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CINA: NON C’E’ DUE SENZA TRE!

Scritto il alle 14:05 da icebergfinanza

ImmagineMa ovvio, come dice il proverbio italiano non c’è due senza tre! Il bello è che la tradizione sussurra che l’invocazione è sintomo di speranza, ovvero che per la seconda volta si è verificato qualcosa in cui speravamo, ci si augura che possa continuare a verificarsi.

Una tantum, la parola dei cinesi vale una tantum, poi fanno quello che vogliono, in fondo questa è una guerra, quello che dimenticano è che le loro aziende hanno la bellezza di oltre 1.000.000.000.000 di dollari di debiti.

Digging into China’s debts

Terzo giorno di svalutazione per lo yuan, mentre in Asia cominciano a emergere segnali di relativa stabilizzazione dei mercati azionari e delle valute. La banca centrale cinese ha fissato la parità centrale della divisa a 6,4010, l’1,1% sotto il fixing del giorno precedente (6,3306), che a sua volta risultava più basso dell’1,6% rispetto a quello di martedì (-1,9% su lunedì). In tre giorni dunque il deprezzamento del renminbi ha raggiunto il 4,6 per cento.(…) La Pboc cerca di rassicurare. Secondo indiscrezioni, dentro il governo cinese ci sono autorevoli personaggi che invocano un deprezzamento complessivo intorno al 10 per cento. Anche oggi, tuttavia, la People’s Bank of China ha sottolineato in un comunicato di essere in favore di un cambio stabile a un livello ragionevole e di equilibrio, con un livello coerente tra onshore e offshore: i fondamentali in crescita dell’economia, il surplus commerciale, la solida posizione fiscale e le ampie riserve valutare offrono, ha evidenziato, un “forte sostegno” al tasso di cambio. In un raro briefing, il vicegovernatore Yi Gang ha ripetuto questi concetti sulla “mancanza di basi” per un persistente trend di deprezzamento. La PBoC ha dichiarato che vigilerà su eventuali flussi valutari anomali cross-border e si prepara a una apertura del mercato valutario a istituzioni finanziarie straniere qualificate nel quadro del nuovo sistema di fissazione del cambio che darà preminenza alle forze di mercato. Yuan, terza svalutazione in tre giorni

Nel frattempo anche il Giappone sta frenando sensibilmente e ad oggi non c’è più alcuna economia mondiale in grado di trainare la ripresa. Come ho più volte scritto aspettiamoci ulteriori mosse dalle banche centrali e soprattutto continue svalutazioni del cambio in una guerra senza fine.

Svaluta il Giappone, svaluta la Cina, svaluta L’Europa, l’intera Asia svaluta!

Che farà l’America? Chiaro ora del perchè io guardo sempre e solo all’America, la prossima crisi arriverà da ovest e il suo nome è Mister GREEBACK!

Tempo due mesi tutto si stabilizzerà “temporaneamente” ma le cicatrici non si riemargineranno facilmente e questa potrebbe essere una delle scintille che potrebbero provocare la prossima crisi, come più volte analizzato insieme a Machiavelli.

Albert Edwards è tornato a farsi sentire, nulla di nuovo per noi …

“La svalutazione dello yuan è stata una delle mie previsionipiù importanti, diverse dal consensus, degli ultimi anni – scrive Edwards – E’ solo l’inizio. Gli investitori dovrebbero prepararsi a uno tsunami di deflazione dall’Asia…Fate attenzione a non sbagliare, questo è l’inizio di qualcosa di grande, di qualcosa di brutto. L’Occidente ha tirato un sospiro di sollievo negli ultimi mesi, pensando che in qualche modo le pressioni deflazionistiche si fossero smorzate – specialmente a livello core. Noi abbiamo continuato a enfatizzare che la deflazione si sta intensificando in Asia”.

Edwards continua: “Prevediamo che l’accelerazione delle svalutazioni sui mercati emergenti si tradurranno in ondate di deflazione fino all’Occidente, mettendo sotto pressione una redditività delle aziende che sta già facendo fatica e riportadoci direttamente in recessione. Aspettatevi una crisi finanziaria dello stesso livello del 2008”. Cina sconvolge i mercati

C’è chi invece non crede che la Cina sia tanto stolta da scatenare un’ondata deflativa…

China cannot risk the global chaos of currency devaluation

Personalmente, dubito che questo sia l’inizio di un lungo periodo di istabilità. I rischi sono troppo elevati. Le aziende cinesi hanno preso in prestito ingenti somme in dollari USA sui mercati off-shore per aggirare limiti di prestito interni, e queste sono in genere le società più deboli emerginate dal sistema bancario cinese.

Hans Redeker da Morgan Stanley dice che le passività in dollari a breve termine hanno raggiunto $ 1300000000000 all’inizio di quest’anno. “Questo è 9.5 % del PIL cinese. Quando il debito estero a breve termine raggiunge questo livello nei mercati emergenti è un indicatore perfetto pe segnalare lo stress. E ‘esattamente quello che abbiamo visto nella crisi asiatica nel 1990”, ha detto.

La svalutazione rischierebbe di far partire una grave fuga di capitali, ben oltre il livello di deflussi visto finora – con stime che variano da $ 400 miliardi a $ 800 miliardi nel corso degli ultimi cinque trimestri.

Chiaro ora su quello che potrebbe accadere!

Il Minsky Moment sui mercati è sempre dietro l’angolo!

Sulla Grecia ho scritto fiumi di parole, non c’è fretta, la verità è figlia del tempo in questa crisi.

Solo un pazzo può pensare che l’economia greca possa riprendersi creswcendo a ritmi del 3% nei prossimi anni, solo un pazzo può chiedere avanzi di bilancio superiori al 3 % in media, solo un pazzo o chi è disperato e non sa più come tenere in piedi l’impossibile.

Varoufakis ieri alla BBC ha suggerito di chiedere a chi veramente conosce la situazione finanziaria greca cosa ne pensa, lui sa che è impossibile rispettare previsioni folli come quelle imposte dall’Europa.

La Grecia è una mina vagante insieme alla Germania, si la Germania e la deflazione che continua a erodere, piano, piano lentamente l’Europa.

ImmagineThanks To Investing.com

Meglio stendere un velo pietoso sul miracolo spagnolo e su tutti quelli che in questi mesi si sono dati da fare per raccontarlo!

Ormai è chiaro vi stanno sistematicamente prendendo per i fondelli!

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Mai come quest’anno il titolo “Machiavelli 2015 Esplosione Deflativa” si può considerare profetico e su questa base si possono impostare le stretegie future.

Grazie a tutti coloro che hanno creduto in Icebergfinanza!

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10 commenti Commenta
bergasim
Scritto il 13 Agosto 2015 at 18:48

Andrea
Oggi non esiste un mercato finanziario ma bensì un casinò con sede a new york e precisamente a wall street, con succursali importanti ma minori nel resto del mondo.
Fino a quando l’sp500 non viene giù di botto vuol dire che il banco ( banchieri ) continuano a vincere illudendo gli investitori ( parco buoi ) che esiste un mercato regolare, ma le giornate come ieri dove tutta l’europa crolla e gli usa chiudono in positivo azzerando i guadagni dei bond è sempre il solito copione.
Come di incanto l’sp 500 recuperà sul nulla.
Domani non ci sarà tre senza quattro e via dicendo ma l’unico indicatore oggi è il future sull’sp500, il resto è contorno.

dorf001
Scritto il 13 Agosto 2015 at 20:02

ANDREA hai scritto un articolo fantastico. ma scusami, non potresti passarlo a Paragone? almeno capirebbe qualcosa.

e ancor di più a quei 2 pirla che conducono ora LA7.

ancora bravo.

e grazie di tutto.

gnutim
Scritto il 14 Agosto 2015 at 08:36

…. e il quarto vie da sè!!!

Ho indovinato il titolo del prossimo Post???????

gnutim
Scritto il 14 Agosto 2015 at 08:40

Andrea, ma io mi domando perchè gli Usa (dopo che la Cina ha legato il suo valore al dollaro) non dicono nulla…

Ma non c’è un accordo sottostante tra Cina e Usa?

Se non esiste un accordo sottostante allora perchè un qualsiasi paese non si aggancia al Dollaro o al Franco Svizzero o all’euro?

Ci deve essere per forza un accordo tra le parti!

kry
Scritto il 14 Agosto 2015 at 09:34

Non c’è due senza tre antico proverbio italiano.
NUOVO PLOVELBIO CINESE : UNATANTUM AL GIOLNO TOGLIE L’INFLAZIONE GLOBALE DI TOLNO.

kry
Scritto il 14 Agosto 2015 at 09:47

Per-Bergasim
— ” Oggi non esiste un mercato finanziario ma bensì un casinò con sede a new york ” — Con azionista di maggioranza avente sede legale , amministrativa in UK e fiscale a HK.

telomero
Scritto il 14 Agosto 2015 at 10:09

Negli ultimi anni la BOE ha ribadito più volte di voler pervenire ad una piena convertibilità dello yuan. https://it.finance.yahoo.com/notizie/cina-verso-piena-convertibilit%C3%A0-yuan-si-comincia-da-064229041.html. La tripla svalutazione di questi giorni potrebbe ritardare – o addirittura fermare – questo processo?

icebergfinanza
Scritto il 14 Agosto 2015 at 12:02

telomero@finanzaonline,

Lo ritarderà inevitabilmente come suggerisce anche il nuovo asse con la Russia e i BRICS

kry
Scritto il 14 Agosto 2015 at 15:05

Ogni riferimento al ripetersi degli effetti della crisi asiatica del 97-98 è puramente casuale?

madmax
Scritto il 15 Agosto 2015 at 10:30

Non scivolatemi sul mainstream sullo yuan!
Se la moneta cinese diventa piu’ debole, di fatto i capitali esteri valgono di piu’ l’anacronismo e’ che guadagnano due volte la prima con l’export poi vendendo USD ricevono piu’ valuta locale! Magari per soddisfare i bisogni nazionali!

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