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IL SEQUESTRO DELLE NAZIONI CONTINUA!
In questa intervista ad EURONEWS di Mario Soares più volte primo ministro portoghese e Presidente della Repubblica sino al 1996, si esprime tutta la dittatura in atto da parte dei mercati sulla democrazia, il sequestro della vita sociale delle nazioni e quello delle future generazioni.
Di cosa volete parlare signori aggiungo io, di flessibilità, di crescita, di innovazione, di ricerca, di istruzione, quando un manipolo di esaltati quotidianamente e segretamente sta combattendo la più feroce battaglia finanziaria della storia.
La crisi economica e finanziaria che colpisce il Portogallo conferma la dittatura del mercato sulla politica e sui governi, e i pericoli per la democrazia.
La denuncia arriva da un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta per i valori democratici. La sua storia personale gli permette oggi di essere una delle voci più critiche contro ciò che lui definisce “il mostro dei nostri tempi”.
Ana Miranda, euronews.
Mario Soares, due volte presidente della Repubblica. Lei sostiene che l’Unione europea attraversa uno dei suoi peggiori momenti. Ci vuole spiegare quali siano le minacce peggiori per l’Unione, e, quindi, per il Portogallo?
Mario Soares, già presidente portoghese.
Prima di tutto il dominio dell’economia e del mercato sulla politica. E’ una tragedia, per qualsiasi paese. Penso che l’Unione europea viva oggi la sua crisi più grande. I mercati, che sono totalmente senza regole, e coloro che li dirigono, li definisco “mostri”. Ed è così. Sono dei veri mostri, e nessuno sa dire da dove vengano o che cosa vogliano. Sappiamo che cercano la ricchezza, e attaccano l’euro, o singoli paesi, come la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo via dicendo.
E’ gravissimo perché manca una risposta unitaria, che invece è necessaria da parte dell’Europa. Se i paesi che sono più ricchi, come nel caso della Germania della signora Merkel, pensano di poter dare ordini all’Europa, o “germanizzare” l’Europa, allora si sbagliano di molto.
Ana Miranda.
Lei è stato molto critico sul ruolo della Germania e della Francia nella gestione della crisi dei paesi periferici. Crede che davvero il cancelliere Merkel soffra di un egoismo nazionalista? E cosa c’entra in tutto questo il presidente Sarkozy? Sono i paesi ricchi a dettare le regole?
Mario Soares.
No. Non possono e non debbono farlo. Sarebbe un errore. Nella realtà, la signora Merkel agisce come se l’Unione europa le appartenesse, ma non è così. La Francia, invece, cammina dietro l’Europa, e nessuno riesce a capire quale sia la politica di Sarkozy. Recentemente abbiamo assistito a una situazione sgradevole, quando ha spedito aerei francesi a bombardare la Libia, cosa che ha provocato la fuga di milioni di persone dal Nord Africa verso l’Italia, verso Lampedusa. Il governo italiano ha chiesto aiuto ai partners europei, alla Francia e agli altri, e la risposta è stata l’invito a sbrigarsela da soli. Nessuno si vuole impegnare in questa questione. Dunque, siamo davanti a qualcosa che comincia ad aggredire le basi stesse dell’Europa.
Ana Miranda.
Abbiamo sentito dire spesso che il Portogallo non è la Grecia, che ha i conti in ordine. Ma il mito ha fatto presto a cadere. Non sarà proprio questa mancanza di trasparenza – che è globale e impedisce di agire – il vero male del sistema economico di molti paesi?
Mario Soares.
C‘è un legame con il neo-liberismo, e con l’idea che debba essere il denaro a comandare il mondo e gli affari. Questa visione è nata negli Stati Uniti. Ora pare scomparsa, perché il presidente Obama, per fortuna, difende il cambiamento, un nuovo modello di sviluppo economico, ma oggi tutti hanno capito che se si continua su questa strada l’Europa non avrà futuro, e diverrà una specie di appendice dell’Asia.
Ana Miranda.
Come Obama lei difende un cambiamento dell’attuale modello di sviluppo economico. E’ per questo che sostiene la necessità di attaccare i Madoff ancora in giro, anche in Europa?
Mario Soares.
Certamente. Dobbiamo sapere chi sono i responsabili della crisi che si è abbattuta sull’Europa, e che ora può estendersi al resto del mondo, e dobbiamo giudicarli e condannarli.
Lasciare al loro posto i dirigenti delle banche, che sono i responsabili della crisi, a gestire la ricchezza, fornendo di nuovo denaro pubblico alle banche per evitargli di fallire… beh, questo è il mondo che va al contrario.
Ana Miranda.
Quando il Portogallo ha annunciato la decisione di chiedere aiuto all’estero, il Financial Times ha scritto che le banche avevano vinto. Lei è d’accordo che siamo davanti a una vittoria delle banche, col ritorno del Fondo Monetario Internazionale in Portogallo?
Mario Soares.
Si, sono d’accordo. Siamo arrivati a questo. La verità è che le banche erano in un momento molto difficile perché non sono solo i mercati a essere cattivi, ma anche le agenzie di rating lo sono. Le agenzie di rating sono dei soggetti illegali e prive di senso e di responsabilità. Perché accusano i singoli stati? con quale diritto e quale autorità? Nessuno sa da dove vengano, cosa vogliano, a cosa servano. E’ necessario cambiare tutto questo.
Ana Miranda.
“L’avidità dei mercati non si fermerà col Portogallo, se le istituzioni europee non reagiranno”. Siamo davanti all’inizio della fine del progetto europeo della moneta unica, dell’euro?
Mario Soares.
Si. Se le cose restano così sarà la fine del progetto europeo, non ci sono dubbi. Ma io credo che ci saranno grandi reazioni. E verranno soprattutto dalle popolazioni. Non è solo nel mondo musulmano che i popoli si sollevano. Rischiamo di assistere a grandi rivolte all’interno dell’Europa. La gente potrà rifiutare questa idea di Europa. L’Europa non è questa, è qualcos’altro, uno spazio di dialogo, di benessere sociale e di rispetto deegli altri.
Ana Miranda.
Lei ha combattuto contro il regime di Salazar, e conosce bene il lato oscuro dei nazionalismi e delle dittature. L’avanzata della destra estrema in seno all’Unione europea, in tempi resi così difficili dalla crisi, non la spaventa?
Mario Soares.
In realtà è spaventoso. Quando vedo, ad esempio, cosa sta accadendo in Finlandia e i discorsi di questo nuovo leader, che attacca direttamente il Portogallo, senza ragione… Questo politico dimentica che la Finlandia è stata invasa dai nazisti e poi dai sovietici, e che ha sempre avuto il sostegno dei paesi occidentali.
Come è possibile che i finlandesi siano oggi divenuti così chiusi, così reazionari, così assurdamente conservatori…? E’ triste per loro stessi, in primo luogo, ma è triste anche per l’Europa nel suo insieme.
Ana Miranda.
I mostri che minacciano l’Europa, le crisi economiche e politiche che pesano sulla democrazia, i pericoli del ritorno dei nazionalismi… Ecco le riflessioni inquiete che ci ha offerto Mario Soares.
Gianni lo sai che la politica e’ ancora più responsabile della finanza di questa crisi e in passato i re finanziavano le loro guerre e orge con il debito. Lasciamo che si scannino tra di loro. Andrea
Salve,
vi "ri-posto" questo "post" tardivo, che avevo lasciato in "Attenti al Lupo" di qualche giorno fa, anche perchè mi sembra centrato sul problema di fondo di questa crisi, l'onestà sia intellettuale che legale, e sulla …. presa di coscenza da parte di alcuni degli attori importanti di questa tragedia. L'argomento è più incentrato sulla "valuta" … ma il dollaro e quello che gli sta succedendo, sta diventando sempre più interessante, anche per noi europei, sempre pronti ad assogettarci ai suoi capricci ….
Mi rendo conto che non sono una "gran cima" nel campo delle valute ( e … purtroppo ne pago lo scotto) ma per me è così evidente che:
1 – il dollaro sta semplicemente perdendo valore a causa dell'incredibile gestione economica USA, nella disinvolta erogazione di risorse statali (e quindi a bilancio) regalate a banche e speculatori nel dopo crisi, senza con ciò causare alcun incremento o ritorno dall'economia. Il tutto a fronte di un deficit semplicemente pauroso, dove ancora non risulta chiaro quando e come riusciranno ad arrivare ad una forma di pareggio (.. parola mooolto grossa).
2 – il dollaro è la moneta di riferimento per l'acquisto di quasi tutte le materie prime, ed è anche la valuta di riferimento per tutte le transazioni e per i flussi economici planetari. Evidentemente in questo momento, nessuna valuta ha la volontà politica, più che la forza economica, per svincolarsi apertamente da questo "giogo", distanziando le proprie sorti da quelle del biglietto verde. Questa cosa produce l'incredibile situazione che stiamo vivendo, dove questa sorta d'inflazione autoindotta da questo scellerato modo di agire delle istituzioni USA, si riverbera direttamente su tutte le economie mondiali, con aumenti del costo delle materie prime, aumenti ingiustificati quanto pericolosi.
3 – in questa situazione, l'oro e le altre materie di riferimento ovviamente aumentano di proprio valore in dollari, stante la sua caduta reale di valore, in attesa che si trovi una nuova valuta di riferimento o magari ….. uno o più parametri di valorizzazione che si possano riferire ad un paniere di valute o altro che siano meno esposti alle problematiche inflattive delle singole nazioni
Scusate x lo sfogo, ma cercherei un confronto in merito, perchè a me pare che questi aspetti della realtà monetaria siano così incombenti per l'economia mondiale, quanto volutamente ignorati, almento a livello "popolare".
Francia R
Caro Francia questo e’ un film che e’ già stato proiettato in passato quando il dollaro arrivo intorno ad 1,60 e tutti predicavano la fine dell’America. Ora la situazione e’ un po’ diversa e l’oro la sta egregiamente documentando almeno sino a quando non assume un parabolica simile all’argento che nulla ha a che vedere con la realtà. Quello che ritengo interessante osservare e’ quello che accadrà quando la FED dichiarerà la fine del QE2 se all’improvviso nessuno comprerà più titolo del tesoro americano. Francamente resto scettico non credo ancora che un meteorite colpirà l’America manon si può mai sapere tutto e’ possibile e questa crisi lo ha dimostrato! Ciao Andrea
viva i meteoriti allora. speriamo arrivino subito su quei pazzi di americani.
cosi' la facciamo finita, perchè non se ne può più.
DORF
Il futuro presidente BCE, Draghi ci comunica che i conti vanno male!
e che servono riforme strutturali e liberalizzazioni ( 7% la cifra urgente ) e questo , nonostante le mille manovre di aggiustamento dei conti fatte , i i mille sacrifici fatti, le mille liberalizzazioni fatte.
gli fanno eco la politica, in particolare di centro e di centrodestra e di centrosinistra che, plaudono.
Ci abituano , piano piano e dolcemente all'idea che è inevitabile., per il nostro bene , e naturalmente noi ce ne convinciamo e li votiamo ed eleggiamo , ci leghiamo ai nostri carnefici come malati affetti dalla nota " sindrome di stoccolama" e paghiamo il conto senza fiatare.
ecco una delle cause che ci sprofonderà in una crisi senza precedenti.
Andrea,
il problema USA è solo in parte legato alla perdita di valore del USD dovuta alla politica monetaria della FED.
E secondo me concentrare tutta l'attenzione sul mondo finanziario è foriero di errori di valutazione.
La finanza sta razziando su un terreno già devastato da scelte sbagliate di economia reale, quella che muove le ricchezze vere, non la carta o i bit su i computer.
Il problema USA si chiama, e non dal 2008 o dal 2001, ma da quasi 30 anni , bilancia commerciale.
Fino agli inizi degli anni '80 la bilancia commerciale USA era in attivo e gli USA avevano una sostanziale autonomia produttiva ed energetica.
Negli anni '90 il deficit commerciale era già di oltre 1.200 B$ ed è più che raddoppiato ogni 10 anni arrivando a rappresentare oltre il 40% del PIL !
La finanza ed i suoi problemi sono venuti DOPO.
Per far fronte ad un simile deficit commerciale gli USA sono stati costretti ad attirare un sempre crescente massa di capitali esteri.
Perchè il capitale finanziario produce reddito finanziario , quindi PIL (sic!) ma di fatto genera consumi improduttivi.
Da 30 anni i redditi USA vanno in attività finanziarie e consumi improduttivi.
Tu continui a credere nella centralità degli USA e del dollaro nell'economia mondiale ma in realtà stiamo parlando di qualcosa che sempre di più assomiglia ad un guscio vuoto.
Cosa resta del PIL usa de sottraiamo i consumi e le attività finanziarie?
ciao Andrea ho letto il tuo commento adesso sull oro e l argento
mi pare di capire che tu creda che l argento sia in piena bolla..ma non credi a quelli che dicono che dovrebbe tornare ad un rapporto 1:15 con l oro, o che potrebbe avere un ruolo importante in un ritorno al gold standard o a valuta legata a paniere materie prime?
grazie,
PORTELLO
Sapete cosa sia un collasso catabolico?
Su wikipedia
Saluti
Phitio
Vedo che anche i politici stranieri sono ignoranti, la Finlandia invasa da nazisti… ma quando mai?
E si che Soares c'era, dato che ha 87 anni, ma si vede che si è dimenticato…. quanto ai "milioni di profughi" meglio stendere un velo pietoso… e poi Sarkç non mi pare un finanziere, ma un politico.
Come mai la speculazione non attacca la Svizzera?
Sarà mica perché il debito svizzero è sceso costantemente negli ultimi anni?
Anacho
La Finlandia in effetti si alleo con i tedeschi aiutandoli ad invadere la Svezia per poi ripensarci facendo di tutto per buttarli fiori dal loro territorio. Per quanto riguarda la Svizzera consiglierei di dare un’occhiata anche al debito delle famiglie ben pochi sanno che sono le più indebitate del mondo occidentale in proporzione anche maggiore di quelle americane! Andrea
Paragonare la destra estrema di Finlandia ai nazisti mi sembra abbastanza fuori luogo. IL movimento che ha sorpreso tutti, i "Veri Finlandesi", fa perno sulla loro visione contraria a questa Europa delle Banche e dei Grandi Capitali.
Ditemi voi che utilità ha un'istituzione che perde tempo a legiferare sulla circonferenza delle zucchine e non si occupa del massiccio fenomeno migratorio che sta subendo l'Italia a causa della guerra provocata dalla Francia. Dove la sua utilità visto che viene utilizzata dai più per parcheggiarci i rottamati della politica?
SAluti
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ma guardà un pò i politici poveretti non fanno debiti….sempre a lottare contro i cattivi….e il debito pubblico si è creato da solo ?
Gianni Z.