FESTIVAL ECONOMIA 2013: CROUCH…LA CORPORATOCRAZIA SE NE FREGA DI NOI!
Probabilmente per i lettori di Icebergfinanza non è certo una novità, la finanza e la corporatocrazia hanno sequestrato il futuro delle nazioni e delle future generazioni ed è lo stesso concetto che ho ascoltato tra le righe durante il Festival, stesse regole, cambiamenti irrisori, speculazione esponenziale e soprattutto lobbies lobbies e la metatstasi della corporatocrazia non solo finanziaria, anzi.
Le imprese giganti se ne fregano di noi Crouch: vogliono avere i diritti dei cittadini. Ma senza i doveri Serve una nuova teoria normativa per far convivere le megaimprese e
la democrazia liberale. Perché altrimenti i giganti corporate vogliono comandare il gioco e non pagare mai pegno. Non rispondere delle loro azioni. Dall’alto del loro complesso di superiorità, da cui guardano il «basso» della negletta, imperfetta, vil democrazia.
Colin Crouch, britannico, professore emerito della Warwick Business School ci dice che i poteri forti e le teorie economiche che forse ormai, nell’orizzonte del 2013, non più tanto forti, sono forme illegittime di potere non trasparente (…) i i giganti, le imprese multinazionali o internazionali o globali che dir si voglia, che non hanno neppure bisogno di azioni e di associazioni di settore, e si muovono come una gerarchia autonoma. Giocano tra un governo e l’altro, perché la loro partita si svolge a un livello superiore. (…)
(…) Tutti i politici dicono: serve il mercato e serve la democrazia. Ma i giganti non rientrano in questo schema. Li supporta la teoria della loro «efficienza superiore» (… con annessa trickle down per gli amici aggiungo io) : se sono arrivati lì, così, in alto, vuol dire che funzionano meglio degli Stati sovrani. Chi si attarda a frenare il potere dei loro monopoli, a partire dalle autorità antitrust, ci condurrà a una economia meno efficiente. E allora anche il principio classico della libertà di scelta dei consumatori deve cedere strada, secondo gli apologeti delle big, al loro benessere: e a quello ci pensano loro, le giganti. Idee figlie della scuola degli economisti di Chicago, che hanno influenzato le scelte del governo Usa di Reagan e sono rimaste sulla scena, a giurare che un complotto tacito tra 5-6 grandi imprese sarebbe impossibile: e invece non è vero
(…) E invece, quante revolving doors tra i dirigenti delle banche che passano ai governi e poi ritornano (… vi ricorda per caso nulla la revolving door targata Goldman Sachs ma non solo, aggiungo io) (…) . In un certo senso le imprese «sono» cittadini. Ma se hanno i poteri, devono avere anche i doveri: una responsabilità sociale, che le big hanno sempre negato. O meglio: che vogliono autogestirsi, decidendo loro che cosa è etico, dall’ambiente ai subappalti asiatici. E se i nostri interessi non sono coincidenti con i loro, soccombono. I nostri. Grazie per la splendida sintesi a Paolo Ghezzi Ladige.it/
Prima o poi lo troveranno il trimestre in cui ci sarà un timida ripresa, dai e dai dovrà pur arrivare.
per analogia
non potrebbero estendere la ratio della sentenza sui terremoti “prevedibili”
a sti oracoli che non prevedono una mazza se non illusioni in malafede?
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Intanto….auguri per la ripresa
Eurozona: Draghi, ripresa graduale entro la fine dell’anno
Oggi, 08:37
di Flavia Scarano
Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, prevede una “ripresa graduale” nell’Eurozona entro la fine dell’anno. Lo ha dichiarato questa mattina durante il suo discorso alla conferenza monetaria internazionale a Shanghai, in Cina. “La situazione dell’Eurozona rimane difficile ma si intravede qualche segnale di una possibile stabilizzazione e il nostro scenario di base continua a essere quello di un miglioramento molto graduale a partire dall’ultima parte dell’anno”, ha detto. Secondo Draghi, la ripresa verrà sostenuta dalla politica accomodante della Bce e dalla domanda esterna. L’istituto centrale “continuerà a sostenere gli sforzi economici assicurando la stabilità dei prezzi nella zona euro”.
Fonte: Finanza.com
http://www.borse.it/home/rassegna/Eurozona_Draghi_ripresa_graduale_entro_la_fine_dell_anno_24783