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DOW JONES 17.000 S&P500 2000
Figurarsi se gli psicopatici cocainomani imbottiti di testosterone che animano le giornate di Wall Street non coglievano l’occasione di battere nuovi record sul mercato americano festeggiando la presunta fine della Grande Recessione, con oltre 288.000 posti creati nel mese di giugno!
In giugno le aziende americane hanno creato molti più posti di lavoro del previsto, proseguendo sulla via di solidi guadagni imboccata il mese scorso, mentre il tasso di disoccupazione è calato al minimo da settembre 2008. Negli Stati Uniti sono stati creati 288.000 posti di lavoro, meglio dei 215.000 attesi dagli analisti. Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è calato al 6,1%, mentre gli analisti attendevano un dato invariato al 6,3 per cento.
Anche se il dato sull’occupazione di oggi “è incoraggiante, molte famiglie stanno ancora facendo i conti con la disoccupazione di lungo termine e i salari sono stagnanti da decenni”, ha detto in una nota Jason Furman, presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, facendo notare che “nella prima metà dell’anno sono stati creati 1,4 milioni di posti di lavoro, il massimo per i primi sei mesi di un anno dal 1999”. Inoltre, “è la prima volta dal periodo tra settembre 1999 e gennaio 2000 che non si vedevano cinque mesi di fila con oltre 200.000 posti di lavoro creati al mese”. (…)
Il mercato del lavoro americano sta dunque guadagnando slancio, ma non tutti i problemi sono risolti. In particolare preoccupa il fatto che la partecipazione alla forza lavoro è rimasta ferma al 62,8%, il minimo in 35 anni a cui era scesa in aprile. Va comunque detto che, secondo il Governo, il calo del tasso di disoccupazione non è legato alla riduzione della forza lavoro, ma alla diminuzione dei disoccupati. Continua a leggere l’articolo sulla disoccupazione Usa di giugno.
…il calo del tasso di disoccupazione non è legato alla riduzione della forza lavoro, ma alla diminuzione dei disoccupati?
Basti pensare che se veramente la gente invece di scoraggiarsi cercasse in massa un lavoro fiduciosa nella ripresa dell’economia il tasso di disoccupazione aumenterebbe.
Che il calo del tasso di disoccupazione non sia legato alla riduzione della forza lavoro è una balla colossale punto a capo!
Come tutti i rapporti il tasso di disoccupazione può diminuire se aumenta il denominatore o se diminuisce il numeratore. Peccato che Il tasso di disoccupazione può diminuire anche se l’occupazione non aumenta! Da questa categoria sono sottratti i cosiddetti “lavoratori scoraggiati” ovvero coloro che lasciano la forza lavoro se decidono di non cercare più in modo attivo un’occupazione, non sono più disoccupati!
Non so perchè da anni scrivo sempre le solite cose in fondo che gliene frega alla gente di scavare in profondità sotto i dati, per cercare la realtà?
Se questa è un’accelerazione auguri. è un piattume da new normal!
Non solo ma perchè i dati sembrano cosi belli in giugno Part–time work jumps in June by nearly 800000
…ma semplicemente perchè sono soliti di un incredibile 840000 posti i lavori part-time e diminuita l’occupazione a tempo pieno di 523.000 unità mentre coloro che vorrebbero un lavoro a tempo pieno ma sono costretti al part-time dalle condizioni economiche sono aumentati di altre 250.000 unità.( …i lettori di Icebergfinanza ben sanno che in America se lavori un’ora al giorno sei un part time job….)
L’orario settimanale medio di tutti i dipendenti privati è rimasto stabile come le ore medie lavorate 33,3 ore mentre la retribuzione oraria media è salita di 0,04 dollari ovvero di nulla, ecco perchè la Yellen insiste con tassi bassi per lungo tempo ancora.
Ciò a cui guarda la Yellen è qui sotto e siamo lontani anni luce nonostante la più impnnte dose di stimoli monetari e fiscali della storia.
Se poi ne hai l’occasione con le medie di Trilussa qualche pollo puoi sempre provare a prenderlo … Correcting WSJ Graph Error on Wages
Buona Consapevolezza con la Jobless Recovery!
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Cosa dire, non nevica più e saranno tutti impegnati a costruire fuochi d’artificio come da immagine del post e a costruire nuove immani bolle.
gnutim@finanza,
Comincia a sorgermi qualche dubbio che stanno meglio. I dati sull’inflazione sono truccati ed i prezzi non aumentano perchè diminuisce il contenuto del prodotto. Es. un hamburgher 1 $ solo che prima aveva 2 fette di bacon ora solo una. ( esempio preso da un commento direttamente dagli usa ).
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beh, rispetto a noi stanno nettamente meglio, di certo sostituire i contratti a tempo indeterminato con i part-time è segno di svalutazione salariale