JPMORGAN BANCHE OBAMA E LA SPECULAZIONE POLITICA!
Questa mattina non appena ho letto la notizia non ci credevo e pensare che quasi sei anni in prima linea nelle trincee di questa crisi ormai mi aveva abituato a tutto.
Santo cielo in America stanno piano piano scoprendo che l’acqua è bagnata ovvero che la crisi dei mutui subprime corrisponde alla più imponente frode e manipolazione della storia, ma non si stanno accorgendo della frode che è tuttora in corso, quella che segna l’inizio della fine del capitalismo demenziale, la sua eutanasia e quella di tutti i criminali psicopatici che lo sostengono.
NEW YORK – Quei furboni della Bear Sterns continuavano a dire ai loro clienti che quegli investimenti erano ottimi: invece quelle ‘securities’ erano costruite sui mutui che di lì a poco sarebbero diventati spazzatura perché la gente, che se l’era visti concedere a prezzi bassissimi, non avrebbe saputo più come pagarli – perché debito porta debito. La crisi finanziaria e poi economica più grave dalla Grande Depressione è nata così: e il bello, anzi il brutto, è che quei furboni lo sapevano. La recessione, insomma, è stata tutta una truffa. Così adesso gli Stati Uniti di Barack Obama chiedono il conto.
Sì, magari la denuncia per frode che la procura di New York presenta proprio adesso, a un mese dalle elezioni, sa un po’ di quelle indagini a orologeria che fioriscono in tutto il mondo. Ma del resto la task force per fargliela pagare la Casa Bianca l’ha istituita solo all’inizio dell’anno. E non sarà certo colpa di Barack Obama se la banca che oggi possiede Bear Sterns – comprata per un tozzo di pane nel 2008, quando fu infine travolta dalla crisi che aveva contribuito a creare – porta l’altisonante nome di JpMorgan, l’istituto che fondendosi con la Chase Manhattan si staglia tra le Big Six proprio alle spalle della numero uno Bank of America. Repubblica
E poi dicono che le indagini ad orologeria avvengono solo in Italia, ma che bisogno ha oggi con davanti un candidato repubblicano come Romney, più una macchietta che un serio avversario di far uscire una non notizia solo oggi.
Suppongo che i contributi elettorali delle grandi banche americane siano già stati incassati dallo staff elettorale di Obama, ma quello che non comprendo è come si possa fare una causa contro Bear Stearns per dare in pasto alla folla inferocita il colpevole quando l’ombra di Goldman Sachs su questa crisi è pari ad un’eclissi totale.
Come è andata a finire? Date un’occhiata qui e chi non lo conosce non dimentichi questo nome…Goldman Sachs!
New York, 10 ago – Dopo un anno di indagini, caso chiuso sulle accuse di frode legate alla crisi dei mutui che avevano coinvolto Goldman Sachs. Il dipartimento di Giustizia americano, come riportano il Wall Street Journal e altri media americani, non muovera’ accuse contro l’istituto newyorkese ne’ contro i suoi dipendenti. In una nota, il dipartimento di Giustizia ha sottolineato che l’insieme di prove raccolte a carico di Goldman non e’ sufficiente a procedere con accuse penali richieste in precedenza dalla commissione del Senato americano che aveva indagato sulle cause della crisi finanziaria (nell’aprile 2011 la sottocommissione permanente di inchiesta aveva indicato Goldman come uno dei responsabili della crisi). “Sulla base delle leggi in vigore e sulle prove raccolte, non ci sono le basi per procedere con una causa penale a carico di Goldman Sachs e dei suoi dipendenti”, si legge. Il dipartimento di Giustizia si riserva comunque di riaprire il caso, qualora emergessero nuove prove in futuro. “Siamo felici di lasciarci tutto questo alle spalle”, si legge in una nota della banca
Mai sentito parlare inoltre di agenzie di rating mister Obama, o di governatori delle banche centrali o di regolatori o di politica, quella connivente che sapeva e ha lasciato fare? A Wall Street e al Congresso come nella politica italiana serve il lanciafiamme!
Il New York Times per la verità scrive che siamo solo all’inizio: e che altre grandi patiranno la gogna. Eric T. Schneiderman, il capo della procura dello stato di New York, non si fermerà certo qui.
La causa intentata è civile: non ci sono cioè riflessi penali. E da tempo sono già state aperte d’altronde diverse inchieste che puntano a evidenziare le responsabilità delle singole banche e dei loro singoli amministratori su altrettanti singoli e diversi casi. Ma l’indagine di New York è la prima appunto partorita dalla task force ordinata da Obama. Ha dunque un valore soprattutto politico. Anche perché non entra nel merito dei casi ma si prefigge di stabilire la responsabilità – in questo caso di Bear Sterns – nella lenta e inevitabile esplosione della grande depressione che esplose proprio con la crisi dei mutui.
La denuncia sostiene che Bear Sterns e la Emc Mortgage, cioè il braccio della banca che si occupava dei mutui, truffarono consapevolmente gli investitori che comprarono i pacchetti azionari – che in realtà erano “pacchi” veri e propri.
Le vendite avvennero dal 2005 al 2007: fino insomma alla vigilia della crisi poi esplosa nel 2008. La banca, dicono i magistrati newyorchesi, mentì sulla qualità dei titoli ignorando consapevolmente i difetti pur di vendere le azioni. Di più. Quando uno di questi, diciamo così, difetti fu individuato, non solo la banca costrinse il prestatore dei mutui che formavano le azioni spazzatura a ricomprarsi quelle schifezze: ma ottenne che il riacquisto avvenisse in contanti e – ci mancherebbe – si guardò bene dal rigirare i soldi ai clienti che già avevano abboccato.
Sempre nella denuncia si legge che le perdite sui mutui impacchettati dalla Bear Sterns ammontano alla astronomica cifra di 22 miliardi e mezzo di dollari: un quarto in più di quello che sembrava accertato. E JpMorgan come reagisce? Siamo stupiti che ci abbiano denunciati senza darci la possibilità di spiegare, ha abbozzato il portavoce. E già: come se dopo tutti questi anni, i 7 milioni di posti di lavoro persi soltanto in America, la crisi che da un anno sta bruciando tutta l’Europa, ci fosse ancora bisogno di spiegare.
Sette milioni di lavoro persi? Ma i giornalisti sanno quello che sta accadendo in America?
Oltre 46 milioni di americani vivono con i food stamps, buoni pasto, 29 hanno perso il posto di lavoro, 9 sono senza assicurazione sanitaria, 9 hanno perso la loro casa e quasi 11 sono underwater, ovvero hanno un mutuo residuo superiore al valore della casa e rischiano di perderla.
Banchieri avidi. Lo sono sempre stati. Nulla cambierà a meno di sanzioni legali. (…)
Questa la visione pessimista di Nouriel Roubini, professore di economia a New York,(…)
“Nulla è cambiato dalla crisi finanziaria. Gli incentivi per le banche sono per agire in modo truffaldino – fare cose che sono o illegali o immorali.(…)
“Dovrebbero esserci sanzioni penali. Nessuno è andato in prigione sin dalla crisi finanziaria globale. Le banche fanno cose che sono illegali e nel migliore dei casi vengono schiaffeggiate con una multa. Se alcune persone finiscono in carcere, forse sarà una lezione per qualcuno – o qualcuno verrà impiccato per le strade”. WSI
Un solo messaggio!
Loro sono ancora tutti li e continuano a fare le cose che hanno sempre fatto, forse è giunto il momento che qualcuno li fermi , mandanti e complici compresi, colpirne uno per educarne cento!
Come vedremo in giornata, laggiù all’orizzonte un nuovo fenomeno subprime ci attende!
A proposito, ad ottobre primo appuntamento per il popolo di Icebergfinanza il 27 in terra piemontese! Tenetevi liberi, saranno fuochi artificiali!
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