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AGENZIE DI RATING: FINANCIAL TIMES…TUTTA SPAZZATURA!

Scritto il alle 12:32 da icebergfinanza

 

Probabilmente non tutti sanno che Albione è il vecchio nome con il quale poeticamente ci si riferiva alla Gran Bretagna.

Wikipedia ci racconta che … Un’allusione letteraria frequente è la locuzione “perfida Albione”, che si riferisce, in modo particolare, alla spregiudicatezza politica dell’Inghilterra. Questa espressione sembra risalire a un sermone del teologo francese Jacques-Benigne Bossuet e venne largamente utilizzata nel corso dei secoli XVII, XVIII e XIX secolo in Francia per descrivere la storica rivale, l’Inghilterra, in particolar modo durante le guerre del ‘700 (es. Guerra dei sette anni o le Guerre napoleoniche) o nella crescente rivalità coloniale dell’800. Sul principio del ‘900 Francia e Regno Unito appianarono molte divergenze perché la crescente potenza della Germania minacciava sia l’integrità militare e territoriale della prima sia la supremazia coloniale e navale della seconda. Il termine “perfida albione” cadde così in disuso in Francia e attualmente sopravvive solo in contesti ironici. Il “testimone” venne passato all’Italia del periodo fascista. Infatti fu spesso usata da Mussolini nella propaganda anti-britannica.

Ora da qui si deduce che cercare quasi esclusivamente un’unione dei capitali e delle monete a scapito dell’unione dei popoli sia stato un errore strategico.

Zia Albione è una vecchia volpe, una volpe spelacchiata che nonostante tutto continua a detenere il titolo reale di tripla A ovvero affidabilità assoluta.

Correva l’anno del Signore 2009 e precisamente il mese di maggio di quasi tre anni fa in piene devastazione subprime quando …

” L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha fatto sapere che il Regno Unito potrebbe presto perdere la tripla A nel rating di fiducia nei prestiti. Per questo motivo ha inviato un avviso formale affinché le finanze del paese inglese vengano riordinate, al fine di conservare la massima affidabilità, ovvero il rating AAA.

Sempre nel dicembre 2009 …

Nei Paesi primi della classe sui rating del debito pubblico, la sostenibilità  della ripresa economica e l’andamento dei tassi di interesse rappresenteranno due tra le maggiori sfide, nei mesi a venire, per conservare le loro prestigiose posizioni. Dunque Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania, devono stare in allerta. Lo sostiene l’agenzia
Moody’s in un rapporto di aggiornamento sugli Stati a cui assegna il rating più elevato, la tripla A. Più nello specifico il rating sovrano di Tripla A assegnato a Stati Uniti e Gran Bretagna appare relativamente più fragile, alla luce del peggioramento delle rispettive condizioni di finanza pubblica.

Ora gli Stati Uniti d’ America hanno perso il loro pelo tripla A ma zia Albione è sempre li nonostante…

Interessante quindi che per la prima volta i figli di zia Albione, ovvero il Financial Times in persona scriva che …

«Declassiamo le agenzie di rating». E’ l’eloquente titolo di un articolo apparso sulla bibbia della finanza, il Financial Times che processa in particolare Standard&Poor’s per la decisione di abbassare venerdì scorso il giudizio praticamente sull’intera area euro, esclusa la Germania. «C’è qualcosa di inquietante nell’ansia di S&P’s di conquistare le prime pagine dei giornali» osserva Philip Stephens, che si chiede ironico se le scontate analisi a sostegno delle bocciature siano il sintomo che l’agenzia di rating «punti a conquistare il Nobel». ( LaStampa )  Ecco, dovesse dare un giudizio sulle agenzia di rating, l’Ft non avrebbe dubbi: «spazzatura»

Affascinante no, si sputa nel piatto in cui si mangia. Ora i lavavetri che sostengono le agenzie di rating e la loro funzione sociale ci racconteranno che l’articolo del Financial Times, il primo in assoluto contro le agenzie di rating, dimostra che il complottismo non paga, ma probabilmente non conoscono quante vecchie volpi pascolano in Gran Bretagna.

Inoltre che il mercato abbia deciso di ignorare queste opinioni da quattro soldi non significa nulla prima o poi qualcuno le rispolvererà!

Tornando a noi spesso mi sono chiesto perchè in un paese in cui vanno di moda le intercettazioni anche tra le conversazioni dei migliori amici dell’uomo ovvero i cani, nessuno abbia mai pensato a mettere sotto sorveglianza le conversazioni di questi signori che secondo gli atti della commissione di inchiesta del Congresso americano sulla crisi hanno più volte dimostrato tutta la loro sistematica frode e manipolazione.

Come si legge sul Sussidiario … fa specie osservare come la Procura di Milano, dove ha sede Piazza Affari ed il cuore del sistema economico e finanziario dell’Italia, sia così silente, nonostante un tempo fosse così pronta ad “accendere fari” su piazza Affari, come disse anni fa l’allora Procuratore capo Francesco Saverio Borrelli in relazione ad una inchiesta addirittura sulle attività di Mediobanca. Una Procura che ha tenuto per anni nel cassetto l’inchiesta sullo scandaloso acquisto da parte di Filippo Penati delle azioni con mega sovrapprezzo dall’imprenditore Marcellino Gavio per la Serravalle. Inchiesta oggi nelle mani di un altro pm di un piccolo centro, Walter Mapelli, a Monza.

Da notare che appena qualcuno indaga sulle agenzie di rating si scatena l’ironia dei soliti lavavetri arrampicatori provetti che difendono l’idiozia del libero mercato e quella delle loro vetrine, dove vendono oggetti e  illusioni estere…

ROMA – Un pm ha trasformato la piccola procura di Trani nell’avamposto della lotta alle trame oscure della finanza mondiale, della speculazione internazionale, degli gnomi di Wall Street. Il sostituto procuratore Michele Ruggiero, di cui il Corriere della Sera del 20 gennaio offre un ritratto, ha messo sotto indagine Moody’s e contemporaneamente ha aperto un fascicolo su Standard & Poor’s. Ieri (19 gennaio) ha partecipato personalmente alla perquisizione degli uffici di Milano: S&P’s è accusata di manipolazione di mercato e aggiotaggio. Sulle agenzie di rating ha un’idea precisa: partecipano al complotto ai danni dell’Italia diffondendo giudizi non fondati e in aperto conflitto di interessi. “Queste agenzie non sono ancora state registrate presso le autorità europee, circolano con un foglio rosa. Noi dobbiamo capire se queste agenzie hanno i requisiti per fare rating” ha sostenuto.(…) Il coraggio sembra non mancare al sostituto procuratore di Trani, i politici glielo riconoscono. Anche se, come nota Guido Ruotolo sulla Stampa, non è che un magistrato possa essere definito “coraggioso” o “codardo” al pari di un combattente. Va notato altresì che lo stesso sostegno politico trasversale non ci fu, o fu solo di parte, quando Ruggiero indagò, nell’ordine, il governatore Fazio per i prodotti finanziari “taroccati” della banca 121, l’American Express sulle carte di credito, Silvio Berlusconi sulle pressioni indebite per non mandare in onda Santoro, inchiesta scaturita proprio dalle intercettazioni sulle carte di credito e che coinvolse l’ex direttore del Tg1 Minzolini… BlitzQuotidiano 

Il magistrato che sogna di processare Wall Street

Agenzie di rating. finanzieri, politici, banchieri, faccendieri, analisti ed economisti senza dimenticare qualche amministratore falso ingenuo dovrebbe tutti prepararsi per una nuova Norimberga della Finanza.

Ma si sa il leggendario ministero della Giustizia americano ha sottolineato che le agenzie di rating non possono essere perseguite per le opinioni che esprimono.

Buona opinione a tutti, anche i dittatori esprimono opinioni!

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