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CONTROCORRENTE!
Scritto il 4 Agosto 2014 alle 07:25 da
Come suggerisco spesso quando il vento e le correnti sembrano portare in una direzione, seguite l’istinto, studiate le mappe, state pronti a strambare all’improvviso, navigare controcorrente è una delle esperienze più esaltanti che la finanza possa regalare.
Mentre il mondo intero intravvedeva l’uragano dell’inflazione, noi ci siamo fatti cullare dalla bonaccia della deflazione, mentre una moltitudine di panicatori vi faceva fuggire dai nostri titoli di Stato noi suggerivamo di restare tranquilli in porto pronti a salpare per nuovi traguardi.
L’ultima rotta intrapresa dal nostro Machiavelli, controcorrente tanto per cambiare ha regalato momenti spettacolari negli ultimi giorni.
Su twitter ho segnalato che loro avevano tutto l’interesse a fare uscire un dato positivo sul PIL e uno parzialmente negativo sull’occupazione, uno che confermasse le previsioni della Fed e uno che rallentasse un recupero “pericoloso” dell’inflazione, dei salari e del tasso di disoccupazione e così è stato.
Qualunque bravo analista indipendete e serio si chiederebbe come sia possibile con una media cosi bassa di crescita negli ultimi due trimestri una crescita così elevata dell’occupazione, ma loro hanno bisogno di dati che confermino e smentiscano a corrente alternata la loro scelta di lasciare fermi i tassi vita natural durante. A tempo debito troveranno una scusa per riprendere il quantitative easing.
Il giochino delle scorte è perfetto per frenare o aumentare le aspettative, sognatevi il prossimo mese una crescita così sostenuta e preparatevi ad innumerevoli revisioni, al momento opportuno vedrete vi faranno credere che il PIL del primo trimestre in fondo non era sceso e che le tempeste di neve erano solo una scusa per frenare un mercato che è salito del 200 % a fronte di un pil nominale che a mala pena ha sfornato un 20 %.
Il dato di venerdi senza perdere tempo nei particolari ha visto un aumento del tasso di disoccupazione perchè molti di coloro che hanno provato a rientrare nella forza lavoro non hanno trovato alcun impiego e dei tornadi sull’inflazione e sui salari nessuna traccia.
L’orario settimanale del settore privato è rimasto piatto a 34,5 ore mentre la media non cambia a 33,3 ore, ma SOPRATTUTTO la retribuzione media oraria è salita di 0,04 dollari ovvero NULLA!
Per quanto riguarda l’inflazione che tanto ha scaldato il solito Plosser …
thanks to Tim Duy’s
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