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BERNANKE: PER IL MOMENTO … NO PARTY!
Se avete un attimo di tempo , rileggetevi il mio articolo di ieri AMERICA: IL DECLINO STRUTTURALE DELL’OCCUPAZIONE!
… Inoltre se guardiamo alle dinamiche della crescita ci accorgiamo che la crescita attuale è insufficiente a sostenere nuova occupazione al di la di dati che spesso e volentieri vengono rivisti a distanza di mesi e anni, con sensibili variazioni…negative!
(…) Nell’anno in cui i sussidi scesero abbondantemente sotto le 400.000 unità, la crescita del PIL americano fu mediamente del 3,45 %
Oggi abbiamo avuto una crescita reale nel 2011 depurata dall’inflazione di circa 1,8 punti e le previsioni per il primo trimestre di quest’anno in questa orgia di entusiasmo istituzionale elettorale sono intorno al 1,6/2 % sempre sotto la famigerata linea maginot che come noi ben sappiamo ha portato nei successivi 6 mesi ad una recessione nel 100 % DEI CASI!
Puntuale arriva la conferma dall’ America nel pomeriggio di ieri, una conferma che come spesso accade i mercati azionari festeggiano in attesa di una nuova iniezione di morfina, con Bill Gross, Ceo di PIMCO che via twitter annuncia il terzo quantitative easing della politica monetaria americana per il 25 aprile.…
Noi di Icebergfinanza non abbiamo alcuna talpa all’interno della Federal Reserve ma non vi sarà alcun QE3 nella riunione del 24/25 aprile a meno che i dati della crescita del primo trimestre non siano catastrofici, Bernanke non se lo può permettere i repubblicani vigilano!
L’appuntamento come ho scritto all’inizio dell’anno nel post dedicato dal titolo ” ANNO 2012: ESPLOSIONE DEL DEBITO! che fa il punto sui rischi e stelle polari del 2012 e che può essere richiesta con una libera donazione cliccando sul banner in cima al blog o QUI,…dicevo la Federal Reserve annuncerà il nuovo QE3 nella riunione del 19/20 giugno quando sarà ormai chiaro a tutti che l’economia americana cadrà nuovamente in recessione.
WASHINGTON (Reuters) – Prima al mondo, l’economia Usa dovrebbe crescere a ritmo superiore rispetto a quello attuale per creare un numero di nuovi posti di lavoro sufficiente a far rientrare il tasso di disoccupazione.
Lo dice il presidente di Federal Reserve Ben Bernanke, secondo cui la flessione del tasso disoccupazione di febbraio a 8,3% rispetto al 9,1% dell’estate scorsa è “leggermente sconnessa” rispetto al ritmo relativamente modesto della crescita economica.
Il prodotto interno lordo Usa è cresciuto negli ultimi tre mesi dell’anno scorso al tasso annualizzato di 3% ma dovrebbe aver accusato un rallentamento a ritmo inferiore a 2% nel primo trimestre del 2012.
Secondo il numero uno Fed il recente calo nel tasso di disoccupazione potrebbe riflettere il tentativo da parte degli imprenditori di riaggiustare l’organico dopo i drastici tagli operati nel corso della recessione. Se così fosse, dice il banchiere centrale, si potrebbe vedere uno stallo nella fase di ripresa del mercato del lavoro. REUTERS
Ah…dimenticavo più aumentano i quantitative easing e più crolla il moltiplicatore e la velocità della moneta con buona pace dei fobici dell’inflazione e il loro Godot! Coraggio prima o poi arriva abbiamo ancora due tre anni di tempo salvo ulteriori incidenti di percorso!
Ecco quello che accade in Giappone al credito durante il quantitative easing, ma non sforziamoci di farlo comprendere…
Ma non solo il fallimento del QE fu evidente in quello che accade al mercato azionario giapponese, con un terremoto che raggiunse l’intensità di 43 punti della scala azionaria portandosi via tutte le illusion i della politica monetaria.
Concludo con due ultimi grafici che mettono una pietra tombale alle speranze e alle illusioni di spegnere questo incendio deflattivo con l’inflazione. Questà è la Realtà, il resto sono leggende metropolitane o propaganda populista!
Ora godiamoci questi ultimi scampoli di euforia americana e poi la parola passa all’analisi fondamentale. Dice il saggio …Aprile non ti scoprire, Maggio vai adagio e Giugno…auguri!!
Condivido a pieno , se non che attenzione quest’anno ci sono le elezioni e non credo che si possano permettere di far crollare le borse dopo che le anno riportate hai valori di 12 anni fa quindi penso che riusciranno a fare approvare il 3 quantitative easing percio bisognera aspettare il 2013 per vedere un eventuale movimento ribassista di una certa entità.
qui parlate di produttività. bene. vogliamo fare un party, oops confronto italia/germania? una bella roba dai vecchi tempi. volete veder come andava la sfida tra il 1970 e il 1994? ehh eeh, vinceva l’italia alla grande. ed è per questo che i crucchi invidiosi hanno deciso in tutte le maniere di tarparci le ali. vediamo mò che ne pensa il professor Bagnai. vedere grafico n. 1 Lui dice: In fondo la Fig. 1 che storia ci raccontava? Una storia molto semplice: ogni volta che l’Italia ingessava la propria valuta, penalizzando le proprie esportazioni, la produttività cominciava a declinare. Quando i cambi si riallineavano si ripartiva. Che poi è proprio quello che ci dice questa analisi: cambio ingessato, meno esportazioni, meno produttività, e viceversa.
Perché? vedi link. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10084
Loro, gli omodossi, non si preoccupano di sapere chi comprerà quello che viene prodotto, perché partono dal presupposto (detto legge di Say) che l’offerta crei la propria domanda. Un presupposto già dubbio in teoria, e abbastanza screditato in pratica. Se l’offerta crea la propria domanda, perché la Thyssen-Krupp ha dovuto pagare 150 milioni di euro di mazzette per farsi comprare i propri sommergibili dalla Grecia? Il sommergibile basta produrlo, poi lo porti al mercato (in un cestino) e qualcuno lo comprerà, perché siccome per produrlo hai distribuito redditi, e chiunque ha soldi in tasca li spende subito (altra intuizione di quel geniaccio di un Fisher), ecco che tornerai a casa col cestino vuoto e le tasche piene.
O no?
No.
Coincidenze
E ora, però, parliamone. Perché vedete, la cosa divertente nel “dibattito” sulla produttività, è che chi ne sostiene le virtù la propone per lo più come un dato ingegneristico (migliori macchine, migliore organizzazione), sociologico, o addirittura biologico (cioè, diciamolo pure, razziale), ma comunque indipendente dal quadro macroeconomico. Chiaro: il problema dell’ingegnere è quello di costruire macchine più efficienti, che producano di più. A lui questo sembra bene, ed è giusto che sia così: ci mancherebbe altro che le macchine producessero di meno (magari inquinando di più)! Ma l’imprenditore, caro ingegnere, caro sociologo e caro razzista, ha anche un altro problema, che è quello di vendere ciò che produce. Se per qualche motivo i suoi prodotti non hanno mercato, lo stimolo a produrre di più in qualche modo viene a cadere. Dice: be’, però tu puoi fare innovazione, ricerca, sviluppo (mantra su mantra) e così ridiventi competitivo. Certo: ma i soldi per fare tutte queste belle cose chi te li dà? Come compri una macchina migliore o un progetto migliore se sei soffocato da un quadro macroeconomico che ti chiude i mercati di sbocco? Ci state arrivando?
Quello che la cronologia ci dice è una cosa molto semplice: tutte le volte che l’Italia ha, in qualche modo, irrigidito la propria politica valutaria, e quindi compromesso le proprie esportazioni, prima entrando nello SME, poi entrando nella banda di oscillazione ristretta, poi rientrando nello SME, poi entrando nell’euro, la sua produttività si è appiattita. E l’appiattimento è stato irreversibile quando la decisione di “irrigidirsi” lo è stata, ovvero con l’euro.
alla fine l’euro, c.v.d. è la nostra rovina. tutto pianificato a tavolino, ovvio. e il servetto monti, pronto ad eseguire tutto ad occhi chiusi. beh da buon servo fedele cosa ti puoi aspettare? leggete e meditate.
by DORF
Primo sarà interessante osservare cosa decideranno di dire i repubblicani per un eventuale intervento della Fed in piena campagna elettorale e poi se la memoria non mi inganna suggerisco di andare a vedere quanto è accaduto nel 2008 diciamo verso la fine nei pressi di Lehman per accogliere il nuovo presidente Obama… una campagna elettorale con i fiocchi e meno male che nell’anno elettorale non succede mai nulla!
icebergfinanza:
capitan_harlok@finanzaonline,Primo sarà interessante osservare cosa decideranno di dire i repubblicani per un eventuale intervento della Fed in piena campagna elettorale e poi se la memoria non mi inganna suggerisco di andare a vedere quanto è accaduto nel 2008 diciamo verso la fine nei pressi di Lehman per accogliere il nuovo presidente Obama… una campagna elettorale con i fiocchi e meno male che nell’anno elettorale non succede mai nulla!
Scusa sbaglio o Lehman hanno voluto che fallisse , mentre tutte le altre banche di un certo calibro sono state aiutate con prestiti a go-go ?????
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Aprile dolce dormire, maggio continua a sognar e giugno non ti svegliar(altrimenti ti risvegli nell’incubo e dover affrontare l’amara realtà). Grazie degli auguri,ne avremo proprio bisogno.