GHEDDAFI LIBIA : UN URLO PARANOICO SOFFOCATO DALLA DIGNITA'!
Nell'urlo paranoico di un dittatore qualunque, Libia, Libia, Libia, libertà, rivoluzione, vittoria, si nasconde la psicosi di un delirio cronico assecondato per anni dalle democrazie occidentali, in particolare dalla nostra presunta democrazia, prostituitasi agli interessi di un istante fondato sul nulla. Egitto, Libia, Tunisia e domani l'Arabia Saudita sono solo alcuni tasselli di una svolta epocale.
"Uscite dalle vostre case e attaccate i manifestanti": così il leader libico ha esortato il popolo a difendersi dalle proteste. "Le famiglie dovrebbero iniziare a raccogliere i loro figli. A uscire dalle loro case se amano Gheddafi". "Andate a sterminare quei ratti", ha aggiunto.
Oggi Cameron pur circondato dai mercanti di morte che molti di Voi finanziano investendo in titoli azionari soprattutto bancari e fondi ripieni che seminano la distruzione, ha sottolineato come …
LONDRA – ”Abbiamo sbagliato a sostenere i dittatori”: in Kuwait, mentre la Libia brucia, il primo ministro britannico David Cameron ha fatto mea culpa per quelli che ha definito decenni di ”diplomazia delle truppe cammellate” in appoggio a ”regimi strettamente controllati” per mantenere la stabilità in Medioriente.
Criticato in patria per essersi portato al seguito otto pilastri dell’industria britannica delle armi, il premier britannico ha detto che il suo paese si è reso colpevole di ”pregiudizi che sfiorano il razzismo” per aver giudicato i musulmani incapaci di convivere in democrazia. Parlando davanti al parlamento kuwaitiano, Cameron ha fatto appello a scegliere le riforme, ”non la repressione” e ha evocato ”un’occasione preziosa per la regione” in cui ”stanno emergendo aspirazioni che erano latenti”.
Solo la paura può portare a simili dichiarazioni circondato da otto mercanti di morte… solo la paura e la disperazioni può portare qualcuno a non disturbare un amico mentre bombarda il suo popolo.
ROMA – Le popolazioni "prima o dopo reagiscono" a una visione dell'uomo "che è contro i suoi diritti fondamentali, contro la sua dignità". Lo ha detto il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, a Genova. Oltre la Libia, ha detto Bagnasco, "c'è tutta l'area del Nord Africa. E quanto sta succedendo a me pare che corrisponda a un fatto generale già successo anche nell'Est. A un certo momento, le popolazioni reagiscono necessariamente, oltre che per problemi economici e politici, contro un'antropologia, quindi a una visione dell'uomo che è contro i suoi diritti fondamentali, contro la sua dignità. Quindi oltre gli elementi di tipo economico, certamente c'è questo dato di fondo che non può essere compresso da nessun regime, da nessuna dittatura e prima o poi esplode".
Tutt'altro che porgere l'altra guancia ma a tutto c'è un limite e questo limite sta per essere oltrepassato anche in occidente!
Dibbiamo ancora aspettare caro Raffaele in America è tornata la fiducia dei consumatori che sprizzano gioia da tutti i porri a farsi fottere quotidianamente come in Italia…..c'è ancora tempo! Andrea
Andrea, comunque complimenti per l'attività che svolgi instancabilmente.
Di blog ne conosco…ma c'è sempre un team dietro.
Tu sei da solo e vai come un treno!!
Che forza.
Un caro saluto.
raffaele
il card. Bagnasco la fa (volutamente?) troppo semplice.
non è tutta rivolta così spontanea. c'è da scommerterci che l'america stesse da tempo alimentandola o incoraggiandola, preparando già il passaggio ad un nuovo tipo di controllo (oggi in egitto e in tunisia comandano ancora i generali).
non è solo con la rabbia del popolo che si prepara una rivoluzione.
In occidente poi questi purtroppo sono in grado di oltrepassare ogni limite e farsi dire pure grazie!
Stefano
Da noi in occidente ci vuole più tempo perchè il limite sia oltrepassato: infatti occorre che svanisca l'effetto anestetizzante del consumismo. La sazietà indebolisce il desiderio di libertà.
Comunque non passerà troppo tempo: se ai demenziali padroni della finanza continuerà ad essere concesso spazio di azione, questa società dei consumi presto crollerà E con essa svanirà l'effetto anestetizzante del consumismo…
Colgo l'occasione per salutare il vecchio caro pirata, viaggiatore instancabile e dallo sguardo penetrante.
Ciao!
Stefano da Cinisello
INTERNET, MEDIA E LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE
LE DIECI STRATEGIE DI MANIPOLAZIONE MEDIATICA
1 – La strategia della distrazione.L’elemento principale del controllo sociale
è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). E magari parlare ogni due ore di argomenti diversi e mi riferisco anche a te ANDREA,
2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione.
3 – La strategia della gradualità.
4 – La strategia del differire.
5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini
6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione
7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità
8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.
9 – Rafforzare il senso di colpa.
10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca
TANTO PREMESSO, RINNOVO IL MIO INVITO AD ORGANIZZARE LA PRIMA GIORNATA NAZIONALE
EUROPEA E MONDIALE DELLA ATTENZIONE .
Invito quindi :
alla diffusione dell’iniziativa e la condivisione dell’iniziativa
termini e modalità :
il primo venerdì di ogni mese,
argomento : da concordare anche al fine smascherare chi fa’ uso della strategia di distrazione
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non so quando sarà la volta dell'occidente, ma la strada è di certo quella.
raffaele