CRISI E LAVORO…IGNORANZA O MALAFEDE MOLESTA!
Ho apprezzato il presidente della Confindustria Squinzi che ha avuto il coraggio di spazzare via tutte le luci in fondo al tunnel, le allucinazioni che il professore vede quotidianamente…
ROMA – «Per l’anno prossimo una vera ripresa non la vediamo, salvo miglioramenti alla fine. Per avere una vera ripresa, ci metterei la firma se fosse nel 2015». E’ questa la visione di Giorgio Squinzi, presidente diConfindustria, espressa prima di partecipare a un convegno-esposizione della manifattura italiana al Parlamento europeo a Bruxelles. Per vera ripresa intende un +2% del Pil? «Speriamo – risponde – ma dobbiamo lavorare duro come Paese, mettendo mano a tutte le riforme che da tempo invochiamo». La prima? «Come detto nel discorso programmatico del 24 maggio, la madre di tutte le riforme è la semplificazione normativo-burocratica del Paese, che poi vuol dire tutto».
Squinzi: lavorare più ore per recuperare competitività. «Recuperare 10% di competitività è il mio sogno» dice Squinzi. Il Messaggero
Mettiamoci pure il Polillo che non perde occasione per ricordare al mondo intero che bisogna fare meno ferie e abbiamo una sintesi perfetta.
Date un’occhiata alla realtà Ragazzi, questi sono dati e non chiacchere, lavoriamo più dei giapponesi…
A Grilli invece che continuare a parlare di produttività consiglio di chiarire la vicenda Finmeccanica e le telefonate fatte per accattonare un posto come governatore della Banca d’Italia.
Stop fine apprezzamento. Ci sono due considerazioni da fare quando oggi si sente qualcuno che dice che per avere maggiore crescita per ambire alla ripresa bisogna lavorare di più.
O è ignoranza, ovvero ignorare la dimensione della crisi o è semplicemente malafede molesta. Ignorare la dimensione di questa crisi, ignarare il significato di una deflazione da debiti, di una recessione patrimoniale, le sue implicazioni e la sua durata storica empirica significa non comprendere che oggi non serve a nulla lavorare di più in assenza di domanda aggregata, in presenza di eccesso generalizzato di debito, in presenza di un rientro generalizzato dal debito soprattutto privato e in Italia esclusivamente pubblico.
Invece di lavorare di più, sarebbe meglio che in Italia si mettesse mano a politiche economiche redistributive, competitività e produttività si ottengono riformando da cima a fondo il Paese ma non come hanno fatto sino ad ora aumentando le tasse o modificando articoli sul lavoro che non servono a nulla,
Sarebbe meglio che qualcuno guadagnasse di meno!
Mi fermo qui perchè è inutile parlarne tanto siamo quattro amici al bar . La speranza è che il 27 ottobre in Piemonte ci sia qualche amico in più, per parlare di proposte e alternative, chissà, mai metter limiti alla provvidenza!
A proposito, ad ottobre primo appuntamento per il popolo di Icebergfinanza il 27 in terra piemontese! Tenetevi liberi, saranno fuochi artificiali!
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HAhahahaha, ma guarda un po’ che strano pare che i porci terroni fannulloni fra una cosa e l’altra lavorino. Sapeste quanto lavorano i sarti napoletani (napoletani e non CINESI) negli scantinati partenopei per confezionare il grande lusso occidentale per 800 euro al mese in nero.
Ah se diventassimo tutti ariani… che pagliacciata.
Giuseppe
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Il dato della Korea mi sembra un po’ strano significa che in Korea !!IN MEDIA!! lavorano per 48 ore alla settimana per 52 settimane all’anno ovvero se magari fanno un paio di settimane di ferie allora significa che in media lavorano 50 ore settimanali.