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DA NANTES A PARMA LA RIVOLUZIONE CREATIVA!

Scritto il alle 07:30 da icebergfinanza

Vi ricordate la puntata di REPORT si quella degli smarcamenti in campo, quella delle alternative reali, quella in cui si diceva che … L’occidente vive da anni una crisi paurosa.  Sono in tanti ormai che da tempo cominciano a domandarsi se è possibile uscirne e soprattutto come.  Senza denaro pubblico, uno stato sociale  sempre più in affanno, fabbriche che chiudono, famiglie che ormai stentano ad arrivare a fine mese. Eppure un piccolo barlume di luce si intravede. Report ha attraversato l’Italia, l’Europa, Gli Stati Uniti e il  Sud America alla ricerca  di segnali positivi e  alla fine abbiamo  scoperto che esistono altri modelli di economia e di finanza: imprese che hanno scelto di mettere la persona al centro del proprio processo economico; banche che non fanno speculazione, o il mercato della finanza,  ma più semplicemente finanza per il mercato.

Ebbene seguite questo passaggio…

MICHELE BUONO FUORI CAMPO

Se la moneta diventa riserva di valore comincia a fare un altro mestiere: produce denaro con denaro e fa speculazione. E magari succede che le banche non lo danno alle imprese. Comune di Nantes.

PASCAL BOLO – ASSESSORE BILANCIO COMUNE DI NANTES

Le nostre imprese hanno problemi di liquidità e di accesso al credito. Ancora nel 2008, durante la prima grande crisi finanziaria, riuscivano a resistere grazie alle riserve finanziarie. Ma dopo, il paradosso è stato che le imprese pur avendo degli ordini non riuscivano a metterli in produzione, non potevano pagare i fornitori perché le banche non gli facevano credito. Questa crisi di liquidità adesso tocca tutta la collettività. Per questo abbiamo deciso di agire.

MICHELE BUONO FUORI CAMPO

A Nantes vogliono eliminare la moneta negli scambi tra le imprese locali. Ci stanno lavorando l’amministrazione della città, la sua banca pubblica e un professore della Bocconi di Milano. Solo un’unità di conto presso il Credito Municipale che compensa debiti e crediti.

MASSIMO AMATO – DOCENTE STORIA ECONOMICA UNIV. BOCCONI

Allora: immaginiamo 3 imprese, aderiscono al circuito, aprono un conto corrente presso il Credito Municipale. In questo conto corrente non depositano nulla, ma queste imprese hanno dei rapporti economici tra di loro, in particolare possiamo immaginare che l’impresa qui in basso, a fronte dell’acquisto di una merce che ha il valore di 100 euro ci sarà un addebitamento di 100 unità di conto sul conto corrente dell’impresa. Qual è però il vantaggio? Questo credito di 100, l’impresa lo può utilizzare immediatamente per procurarsi a sua volta da un suo fornitore merci per l’ammontare di 100. Se questa impresa che si è accreditata avesse per caso bisogno di rifornirsi presso l’impresa che per prima si è indebitata, ecco, anche essa tornerebbe a zero, e acquistando dall’impresa in basso, consentirebbe all’impresa in basso di pagare il suo debito. Quindi il debito dell’impresa in basso, che sia acceso con l’impresa in alto a sinistra, è pagato grazie a una fornitura impresa in alto a destra. Lo moltiplichi per 1000, 2000, 3000 imprese.

MICHELE BUONO

Non si vende denaro, non si produce inflazione, si sostiene l’economia locale?

MASSIMO AMATO – DOCENTE STORIA ECONOMICA UNIV. BOCCONI

Tutti i sistemi di filiera corta potrebbero largamente avvantaggiarsene di una moneta di questo tipo.

MICHELE BUONO FUORI CAMPO

Non ci sarebbe più il problema della restrizione del credito e gli imprenditori non devono più comprare denaro dalle banche.

JACQUES STERN – DIRETTORE GENERALE CREDITO MUNICIPALE NANTES

Gli scambi sono praticamente istantanei, per via informatica. Le imprese pagheranno solo le spese di commissione che saranno al massimo dell’1%. Se si calcola che il costo del denaro può arrivare oggi fino al 7% per un’impresa, c’è una differenza importante. Il costo del denaro si divide per 4 e questo potrà generare più attività e più lavoro.

MICHELE BUONO

Lei è banchiere e non vuole vendere il denaro?

JACQUES STERN – DIRETTORE GENERALE CREDITO MUNICIPALE NANTES

Siamo una società pubblica di credito, la nostra missione è sociale e solidale.

MICHELE BUONO

E dove sta il vostro guadagno?

JACQUES STERN – DIRETTORE GENERALE CREDITO MUNICIPALE NANTES

Siamo al servizio della collettività e la collettività ci guadagna.

MICHELE BUONO FUORI CAMPO

E il vostro obiettivo come amministrazione della città?

PASCAL BOLO – ASSESSORE BILANCIO COMUNE DI NANTES

Proponiamo un nuovo patto sociale: la cooperazione tra i soggetti del territorio e l’idea che l’economia deve essere al servizio degli uomini e non deve servire unicamente, come oggi, tassi di interesse, profitti finanziari e le rendite di persone che non producono niente. Bisogna riabilitare le imprese di produzione di beni e di servizi. Non so se questa sia una idea nuova, ma in ogni caso bisogna ritrovarla.

MILENA GABANELLI STUDIO

Ci sembra una cosa da via di testa, ma tenere in considerazione le esigenze dei cittadini e dell’ambiente, dovrebbe essere la normalità! Ed è quella che ha portato lo sviluppo vero. All’inizio degli anni ‘50 l’Europa con le pezze al sedere e un gran bisogno di crescere e dare occupazione, ha usato la moneta non per guadagnarci sopra. L’accordo si chiamava Unione Europea dei Pagamenti ed era gestito dalla Banca per i Regolamenti Internazionali. Il sistema era quello di compensare debiti e crediti fra stati. Ed è quello che in piccolo succede a Nantes e si chiama Unità di Conto. La proposta è quella di eliminare il mercato della finanza, che abbiamo visto essere all’origine della crisi, per farla ritornare quello che era: una finanza per il mercato. Segnali in questa direzione li troviamo anche in Italia. Dopo la pubblicità.

MILENA GABANELLI STUDIO

Allora: partendo dal presupposto che il benessere lo conquisti lavorando e non speculando sul mezzo che deve dare lavoro, abbiamo visto che in Francia a Nantes stanno rivedendo il rapporto tra banca e sistema creditizio. Il ragionamento è: se la collettività produce, la banca ci guadagna, ma invece di tenersi tutto, si tiene quel tanto che basta per star bene uguale.

Ma veniamo in Italia e guardiamo cosa accade dietro le quinte del miracolo di PARMA…

Se è vero, come è vero, che le banche non sarebbero disposte a  rinegoziare i debiti con i grillini perché non si fidano, c’è un piano  B. B come Bocconi, «la casa degli orrori» per Beppe Grillo, il guru nominato  pochissimo, tra un mare di piccoli distinguo, dal suo alfiere con la r arrotata.  Parma potrebbe dotarsi di una propria «moneta». Sono in corso in queste ore i  contatti (anzi le email, per usare il nuovo codice parmigian-grillista 2.0) tra  lo staff di Pizzarotti e due economisti eretici dell’Università Bocconi: Massimo  Amato, professore di storia economica e Luca Fantacci, docente di storia,  istituzioni e crisi del sistema finanziario. La coppia di quarantenni ha messo a  punto un progetto di valuta complementare all’euro. Secondo i grillini sarebbe  un sistema di credito cooperativo tra aziende per rafforzare il tessuto locale.  Un bonus per uscire dal «signoraggio», creando un sistema virtuoso di scambio,  simile al baratto, per bypassare la stretta creditizia, senza più interessi  privati. In realtà si tratta di un’idea ben più articolata. Comunque è questo l’asso che è  pronto a giocarsi Pizzarotti, intenzionato a tirarsi su le maniche («Ma non come  Bersani, sia chiaro!») per far fronte ai “buffi”. «Il Fede» non vorrebbe passare  come il pianista del Titanic.

Il momento dell’annuncio della vittoria dei  grillini a Parma

Ovvio: questa dal punto di vista mediatico sarebbe una svolta  clamorosa. Un esperimento, ma anche l’unica strada per smarcarsi dalla  banche che guardano perplesse e preoccupate la svolta di sistema partita dalla  città di Maria Luigia. Un modo per continuare a fare ancora più notizia,  particolare che al parmigiano medio non dispiace affatto. Pizzarotti ancora non  ne parla. Per il momento si è limitato a dire che «chiederemo il bilancio  consolidato: partecipate più municipio». Di sicuro c’è che 1.300 dipendenti  comunali rischiano di non vedersi accreditato lo stipendio il prossimo 10  giugno. Le strategie – che rivela Linkiesta – sono al vaglio dello  staff di tecnici arrivati in soccorso del neo sindaco. Parma come Nantes in  corso di sperimentazione, e non più come la piccola Parigi. Anche questo è un  segno dei tempi che cambiano. Nella città della Loira, infatti, l’idea partita  dalle aule dell’Università Bocconi è in corso di sperimentazione. Il sindaco di  Nantes, Jean Marc Ayrault che ha promosso l’esperimento, è ora al  governo.

Favia non conferma e non smentisce. Piuttosto ragiona: «Vedremo se tutte le banche ci chiuderanno davvero i rubinetti. E poi vogliamo  vedere i veri conti del Comune: le cifre girate in questi giorni sono state  messe in giro anche per spaventare i cittadini, per delegittimarci, per dire che  non avremmo avuto le capacità per fare fronte a questa situazione». Un  altro timore, invece, arriva da Bologna. C’è il rischio che la Regione isoli la  nuova Parma, lontanissima dalla filiera rossa Pci-Pds-Ds-Pd , ma anche dal  civismo di centrodestra che puntella il resto del territorio. Per questo Favia  annuncia che, come consigliere regionale, sarà «il doberman» di Pizzarotti per  fare in modo che la città ducale non rimanga fuori dai finanziamenti pubblici.  Insomma – tra scene di giubilo e stordimento collettivo – comincia a delinearsi  la faccia del grillismo adulto e responsabile. «Niente vaffa» ma solo «calcolatrice alla mano». Proprio come le persone normali «così lontane dalla  casta che costa» e «da Roma», come il «Pizza» chiama il Governo centrale in  maniera un po’ proto-leghista. Il baratro d’altronde è lì. Tutto sta a saltarlo  per allontanare l’ombra di nuovo commissariamento. Auguri. Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/niente-vaffa-e-calcolatrice-alla-mano-parma-i-grillini-chiedono-aiuto-ai-bocconiani#ixzz1vfPuhW1s

Si auguri anche se probabilmente gli auguri è meglio farli alle banche perchè se è vero che quando si ha un debito di 1000 euro con un banca è un tuo problema averne 600 milioni di crediti diventa un problema esclusivamente della banca e dei suoi amministratori che allegramente hanno foraggiato un branco di esaltati amministratori locali come è accaduto a Parma tra scandali, corruzione e peculato vari !

Se volete grazie a Luigi qui abbiamo il video CORRIERE DELLA SERA

15 commenti Commenta
ilcuculo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 08:46

Scusate ma dov’è la novità, la California ha pagato stipendi e fornitori con Vaucher emessi dallo stato valorizzati in Dollari ma che non sono Dollari.

Come tutte le monete è funzione puramente della fiducia nell’emittente ovvero nel potere che ha l’emittente di obbligare il ricevente a fidarsi.

Se sei un dipendente dello stato della California ed hai come alternativa di perdere il lavoro o di accettare un pagamento in Vaucher, anche se non ti fidi del tutto … cerchi di fidarti.

Se sei un’azienda che vuole lavorare per l’amministrazione publica e questa ti paga con un Vaucher ma poi i tuoi fornitori i Vaucher non li accettano sei al palo.

luigiza
Scritto il 23 Maggio 2012 at 09:29

A complemento di quanto scritto nel post il video col sevizio di Report su Nantes lo trovate qui

Aoh stavolta ci credo pure io!

Però bisogna vedere se glielo lasceranno implementare appieno. Vedremo

luigiza
Scritto il 23 Maggio 2012 at 09:35

ilcuculo@finanza,

http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/uomo-nantes-che-vuole-tagliare-gambe-rendita-diventato-primo-ministro/f0aa93dc-a426-11e1-80d8-8b8b2210c662.shtml

Vero. Ma l’aternativa per i tuoi fornitori é il fallimento.

Qui é fallito l’attuale sistema. O lo capiamo in massa quindi cambiamo e poniamo così le premesse per salvarci oppure moriremo tutti e di morte violenta.

E’ solo un primo passo, in sostanza si sostituisce alla Banca centrale e sue affliiate una Banca Comunale, Regionale la si chiami come si vuole, ma é un passo necessario per toglierci il cappio che ci hanno messo al collo.

kry
Scritto il 23 Maggio 2012 at 09:52

E non dobbiamo nemmeno porci il problema di chi controllerà,visti tutti i controlli che non sono stati effettuati al sistema bancario vigente.

ilcuculo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 10:11

luigiza@finanza: ilcuculo@finanza, http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/uomo-nantes-che-vuole-tagliare-gambe-rendita-diventato-primo-ministro/f0aa93dc-a426-11e1-80d8-8b8b2210c662.shtmlVero. Ma l’aternativa per i tuoi fornitori é il fallimento.Qui é fallito l’attuale sistema. O lo capiamo in massa quindi cambiamo e poniamo così le premesse per salvarci oppure moriremo tutti e di morte violenta.

Ma non è vero! Questo ragionamento vale solo in una economia locale , ma proprio locale.
Se devo comperare un macchinario da un’azienda Tedesca lo pago con un Vaucher Californiano? o con uno Parmigiano.
Se ogni municipalità si mette a stampare i suoi Vaucher poi cosa facciamo il cambio dei Vaucher ? E un Vaucher della municipalità di Atene chi mo accetta? e di Napoli ?

L’alternativa per il fornitore locale è il fallimento se opera solo nel mercato locale, il fornitore moltinazionale se ne frega e mi spiega cosa farne del mio Vaucher comunale.

kry
Scritto il 23 Maggio 2012 at 10:27

ilcuculo@finanza,

Sempre a fare esempi estremi ( napoli o atene). I rotoli di carta igienica con disegnati i dollari ci sono, domani potrebbero essere quelli veri, ammettiamo che potrebbe esserci un alternativa fuori dagli schemi attuali tra l’altro falliti.

kry
Scritto il 23 Maggio 2012 at 11:14

Scommettiamo che se il 10 giugno i 1300 dipendenti comunali(su 200.000 abitanti) restano senza stipendio la colpa e del neoeletto sindaco e non del sistema politico/finanziario precedente. ( il tutto mi suona come un ricatto all’innovazione)

marzemino
Scritto il 23 Maggio 2012 at 11:41

Combattere l’attuale stato di cose (mondial-speculazione con connivenze politiche nazionali) a volte sembra una guerra contro i mulini a vento del visionario Don Chisciotte.
C’è la globalizzazione degli appetiti finaziari e dall’altra parte della barricata ci siamo NOI.
Abbiamo il DOVERE di contrastare tutto questo.
L’esperienza di Nantes è replicabile, come anche quella di Calalzo di Cadore http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/01/equitalia-grazie-calalzo-cadore-recupero-crediti-viene-gestita-dalla-comunita-montana/214776/
dove hanno bypassato il “pizzo” Equitalia, riscuotendo i debiti cittadini in modo rateale con nessun aggravio evitando di strangolare le persone.
Questi sono esempi, c’è ne sono molti altri. Cosa succederebbe se paradossalmente tutte queste reatà facessero SISTEMA tra di loro?
Cosa succederebbe se tutte le esperienze POSITIVE di questo genere comunicassero tra loro,
per costruire un futuro migliore?
Un’utopia? Forse, ma è ora che giochiamo la partita per la VITA, iniziando dalle nostre realtà, la globalizzazione dei capitali è una truffa ai danni del 99% della popolazione mondiale, un ritorno ad una concezione “locale” interconnessa per PROGREDIRE e no per essere schiavizzati è la chiave/sfida per i futuri amministratori.

luigiza
Scritto il 23 Maggio 2012 at 11:42

ilcuculo@finanza,

Hai ragione, funziona solo a livello locale. Purtroppo.

ilcuculo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 13:01

E se la Fiat-Carta Igenica-Electronic-Money è una schifezza non tanto dal punto di vista concettuale ma dal punto di vista della gestione i nostri amici Austriaci che vorrebbero farco andare in giro con le piastre d’argento e i talenti d’oro dovrebbero ben sapere che massimamente nei tempi di crisi questo tipo di moneta si presta alla tesaurizzazione e non circola.

ilcuculo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 13:04

I fondamentali del nostro sistema monetario NON sono l’origine del problema, il problema è che abbiamo le volpi a guardia del pollaio.

ilcuculo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 13:09

marzemino@finanzaonline,

Se tutti fossero disposti ad accettare un livello di prezzi che incorpora un costo del lavoro equivalente al proprio non ci sarebbe problema.

Di fatto ci siamo abituati ad un livello di consuni drogato dall’incorporazione nel prezzo di un costo del lavoro dei paesi LCC (LowCostCountry).
Dobbiamo rinunciare alla quantità e ritornare a guardare alla qualità dei prodotti che acquistiamo.

luigiza
Scritto il 23 Maggio 2012 at 13:25

ilcuculo@finanza,

Descrizione della situazione quanto mai sintetica e veritiera.

icebergfinanza
Scritto il 23 Maggio 2012 at 13:42

luigiza@finanza,

ilcuculo@finanza,

O appena spiegato ieri ad una trentina di docenti delle scuole che oggi e’ tempo della sopravvivenza dobbiamo resistere e le possiamo fare solo localmente e sul territorio nelle nostre comunità cambiando le regole del gioco. Da qualche parte dobbiamo incominciare! Andrea

ilcuculo
Scritto il 23 Maggio 2012 at 15:33

icebergfinanza,

Andrea,

invocare in generale il “cambio delle regole” non è diverso dall’invocare la crescita, senza proposte concrete e CONCRETIZZABILI siamo agli slogan. I vaucher comunali per pagare gli stipendi mi sembrano un palliativo pericoloso.

L’economia non è locale da più di un secolo e su questo non vedo come tornare indietro se non come risultato di cataclismi geopolitici da day-after dove quelli chi starebbe meglio starebbe peggio chi sta male oggi.

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