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SPAGNA: IL MOMENTO DELLA VERITA’ SI AVVICINA!

Scritto il alle 14:29 da icebergfinanza

Come ho scritto in Grecia o Spagna tanto non cambia  in questa immensa crisi antropologica non cambia nulla frode, manipolazione o inganno sono all’ordine del giorno che si tratti di finanza o di politica, Grecia o la situazione non cambia. La Grecia truccò i bilanci per entrare in Europa, la sembra gli abbia truccati per far apparire migliore una eventuale ripresa o minore del previsto un eventuale peggioramento.

(ANSA) – MADRID, – Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha detto che la situazione del paese e’ ”difficile” dopo la pubblicazione dei dati del deficit registrato nel 2011, all’8,51% invece del 6% previsto dal precedente governo del socialista Jose’ Luis Zapatero. Secondo la stampa Madrid intende rinegoziare con Bruxelles la riduzione al 4,4% nel 2012.

Ho la sensazione ma non è solo una sensazione che nei prossimi mesi sentiremo parlare spesso della Spagna, soprattutto perchè la sua economia era fondata su un’immensa bolla e poco conta se il debito pubblico è tra i più bassi d’ Europa, mettendo insieme famiglie, imprese ma soprattutto banche e amministrazioni pubbliche o regionali la Spagna è una vera e propria mina vagante senza contare l’esposizione nei confronti del rischio Portogallo!

Come sottolinea Tyler Durden Portogallo e Spagna non importa  l’importante che se magna anche se sembra che dopo il LTRO 2 …

 

Ieri su Linkiesta grazie al sempre puntuale Fabrizio Goria, scopriamo che oltre alla Grecia c’è di più.

” Il declassamento del rating sovrano  ellenico a Selective default da parte di Standard & Poor’s non ha  stupito i mercati finanziari, che avevano già prezzato questo evento. Ma
nuovi timori stanno crescendo nell’eurozona. Si tratta di quelli  relativi a Portogallo e Spagna. Oggi infatti la Commissione europea ha  comunicato a Madrid che sta ancora attendendo ulteriori dettagli sui  conti pubblici. A preoccupare sono il piano di contenimento della spesa  pubblica per il 2012 e i dati sul deficit 2011, «irragionevolmente oltre  le previsioni», come hanno spiegato fonti Ue. E Lisbona, proprio mentre  riceve l’ultima tranche di aiuti internazionali, rivede il rischio  default.

Il governo di Mariano Rajoy si trova al suo primo ostacolo.  Deve dimostrare che la Spagna è in grado di evitare un avvitamento in  stile greco. Le accuse della Commissione europea non sono leggere. Nel  2011 il rapporto deficit/Prodotto interno lordo (Pil) è stato
dell’8,51%, in netto aumento rispetto alle ultime stime del governo  iberico (8,2%) e rispetto alle previsioni dell’Ue, 6,5 percento.  «Dobbiamo capire le cause di questa performance e non nego che siamo  abbastanza preoccupati», ha detto oggi uno dei portavoce della  Commissione, Olivier Bailly. Nemmeno l’Ue sa come è stato possibile un
evento del genere. Bailly non nasconde il disappunto: «C’è un problema  di entrate? O è una questione di uscite? È su base nazionale o su base  regionale?». La Commissione, ha spiegato il funzionario, nelle prossime  settimane cercherà di trovare una soluzione a un caso che, dopo i conti  truccati dalla Grecia, sta già facendo discutere.

Il 2012 sarà comunque difficile per la Spagna. (…) Banche, settore immobiliare e debito delle amministrazioni locali:  sono questi i tre punti che fanno tremare Madrid. Una ricerca della  banca elvetica Ubs ha evidenziato che «lo stress nel sistema bancario
iberico è ancora elevato, complice il Fondo de reestructuración ordenada  bancaria (Frob)». Questo strumento, inizialmente previsto dall’ex  premier José Luis Rodríguez Zapatero come un meccanismo temporaneo di  sostegno alle banche, è diventato di fatto permanente. Complice la bolla  immobiliare che ha investito il Paese, le cajas (casse di risparmio)  hanno spinto sull’acceleratore del credito facile, rimanendo poi  invischiate nelle malversazioni. Luis de Guindos Jurado, il ministro  spagnolo dell’Economia, nelle settimane scorse ha dichiarato che gli  istituti di credito iberici devono raccogliere 50 miliardi di euro di  capitali freschi per far fronte alle criticità che si potranno profilare
nel 2012. E lo potranno fare anche tramite strumenti ibridi come i  Contingent convertible bond, o Cocos, più volte osteggiati dai  regolatori. Infine, le regioni. Il governo centrale è dovuto intervenire  più volte per evitare il default, proprio come nel caso della Valencia,
come spiegò un mese fa la portavoce della Moncloa, Soraya Saenz de  Santamaría. «La dissestata situazione debitoria delle amministrazioni  locali sarà una delle sfide più grandi per Rajoy», notava la banca  britannica Barclays in novembre. Della stessa opinione è la Commissione  Ue.(…) Leggi il resto: LINKIESTA

Quando sentire parlare della Spagna, tenetevi forte, il mare incomincerà ad ingrossarsi e questa volta le onde supereranno la Vostra fantasia. Speriamo che sia solo un incubo, un sogno qualunque di questa tempesta perfetta europea ma non solo. Prima o poi anche Inghilterra e America, dovranno fare i conti con le loro illusioni!

E’ stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.

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1 commento Commenta
ilcuculo
Scritto il 29 Febbraio 2012 at 15:47

Speriamo che sia solo un incubo, un sogno qualunque di questa tempesta perfetta europea ma non solo. Prima o poi anche Inghilterra e America, dovranno fare i conti con le loro illusioni!

Ancora una volta, dov’è il livello della sostenibilità ? Dov’è il livello della REALTA’
Qual’è il tenore di vita che un paese come il nostro può tranquillamente permettersi senza intaccare il futuro?

Siamo disposti a lottare per mantenere alto il nostro standard ?

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