hanno sull’economia mondiale: i dazi posti dagli USA che sono il più grande player mondiale hanno effetti depressivi sull’economia dell’intero globo, il “dazio” euro presente in Germania, che è il più grande player in Europa, sugli altri prodotti europei ha effetti depressivi sull’intera economia europea.
Non ti sembra corretto questo parallelo?
La grossa differenza è che una depressione europea significa anche minore inflazione rispetto al resto del mondo, ovvero maggiore competitività e possibilità di esportare fuori dall’eurozona, invece se la depressione mondiale, fuori dal mondo non c’è nessuno a cui esportare.
Riporto qua la mia risposta di ieri:
Cervelli: qui direi che la moneta c’entra, perchè chi ha talento e conoscenze trova le migliori opportunità dove l’economia cresce di più, e la moneta c’entra con la crescita differenziata tra i paesi membri in quanto condiziona la bilancia commerciale.
Export/import: l’Italia esporta il 12% in Germania e importa il 15% dalla Germania; cosa importa dalla Germania, materie prime oppure prodotti finiti concorrenti?
L’Italia è nota per l’agroalimentare ma il suo peso sull’export è del 9%, e tra l’altro l’Italia è importatore netto di agroalimentare.
L’Italia è nota anche per moda e lusso, ma il totale dei beni di consumo pesa un 23% sul totale delle esportazioni.
In realtà la quota più grossa dell’export sono i macchinari per l’industria, cosa che il consumatore non vede e non sa: ben il 40%, e i “beni intermedi” per un altro 28%.
Fa specie sentire gente che dice “bisogna puntare sull’agroalimentare” o “i punti di forza dell’Italia sono alimentari e moda”: ignoranza allo stato puro (nel senso di inconsapevolezza). Lasciamo pure fallire l’industria, la manifattura, la chimica, perchè c’è concorrenza, puntiamo sull’agricoltura! Cioè sul 10% dell’export??? Come sempre, ragionare senza pesare serve a poco.
Gainhunter,
Non ho problemi a boicottare pure i prodotti tedeschi, ma poi in concreto abbiamo la forza di farlo nelle scelte personali?
“Stanziale,
Tutte le minchiate amerikkane contro la Russia la diversificazione energetica, il taglio del gas non lo fanno per noi!
Lo fanno a proprio egoismo, loro esportano gas, a noi il gas lo vende la Russia, facciano fare l’embargo alla Russia e poi noi europei compreremo il gas dagli US!!!
Che generosita’ ricorda quella del dopo guerra quando gli US volevano che l’Eni fosse liquidata per vendere loro energia in Italia!
Popolo bue, capisci bene che e’ l’amico ed il nemico, ma questo nessuno lo dice altrimenti in 48 ore ogni politico si ritroverebbe in un bel cappottino di legno!”
Su questo commento sono d’accordo, non e’ che sono diventato pro-america, semplicemente spero/speravo che Trump contribuisca a spezzare il globalismo , lue e l’euro. Allo stesso tempo non sono un fanatico della Le pen, anche perche’ e’ francese e quindi alla fine fatalmente difendera’ gli interessi del suo paese. Spero anche nella le pen per lo stesso motivo: il possibile ritorno alla liberta’, battere da parte dello stato la propria moneta, dotarsi di leggi atte a difendersi, eccetera. Non vedo perche’ dovrei rinunciare almeno alla speranza. Detto questo con buona pace di chi critica Trump, con tutti i suoi difetti soprattutto nella comprensione economica, a me sembra che per ora non lo fanno comandare un tubo, il pallino purtroppo lo hanno sempre la cia ed i neo con! Naturalmente sposo in pieno anche quanto scritto da Gainhunter.
Ti sei candidato a primo guardone non sei tu, tranquillo. Tu sei solo uno che ha la coda di paglia.La domanda che fai sui Tbond se capisci qualcosa di quello che scrive il Boss erano però attenzione al dollaro ballerino da comprare 20 giorni fa ora sono 4 punti in più un 2043 era 98,50 ora prezza 102,72.Mi pare che tu sia disarmato per quanto riguarda il servizio bancario per vedere l’andamento dei titoli citati. Senza rancore buona giornata
@ Gainhunter
l’euro ha sull’economia europea lo stesso effetto depressivo che i dazi hanno sull’economia mondiale: i dazi posti dagli USA che sono il più grande player mondiale hanno effetti depressivi sull’economia dell’intero globo, il “dazio” €uro presente in Germania, che è il più grande player in Europa, sugli altri prodotti europei ha effetti depressivi sull’intera economia europea.
ESATTO, perfetta esposizione.
🙂
con me sfondi una porta aperta, ma pur essendo LA SACROSANTA VERITA’ quella che hai appena descritto, il mio augurio è che potessero leggerlo molti milioni di italiani inconsapevoli, magari per farsi un idea su CHI NON VOTARE alle prossime politiche…
Poveretto, sta sbavando bile…:)
Perché? Lo sa solo lui…chissà che rovello gli si è attorcigliato dentro…per quale motivo terribile…
Ciao amico, un saluto affettuoso e scusa se non ti rispondo più.
Ti lascio a ringhiare da solo.
dorf001@finanza:
ciao ezmag. volevo solo dirti bravo per il tuo commento di ieri che hai fatto a veleno. ma come volevasi dimostrare lui non ti ha risposto.quella gente li è troppo attaccata al denaro. non vede altro. quando gli si chiede se i suoi adorati deputati piddini anzi piddioti sono bravi, ma hanno sutdiato, sono preparati..mica ti risponde. è inutile con quella gente . neanche se viene giù DIO dal cielo a dirgli che renzi e tutta la sua banda sono dei totali incompetenti, lui ci crede.
e pensa che metà degli italiani, no dai meno, vota cosi’. per questo faremo la fine di Wil coyote….mr beep beep. giù dal burrone.
TI SALUTO
La penso come te.
Dal’altra parte la politica e chi ci comanda è lo specchio del popolo.
dorf001@finanza: Avevo solo chiesto di darmi un giudizio sui nuovi salvatori del nostro paese in caso di schianto dell’euro con una punta ironica, che non guasta nel blog tremendamente serio.Ogni tanto mi citi in modo sprezzante sembri cogliere l’attimo,sembri appostato dietro al buco della serratura,mi dispiace arrivi secondo li c’è uno imbattibile .Il bravo Emzag parla tre lingue se non quattro lui fa la coppa campioni io sono non classificato.Parlare di denaro di azioni, future ,tbond,etf non significa non vedere tutto il realismo,Il dramma quotidiano che tu conosci meglio di me ,sei fuori strada dandomi del taccagno,spilorcio ed altro tu offendi la mia sensibilità e qui concludo come ho già ripetuto sono dispiaciuto per quello che hai passato spero tu stia lavorando però non prendertela con me sei fuori strada. UN SALUTO VELENO50
A scanso di equivoci, veelono non lo conosco e non centra con il mio post, mi riferisco che la penso come te solo agli italiani che votano.
madmax: Non ho problemi a boicottare pure i prodotti tedeschi, ma poi in concreto abbiamo la forza di farlo nelle scelte personali?
SI può farlo scegliendo un prodotto italiano se c’è oppure non tedesco/non USA:
– solo a parità di qualità e prezzo
– anche con qualità e prezzo diversi a patto che ci sia un’alternativa italiana
– sempre
Il terzo è molto difficile, a volte vuol dire rinunciare a un acquisto; il secondo è difficile, serve una convinzione e motivazione molto forte; il primo è facile, basta la consapevolezza e la decisione.
Io è da anni che dove posso lo faccio, purtroppo moltissima gente se ne frega altamente.
@ Madmax
@ Gainhunter
Anche l’esperienza maturata sul campo alla fine è in grado di condizionare la scelta di un prodotto di consumo;
vi narro la mia esperienza personale :
lavatrice Siemens regalataci come dono di nozze nel 1991; questa lavatrice funziona ancora egregiamente al punto che quando due anni fà si è trattato di cambiare lavatrice rotta di mia suocera (solo 8 anni di vita, marchio italiano… costava più la riparazione che una nuova) io e mia moglie abbiamo deciso di comprare lavatrice nuova (Bosh) dirottando la ns vetusta Siemens a mia suocera, che fino ad oggi svolge ancora bene il suo compito (26 anni di vita operativa, a funzione praticamente settimanale, un solo intervento di manutenzione nel frattempo);
Stesso discorso per la nostra lavastoviglie, ancora Siemens, acquistata sempre nel 1991 : un paio di interventi di manutenzione (non invasivi, tra i quali la sostituzione di una scheda elettronica) in 26 anni di vita operativa, anche questa a frequenza settimanale, e funziona ancora egregiamente.
Sono il primo a criticare i crucchi (per gli argomenti in discussione su questo blog) però bisogna riconoscere che la proverbiale affidabilità tedesca sui loro prodotti di consumo non è campata per aria, l’ho potuta tastare direttamente.
La stessa cosa si può dire della Mivar, storico marchio italiano, della Panda, indistruttibile auto italiana che anche in versione a trazione solo anteriore sulla neve le dà ai SUV 4×4. Così come spesso i prodotti tedeschi sono fatti con macchinari e componenti che vengono dall’Italia. E all’inverso parecchia gente ha avuto problemi di affidabilità con Mercedes nuove di pacca.
Ho postato tempo fa una tabella sulla qualità dei prodotti per nazione (uno studio statistico non ricordo di quale fonte) da cui risultava che l’Italia era per qualità leggermente avanti alla Germania. Questo per dire che l’esperienza personale (e anche familiare) è statisticamente irrilevante. Per esempio stando sulle lavatrici io ho avuto esperienze positive sia con Candy che con Rex, entrambe italiane (quasi 40 anni di servizio con 2 lavatrici di questi 2 marchi).
C’è da dire che nei prodotti consumer i Tedeschi sono stati bravi a farsi la fama di alta affidabilità, soprattutto nel settore auto nei decenni scorsi (prima dell’avvento dell’elettronica), al contrario di Fiat che si è rovinata la reputazione al punto da guadagnarsi in USA l’acronimo “Fix It Again Tony”…
aorlansky60: Anche l’esperienza maturata sul campo alla fine è in grado di condizionare la scelta di un prodotto di consumo;
E’ verissimo: dal punto di vista dell’ipotetico boicottaggio è un ostacolo molto forte; ne è la prova l’ostacolo mentale che riscontro nell’accettazione dell’idea che l’economia tedesca tira grazie all’euro: no, è perchè loro fanno prodotti buoni e noi no.
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https://it.finance.yahoo.com/notizie/principale-minaccia-per-leconomia-mondiale-130000044.html
“I vertici delle istituzioni hanno commesso dei terribili errori nello stampare moneta in maniera incontrollata per circa dieci anni e abbassando ai minimi storici i tassi di interesse. Una serie di strategie che a suo tempo vennero fatte per salvare l’economia mondiale dalla peggiore crisi della storia e che, sempre a suo tempo, furono considerate straordinarie e soprattutto temporanee: scopo principale era quello di ridare stimolo agli investimenti e rimettere in piedi i consumi e, con essi, la produttività. Purtroppo, però, l’evolversi della situazione ha contraddetto tutte le previsioni e ha costretto non solo la Fed a prolungarle oltre il dovuto, creando di fatto una nuova era e nuovi equilibri sui mercati, ma portando anche le altre banche ad adottare strategie simili. L’unico risultato ottenuto, alla fine, non è stato altro che quello di un debito, Usa ma anche mondiale, aumentato in maniera esponenziale e che adesso, complice l’amento del tasso di interesse, arriverà ad esplodere con tutta la gravità del caso. Per questo la minaccia di una crisi economica per Washington è ora più reale che mai, il tutto mentre il presidente Donald Trump dovrà affrontare “enormi difficoltà” per riuscire a mantenere le promesse fatte di una crescita del 3-4% annuo.“