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DOLLARO FORTE O DOLLARO DEBOLE…LA TEMPESTA PERFETTA!
Sono ormai più di due mesi che nonna Yellen continua a sussurrare al mercato che non c’è alcuna fretta di alzare i tassi, che bisogna vedere cosa farà la Cina, troppe incertezze a livello globale e nei Paesi emergenti, non possiamo alzare i tassi e rafforzare il dollaro…
La Federal Reserve sostiene gli stimoli monetari adottati in Europa e in Giappone, dove la “situazione è più difficile che in Usa”, ha detto William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York. “Dovremmo essere di supporto nel sostenere le loro economie, perché se loro vanno bene è un bene per tutti”, ha spiegato parlando da un evento in Connecticut. Secondo Dudley, le Banche centrali delle due nazioni citate “stanno cercando di sostenere le loro economie come facciamo noi qui. Noi potremmo decidere di non portare i tassi in negativo per una serie di ragioni”, come invece hanno fatto Bce e Bank of Japan, ma la Fed non è critica delle decisioni prese da quegli istituti, ha spiegato.
Peccato che loro non hanno il coraggio di dire che il dollaro troppo forte sta schiantando l’industria manifatturiera americana ormai in recessione da tempo.
Ma come Dudley dice che l’America dovrebbe essere di supporto per sostenere l’economia giapponese ed europea e poi si da da fare per svalutare il dollaro?
A parte il fatto che noi non crediamo minimamente che il dollaro andrà oltre certi livelli è ormai chiaro che l’America dovrà decidere chi aiutare perchè se il dollaro troppo debole aiuta la Cina non è certo benefico per l’economia giapponese.
Infatti i banchieri centrali giapponesi sono felici come sull’Isola di Pasqua dopo aver assistito alla rivalutazione dello yen di quasi il 14 %!
Yen ancora forte dopo dichiarazioni premier giapponese
Bank of Japan: yen troppo forte, novità di politica monetaria in vista
La Bank of Japan deve inventarsi qualcosa per fermare l’apprezzamento dello yen, che sta pregiudicando il settore esportazioni e arrestando ancora di più la crescita, con l’inflazione ancora molto lontana dal canonico obiettivo del 2%.Le prossime decisioni di politica monetaria verrano annunciate nel meeting previsto per il 28 aprile.
Per concludere non perdetevi questo spettacolare articolo che non è altro che la sintesi della nemesi in atto nascosta dietro la quotidiana guerra valutaria che sta attraversando il pianeta Terra…
La Fed ha una scelta difficile davanti, e l’avviso dei 2 minuti è appena suonato. Può rompere l’accordo informale di Shanghai fatto per indebolire il dollaro per cercare di salvare il Giappone dalla lenta catastrofe di uno yen forte, oppure può lasciare che il dollaro si indebolisca ulteriormente per placare la Cina e le economie dipendenti dalle materie prime.
Quello che non può fare è fare piacere a tutti. Questa è la conseguenza inevitabile della manipolazione dei mercati: si finisce alla fine di non essere in grado di fare piaceri a nessuno, perché la vostra manipolazione ha creato l’insotenibile dinamcia dei carry trade e continue scommesse speculative.
Il mercato FOREX è in procinto di esplodere in faccia alla Fed, e non c’è nulla che essa possa fare per impedirlo, nulla!
non ho capito la tua definizione di poteri deboli, sarebbe in contrapposizione a poteri forti?
john_ludd@finanza,
Significa, se non ho capito male, che ormai non esiste piu’ alcun potere forte, che possa quindi imporsi su tutti gli altri, ma solo poteri deboli, che non possono importi su tutti contemporaneamente, quindi se io do scacco a te, un altro da scacco a me, e quindi l’unica soluzione sarebbe una soluzione di concerto.
Ma sicome le teste degli statisti ambiscono solo al predominio, alla preminenza, insomma al potere, non ci sara’ nessuna soluzione concertata, fino a che un disastro collettivo non spazzi via questo modo di vedere il mondo e i soggetti che lo popolano.
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Quello che scrivi è corretto ma andrebbe ampliato. L’economia globale è talmente interconnessa e costruita su un sistema, quello uscito da Bretton Woods, che è impossibilitato per sua natura a riconciliare lo sbilancio tra nazioni creditrici e debitrici. Ma il sistema è il perno geopolitico sul quale si siede l’hubris di nazione unica e indispensabile. Allo stesso tempo, altre nazioni che si sono sviluppate puntando sull’esportazione si sono poi “dimenticate” di modificare per strada un modello insostenibile per definizione perché a ogni modello corrispondono vincitori e vinti e quelli che sinora hanno vinto non intendono mollare. Assistiamo quindi all’assurda alleanza (nelle convenienze, non negli intendimenti) tra neocon americani ed esportatori tedeschi, giapponesi e coreani. La Cina ha davvero bisogno di un dollaro debole ? Non credo la questione sia posta bene. Lo yuan si è rivalutato costantemente rispetto tutte le altre valute, essendo volontà del partito quella di divenire prima potenza economica mondiale e per forza avere una moneta forte stabile e accettata; ma questo richiede molto tempo e relativa stabilità, le autorità cinesi vedono il tira e molla di Yellen sui tassi come destabilizzante, determina volatilità e da bravi pianificatori centrali la detestano. I cinesi controllano, così come gli altri creditori dello zio Sam la politica monetaria americana tanto quanto la controlla la Yellen. L’America si è indebitata con l’estero come un qualsiasi paese del terzo mondo, allo stesso tempo vuole usare la propria moneta come strumento di pressione geopolitica e rilanciare la propria economia. Nel mondo di oggi contrariamente all’opinione prevalente ci sono solo poteri deboli, almeno se misurati rispetti quanto necessario al mantenimento delle rispettive ambizioni e di una generale stabilità. Questo è una tragedia, assicura che non possa esserci alcun accordo.