MPS E FINANCIAL TIMES…FUOCO ALLE POLVERI!

Scritto il alle 14:00 da icebergfinanza

 

Mentre i tonni si dirigono verso la tonnara MPS sguazzando felici in mezzo alle onde tra squali e piranha in dolce attesa diamo un’occhiata agli ultimi aggiornamenti…

UPDATE … Il patto con Santander e Jp Morgan Adesso spunta una lettera segreta 

Il patto con Santander e Jp Morgan Adesso spunta una lettera seg

Tra i testimoni Cardia, figlio dell’ex presidente Consob: L’accordo per far salire il titolo e nuove speculazioni sospette

Ci voleva la Lex Collum del Financial Times, dal titolo “Fiducia spezzata” per accendere il cerino con il quale dare fuoco alle polveri nella santabarba italiana, piena zeppa di esplosivi in piena campagna elettorale…

“Primo ministro italiano sotto tiro”: lo scandalo Mps è alla ribalta del Financial Times, che oggi nell’apertura del suo sito web ha messo in evidenza la bufera scatenatasi su Mario Monti. Il premier – riferisce il Ft – è stato “costretto” a offrire la disponibilità del governo a riferire in Parlamento, tra “interrogativi sulla gestione da parte del suo governo della crisi finanziaria del Monte dei Paschi di Siena e sul ruolo della banca centrale”. (…) Mentre scoppia la protesta politica, in un clima elettorale sempre più infuocato, “è sotto attacco” la vigilanza da parte della Banca d’Italia ai tempi in cui era governatore Mario Draghi. Il Financial Times ha chiesto un commento alla Banca centrale europea, oggi presieduta da Draghi, ma la Bce ha risposto che è una questione che riguarda le autorità italiane e non ha voluto commentare. A criticare più apertamente la Banca centrale – sottolinea il Ft – è stato il vecchio rivale di Draghi, Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze, di nuovo in corsa per il centro-destra alle elezioni di febbraio.

In un commento nella Lex Column, intitolato “Fiducia spezzata”, il Financial Times giudica “imperdonabile” la falsa rappresentazione della reale situazione finanziaria della banca da parte del precedente management. Ma – aggiunge Lex – pochi si dimenticano come il governo italiano abbia “armeggiato” con i conti per potere partecipare all’euro, o quanto le autorità municipali si fossero invaghite per i derivati. “Neppure la Banca d’Italia è interamente senza colpa”, osserva il Ft, poiché ha dato il via libera all’acquisizione da 9 miliardi di euro di Banca Antonveneta, operazione che ha azzoppato Mps. di Elysa Fazzino – Sole24Ore

Ma non è finita qui perchè da Bruxelles…

Attenzione a caso Mps e impatto su negoziato Esm…

  E’ un problema delle autorità di supervisione, non un problema della Commissione europea. Però a Palazzo Berlaymont il caso Monte dei Paschi è sotto massima attenzione. I motivi sono due. Intanto c’è un dossier Mps aperto alla Concorrenza: avendo il governo italiano fornito la stampella finanziaria per la ricapitalizzazione, quaranta giorni fa Bruxelles ha solo dato un via libera solo temporaneo in attesa di  ricevere un piano di ristrutturazione della banca. Il secondo motivo riguarda il difficile negoziato in corso tra i governi sulle modalità di intervento dello European Stability Mechanism nelle ricapitalizzazioni dirette delle banche: il caso Montepaschi può rafforzare la tesi tedesca (e finlandese, olandese, austriaca) secondo cui i ‘buchi’ nei bilanci che precedono l’avvio della nuova missione Esm non devono essere ‘riempiti’ con prestiti europei.

(…)  il caso si intreccia alle discussioni sull’intervento diretto dell’Esm nelle ricapitalizzazione bancarie. Da un lato c’è sempre il timore che ‘buchi’ su operazioni con i derivati possano emergere anche in altre banche europee: ciò rimanda al problema di come funziona il regime prudenziale e della capacità dei supervisori di esercitare la loro funzione usando tutte le leve offerte dalla regolazione di Basilea. Dall’altro lato c’è la questione dei cosiddetti ‘legacy assets’: più volte il ministro tedesco Schaeuble ha dichiarato di opporsi al trasferimento dei programmi attuali di ricapitalizzazione delle banche sotto l’ombrello Esm e che i ‘buchi’ del passato devono essere gestiti nei vari paesi. Forse si teme addirittura che la vicenda del derivato Mps possa non essere un caso isolato. Infine può esserci un altro impatto del caso italiano sulle valutazioni dei ‘policy makers’ europei: la nuova vigilanza Bce è destinata a rompere i legami banche-governi, a ridurre l’influenza ‘sovrana’ sulle banche (anche se il ‘sovrano’ non risiede nella capitale). Lo ha detto Mario Draghi a Davos e a Bruxelles gli danno ragione in molti. AntonioPollioSalimbeni

Angelinaaaa Angelinaaaa… come va dalle parti delle Landesbanken… Il cancelliere  tedesco, Angela Merkel, sempre molto determinata nel  difendere l’interesse nazionale, e’ decisa a non far ricadere sotto il controllo della Bce le  Landesbanken, snodi importanti del potere politico locale,  cosi’ come le casse di risparmio e gli istituti di credito  cooperativo, custodi del risparmio tedesco. CorrieredellaSera

“Provinciali,  piene di rischi, se ne puo’ fare a meno”. Il giudizio sulle  Landesbanken, le banche regionali tedesche in buona parte a  capitale pubblico, e’ del settimanale tedesco ‘die Zeit’

Tutto il mondo è…paese!

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1 commento Commenta
vito_t
Scritto il 28 Gennaio 2013 at 17:46

Sembrano lontani i tempi di “strong buy italy” …. eppure tante cose tu le scrivevi, evidentemente quando si è esposti in una direzione si è inconsciamente condizionati …. probabilmente hai liquidato molto bene , e vedi ciò che vedevi prima in un’altra ottica …..

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