in caricamento ...
FRANCIA…SPREAD A FUOCO LENTO!
Non mi ricordo bene ma credo fossero i primi giorni dell’anno quando scrissi …
Il Principe Machiavelli amava sempre ricordare che …dove men si sa, più si sospetta.
E in un certo senso sono in pochi a sospettare di Madame Volatilité, pochi sanno, pochi conoscono, quale è la sua reale situazione…
Nel ritratto delle cose di Francia, Nicolò scrive … E Francesi per natura (…) sono insopportabili di disagi e incomodi loro; e col tempo straccurono ( trascurano) le cose in modo che è facile, col trovargli in disordine, superargli. (da Scritti politici: Il ritratto delle cose di Francia).
…e col tempo straccurono ( trascurano) le cose in modo che è facile, col trovargli in disordine, superargli…
Chissà che voleva dire il nostro Machiavelli con queste parole.
Oggi a distanza di 10 mesi qualcuno se ne sta accorgendo, altre rane stanno cuocendo a fuoco lento…
Sul mitico asse franco-tedesco l’ultima tempesta di mercato inizia però a raccontare un’altra storia. Guardiamo i dati sull’andamento degli spread durante il recente crollo delle Borse: dal 1° ottobre a ieri il differenziale tra i decennali francesi e quelli tedeschi è schizzato in alto di oltre il 31%. Un aumento più ampio di quello registrato dai BTp (26%) o dai Bonos (appena il 19%). Altra curiosità: lo spread tra la Germania e la germanofona Austria è aumentato del 26%, proprio come quello italiano. E quello tra la Germania e la Finlandia, il Paese del falco Katainen, è balzato in alto di oltre il 70%, pur restando a livelli infimi (19 punti). La morale? Forse è vero, come si sussurra a Wall Street, che ormai quasi tutta l’Europa – vero epicentro della crisi di Borsa – rischia di diventare “europeriferia”. A parte, naturalmente, la Germania. Benvenuta Francia
…a parte naturalmente, la Germania!
Scusate ma ora vi devo lasciare perchè ho di la Machiavelli al quale è andato di traverso il BUNDino, si sta scompisciando dalle risate e devo aiutarlo a riprendersi, ci vediamo il prossimo anno.
MACHIAVELLI INCONTRA FORREST GUMP un viaggio lungo tre anni… fuori dalla pentola!
Il Tuo sostegno è fondamentale per il nostro lavoro…
Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’oceano infinito di questa tempesta perfetta …
Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio … cliccando qui sopra o sul banner in cima al blog o sul lato destro della pagina. Semplicemente Grazie
D’accordo su tutto, ma la variazione dello spread in termini percentuali è molto relativa, in realtà poco è cambiato tra i vari paesi virtuosi del punto di vista dei rendimenti. Ovvio che quelli che hanno subito la peggior batosta siamo noi e i titoli greci…
Questo deve far pensare molto, noi che rifiutiamo la troi(k)a e la grecia che non la vuole più…
oggi stesso i btp sono partiti su ora invece stanno già flettendo con la borsa che gli va dietro….
si è rotto un giochino fragile fragile?
Ho delle domande da farvi su quest’articolo: http://ugobardi.blogspot.it/2014/10/il-barile-costa-sempre-meno-ma-non-e.html
Spero che qualcuno mi illumini, dato che sono semi-ignorante in materia.
Perchè si dà per certo che se il prezzo del petrolio continuasse a scendere, ci sarebbe un tracollo dell’economia? Quale sarebbe la catena degli eventi che porterebbe dalla diminuzione dei prezzi al collasso? Se il petrolio non venisse prodotto più perchè non conveniente, non sarebbe logico pensare che gli investitori si spostino su altre materie prime utilizzate per produrre energia? La cosa è inevitabile o gli Stati potrebbero tentare qualche manovra?
Ugo Bardi è bravo nel suo lavoro, ma di economia lui e il blog mi sembra che proprio non ci capiscono niente.
Se cala il prezzo, la domanda è molto bassa, o l’offerta è molto alta.
Quindi le compagnie di fracking potrebbero chiudere, visto che per loro estrarre petrolio diventa una perdita.
Quindi il prezzo del petrolio, diminuendo l’offerta, risalirà leggermente.
Poi se la domanda di petrolio dovesse riaumentare, il prezzo risale e si inizia di nuovo a far fracking.
Il mercato SANO si autoregola.
Io non credo molto alle manipolazioni dei prezzi, anche se negli ultimi anni , viste le leve in gioco, potrebbero esserci riusciti a manipolare alcuni prezzi, ma non saprei di quanto. Il rischio è altissimo, ma tanto al giorno d’oggi il conto lo paga sempre Pantalone.
@Mirrortrader
Vede, non è esattamente così. Coloro che si occupano di finanza tendono a non tenere in conto le costanti di tempo coinvolte nell’attività economica reale e le valutazioni temporali in sede di scelta degli investimenti, nonchè del ruolo del credito e del ritorno decrescente degli investimenti dovuto a cause fisiche e geologiche. Le allego un link che potrebbe essere di aiuto:
http://peakoil.com/production/world-crude-oil-production-and-the-oil-price
Perdonatemi ma mi avete confuso ancor di più le idee.
Nello specifico, Quesalid saprebbe rispondere alle mie domande?
Più vado avanti nelle mie ricerche e più mi rendo conto che dell’economia ci sono innumerevoli visioni e nessuna certezza. Devo crederlo?
Leggiti i post degli ultimi mesi di bardi relativi al petrolio e leggi i commenti di phitio. Poi a ritroso qui e su intermarketandmore trovi i commenti di JOHN LUDD https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=JOHN%20LUDD%20scrive%20su%20intermarketandmore%20e%20icebergfinanza Buona ricerca e lettura.
Devi essere connesso per inviare un commento.
Aspettiamo il prossimo anno? Ormai non ci credo più che i tassi francesi si avvicinino a quelli italiani ( tantomeno che i nostri scendano ) e quelli spagnoli lo stanno dimostrando. Ridi, ridi pure Machiavelli che chi s’è mangiato il bundino con rendimento 0,72 gli resterà sullo stomaco e magari anche chi oggi s’accontenta dello 0,84. ” E INTANTO IO PAGO ” ( Da italiano lo trovo un pò deviante l’articolo del 24 ore, giornale italiano ???? , come differenziale di riferimento ha preso il bund e non il btp dove sarebbero emersi numeri ben diversi e avuto modo di riflettere e fare un articolo diverso, in sostanza per esempio non dice che il bonos si è rivalutato rispetto al btp ).