FMI: IN ITALIA LA LONGEVITA’ E’ UN RISCHIO SISTEMICO!

Scritto il alle 11:00 da icebergfinanza

ImmagineContinuamo la nostra rassegna sul gossip economico nostrano con le esternazioni di una vecchietta di primo pelo, una che sa bene come si fa ad arrivare alla vecchiaia in forma visto che…Christine Lagarde a Nicolas Sarkozy: “Usami come vuoi …

Non ci interessa condividere previsioni del FMI, basterebbe l’idiozia secondo la quale i titoli di Stato americani non sono sicuri, per screditare questa massa di ignoranti, a noi interessa che in molti comprendano la vera natura di questi enti al servizio della multinazionali ovunque.

Non volglio spendere troppe parole sulla questione pensioni ci vorrebbe un libro intero, ma qualche parola voglio spenderla su questi sicari che quotidianamente lavorano per le multinazionali.

L’Fmi lancia l’allarme longevità I conti del welfare sono a rischio

Capito bellezza, il WELFARE è a rischio, lo STATO SOCIALE un problema e tu stesso sei un problema se vivi troppo! Quindi o ti arrangi senza chiedere nulla di quello che hai messo da parte, o ti spari e ti levi di torno o ci pensiamo noi, magari inventando qualche virus per far fare soldi ai nostri amici delle multinazionali o attraverso qualche metastasi cosi prima vivi un pò più a lungo e noi facciamo lo stesso qualche soldino con i farmaci.

Sia ben chiaro, non tutto è così per carità, ve lo ripeto io credo solo a milioni di uomini e donne che in tutto il mondo vivono semplicemente la vita quotidiana in maniera eroica, facendo del loro meglio ovunque per aiutare il prossimo e non per fotterlo dalla mattina alla sera e credetemi per fortuna sono in tanti ed è questo che alimenta la mia speranza.

Hai capito o no bellezza, che il welfare non puoi più permettertelo?

Ve l’ho giò detto Ragazzi vi ammiro, non so come riuscite a stare calmi!

15 commenti Commenta
mastrociuchino
Scritto il 14 Aprile 2016 at 12:05

….o ci pensiamo noi, magari inventando qualche virus per far fare soldi ai nostri amici delle multinazionali o attraverso qualche metastasi cosi prima vivi un pò più a lungo e noi facciamo lo stesso qualche soldino con i farmaci. eggià

reragno
Scritto il 14 Aprile 2016 at 12:12

EUTANASIA DI STATO STILE CAMPI DI CONCENTRAMENTO NAZI SECONDA GUERRA MONDIALE? BENVENUTI NEL 21° SECOLO.

perplessa
Scritto il 14 Aprile 2016 at 14:44

il modello economico-sociale da replicare è quello degli Stati Uniti, che prima si sono liberati del comunismo, adesso vogliono distruggere il resto tramite i loro vassalli. che non si dica che in europa si vive meglio, si faccia un clone degli usa…

aorlansky60
Scritto il 14 Aprile 2016 at 14:50

bah!

dalle affermazioni che fanno, trapela da questi personaggi un senso di umanità così elevato e caloroso,
che se appena potessero… se appena fosse data loro la facoltà di applicare le direttive operative che ritengono opportune…

(scommetto che rimpiangono i fatti avvenuti nel passato che determinarono una sensibile sforbiciata alla demografia umana, la “spagnola” del 1918 per es. oppure i buoni vecchi cari mezzi con i quali si risolvevano diatribe tra Stati che la politica e la diplomazia non erano riuscite a compiere, e di questi abbiamo avuti due solidi esempi nel secolo breve…)

da non credere : « procedere ad un aumento dell’età pensionabile in parallelo all’aumento delle speranze di vita. » come soluzione da loro proposta…

…ma non è sufficiente far lavorare fino a 66/67 anni di età ??? (ammesso che uno ci arrivi; i miei genitori avrebbero fatto contenti questi burocrati da strapazzo, visto che hanno tolto il disturbo, malgrado loro, prima di quell’età; considerata la pochezza del mondo attuale non si sono persi nulla, a volte penso che è meglio la compagnia dei vermi piuttosto di quella di certa gente)…

Intendono quindi far lavorare la gente

– ammesso che in futuro vi sarà offerta di occupazione al punto tale da riuscire ad assorbire tutti quanti, cosa che lascia forti dubbi considerato l’alto livello di automazione in via di ampliamento su scala industriale che forzatamente toglierà manodopera e forza lavoro in un mondo che le stime demografiche proiettano in crescita continua –

per 60anni (dai 20anni agli 80anni di ogni individuo) ??????

fortunatamente sarò già passato a miglior vita evitando di vedere questo strazio;

fossi un ventenne nel 2016, esclamerei : “datemi un altro film !… e già che ci siete, toglieteVI anche di mezzo.”

francia r
Scritto il 14 Aprile 2016 at 19:40

….. calmi un piffero Capitano …. stiamo arrivando alla resa dei conti direi … evidentemente per i grandi ladri che siedono al timone del sistema che avevamo creato per tutelare pace, democrazia e diritti, il nostro sistema di vita non puo’ e non deve piu’ continuare ad essere …. troppa ricchezza ed autonomia alccesibili da tutti …. troppe regole e difese per il popolino da spennare, invece di un libero mercato di schiavi.
Evidentemente l’opera assidua ed impunita di tanti ed in apparenza variegati gruppetti di amici di grembiulino, di volgari ladri psicopatici, di faccendieri ben inseriti nel mondo che conta, di tante troppe carogne senza scrupoli, determinte a sbranare le societa’ che hanno avuto la sventura di ospitarli ospitarli, sta giungendo al termine, al suo ben prevedibile epilogo, dopo anni di ruberie impunite il sistema di assicurazione che garantiva a chi versava, e non purtroppo, soldi e diritti …. pare vacillare sotto ai colpi di chi ne vuole assumere risorse e controlli …..
Sempre piu’ benvenuti nel delirio del libero mercato in mano ad un gruppo di mafiosi ganster senza scrupoli …. qualcuno sussurra nuovo ordine …. la verita’ e’ che qualsiasi gruppetto a caso fra i vari baciachiappe di caproni e c. che si azzuffano per spolpare la carogna si fa fatica a capire chi ha veramente la possibilita’ di fare e soprattutto cosa ….. un buoi medioevo ci attende? Quanto durera’ ancora quel po’ di liberta’di espressione che permette a noi poveracci di esprimerci liberamente e di cercare di seguire rotte alternative ….. ricordate che le maglie delle reti si fanno sempre piu’ fitte in tutti i sensi negativi solo per gli onesti e per i poveracci ….

stanziale
Scritto il 14 Aprile 2016 at 20:11

aorlansky60,

Il problema caro Aorlansky, e’ sempre il solito, la gente beve tutto, come da post dei coglioni dell’altro giorno. L’aspettativa di vita media di un bambino dalla nascita, o come cavolo la chiamano, e’ una volgare TRUFFA. Piu’ o meno come l’euro, che la bce banca privata emette gratis senza nessun retrostante, come potrebbe fare lo stato italiano, e ce la fanno pagare salata con gli interessi. 3100 miliardi di interessi dal 1981 al 2014. ll popolo coglione abbocca. Senno’ non sarebbe coglione. Ma come si fa a credere ad una panzana del genere. Se uno e’ nato nel 1955, nel 1960 o nel 1965, deve andare in pensione rispettivamente con l’aspettativa di vita del 1955, 1960 o 1965. E’ tutta qui la truffa. Loro calcono che un bambino che nasce oggi camperebbe oltre 80 anni (ma a noi che ci frega?) o tutt’alpiu’ guardano le statistiche dei decessi dei comuni, probabilmente anche false. A me dell’eta’ media dei decessi nel 2015, ammesso e non concesso che sia vera, non me ne frega nulla. IO gia’ 40 anni fa ho vito morire 2 mie compagne di classe gia’ prima dei 20 anni, e successivamente qualcun altro compagno di classe (ma anche amici, parenti nostri coetamnei) sono deceduti nel tempo, in questo lunghissimo arco di tempo. Credo che anche a voi tutti qualcosa del genere e’ capitato. Quando arrivi a 60 anni sei semplicemente un sopravvissuto, la signora morte ha falciato altri tuoi coetanei meno fortunati, 40, 30, 20 o 10 anni fa. QUESTI DECESSI NON RIENTRANO NELLE STATISTICHE di oggi. Praticamente hanno resettato tutto il 31.12.2015 e cosi’ fanno via via. ECCO LA TRUFFA.

stanziale
Scritto il 14 Aprile 2016 at 20:22

stanziale@finanza,

Oltretutto poi la presunta vita media e’ falsata dai baby pensionati retributivi a 35 o 40 anni che oggi hanno 70-80 anni e si sono mantenuti bene avendo lavorato molto poco, essendo in pensione da 30-40 anni.

kry
Scritto il 14 Aprile 2016 at 21:03

—– ” magari inventando qualche virus per far fare soldi ai nostri amici delle multinazionali o attraverso qualche metastasi cosi prima vivi un pò più a lungo e noi facciamo lo stesso qualche soldino con i farmaci. ” —–

E quando è che lo chiamiamo con il suo vero nome

MULTINAZIONALISMIO — MULTINAZIONALISMIO — MULTINAZIONALISMO —

dove vogliono si arrivi ( questa volta basta link AVANTI CON COPIA INCOLLA )

Depressione da “hopelessness” (depressione da disperazione e da mancanza di speranza)
Pubblicato il 21 luglio 2011
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione è la malattia mentale più diffusa al mondo ed è in continua crescita. Ogni anno si ammalano di depressione circa 100 milioni di persone al mondo (il 75% non viene trattato o riceve cure inappropriate) e si stima che circa un terzo della popolazione mondiale soffrirà di un episodio di depressione lieve durante la propria vita. I tassi di prevalenza del disturbo depressivo per un periodo superiore ai 12 mesi oscillano tra il 2,6% e il 12,7% negli uomini e il 7% e 21% nelle donne. La depressione è in aumento tra le persone giovani, tra gli adolescenti e i giovani adulti, tra quelle persone che si stanno costruendo la propria vita futura, come studiare, trovare lavoro, fare amicizie, trovare un amore e mettere su famiglia.

I disturbi dell’umore non sono tutti uguali e anche se appartengono ad una stessa categoria diagnostica sono molto eterogenei tra loro, sia per i “costrutti” che per gli “stili attribuzionali” di pensiero sottostanti. C’è da dire che nel corso della vita può capitare a tutti di soffrire, per un periodo più o meno lungo di tempo, di un disturbo depressivo a seguito di un lutto, di una separazione, di un trasferimento abitativo o a seguito della perdita di un lavoro.

La Hopelessness Depression (HD), ad esempio, è un sottotipo di depressione che si distingue dalle altre forme di depressione non in base ai sintomi, ma alle cause che la determinano. Con questa forma di depressione, detta hopelessness depression (Abramson, Metalsky ed Alloy, 1989) la persona è convinta di non avere speranza, né di poterla avere in futuro, pensa che gli eventi siano assolutamente negativi e di non essere in grado di fare nulla per modificare la situazione, si aspetta che risultati (o eventi) molto desiderati non si verifichino e/o che risultati (o eventi) molto dannosi si verifichino e che nessuna risposta possa impedire questi accadimenti, per cui si sente disperata (il termine inglese hopelessness significa disperazione).

Gli Autori della Hopelessness Theory of Depression descrivono 12 sintomi che caratterizzano la HD:

la tendenza a ritardare l’inizio delle risposte volontarie ad agire
l’umore triste per l’aspettativa negativa riguardo al futuro
l’ideazione suicidaria e i tentativi di suicidio
la mancanza di energia
l’ apatia
il rallentamento psicomotorio, come conseguenza della mancanza di motivazione ad agire
la ruminazione
i disturbi dell’addormentamento
le difficoltà di concentrazione
i pensieri negativi esacerbati dall’umore
la bassa autostima
la tendenza alla dipendenza
In particolare la bassa autostima è legata alla tendenza ad attribuire stabilmente a se stessi, utilizzando la generalizzazione, gli eventi negativi (es. “il fallimento è dovuto alla mia persona”) e ad di attribuire agli altri, senza la possibilità di alcun controllo, gli episodi (o eventi) positivi. La percezione della persona è quella di non essere capace di far fronte alle situazioni, di valutarsi inferiore agli altri, da cui deriva la tendenza a sentirsi dipendente. Questa modalità di pensiero causa la vulnerabilità alla depressione in presenza di eventi negativi e può determinare le ricadute depressive.

Alloy et al. (1999) pongono i seguenti criteri descrittivi per la diagnosi di Hopelessness Depression:

i sintomi devono essere presenti per almeno due settimane
almeno 5 sintomi devono essere presenti (tristezza – inizio ritardato delle risposte volontarie – ideazione/ comportamenti suicidari – disturbi del sonno/insonnia iniziale – mancanza di energie – senso di colpa – difficoltà di concentrazione – lentezza psicomotoria – rimuginazione/preoccupazione – bassa autostima – dipendenza)
la hopelessness deve precedere i sintomi di almeno un giorno e non più di una settimana
L’insorgenza della Hopelessness Depression avviene in conseguenza di un evento negativo che provoca, in individui caratterizzati da uno stile cognitivo depressogeno, l’insorgenza di hopelessness, causa prossimale sufficiente a far comparire il disturbo. Ne deriva che la durata dei singoli episodi della HD dipende, in primis, dalla particolare aspettativa negativa hopelessness, mentre la durata della hopelessness dipenderà da quanto sono stabili le attribuzioni che l’individuo fa sulle cause e sulle conseguenze di quel particolare evento e da quanto ritiene probabile che si ripresenti. Anche le attribuzioni riguardo al sé possono influenzare la durata dei sintomi, tanto che più sono negative le attribuzioni sulle proprie capacità di far fronte alle situazioni, più i sintomi persisteranno. I sintomi saranno presenti finchè rimarranno attivi i fattori attribuzionali che determinano la condizione di hopelessness. La remissione avverrà sia in risposta ad un evento positivo, che ridarà speranza alla persona (farà venir meno la condizione hopelessness), sia in risposta alla diminuzione degli eventi negativi, correlati alla remissione della depressione, ma solo se associati al cambiamento del suo stile attribuzionale, perché vi è interazione fra queste due condizioni.

La terapia sarà, dunque, tanto più efficace, quanto più riuscirà ad aumentare la qualità della vita della persona, in particolare le sue capacità di procurarsi aventi positivi, primi fra tutti quelli sociali, e a modificare significativamente il suo stile cognitivo (Mancini, Rainone, 2004).

kry
Scritto il 14 Aprile 2016 at 21:16

E aggiungo che la bianchetta nei nostri confronti è arrivata tardi
non sapeva? come tante altre cose che

In Italia nel 2015 sono spariti nel nulla gli abitanti di una città di medie dimensioni. Gli esperti stimano infatti un calo record della popolazione residente nel nostro Paese, pari a circa 150mila persone in meno. Colpa di un saldo naturale (ossia il rapporto tra nati e morti) sempre più in deficit e di un calo del supporto migratorio.

E’ l’allarme lanciato da Gian Carlo Blangiardo, docente di demografia all’Università di Milano Bicocca, sul portale Neodemos, sito di riferimento per queste tematiche.

LEGGI Mortalità, impennata misteriosa nel 2015: “Quei 45mila scomparsi come in una guerra”

Un crollo simile, avverte l’esperto, non si era mai verificato in un secolo: per ritrovare un saldo negativo di questi livelli bisogna tornare ai tempi della Prima Guerra mondiale.

LEGGI Culle sempre più vuote, l’Italia scende sotto i 500mila nati. L’allarme dei demografi

In un editoriale dal titolo Abbiamo avuto 150mila invitati in meno al banchetto di capodanno?, Blangiardo tira le somme: “se è vero che il 2014 era passato alla storia sia per il primato della più bassa natalità dai tempi dell’Unità Nazionale, sia per aver registrato un saldo naturale che solo nel biennio 1917-1918 aveva raggiunto punte così negative (le morti del 2014 hanno sorpassato le corrispondenti nascite per ben 96 mila unità) – scrive – le stime per il 2015 sembra debbano riservarci nuove e non meno importanti sorprese”.

LEGGI Demografia, Istat: nel 2014 nati 509 mila bambini, mai così pochi dall’Unità d’Italia

I nuovi nati infatti si fermano a quota 489 mila, mentre i decessi hanno subito una brusca impennata, tale da accreditare l’ipotesi di un altro record: quello della più alta crescita del numero di morti in un anno non perturbato da eventi bellici.

Risultato, un divario stimabile in 170-180 mila unità. Mentre gli immigrati immettono meno forze fresche degli anni scorsi, appena 20-30 mila unità, contro le 200-300 mila di qualche anno fa.

Insomma, ci sono circa 150mila italiani in meno. “Occorre risalire al triennio 1916-1918 per trovare, sommando le drammatiche conseguenze della Grande Guerra agli effetti non meno letali dell’epidemia ‘spagnola’, un calo di dimensioni quasi comparabili”, avverte il demografo.

In altro articolo risultava che la maggior parte dei deceduti era nella fascia 65-75 e ( aggiungo io ) probabilmente per mancanza di possibilità di procurarsi i medicinali come successo già qualche anno fa in Portogallo ( primo paese occidentale ad avere un saldo negativo della popolazione ) e poi la Grecia.

LE MACCHINE CHE VANNO AD ACQUA SARANNO PER POCHI … se non faranno acqua da tutte le parti.

perplessa
Scritto il 14 Aprile 2016 at 22:06

bravo, io ho visto crepare vari colleghi sull’orlo della pensione o appena andati. inoltre un segnale di truffa dovrebbe essere palese visto che già proiettano statistiche sull’aumento della prospettiva di vita negli anni a venire, come fanno, leggono gli oroscopi?
stan­zia­le@fi­nan­za,

perplessa
Scritto il 14 Aprile 2016 at 22:14

più che altro gli ottuagenari come il mio povero babbo sono stati selezionati dalla mortalità infantile, che falciava i più deboli, cosa che da una certa epoca in poi non è più avvenuta , e che poi hanno usufruito di condizioni igieniche migliorative, che hanno limitato la diffusione di malattie infettive come la malaria, ecc. ma in seguito che è avvenuto per migliorare le condizioni di vita delle generazioni successive? inquinamento, alimenti non genuini, pesticidi e quant’altro, quale garanzia avrei io, e quelli della mia generazione, di campare a lungo come i ns genitori? tutte scuse per rubare i ns contributi e farci pagare quattrini per una pensione integrativa e magari si intascano pure quella
stan­zia­le@fi­nan­za,

stanziale
Scritto il 14 Aprile 2016 at 23:03

perplessa@finanza,

Progressi li hanno fatti per carita’ come le malattie del cuore, ma non cosi’ come vorrebbero farci credere, ad un certo punto il fisico non regge e si muore oggi come allora, e come avete ricordato tu e kry l’inquinamento e lo stress e’ maggiore ora, ed e’ sopravvenuta la scarsita’ di risorse per curarsi e fare prevenzione. Non si ha ne’ tempo, ne’ soldi ne’ voglia. Comunque ancora nella seconda meta’ degli anni 50 e primi 60 si moriva da piccolissimi, un mio cugino per poliomielite, era da poco uscito il vaccino ma non tutti lo sapevano. Per questo sostengo che le statistiche sono falsate, l’imbroglio e’ proprio concettuale, in partenza. Se sottraiamo i decessi precoci gia’ avvenuti nei decenni scorsi per i piu’ disparati motivi, e’ chiaro che la media dei sessantenni di oggi arrivera’ sugli ottanta.

laforzamotrice
Scritto il 15 Aprile 2016 at 10:13

Chi comanda deve ragionare con i numeri e non con le emozioni, siamo in troppi al mondo e troppo vecchi in europa. Sfido a pubblicare i numeri delle pensioni baby e dei prepensionamenti con relative cifre nette di pensione cosi da spiegare numeri alla mano perchè il welfare non può reggere è una semplice analisi economica, troppi pochi producono mentre troppi sono a carico, e tra questi metto gran parte dei servizi, che anche se non per colpa loro, sono comunque un costo, se poi ci aggiungiamo 22 milioni di pensioni, la metà delle quali molto poco giustificate da contributi… . In quanto ai vivi e ai morti, ricordo un semplice fatto: siamo entrati nel 20 secolo con 1.800.000.000 di abitanti nel mondo, nel 2000 eravamo quasi 7.000.000.000. Meno male che era il secolo della morte, perchè in caso contrario eravamo in 15.000.000.000. Tra l’altro, qualcuno visiti il sito dell ISTAT cosi da vedere quanti sono gli italiani ultranovantenni e centenari.

stanziale
Scritto il 15 Aprile 2016 at 18:59

laforzamotrice@finanza,

Se troppo pochi lavorano e troppi vivono a sbafo e’ un problema della collettivita’ generale, e quindi dovrebbe essere finanziato, o represso, dalla fiscalita’ generale. qui invece si pretende e sembra che tu sei d’accordo https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0ahUKEwjhwabpjJHMAhVLFiwKHYyfAWEQFggdMAA&url=https%3A%2F%2Firregolare.wordpress.com%2F2013%2F01%2F21%2Fil-popolo-coglione%2F&usg=AFQjCNG7TNQfrz5ed2BH0uKtzUc8BZPlzw&sig2=FpDyc_EdbM6wEaIvnI7WGQ nel venire a rubare i soldi al sottoscritto ed a quelli come me che, avendo onestamente lavorato come un ciucoe versato contributi per quasi 40 anni ed avendo 60 anni, avrebbero tutto il diritto di andare in pensione in base alla VERA aspettattiva di vita e godersi almeno una parte, cioe per 5-10 anni dei LORO contributi VERSATI che dovrebbero essere LORO e non di tutti. Altrimenti sei d’accordo con Cazzola che dopo non aver fatto un cazzo tutta la vita, tra sindacalista cgil e dirigente statale ed avendo una grassa pensione retributiva, non vuole dividere la torta con nessuno. Lui almeno lo capisco, e’ furbo. ma tu cosa ci guadagni?

dorf001
Scritto il 16 Aprile 2016 at 15:46

stan­zia­le@fi­nan­za,

ciao stanziale. volevo dirti solo poche cose. intanto ci separano solo 7 anni.
un giorno ho sentito una cosa sulla rai. fa cagare come tv di stato, ma qualche volta ci imbrocca e dice cose serie. parlavano dei medici. sapranno vero qualcosa di vita o di morte e di salute giusto??

si han detto, è vero che si vive di più. ma la verità, e l’ha detta lui il medico, non io, è che gli ultimi 19 anni di vita di questi vecchi è una disperazione. essendo ottimisti è una tribolazione. si vive di più ma sei pieno di acciacchi, e ti tocca riempirti di farmaci vita natural durante. sai che goduria. alla fine sarebbe da fare tutti alla John Ludd. ti mangi tutti i soldi girando il mondo, almeno chi può. poi alla fine ci penserà DIO.

e sono d’accordo con te, da sempre, con la truffa del signoraggio monetario,. sono 12 anni che mi batto parlando a tutti di AURITI. ma la gente è veramente rincoglionita totale.

io non voglio morire prima del tempo per colpa di questi piddioti di merda.

ahh ti dico l’ultima. lo sai che forse casaleggio lo hanno ammazzato?

vedi qui : gente ho trovato questo. che sia vero???

“Casaleggio? Ucciso dalla CIA” La testimonianza shock del medico
Roma, 12/04/2016

A distanza di poche ore arriva un annuncio choc da parte di Rocco Casalino, portavoce del Movimento 5 Stelle. A causare l’ictus che ha stroncato Gianroberto Casaleggio è stato un mix letale di farmaci somministratigli dall’equipe dell’Ospedale Maggiore di Loreto. Il primario Gualtiero De Palma ha confessato, dopo una serie di indagini svolte a tappeto, che la terapia da lui assegnata non corrispondondeva alle reali esigenze riabilitative del paziente. Ad aver ordito la trappola sembra ci siano alcuni infiltrati dei servizi segreti statunitensi, con l’ausilio di quelli italiani. La flebo letale sarebbe stata composta da farmaci letali come il Kastaren, l’Euronos, lo Sciochimicin e il Reddivit in soluzione salina.

BY DORF
qui il link : https://ilquotidaino.wordpress.com/2016/04/12/casaleggio-ucciso-dalla-cia-la-testimonianza-choc-del-medico/

BYE BYE

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