Dopo la terza guerra mondiale, il genocidio, il tifo e il colera di Cameron, ora sappiamo che anche i ministri delle finanza del G7 sono preoccupati per la farsa del Brexit…
La Brexit, l’eventuale uscita della Gran Bretagna dalla Ue dopo il referendum del 23 giugno, sarebbe uno «shock» per l’economia mondiale: è quanto affermano nel documento finale i ministri delle Finanze del G7 riuniti ad Akiu, nel nord del Giappone. «Le incertezze globali sono cresciute, mentre i conflitti geopolitici, terrorismo, flussi migratori e lo shock di una possibile uscita della GB dalla Ue complicano il contesto economico globale», affermano dopo due giorni di incontri. I ministri e i governatori delle banche centrali hanno ribadito l’impegno a «non manipolare i tassi di cambio» e sottolineato «l’importanza per tutti i Paesi di evitare svalutazioni competitive». “Brexit sarebbe una minaccia all’economia mondiale”
Dunque, dunque, dunque… Le incertezze globali sono cresciute… no dai non ce ne siamo accorti!
Ad esempio, fresco, fresco di giornata è il seguente dato sulla bilancia commerciale giapponese, crollano per il settimo mese consecutivo le esportazioni e per il 16 mese le importazioni.
Non solo, come potete vedere qui sopra il settore manifatturiero è collassato ai minimi da anni. Addirittura la produzione è scesa al 46,9 ben sotto la linea di espansione a 50.
Il risultato è un aumento inatteso come sempre del surplus commerciale del Giappone
Quindi nessuno ha preso in seria considerazione i governatori della Banca centrale americana, che nel comunicato dell’ultimo incontro erano concordi sul fatto che i rischi per l’economia posti dagli sviluppi economici e finanziari globali fossero diminuiti nel periodo.
Quindi non è ancora finita e hanno ragione. Per quanto riguarda il Brexit perchè preoccuparsi? Basta un sondaggio telefonico e tutto è a posto!
Io sarei più preoccupato di quello che sta accadendo in Grecia…
…ma probabilmente si tratta di alcuni pericolosi sovversivi che vogliono sobotare gli accordi di martedì dove sicuramente la Germania darà il via libera alle richieste del Fondo monetario internazionale…
Credo che siano almeno otto anni che il comunicato finale dei soliti G7 tra una tartina al caviale e un bicchiere di champagne da 100 dollari, si chiude con la promessa di evitare svalutazioni competitive e manipolazioni dei cambi, dinamiche che invece sono ormai quotidiane. In sintesi non è successo nulla…
Non ci saranno azioni coordinate del G7 per sostenere la crescita globale con incrementi di spesa pubblica, anche se la congiuntura mondiale e’ debole e i mercati sono instabilili e soggetti al rischio immediato di destabilizzazione del Brexit . I ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G7, riuniti a Sendai in Giappone, hanno concordato su un impegno piu’ generico a lavorare per affrontare i rischi downside che corre l’economia, calibrando l’insieme delle politiche monetarie, fiscali e di riforme. Le divergenze di opinione sull’impatto delle politiche fiscali (con la Germania sul fronte del rigore) non hanno consentito di fissare direttrici congiunte, mentre il recentissimo rilancio della prospettiva di un rialzo a breve dei tassi americani ha cambiato i termini anche del dibattito sulle politiche valutarie.Il racconto del G7 giapponese
Ditemi la verità davvero c’è ancora qualcuno che crede che i giapponesi rinunceranno alla tentazione di manipolare il loro cambio e così gli americani o gli inglesi o i cinesi, tutti Paesi con sovranità monetaria?
Una piccola curiosità statistica che gli amici di Machiavelli possono gustare in anteprima, la trovate qui sotto è prende come riferimento il cambio USD/YEN…
cliccare sull’immagine per ingrandire…
Ogni volta che lo yen si rafforza, di li a poco, qualche anno, nasce una nuova crisi locale o internazionale.
Come avete potuto osservare nell’ultimo manoscritto le ultime dinamiche del cross USD/YEN sono finite sotto la nostra lente di ingrandimento!
Loro, sempre loro, i figli del destino manifesto, per bocca del loro segretario al Tesoro, Lew, hanno già messo sull’avviso i giapponesi…
NO COMPETITIVES DEVALUTATIONS…
Chiaro il messaggio, solo noi possiamo farlo!
Riusciranno i nostri eroi giapponesi a non lasciarsi prendere dalla tentazione di riprovare con il solito giochino?
A breve l’ardua sentenza!
Visto quanto scritto nel post precedente
kry
Scritto il 23 maggio 2016 at 09:39
Ai tassi ci pensa il giappone …
come per le esportazioni.
https://it.finance.yahoo.com/notizie/giappone-calo-pi-marcato-da-065009672.html
per sostenere il pil dovranno per forza tornare alla vecchia economia stampare un po di Yen invece di chip.
Questo post me lo prendo come un complimento.
Grazie Andrea. Ciao.