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UNA BOCCONI…DI PIZZA!

Scritto il alle 13:45 da icebergfinanza

Mentre mezzo mondo vi sussurra che questa è una crisi economica e finanziaria e che le radici sono soprattutto tecniche e scientifiche, si continua naturalmente a rubare, manipolare, corrompere, frodare, l’economia e la finanza sono dominio di un manipolo di psicopatici politici e finanzieri, imbottiti di cocaina e testosterone, che stanno abbandonando il Titanic sulle uniche scialuppe rimaste.

Quando apri il giornale e la televisione, non solo in Italia sia ben chiaro e vedi che qualche ministro a sua insaputa finisce in galera o che dietro l’Expo di Milano vi è nascosta l’ennesima immensa italica tangentopoli è solo un problema tecnico o scientifico, siete poco flessibili, poco produttivi dovete lavorare di più.

Ovviamente il livello di corruzione è uno dei motivi del degrado antropologico del Paese, Icebergfinanza lo scrive da anni, ma come sempre abbiamo bisogno del capo dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone che segua direttamente i lavori dell’Expo di Milano travolta dallo scandalo delle tangenti non prima ma dopo, quando ormai la figura mondiale è fatta.

Ma torniamo a noi e andiamo alla Bocconi, dove sembra che vi siano state scene da panico e resse disumane per procurarsi un posticino alla lezione di Briatore che dopo aver definito le start-up fuffa ha lasciato ai posteri il seguente messaggio biblico…

“Non voglio portare sfiga, ma per voi non ci sono opportunità. Fate un lavoro normale, magari apritevi una pizzeria. Così se fallisce almeno vi mangiate una pizza. Se fallisce la start up non vi rimane neppure quello”  Briatore: ”Le start up? Fuffa. Aprite una pizzeria”

Nei miei locali i camerieri riescono a guadagnare 5mila euro esentasse al mese solo di mance. Perchè lavorare per 1400 euro è inutile”. Briatore in Bocconi: “Giovani, niente start up. Aprite pizzerie ..

Ho letto in giro questa sintesi … Gli va dato atto di non aver voluto infierire sugli studenti con una retorica buonista: non è mai stato suo costume. Flavio Briatore, forte di un successo costruito da zero e con qualche piccolo intoppo di percorso, ha elargito agli studenti della Bocconi una vera e propria lezione di vita su cosa significhi capire la propria strada nella vita.

Qualche piccolo intoppo di percorso riconducibile secondo le cronache ad un processo per gioco d’azzardo condannato a tre anni  e ad un processo per reati fiscali, questi sono i modelli proposti dalla prestigiosa Bocconi o Bocciofila come dice Crozza a seconda dei punti di vista.

Ma lasciamo la giusta dose di gossip e occupiamoci seriamente del messaggio principale che desidero condividere in mezzo al deserto, che sintetizzo in queste poche frasi …

” (…) Ci siamo iscritti sperando di ottenere un’ampia e preliminare introduzione alle nozioni fondamentali della teoria economica che ci sia da supporto nelle varie ricerche e nelle differenti discipline che affronteremo. (…) Invece abbiamo trovato un corso che espone una specifica  – e limitata – visione dell’economia, che a nostro parere perpetua nella società odierna sistemi di disuguaglianza problematici e inefficienti (…) Un valido studio accademico dell’economia deve includere una discussione critica dei benefici e dei difetti di più modelli economici. (…) Abbiamo uno scarso accesso ad approcci alternativi all’economia. “

La maggior parte di noi  ha scelto di studiare economia per acquisire una conoscenza approfondita dei fenomeni economici (…) Ma l’insegnamento offerto, soprattutto teorie neoclassiche e metodi da esse derivati, generalmente non soddisfa queste aspettative(…) Il lato empirico – fatti storici, funzionamento delle istituzioni, studio dei comportamenti e delle strategie degli agenti – è quasi del tutto inesistente. (…) Questa lacuna nell’insegnamento, questa indifferenza verso la realtà concreta, provoca un problema enorme a coloro che vorrebbero rendersi utili agli attori economici e sociali.

E’ chiaro o no che l’economia e la finanza, il loro insegnamento non possono più essere lasciate in mano ad un casta autoreverenziale di presunti stregoni che hanno fatto già abbastanza danni negli ultimi decenni? E finitela di dire che è una materia troppo complessa e complicata per Voi, riprendete in mano la Vostra vita e quella dei Vostri figli.

I baroni regnano sull’università Raccomandazioni, scambi di favori, meriti negati, titoli ignorati. 
Il concorsone per scegliere i professori 
è sommerso di ricorsi. Il consiglio di stato ha accolto le proteste di un bocciato e potrebbe annullare l’intera tornata di nomine. Ecco come naufragano gli atenei italiani

Ah porci!”, esclamò Perpetua. “Ah baroni!”, esclamò don Abbondio». I lanzichenecchi che distrussero la Lombardia nel 1630 Alessandro Manzoni li chiama proprio così, «baroni». Dal latino “baro – baronis”, termine che, dice la Treccani, indicava “il briccone, il farabutto, il furfante”. I mammasantissima delle nostre facoltà non hanno portato la peste come i soldati tedeschi che assediarono Mantova, ma di certo il loro dominio incontrastato ha contribuito a devastare l’università italiana. Dove, al netto delle eccellenze e dei tanti onesti, è sempre più diffuso il morbo del familismo, della raccomandazione e del corporativismo, a scapito del merito, delle capacità dei più bravi, della fatica dei volenterosi.

So che tanti ragazzi anche alla Bocconi leggono il nostro blog e il messaggio è riassunto tutto qui in questo post, una sintesi che vi prego di leggere o di rileggere, perchè ci vorranno anni per sradicare una concezione che passa essenzialmente dalla competizione piuttosto che dalla cooperazione… UNA RIVOLUZIONE ALTERNATIVA NELLE UNIVERSITA

Ho scritto anche nel mio libro…

” Non solo è importante istruire uomini e donne del futuro che siano in grado di difendersi dalla complessità del sistema finanziario, consentendo loro di migliorare la propria conoscenza e consapevolezza dei rischi e delle opportunità che il sistema offre, ma anche educare persone in grado di comprendere il significato delle cose, che siano in grado di riflettere sulle conseguenze e sulle cause di una determinata azione economica e sociale, che sappiano guardare anche a un sistema alternativo a quello che permea la loro quotidianità.

La ricostruzione della scienza economica e della cultura finanziaria deve necessariamente passare da una riscoperta complementarietà tra la cultura umanistica e quella scientifica, attraverso la filosofia morale e la sociologia, l’economia cognitiva, la storia economica e politica, limitando il peso della componente matematica pura.”

I nostri ragazzi sono circondati e assediati talvolta da una teoria economica che ha smesso di occuparsi dei problemi reali, una teoria economica che ha sostenzialmente fallito!

Mi dispiace ma questa è la pura e semplice realtà, bisogna prenderne atto, come noi facciamo da anni, mentre altri vi illudono inutilmente, in direzione sempre e solo ostinata e contraria!

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14 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 12 Maggio 2014 at 14:17

JPMorgan Hires Italy’s Former Finance Minister Grilli. Vittorio Grilli joins JPMorgan as chairman of corporate and investment bank in Europe, Middle East and Africa…

lasciate che Roma cada, i barbari non sono alle porte, sono dentro… e ci sono da tanto tempo.

stanziale
Scritto il 12 Maggio 2014 at 16:38

john_ludd@finanza,

In realta’ di Grilli alla jp morgan non se ne fanno nulla, penso, ma la cosa e’ da intendersi come un premio a chi serve fedelmente l’impero….chi non lo serve, viene tolto di mezzo (in una maniera o nell’altra)ovviamente….caro John, sto’ seguendo anche il dibattito su intermarketmore….riguardo alla crisi Ucraina, mi ricordo di quando scrivevi che la Merkel altro non era, quasi, che un agente Usa, ed in effetti i fatti sembrano dimostrarlo….mi pare che questa insana aggressione ad una potenza nucleare cosi’ forte come la Russia, dimostri che l’occidente e’ veramente alla canna del gas, e la cosa si ricollega al picco del petrolio e al falso in bilancio mondiale(come scrivi tu) di tutto il fallito sistema occidentale….in altre parole, per andare avanti un altro po’, devono impadronirsi (mors tua vita mea) delle risorse della Russia(e satelliti) e dell’Iran …(ed hanno pure minacciato la Cina di sottostare a loro, sembra…)…in tale contesto, c’e’ da chiedersi perche’ ci fanno votare alle europee, se poi tanto mettono chi vogliono loro….la mia logica conclusione e’ molto amara, ed e’ la seguente: se vuoi la liberta’, il sud est ucraina lo dimostra, ogni uomo adulto=un’arma…

ilribassista
Scritto il 12 Maggio 2014 at 17:04

Ciao Andrea sei sempre in ritardo con i tempi.
Non solo il nostro futuro lavorativo è semplice e remunerativo … infatti basterà farsi assumere nelle pizzerie/locali di Briatore … ma da oggi avremo anche la dentiera gratis!!!
Fantastico —)))
Non sto più nella pelle dall’emoziooone!!

Parlando seriamente, la cosa più triste non è quello che dice Briatore (infatti.. dice quello che pensa), ma che una università italiana inviti una persona inutile (intellettualmente) a parlare agli studenti!!!

ma che cazz .. (scusa) ma cosa diavolo può insegnare una persona del genere a dei ragazzi??? Che esiste solo il Dio Danaro?

La bocciofila già mi faceva schifo prima .. figurati adesso!!!
Non possono invitare qualcuno che dica queste cose?:

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Discorso sul PIL di Robert Kennedy del 18 Marzo 1968 PDF Stampa E-mail

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l’università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l’altro- l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.

Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d’America.

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.

(Robert Kennedy

______________
Troppo intelligente .. oggi sul corriere hanno scritto di un’italiana che ha deciso di prostituirsi in Svizzera perchè così guadagna 10.000 euro al mese anzichè i 1.400 facendo la segretaria …
Fosse una novità!!! Ma c’è bisogno di occupare mezza pagina del corriere per raccontare queste cose?
Vabbeh .. ti ho annoiato abbastanza.
Un saluto caro a te e famiglia.
Federico

ilribassista
Scritto il 12 Maggio 2014 at 17:06

Scusate … non so perchè sia apparsa questa scritta:
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avevo semplicemente fatto un copia incolla del discorso di Kennedy .. non l’ex Presidente …

quesalid
Scritto il 12 Maggio 2014 at 17:20

stanziale@finanza,

Sul perchè l’Ucraina è nei guai, la Russia è nei guai, l’Europa è nei guai e l’America è nei guai

http://ourfiniteworld.com/2014/05/07/russia-and-the-ukraine-the-worrisome-connection-to-world-oil-and-gas-problems/

john_ludd
Scritto il 12 Maggio 2014 at 19:43

quesalid@finanza,

Non apprezzo più quanto scrive la Tservbeg, è troppo inutilmente negativa. Non è il mondo a essere alla canna del gas (o meglio non ancora) ma QUESTO sistema economico sociale basato sulla competitività, il furto, la contabilità creativa e lo spreco di risorse naturali al fine di mantenere l’illusione che sia possibile la crescita infinita di cui beneficiano solo gli oligarchi . Non lo è. Tuttavia, si potrebbe avere una diversa economia, circolare invece che a crescita lineare, riciclo invece che nuovi consumi, collaborazione invece che competizione. Serve un radicale mutamento ma questo non è possibile con questo sistema finanziario/economico/sociale, questa classe dirigente ma anche questi popoli. Per questo, sono giunto alla non ovvia ma razionale e certo amara e non condivisa conclusione che un cambiamento sarà possibile solo dopo un clamoroso crash che spazzerà via banche, una moltitudine aziende e paesi interi. Probabilmente è la cosa migliore che ci possa accadere purchè avvenga non troppo tardi altrimenti non ci sarà nulla su cui ricostruire.

laforzamotrice
Scritto il 12 Maggio 2014 at 20:31

Caro Capitano, come fai a stupirti della corruzione quando da 30 anni ci ripetono in continuazione che “che se non sei ricco sei una merda?” e il pagliaccio Briatore ne è uno degl’emblemi. Che ci vuoi fare? Mio nonno diceva “Ma arriverà la guerra”. Comincio a sperarlo anch’io.

kry
Scritto il 12 Maggio 2014 at 21:15

john_ludd@finanza:
quesalid@finanza,

Per questo, sono giunto alla non ovvia ma razionale e certo amara e non condivisa conclusione che un cambiamento sarà possibile solo dopo un clamoroso crash che spazzerà via banche, una moltitudine aziende e paesi interi. Probabilmente è la cosa migliore che ci possa accadere purchè avvenga non troppo tardi altrimenti non ci sarà nulla su cui ricostruire.

Per quel che riguarda la non condivisa conclusione mi permetto che nei giorni scorsi in tua assenza si è arrivati alla coclusione così Sd Scrive:
4 maggio 2014 alle 22:42
kry@finanza,
Kry. vuoi forse dire che con l’attuale sistema monetario fiat, gestito dalle banche centrali e non, non sarà possibile avere una redistribuzione della richezza prodotta attraverso un Reddito di Cittadinanza o Esistenza ? http://icebergfinanza.finanza.com/2014/05/02/italia-piu-povera-con-questo-euro/ ( 3) Come tutte le cose serve BUON SENSO , RESPONSABILITA’ ed ONESTA’ che magari un nuovo sistema economico potrebbe far riemergere nella società. ) ##### Per me è importante trovare conferma dei miei pensieri in ciò che scrivi. Grazie John.

dorf001
Scritto il 13 Maggio 2014 at 00:05

john_ludd@finanza,

incredibile1 questa sera alla trasmisione report hanno parlato di shale gas e tutta la truffa che ci sta dietro. hanno intervistato john ludd!! magari. però john qualcuno preparato c’era. un certo leonardo maugeri. ex-eni oa alla harvard university, consigliere di obama sullo shale. e ha detto : i politici italiani, tutti, di energia sanno 0….zero.

LEONARDO MAUGERI – EX ENI – HARVARD UNIVERSITY
Un pozzo di shale, dopo un anno di produzione, ha già esaurito il 50% di quello che può darle. Quindi, lei per continuare a tener viva la produzione di shale, sia di shale gas o di shale oil, deve perforare di continuo. È come una groviera, no? Deve fare un pozzo; una volta che quel pozzo ha dato il massimo che poteva dare, quindi lei mette una pompa e passa a trivellare subito da un’altra parte e poi passa a trivellare da un’altra parte e poi a trivellare da un’altra parte. Quindi quello che lei ha è un’intensità di perforazione sconosciuta al resto del mondo.

ma sarà meglio dare un’occhiata a tutta la puntata. questa volta hanno fatto un gran bel lavoro. solo che ahimè abbiamo degli imbecilli come amato che dicono questo è il futuro. supportati pure dal presidente dell’eni, giuseppe recchi, che ha fatto pure un libro, ma intervistao da reprt è scappato, dicendo che NON è un esperto in materia. ma allora…che lo fai a fare un libro? una vanga in mano e via a campi!!!!

val la pena di guardare la puntata. qui il link : http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-dbe5e600-c50c-4673-89d6-451aeb09c011.html

veleno50
Scritto il 13 Maggio 2014 at 09:10

oggi a Milano arriva spaccatutto a spiegare come i politici ed i mafiosi rubano a tutta birra non uno ma mille ne occorrono di questi soggetti. c’è un però fatevi spiegare come veniva pagato alle feste dell’unità spaccatutto, quanti soldi in nero pretendeva con la complicità dei compagni.bay bay buona giornata naviganti

ilribassista
Scritto il 13 Maggio 2014 at 09:15

john_ludd@finanza,

Ciao John grazie, è sempre un piacere leggerti.
Su questo punto la pensiamo allo stesso modo però siccome ciò mi spaventa tanto spero che possa arrivare qualcosa di positivo

john_ludd
Scritto il 13 Maggio 2014 at 10:32

ilribassista@finanza,

Vedi credo che nessuno possa conoscere come si svilupperà il futuro. Per tentare di comprendere, il che non vuole dire tentare di prevedere, non si può fare altro che guardare al passato. Si scoprono tante cose. Il grande impero romano entrò in decadenza un paio di secoli prima della sua effettiva scomparsa. Tuttavia quello che non trovi scritto nei libri di storia tradizionali è che la qualità di vita post fine dell’impero risultò superiore a quello dei decenni precedenti. Verosimilmente il costo per mantenere in piedi quanto rimaneva delle strutture militari era talmente elevato da rendere la vita ai cittadini impossibile. La natura dei sistemi oligarchici è ESTRATTIVA ovvero estraggono il loro potere e privilegi dall’esterno della propria cerchia. Se l’esterno sono ricche colonie da sfruttare allora questo processo non solo dura a lungo ma si autoalimenta, la classe dei beneficiari si allarga e anche la plebe ne ottiene vantaggi. I romani avevano una sorta di reddito di cittadinanza, ovvero la periodica distribuzione di grano (e l’elargizione di spettacoli circensi sbalorditivi e a basso costo). Tutto questo veniva reso possibile dalla spoliazione delle ricchezze delle colonie/province. Man mano che l’impero si rimpiccioliva, la natura estrattiva dovette di necessità concentrarsi sul territorio più prossimo al centro dell’impero, impoverendolo progressivamente sino al collasso. Senza entrare troppo nei dettagli e volendo con la nota sopra, solo limitarmi a incuriosire, diversi illustri e famosi studi di storici come Tainter o Diamond sembrano dimostrare che questo è uno schema piuttosto generale.

Più recentemente due studiosi americani Acemoglu e Robinson hanno scritto un saggio importante titolato “Perchè le nazioni falliscono”. La tesi, concettualmente semplice è che “…in sostanza, non pensano che i motivi della ricchezza o della povertà di un Paese vadano ritrovati principalmente nella cultura o nella geografia. Ritengono che la spiegazione debba essere ricercata nella natura delle istituzioni che un Paese si è dato. Più precisamente, Acemoglu e Robinson distinguono fra istituzioni “estrattive” e “inclusive”. Di solito, le istituzioni estrattive servono a ristrette élites per accaparrarsi il reddito e le ricchezze prodotte nel Paese. Al contrario, le istituzioni “inclusive” consentono ad ampie fasce di popolazione di accedere alla ricchezza o al potere. Sotto il profilo economico, incoraggiano per esempio gli individui a prendere parte alle attività produttive, mettendo a frutto le loro abilità. Mentre, sotto il profilo politico, danno la possibilità di partecipare a una quota relativamente estesa di cittadini…”

Nei decenni successivi alla fine della seconda guerra mondiale buona parte dei occidentali hanno sviluppato istituzioni prevalentemente di natura “inclusiva” ma con il tempo queste sono state indebolite o catturate da oligarchie di natura finanziaria e militare e questi paesi sono ora “estrattivi” e avviati alla distruzione rapida di quanto accumulato. Paesi come la Svizzera o le nazioni scandinave sono le uniche ad avere preservato istituzioni democratiche e guarda caso sono i paesi più ricchi del mondo. Per il sottoscritto Stati Uniti ed EU sono oggi a un livello elevato di estrattività ma mentre gli USA mantengono ancora una parziale capacità di depredare l’esterno attraverso il controllo della moneta assicurato dalle armi (pagate con la moneta stessa, un interessante esempio di circolarità) l’EU no. Per l’Europa la sola possibilità è recuperare al più presto la natura inclusiva delle proprie istituzioni, essendo l’unica alternativa una rapida discesa verso una qualità di vita simile a quella da cui proveniamo. Mi limito a osservare che per ora la direzione è insistentemente quella sbagliata, ne desumo che la prognosi è infausta.

ilribassista
Scritto il 13 Maggio 2014 at 21:23

john_ludd@finanza,

GRAZIE
hai scritto un pezzo bellissimo!!!
me lo sono salvato .. ti citerò nel mio prossimo libro –)))

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