BASILEA 3 E LA LEGGENDA DELLA LEVA FINANZIARIA..COUNTDOWN!

Scritto il alle 23:20 da icebergfinanza

 

Come forse alcuni di Voi ricorderanno, martedi scrissi come fosse affascinante notare come riportava sabato il SOLE24ORE che Profumo, amministratore delegato di Unicredit… esprime perplessità anche sulla misura del «leverage ratio» (la leva finanziaria delle banche): «Questo dovrebbe restare un indicatore supplementare di discussione tra le banche e le Autorità di vigilanza». Nulla di più.

Indicatore supplementare di discussione, nulla di più! Certo, senonchè qualcuno dimentica che questa depressione è stata causata dall'eccessiva discrezionalità in fase di assunzione del rischio da parte delle grandi banche, che continuano beatamente a "giocare" con i capitali altrui, spargendo cortine fumogene sul credito a favore delle famiglie e delle imprese che sparirebbe come nebbia al sole.

Tempo fa per i sostenitori di Icebergfinanza scrissi un post dedicato da titolo, " Archimede e la leggenda della leva finanziaria " vi ricordate, datemi una leva e vi solleverò il mondo! Ebbene gli esaltati della finanza il mondo lo hanno capovolto!

Ma cosa significa in sintesi " Leva finanziaria"!

Leva finanziaria o leverage è sinonimo di rapporto di indebitamento di un'impresa, il rapporto di indebitamento di una qualsiasi impresa tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto dell'impresa stessa.

In questi anni l'orgia del debito ha fatto la storia della speculazione, un boomerang autentico che ha falciato patrimoni spesso d'argilla! Ecco per quel motivo la liquidità non produce inflazione, prima dovrà coprire le voragini patrimoniali create nell'esaltazione collettiva e poi si vedrà.

Ma Profumo ci ricorda che questo è un argomento da discutere a parte, tra intimi!

Ebbene ieri Martin Wolf ha scritto che la montagna di Basilea ha partorito il suo topolino!

" Per celebrare il secondo anniversario del fallimento di Lehman, la montagna di Basilea ha lavorato duramente, partorendo un topolino. Inutile dire che il settore bancario sosterrà che il topolino in realtà è una tigre, pronta a ingoiarsi in un sol boccone l'economia mondiale. Questa particolare lamentela – nella quale è maestro questo settore così viziato – dovrebbe essere bellamente ignorata: eliminare gli incentivi per i comportamenti più avventati e sconsiderati non è un costo per la società, bensì un costo per chi ne beneficia, e quest'ultimo non dovrebbe in nessun modo essere confuso con la prima. SOLE24ORE

Al di la che prima di vedere le regole di Basilea 3 a pieno regime avremo il tempo di goderci un nuovo decennio perduto con una ennesima tempesta perfetta, giustamente Wolf sottolinea come il capitale richiesto … è di gran lunga inferiore ai livelli che i mercati imporrebbero qualora gli investitori non continuassero a dare per scontato che in una crisi i governi devono salvare in extremis i creditori, come dimostra l'esperienza storica. Di conseguenza, non servirebbe un disastro di immani proporzioni per portare tali istituti così indebitati a un passo dall'insolvenza creando il panico nei creditori non assicurati.

Francamente incomincio a pensare che la connivenza istituzionale che ha accompagnato questa crisi, vada al di la della mia pur fervida immaginazione, e come ricorda l'articolo in questione…

(…) in assenza di un inasprimento dei regolamenti, le banche preferiranno aumentare il loro leverage negli anni a venire, ritornando ai livelli imperanti nel periodo immediatamente antecedente la crisi.

Signori sveglia, la finanza ha letteralmente sequestrato l'economia, la politica quando non dorme è connivemte o prova a partorire teneri topolini, che lasciano il tempo che trovano.

I costi sociali sono enormi e le risorse ormai ridotte al lumicino, ma nonostante questo, il settore finanziario ha presumibilmente accesso illimitato alle risorse pubbliche come ricorda lo stesso Wolf.

Nulla sarà più come prima ci racconta il commissario al mercato interno Barnier, nessun mercato finanziario ricorderà il selvaggio vecchio west. Un'altro topolino per lo più derivato, un'immensa forma di groviera piena di buchi con finestre che guardano anche in questo caso oltre la necessità di regolare ora e adesso, un mercato selvaggio, posticipando al 2012 il momento della verità.

Non sto qui a raccontarvi le dinamiche che accompagnano decisioni spesso contorte ed estremamente complesse, ne le dinamiche che favoriscono la speculazione tramite strumenti derivati come i CDS o strategie come le vendite allo scoperto, basta che sappiate che la parola lobbies ha ancora un profondo significato nei mercati.

Scrive Moira Longo sul SOLE24ORE…

(…)  La crisi ha infatti dimostrato che i coefficienti patrimoniali possono non essere un metro adeguato per misurare i rischi. I problemi possono essere altri: da un lato l'eccessiva leva finanziaria (cioè troppe attività coperte da poco capitale) e dall'altro la scarsa liquidità disponibile nel breve termine. Eppure su questi due temi il compromesso di Basilea 3 poco dice, rimandando numeri o decisioni al futuro. (…) 
 Per la leva finanziaria il discorso è un po' diverso. Già ora è stato indicato un livello massimo: un rapporto tra attivi e capitale Tier 1 non superiore al 33,3%. Ma per ora questo numero non è né obbligatorio né definitivo. L'obbligatorietà partirà, dopo un lungo periodo di monitoraggio, nel 2018. Per contro, sui coefficienti patrimoniali e sui "cuscinetti" prudenziali di capitale i livelli minimi sono già stati decisi: restano ancora da definire le deduzioni, ma anche su queste si deciderà presto (a novembre). (…)
Per contro è apparso subito chiaro che i problemi delle banche erano soprattutto altri. A partire, come detto, dall'eccessiva leva finanziaria (cioè il rapporto tra tutte le attività tangibili e il capitale).  Forse non è un caso che almeno due delle tre banche europee menzionate avevano una leva molto elevata: Dexia nel 2008 stava a 189,4, Ubs a 72,5. La leva finanziaria – secondo i calcoli di R&S Mediobanca – in Europa è cresciuta mediamente da quota 26 nel 1999 a 44 nel 2008. Insomma: le attività sono aumentate molto più velocemente del capitale. E questo era un grave squilibrio, su cui Basilea non ha preso decisioni definitive. Per fortuna ci hanno pensato le banche, spinte dal mercato e dalla moral suasion delle stesse Autorità, a "sgonfiarsi": mediamente in Europa a fine 2009 siamo infatti scesi a quota 28,7. Il problema è che ci sono molti istituti ancora nettamente sopra questa soglia: per esempio Deutsche Bank (53,6) o Ing (51). Ma, in fondo, non è un problema: avranno tanti anni di tempo per adeguarsi…

Si tanti anni, oltre un decennio perduto, in fondo la nemesi continua innarestabile, guai rompere la leggenda della leva finanziaria chissà sulla base di quale fantasia si definisce congrua una certa percentuale di leva finanziaria, di indebitamento.

Bene come abbiamo più volte visto, il deleveraging, rientro dal debito, è inevitabile e prolungato empiricamente nel tempo, ma probabilmente gli uomini che hanno condiviso e provocato questa crisi, da questo orecchio non ci vogliono sentire, anzi oggi la leva finanziaria viene socializzata attraverso i debiti pubblici, in fondo gli Stati sono diventati un po come quei pesci pulitori, pesci spazzini che ripuliscono l'ambiente dalle feci degli squali della finanza.

Ieri il fantasma di Greenspan è tornato, (ANSA) – NEW YORK, 15 SET – Gli Usa non sono in depressione: il maggiore rischio per l'economia e' una nuova contrazione dei prezzi delle case. Lo dice Greenspan. Per l'ex presidente della Fed i prezzi delle case non devono tornare a scendere: e' questa una delle condizioni' della ripresa economica americana, perche' una nuova contrazione potrebbero far scivolare gli Usa in recessione. Il piano di stimolo varato dall'amministrazione Obama – sottolinea Greenspan – sta funzionando, ma meno di quanto atteso.

L'uomo che dice di non essersi accorto che stava arrivando un uragano neppure quando glielo scrivevano e sussurravano un numero imprecisato di persone e addirittura uomini della Federal Reserve, l'uomo che negli ultimi tre anni ha chiamato ben tre conclusioni della depressione immobiliare delle zero verificatesi, ci fa sapere che i prezzi delle case non devono assolutamente scendere ma che gli stimoli non funzionano!

Benvenuti nel paese delle meraviglie, dove le ovvietà sono di casa, con il senno di poi!

Date un'occhiata ai grafici qui sotto, tutto ciò che sale, prima o poi scende e i prezzi scenderanno ancora come più volte sottolineato secondo il mio parere di un 10 /15 % oltre questo sterile rimbalzo!

Questa è una depressione immobiliare, i fantasmi non fanno rumore!

Questi invece per gentile concessione di BarryRitholtz dalla Ned Davis Research Inc. sono i riferimenti dei prezzi delle case rispetto ai redditi e agli affitti!

E il fantasma di Greenspan ci dice che i prezzi non devono scendere con un accumulo di case invendute che arriva ad oltre un anno necessario senza costruirne una per smaltire tutti gli eccessi!

Checchè ne dica Greenspan i prezzi stanno scendendo e scenderanno sino a quando non avranno raggiunto la loro media storica, sino a quando non avranno raggiunto la loro sostenibilità rispetto ai redditi e agli affitti.

Nella più persistente ondata di disoccupazione dalla Grande Depressione, con quali redditi una famiglia può sostenere la rata di un mutuo?

Come ci ricorda Bill, grande interprete di questa depressione immobiliare, i prezzi non devono essere sostenuti dalla politica, devono trovare la loro giusta dimensione. E' vero che cosi facendo meno proprietari si ritrovano con il patrimonio negativo ovvero con il mutuo residuo superiore al valore stesso della casa e che le banche devono procedere a minori svalutazioni, ma si è solo rinviata la resa dei conti.

D'altra parte con il calo del valore della abitazioni, molti più proprietari sono frustrati dal patrimonio negativo, non posso spostarsi, cambiare lavoro, rifinanziare il mutuo e di conseguenza aumentano le vendite allo scoperto, aumentano coloro che lasciano le case nelle mani delle banche, i pignoramenti e cosi via.

Siamo in un vicolo cieco, ma solo perchè è in atto il deleveraging della bolla immobiliare, inevitabile conseguenza di un eccesso mostruoso, sostenuto da colui che oggi urla che i prezzi non devono scendere! Tenerezza infinita!

La Corelogic ieri ha dichiarato che per la prima volta da cinque mesi i prezzi non sono saliti anzi, in 36 stati americani sono scesi mediamente del 0,6 % Ecco quindi che la tesi di vedere una diminuzione a partire dal mese di settembre sino alla fine dell'anno e oltre trova sostegno in questa dinamica. L'indicatore Case/Shiller è in ritardo di un paio di mesi ad ottobre evidenzierà la nuova dinamica.

Nel frattempo la produzione manifatturiera è aumentata ad agosto meno delle attese e quella di luglio è stata rivista al ribasso di quasi il 40 %. L'indice Empire State che segnala l'attività manifatturiera di New York è sceso nuovamente! Chissà come avrà mai fatto l'indice ISM manifatturiero a salire lo scorso mese! Mistero!

Oggi un'altro mistero sarà risolto a proposito dei sussidi di disoccupazione, ma state tranquilli che mi attendo un'altra magia da paese delle meraviglie!

Concludo ricordando che ieri ho inviato una mail esplorativa per l'incontro del 23 ottobre in occasione della presentazione del libro agli amici e sostenitori di Icebergfinanza, in attesa di una Vostra cortese risposta e della conferma definitiva che avrò per la fine della prossima settimana, utilizzando la seguente mai!

icebergfinanza.bookreservation@yahoo.it

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La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

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6 commenti Commenta
Scritto il 16 Settembre 2010 at 10:09

Arriva oggi in Commissione Europea la discussione della proposta di Barnier che rivoluzionerà il mondo dei cds, derivati e short selling. La proposta prevede anche la creazione di una nuova autorità di vigilanza europea, Esma che sarà operativa da gennaio 2011.sarà un altro topolino????

Scritto il 17 Settembre 2010 at 08:45

Penso che da oggi in avanti ogni giorno sia buono per iniziare una nuova discesa che durerà almeno un paio di anni portandoci a livelli siderali.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2010 at 11:31

montecristoQuesto è un evento :  Winner70   ribassista  mi  comincio  a  preoccupare  del  contrario.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2010 at 12:56

Ciao Winner, ben tornato.Posso chiederti che sistemi previsionali utilizzi?

Scritto il 17 Settembre 2010 at 13:33

una salita porta a livelli siderali, una discesa a livelli abissali oppure ci muoviamo su un anello di Moebius.

utente anonimo
Scritto il 17 Settembre 2010 at 15:09

Prospettive ….È interessante leggere gli articoli sulla stampa “ufficiale”, sulla stampa che conta. Basta fermarsi un attimo, ritagliare un momento di tempo per “osservare” i vari “sentiment” ufficiali o ufficiosi e …. confrontarli con le impressioni personali delle persone reali con cui si ha uno scambio di idee, anche se magari solo “virtuale” …..E’ ovvio … se non è MAI vincolante in alcun modo, l’interpretazione ufficiale dell’andamento del mercato che fanno i vari esperti, spesso lautamente remunerati, figuriamoci quanto può essere significativo l’opinione di chi, come me, nulla conta nel “bel mondo” dorato e luccicante della grande finanza, locale o mondiale.Eppure è proprio questo confronto, questa libertà d’espressione che è la nostra unica arma di difesa, in un mondo dell’informazione sempre più travolto dal disagio di chi, dovendo assecondare “poteri” sempre più intransigenti quanto ignoranti dei diritti elementari di chiunque e sempre più tracotanti della propria violenza di persuasione, per potere “scrivere” pezzi “pubblicabili” finisce per sfruttare tutta la propria cultura riuscendo ad imbastire articoli sul nulla e storie assurde, pur di distrarre l’attenzione del lettore, pur di non fargli percepire la realtà che lo circonda, che deve rimanere celata dietro ad un paravento impenetrabile di menzogne.Oramai è … una gara al ribasso … non è più una questione di censura intellettuale o di ingerenza di partito …  si plaude a manovre assurde, solo perché avallate da “entourage” di personaggi spesso fuori luogo o almeno “fuori competenza”, assisi a posizioni di potere sociale e rispettabilità spesso con metodi rivoltanti quanto in gran voga, spesso comuni delinquenti che si trovano al posto di persone valide e magari oneste, che per questi “difetti” sono destinate a restare nell’ombra.D’altronde questo sarà ricordato come il periodo storico dei “miracoli nefasti”, dove i debiti per magia si sono moltiplicati all’infinito in maniera privata, finendo per diventare inesigibili, per poi trasformarsi grazie a decisioni quantomeno sospette, in crediti nelle mani “giuste”, avallati dal denaro pubblico degli stati nazionali. Un orgia di debiti, di crediti tanto immensi quanto senza un senso, senza un “reale valore” che ne giustifichi l’esistenza … nulla è stato costruito per giustificare questa spesa che ora noi tutti dobbiamo pagare, nessun posto di lavoro, nulla di concreto è stato seminato. C’è solo questo debito enorme quanto banalmente truffaldino, nato ad un tavolo di monopoli e poi trasferito al tavolo della finanza reale grazie al tradimento ed alla connivenza di tutti gli attori che dovevano controllare.Signori … occorre che qualcuno si alzi dal tavolo dei giochi e dica basta. Non è possibile pensare di continuare a generare denaro come se fossero noccioline … i valori in gioco sono “n” volte maggiori del pil degli stati nazionali che devono pagarli … stiamo scherzando? E poi … chi incassa?  E dopo?  … vanno tutti al “Bilioner” x comprare bocce di spumante francese da 900 eurini o per fare il pieno al barcone ???Occhio che, sono gli stessi “signori” che parlano di comunisti e di ricatti ogni volta che c’è da rinnovare il contratto ai barboni che guadagnano 1.000 euro al mese, o che fanno i contratti a tempo determinato, o che promuovono il lavoro nero perché “Roma è ladrona” (“gioco” di questi tempi che vale per quasi tutti gli stati) e fortunatamente ci sono i politici giusti a coprire …..Che tristezza, pensare a tutte le regole a cui deve sottostare il popolino, i poveracci da 1000 o 2000 euro al mese … pensare alla continua erosione di potere d’acquisto, di ricchezza sociale. Invece, per questi grandi manovratori, per questi truffatori di fiducia per fortuna c’è un’altra società … piena d’amici e di torte da spartirsi, pur di non lasciare che sia fatto il bene del paese o della società locale.Solo che nessuno osa sussurrare a questi potenti che la musica sta cambiando … oramai il “giochino” di mungere la società sta arrivando a livelli biblici … il crack economico, la mancanza di entrate per le tasse, la negazione della crisi per sostenere spese, previlegi e ruberie di “amici” …. Forse qualcuno non lo ha ancora capito … ma ogni volta che “i quattro genietti” decidono di riversare qualche centinaio di miliardi di euro o dollari … li prendono dalle tasche della nazioni da loro rappresentate, ma non solo, così facendo generano una demenziale svalutazione di tutti i beni esistenti a fronte del pagamento di un delirio ….. certo il dollaro è una moneta affascinante, come sono affascinanti il potere e la spietatezza della società Usa, l’euro, lo yen e poi c’è lo yuan … ma non c’è valuta o tesoro che tenga, se metti degli incompetenti al servizio di ladri a governare la società, per quanto grande possa essere la nazione, è una gara persa in partenza, destinata comunque a finire male. Per quanto ci riguarda …non basteranno “un mandolino ed un cuore grande così”.La ricetta è banale quanto vecchia, in fondo c’è l’ha indicata un Uomo tanto tempo fa che molti di noi portano sul petto, è l’Amore per il prossimo, la non violenza e l’Onestà … pratica, morale ed intellettuale.Quando l’Uomo perde una di “queste stelle polari”, qualsiasi società esso abbia costruito è destinata a crollare inesorabilmente.Ma queste, “di questi tempi”, come sempre … sono parole al vento e …. perdonate lo sfogo da vecchia comare …Saluti marinai.Francia R

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