GIOVANE ITALIA…SE NON ORA QUANDO?
Ho passato la vita insieme ai giovani, un’esperienza esaltante che non potrà mai scalfire la Speranza che ho in loro, Speranza nel cambiamento, Speranza in uomini e donne di domani disponibili al confronto, al volontariato, servizio, che amano il bene comune.
Ripropongo tale e quel un recente intervento, in un momento in cui si sente abusare la parola Giovani Generazioni!
(…) Lasciamo da parte il teatrino della politica e le sue lacrime e la spettacolarizzazione della crisi e andiamo oltre gettando uno sguardo al futuro, all’orizzonte delle giovani generazioni! Nelle ultime due settimane Vi devo confidare che è stata un’avventura esaltante poter condividere con oltre 1000 giovani di due scuole della mia città, i miei pensieri, le miei emozioni attraverso questa enorme tempesta perfetta antropologica, un momento emozionante che va ben oltre le questioni economico finanziarie.
Non credo serva ripetere che per il sottoscritto, i giovani sono il futuro, sono l’ultima Speranza in un futuro migliore, una gioventù ribelle ma sincera, una ribellione che allontani il sequestro delle loro abitudini e dei loro costumi da un sistema che crea i loro bisogni e li manipola per il suo interesse edonistico.
Quando sento la superficialità di alcuni adulti, di un manipolo di poveri disillusi interessati, il criminale cinismo indifferente sul vuoto della gioventù odierna, sulla povertà morale ed intellettuale dei giovani, penso al vento del cambiamento.
“Il quotidiano britannico The Guardian l’ha definita la ribelle più carismatica dai tempi del Subcomandante Marcos. I giornali e le tv di tutto il globo le hanno dedicato copertine e servizi, stregati da quelli verde smeraldo che nascondono un piglio da leader non indifferente. Ventitré anni, studentessa di Geografia, oggi responsabile nazionale della Federazione degli Studenti del Cile, Camilla Vallejo Dowling è la ragazza che da circa quattro mesi tiene le fila della rivolta studentesca cilena.
Un movimento che ha portato e sta continuando a portare nelle piazze di Santiago migliaia e migliaia di giovani, in lotta con il governo per un sistema educativo più democratico. L’istruzione è, infatti, quasi totalmente in mano ai privati, le rette universitarie sono le più care al mondo dopo quelle degli Stati Uniti, e ad oggi i debiti sottoscritti dalle famiglie cilene per fare studiare i propri figli toccano cifre da capogiro.”
Del resto, il contributo destinato dallo Stato all’educazione è minimo: solo lo 0,84 % del PIL, praticamente un investimento sotto la media mondiale. Retaggi di un modello liberista, attecchito durante la dittatura di Pinochet, e mai messo in discussione, neanche dagli ultimi governi di centrosinistra, per via dei numerosi e stratificati interessi in gioco.
Camilla lo ha ripetuto sul suo blog e sulla sua pagina di facebook che conta oltre 60.000 fan: questo sistema va cambiato. E’ ora che l’istruzione sia riconosciuta come un diritto e non come un bene di consumo. ” Perchè tale modello educativo non fa altro che aumentare le disuguaglianze e bloccare la mobilità sociale. “ ( Flavia Gamberale )
E in America, l’America del sogno americano, come abbiamo visto l’istruzione per molti giovani è solo un miraggio un miraggio nel quale si specchiano le grandi corporate finanziarie le quali lucrano sui debiti di migliaia di studenti, sequestrando le loro esistenze..
Strade della Pennsylvania (tratto da Report…)
AVIDEN I primi due anni di università a Boston li pagarono i miei genitori. A quel tempo mio padre aveva una sua attività e le cose andavano bene finché un giorno ricevo una telefonata. Erano i miei che mi dicono che non erano più in grado di pagarmi la retta. Dovevo prendere una decisione: tornare a casa o continuare gli studi. Mi indebitai personalmente per 60.000 dollari e continuai gli studi. Quando mi sono sposato mia moglie ha voluto prima sapere se avevo dei debiti, ed io “si ho un prestito per studenti”… e lei “ ah sì e quanto? 20 – 25 mila…” ed io “mmmh no circa 100mila…” stava per cadere dalla sedia. Quel debito era arrivato a 100.000 dollari e ha cambiato profondamente la mia vita.Oggi non abbiamo nessun dollaro da parte e non ci concediamo nessun lusso ovviamente, usciamo solo una volta a settimana, o al cinema o a cena fuori, mai in una steakhouse costosa, giusto hamburger e una birra.
Si il debito ha cambiato e sta cambiando profondamente la vita di molti ragazzi… il debito come arma di sequestro dei giovani e del loro futuro, nessun diritto alla cultura!
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«Siamo in tempi di recessione – ha spiegato Bauman – e a farne le spese è la cultura e quindi il mondo della scuola». Nella mia lunga vita – ha confidato un Bauman entusiasta, ma con un pizzico di sconforto in fondo agli occhi – ho imparato molte cose, ma ho anche dovuto metterle sempre in discussione, sconfessarle e reimpararne di nuove, a volte pure in contrasto con le verità che credevo acquisite». Il quadro di Bauman, anche sollecitato dalle domande degli studenti del Liceo scientifico Da Vinci invitati a leggere il libro in anteprima, non è roseo per le nuove generazioni, a cui viene chiesta flessibilità: «Un termine non solo in contrasto con quello che dovrebbe essere apprendimento ed
educazione, che invece chiede perseveranza, concretezza e fedeltà, ma che è pure moralmente sbagliato», ha detto Bauman. Che sui giovani ha affermato: «Ormai la laurea è un lusso. Economicamente le famiglie non riescono più a sostenere i costi dell’istruzione, oltre al fatto che buoni studi superiori e buone lauree non portano alla certezza di un adeguato posto di lavoro». In un mondo dove si è bombardati di informazioni, per assurdo non esiste un’educazione sicura, per non parlare del mito del facile successo. Il teorico di «Homo Consumens», libro in cui mise sotto i riflettori le
contraddizioni del consumismo, un falso mito che si regge su un falso, ha spiegato al pubblico in sala che l’utopia di un mondo giusto, basato su uguaglianza e rispetto, è e rimane un’utopia irrealizzabile, visto poi che le diseguaglianze non solo sono incolmabili, ma anzi stanno divenendo sempre più una voragine che divide i ricchi, pochi, dai poveri, in crescita.
Proprio il consumismo e il mito del denaro stanno, secondo Bauman, alla base degli sconvolgimenti della ribellione dell’agosto inglese, in cui ci furono «furti e incendi – ha detto Bauman – nei confronti dei templi del consumismo, quei centri commerciali in cui alla gente dei quartieri poveri non era nemmeno permesso entrare perché senza conto in banca, figuriamoci la carta di credito, ma che veniva bombardata dalla pubblicità di spendere e far girare l’economia». Non ha dato speranza Bauman, ma un consiglio
alle nuove generazioni: a difendere ciò che loro è stato dato in eredità, adattandosi alla velocità con cui i tempi continuano a cambiare senza preavviso e senza sosta. ( Corriere del Trentino )
Bauman ha concluso il suo intervento sussurrando “Maledetta flessibilità, i giovani hanno bisogno di certezze” … si di certezze ma in fondo anche cosi si tiene sotto controllo un’intera generazione, specie se non si adatta, se da fastidio, se si dimostra ribelle, insofferente a questo sistema fallito!
Scegliete e votate chiunque prometterà di destinare risorse alla Famiglia e alle Giovani Generazioni, alla scuola, all’istruzione, alla cultura, alla ricerca, all’inovazione, ma poi pressatelo, chiamatelo, ricordateli vita natural durante la sua promessa soprattutto se la baratterà con il potere e le elites che stanno distruggendo questo Paese!
Mi raccomando ragazzi non datevi mai per vinti, lottate sino alla fine soffiando insieme al vento del cambiamento…se non ora quando?
la gioventù è una gran bella cosa , ma il mondo cambia ed oggi dobbiamo relazionarci con una popolazione che mediamente invecchi, dobbiamo relazionarci con un mando in cui la crescita demografica va prima fermata e poi invertita.
E le nostre società devono essere strutturate per una popolazione con un’età media intorno ai 45 anni con un numero relativamente basso di giovani e relativamente alto di anziani.
Buona domenica
Che i giovani siano il futuro è fuori discussione, che poi riescano a costruirne uno migliore solo il tempo potrà dirlo (e io spero di esserci per vederlo).
L’illusione di chi comanda, di poter controllare il futuro a proprio piacimento è dura a morire. Se 200 anni fà il “sistema di potere” avesso solo sospettato di come sarebbe diventato il mondo a seguito delle proprie azioni……………probabilmente ci avrebbe lascito morire di fame tutti !!!!!!!!!!!!!!!
L’universo ha circa 14.000.000.000 di anni (forse….chissa…circa), il nostro sole vivrà ancora circa 5.000.000.000 di anni, è stato calcolato che l’Homo Sapiens Sapiens potrebbe “vivere” ancora circa 20.000 anni, calcolo difficile da fare ma anche se ipotizzassimo 2.000.000 di anni non cambierebbe niente.
Vivete la vostra vita senza rombere gli zebedei agli altri.
SD
Scherzi Cuculo …strutturiamo e ingabbiamo anche il futuro! Mettiamo in piedi politiche economiche serie e non elemosina per le Famiglie che verranno e poi vedrai che boom demografico!
SD guarda i cambiamenti avvenuti negli ultimi 5 anni, forieri di una rivoluzione e poi immagina cosa potrà accadere nei prossimi cinque anni lasciando perdere illusioni o disillusioni!
Senza contare il fatto che avviene esattamente il contrario di quanto sostenuto dagli apologeti della decrescita infelice, al miglioramento delle condizioni di vita della societaà corrisponde l’equilibrio della crescita demografica e non l’esplosione incontrollata della stessa per il motivo molto semplice che non siamo cavallette ma esseri umani, a crescere in maniera incontrollata sono i paesi piú poveri e non i piú ricchi che invece sono già in decrescita da qualche decennio una decrescita strana a cui corrisponde l’aumento del numero complessivo di abitanti causa immigrazione di forza lavoro: il delirio.
si vuole equilibrare la crescita demografica? Investimenti massicci in cultura famiglia e giovani, se tratti gli uomini da insetti avrai insetti se li tratti da esseri umani avrai esseri umani.
Ma la situazione sta cambiando rapidamente non solo rispettona 5 anni fa basta guardare indietro anche solo a 12 mesi fa e sembra come minimo un secolo.
Giuseppe
Naturalmente Capitano Andrea io cerco di vivere quì è adesso, possibilmente senza disturbare nessuno (il mio post non si riferiva ai presenti).
I giovani che vivono intorno a mè non sono poi così male.
Un saluto
SD
Il boom demografico non è una buona cosa, è come una bolla, genera crescia all’inizio e poi la paghi decenni dopo, la nostra è una società matura che dovrebbe orientarsi verso un equilibrio demografico a crescita zero (questo in effetti in Italia sarebbe un boom demografico visti gli andamenti degli unltimi due decenni) il mio commento si riferiva ad un area più vasta dell’Italia.
Concordo che la miglior ricetta per il controllo della crescita demografica è la crescita economica e l’educazione , attenzione però che per 7 miliardi di persone il pianeta non ha risorse sufficienti a meno di vivere tutti con l’equivalente di 5000 euro l’anno.
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Parole sante e da vivere ogni giorno Andrea.
Scegliete e votate chiunque prometterà di destinare risorse alla Famiglia e alle Giovani Generazioni, alla scuola, all’istruzione, alla cultura, alla ricerca, all’inovazione, ma poi pressatelo, chiamatelo, ricordateli vita natural durante la sua promessa soprattutto se la baratterà con il potere e le elites che stanno distruggendo questo Paese!