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SOLDI MALEDETTI e UN’ ALTRECONOMIA DELLE RELAZIONI.

Scritto il alle 23:54 da icebergfinanza

Mentre il mondo intero ed in particolare l’ America di  mister Obama stanno discutendo sull’importanza della crescita economica per sostenere una ripartenza dell’economia mondiale e il Fondo Monetario Internazionale ci avverte che senza crescita 30 milioni di posti di lavoro nel mondo sono in pericolo, un caro amico, mi ha fatto avere questo articolo scritto dal politologo Giovanni Sartori dal titolo " Quei Soldi Maledetti  " aggiungendo…." Crescono i sostenitori della decrescita…ma dove erano sino all’altro ieri? "

In effetti come ben sanno i lettori di Icebergfinanza, anche i sostenitori dell’Etica, nuovi proseliti,  abbondano negli ultimi tempi, uomini e donne che fine ad ieri inneggiavano alla crescita infinita e al libero mercato senza alcun vincolo.

Nella bozza del documento finale dell’incontro preliminare del G8 si legge che …

 "In un momento in cui la ripresa prende piede, ci troviamo ad un crocevia – si legge nella bozza del documento finale del G8 – e qui la speranza e l’ottimismo nascenti possono essere incanalati verso la costruzione di società più sicure, eque, partecipative e sostenibili in tutto il mondo", portando "allo stesso tempo un’attenzione via via maggiore al miglioramento e alla valutazione efficace del benessere dei popoli". Repubblica

Scusate l’ironia ma sono commosso, anche sulla sabbia compaiono quotidianamente queste riflessioni che nessuno ha il coraggio di scolpire nella roccia.

Scrive Giovanni Sartori…

"L’ultima stima di qualche anno fa che ho sott’occhio contabilizza il Pil, il Prodotto interno lordo, del mondo in 54 trilioni di dollari, mentre gli attivi finanziari globali risultano quattro volte tanto, di addirittura 240 trilioni di dollari. Oggi, con i derivati e altre furbate del genere, questa sproporzione è ancora cresciuta di chissà quanto. E questa sproporzione non solo è di per sé malsana ma modifica la nozione stessa di sistema economico, di economia. "

Nella recente riforma americana, aggiungo io,   non si è fatto nulla o quasi nulla per cancellare questo demenziale mondo parallelo, nato dall’esigenza di proteggere un raccolto di grano o meglio ancora di olive…. ( vero Talete…) un mondo virtuale dove…

Semplificando al massimo, da un lato abbiamo una economia produttiva che produce beni, che crea «cose», e i servizi richiesti da questo produrre, e dall’altro lato abbiamo una economia finanziaria essenzialmente cartacea fondata su vorticose compravendite di pezzi di carta. Questa economia cartacea non è da condannare perché tale, e nessuno nega che debba esistere.


Il problema è la sproporzione; una sproporzione che trasforma l’economia finanziaria in un gigantesco parassita speculativo la cui mira è soltanto di «fare soldi », di arricchirsi presto e molto, a volte nello spazio di un secondo. Gli economisti «classici » facevano capo all’economia produttiva; oggi i giovani sono passati in massa all’economia finanziaria. È lì, hanno capito, che si fanno i soldi, ed è in quel contesto che l’economia come disciplina che dovrebbe prevedere, e perciò stesso prevenire e bloccare gli errori, si trasforma in una miriade dispersa di economisti «complici» che partecipano anch’essi alla pacchia.

È chiaro che in futuro tutta la materia dell’economia finanziaria dovrà essere rigorosamente regolata e controllata. Ma anche l’economia produttiva si deve riorientare e deve cominciare a includere nei propri conti le cosiddette esternalità. Per esempio, chi inquina l’aria, l’acqua, il suolo, deve pagare. Vale a dire, tutto il sistema di incentivi va modificato. La dissennata esplosione demografica degli ultimi decenni mette a nudo che la terra è troppo piccola per una popolazione che è troppo grande.

Dissenata esplosione di che….una terra troppo piccola per chi ? Ma stiamo scherzando o vogliamo cancellare l’essenza umana della solidarietà e della cooperazione per riconoscere che siamo solo bestie feroci che vogliono conquistare quanto più territorio è possibile, prevaricando e sequestrando la libertà e la dignità di ogni altro essere vivente. Scusate il termine, ma non diciamo cazzate! E non tiratemi in ballo Thomas Robert Malthus la cui teoria sostiene che l’incremento demografico avrebbe spinto a coltivare terre sempre meno fertili con conseguente penuria di generi di sussistenza per giungere all’arresto dello sviluppo economico, poiché la popolazione tenderebbe a crescere in progressione geometrica, quindi più velocemente della disponibilità di alimenti, che crescono invece in progressione aritmetica (teoria questa che sarà poi ripresa da altri economisti per teorizzare l’esaurimento del carbone prima, e del petrolio dopo).

Finito il carbone e il petrolio, la creatività umana sarà in grado di produrre un’alternativa, perchè la Creazione non è solo il frutto di qualche Black Hole come credono gli scienziati illuminati, ma un disegno più grande la cui tela non conosciamo. Ma proseguiamo ….


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" Ma anche su questa sproporzione gli economisti non hanno battuto ciglio. Anzi, per loro stiamo andando di bene in meglio, perché tanti più bambini tanti più consumatori e tanti più soldi. Il loro «far finta di non ricevere», di non vedere, è così clamoroso da indurre Mario Pirani a chiedersi (su Repubblica) se gli economisti abitino sulla terra o sulla luna. Io direi su una luna che è due volte più grande della terra. Ma qui cedo la parola a Serge Latouche, professore alla Università di Parigi, economista eretico ma anche lungimirante. Latouche ha calcolato che lo spazio «bioproduttivo » (utile, utilizzabile) del pianeta Terra è di 12 miliardi di ettari. Divisa per la popolazione mondiale attuale questa superficie assegna 1,8 ettari a persona. Invece lo spazio bioproduttivo attualmente consumato pro capite è già, in media, di 2,2 ettari.

E questa media nasconde disparità enormi. Se tutti vivessero come i francesi ci vorrebbero tre pianeti; e se tutti vivessero come gli americani ce ne vorrebbero sei. La morale di questa storia è che già da troppo tempo siamo infognati in uno sviluppo non-sostenibile, e che dobbiamo perciò fare marcia indietro. Latouche la chiama «decrescita serena». Serena o no, il punto è che la crescita continua, infinita, non è obbligatoria. Oramai è soltanto suicida.

Commovente no, peccato che sino a ieri eravamo tutti terroristi, figli di un’utopia, dementi da emarginare con pensieri eversivi, solo perchè ci siamo permessi di rilevare l’insostenibilità, l’iniquità, la mancanza di responsabilità di questo sistema. Ora minacciando l’estinzione di altri milioni di posti di lavoro abbiamo bisogno di più crescita, più produzione, più consumo riproponendo sempre e solo le antiche ricette di un turbocapitalismo fallito!

Io come molti altri stiamo esplorando alternative a questo sistema, anche se non abbiamo certezze, cerchiamo solo di condividere altre vie, che non sono le sole ma che integrando il sistema aiutando ed integrando una maggiore consapevolezza, senza che per questo ognuno di Voi debba far proprie le considerazioni finali.

In questi anni ho proposto un’infinità di vie alternative che molti di Voi non conoscevano, vie ritenute utopiche, sino a quando la demenzialità dell’uomo non arriva ad un punto in cui l’esplosione della sua onnipotenza arriva a scatenare un conflitto reale o virtuale nel quale tutto si azzera e senza alcuna decrescita si riparte necessariamente da zero resettando tutto, come in una depressione o come dopo un conflito mondiale. Oggi se nessuno se ne è accorto siamo già in un conflitto mondiale anche se è virtuale giocato con le armi della finanza, bombe silenziose ed invisibili che annullano la dignità umana spostando capitali ed inventando ricchezza dal nulla.

Ecco quindi che a noi non resta che il " Capitale delle Relazioni Umane" il germoglio delle relazioni. Sul numero di giugno di Altreconomia, fra le altre cose, si parla di reti solidali, storie e persone si parla sopratutto di Geografia dell’economia solidale italiana.

Un’anticipazione del libro ‘Il capitale delle relazioni’, in uscita, in cui si racconta come nasce un Gas, una filiera corta o un Distretto di Economia Solidale.

Consapevolezza vuol dire esplorare anche altre vie, altre proposte altri sistemi, che se non cambieranno il mondo, sono in grado di cambiare la Vostra vita, migliorandola nelle relazioni umane. Date un’occhiata a questa rivista, vi assicuro ne vale la pena e sostenetela obbonandovi, perchè vive solo di abbonamenti e liberi sostegni come Icebergfinanza, grazie al Vostro aiuto.

Troppe aspettative? Forse. Ma per quanto incerto sia il futuro, è questo il capitale che crediamo darà buoni frutti e su cui vale la pena investire: quello delle relazioni

ALTRECONOMIA

Da tempo contro il sistema del profitto e del consumo è in atto una ribellione. Come racconta Paul Hawken in Moltitudine inarrestabile (Edizioni Ambiente, 2009) in tutto il mondo milioni di persone e centinaia di organizzazioni si battono da anni per la giustizia sociale e la difesa dell’ambiente.

Secondo l’autore è la risposta collettiva che la Terra sta generando per affrontare le mille crisi locali e globali; il sistema immunitario dell’umanità reagisce a tossine quali la globalizzazione, il pensiero unico economico e il degrado ecologico. Il movimento dell’economia solidale è una di queste famiglie di “anticorpi”. Una ribellione non violenta, festosa e collettiva. Milioni di persone che non accettano più le regole del gioco della nostra vita imposte dalla società dei consumi e dal marketing che ci dicono cosa dobbiamo comprare, quanto, a quale prezzo. O perfino quali sono i nostri gusti, come dobbiamo vestirci, che cosa dobbiamo mangiare. Quanto dobbiamo lavorare e quanto guadagnare.

A chi vanno i soldi. E a chi resta solo il sudore.
Nelle storie
di questo libro, curato dal Tavolo per la Rete italiana di economia solidale, coordinata da Andrea Saroldi, sono protagoniste persone che hanno spento la tv e sono uscite di casa; hanno riflettuto e formulato proposte; hanno cambiato le loro vite e il modo stesso di intendere il benessere; e hanno scoperto che è possibile fondare l’economia sulla condivisione e sulla gratuità invece che sul profitto. Ma soprattutto queste persone si sono incontrate. Il cuore di questa ribellione è proprio in questa parola: relazione. Nella “rivoluzione delle reti”, infatti, non ci sono più produttori, distributori, consumatori, ma cittadini con un volto, idee e valori che vogliono conoscere la storia dei prodotti, diventarne co-produttori e vivere la “legge” della convivialità, anziché quella di domanda e offerta.

Le sfide che le reti -dai gruppi d’acquisto ai distretti di economia solidale- hanno posto al sistema economico non hanno ancora grandi numeri, tuttavia stanno già costringendo multinazionali e grande distribuzione a fare i conti con la domanda di biologico, di filiera corta, di sostenibilità, di trasparenza. Parole che ormai sono patrimonio di tutti. Il “popolo” dei gruppi di acquisto solidali, delle botteghe del commercio equo, delle associazioni e dei mille gruppi informali ha scalfito il sistema. Le reti che hanno costruito sono dei veri e propri presìdi di partecipazione, e -in questo momento di difficoltà e di disaffezione politica- sono anche un’inedita forma di democrazia.
Troppe aspettative? Forse. Ma per quanto incerto sia il futuro, è questo il capitale che crediamo darà buoni frutti e su cui vale la pena investire: quello delle relazioni. Il capitale delle relazioni è proprio  il veicolo per la trasmissione del “contagio positivo”. Nelle prossime pagine vi anticipiamo molte delle 50 storie di economia solidale contenute nel libro. Un vero e proprio manuale che descrive i punti di forza e gli aspetti critici di tutte le reti, dai Gas alle esperienze di filiera corta e co-produzione, dalle fiere solidali al turismo responsabile. E che -speriamo- fa venire voglia di moltiplicarle.

Per chi volesse proseguire il viaggio, ecco un pezzo che aiuta ad esplorare in profondità il pensiero che porta alla decrescita serena, al di la di tutte le superficialità che ormai abbondano in questa società

Il seguente articolo è tratto dalla rivista Consapevole 16 aprile/giugno 2008.

Latouche, nel suo ultimo lavoro – Breve trattato sulla decrescita serena – riesce ad offrire una sintesi quanto mai esaustiva del pensiero della decrescita, collocandolo in un’ottica di concretezza mai sperimentata prima dall’autore.

La decrescita si affranca così dallo status di filosofia astratta e per molti versi eccentrica, per diventare nelle parole di Latouche “un’utopia concreta che tenta di esplorare le possibilità oggettive della sua realizzazione”.

L’autore sintetizza gli sforzi necessari per trasformare la nostra società sviluppista, ormai in fase di disfacimento sotto il peso del proprio fallimento, in una società della decrescita serena, articolandoli “in otto cambiamenti interdipendenti che si rafforzano reciprocamente, costituiti da otto R: rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare”.

Rivalutare significa colmare il vuoto di valori oggi dominante: “amore della verità, senso della giustizia, responsabilità, rispetto della democrazia, elogio della differenza, dovere di solidarietà, uso dell’intelligenza” sono, oggi, indispensabili per creare un differente immaginario collettivo, all’interno del quale sarà necessario Riconcettualizzare e Ristrutturare tanto gli apparati produttivi quanto i rapporti sociali, nell’ottica di Ridistribuire le ricchezze e l’accesso al patrimonio naturale, sia fra il Nord e il Sud del mondo sia all’interno di ciascuna società.

Rilocalizzare, nelle parole di Latouche, significa “produrre in massima parte a livello locale i prodotti necessari a soddisfare i bisogni della popolazione, in imprese locali finanziate dal risparmio collettivo raccolto localmente”.

La sostituzione del globale con il locale rappresenta infatti il fulcro di qualsiasi progetto di decrescita, come Latouche ben sintetizza affermando che “Se le idee devono ignorare le frontiere, al contrario i movimenti di merci e capitali devono essere limitati all’indispensabile” ed aggiungendo che la rilocalizzazione non deve essere soltanto economica ma “anche la politica, la cultura, il senso della vita devono trovare un ancoraggio territoriale”.

Ridurre gli impatti sulla biosfera dei nostri modi di produrre e di consumare, Riutilizzare e Riciclare i rifiuti del consumo, combattendo l’obsolescenza programmata dei prodotti, completano la serie dei cambiamenti proposti nel testo.

Ma Latouche non si ferma qui: arriva a tratteggiare un vero e proprio “programma politico”, tanto pregno di fascino quanto di concretezza, ben comprendendo che qualunque proposito di decrescita serena potrà trovare attuazione solamente nell’ottica di una volontà politica che intenda procedere in questo senso.

Estremamente interessante all’interno di questo programma il punto in cui si propone di “trasformare gli aumenti di produttività in riduzione del tempo di lavoro e in creazione di posti di lavoro” e quello in cui, in contrapposizione alla produzione di merci, si stimola la produzione di “beni relazionali come l’amicizia e la conoscenza, il cui consumo non diminuisce le scorte esistenti ma le aumenta”.

A corollario di un testo molto ricco di spunti, Latouche propone alcune riflessioni aventi per oggetto le possibilità d’interazione fra il pensiero della decrescita e la società capitalista, risponde a chi si domanda se la decrescita sia di destra o di sinistra affermando che “il programma che noi proponiamo è in primo luogo un programma di buon senso, altrettanto poco condiviso sia a destra che a sinistra” e rifiuta l’idea della creazione di un vero e proprio partito politico della decrescita, che rischierebbe di cristallizzare lo spirito del movimento.

 

33 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 26 Giugno 2010 at 08:36

Ma la sai la differenza tra soldi e moneta?

Scritto il 26 Giugno 2010 at 09:10

…. e tu la sai la differenza tra un puntino nero insignificante  in mezzo alla pagina e l'intera pagina bianca!Andrea

Scritto il 26 Giugno 2010 at 12:54

Anonimo #1 non c'è nessuna differenza……….in pratica, sarebbe come dire che differenza c'è tra zuppa e pan bagnato. E visto che la "cosa" ti interessa allego un copia/incolla scritto da qualcuno che probabilmente qualcosina di finanza ne capisce: 

Quando la Monetà è Fatta di Debito Hai un Collasso

 di GZ

 – 25/06/10

A mio modesto avviso, alla luce dei fatti degli ultimi anni in particolare, non è un problema "…se sia più colpa delle banche…" ma tutto il sistema dell'indebitamento e del credito e della moneta recente è una colossale frode. Come spiega qui ad esempio Hugo Salinas Price, il miliardario-economista messicano che ha lasciatop l'azienda che aveva creato 20 anni fa al figlio per dedicarsi solo allo studio e alla riforma della moneta (e forse riesce ora a riportare in vigore il peso d'argento)…."Le politiche economiche degli ultimi decenni nel mondo sono state rivolte a promuovere il consumo e l'indebitamento. Questo è un nonsenso! Il risparmio deve venire logicamente prima del consumo (anche se all'università riescono ad insegnarti il contrario). Le famiglie che hanno dei veri risparmi sono contente e soddisfatte. Si sentono sicure sapendo che hanno dei risparmi tangibili per le emergenze e per la vecchiaia. Essere in grado di accumulare risparmi sicuri rende una nazione felice e dovrebbe essere l'obiettivo della politica nazionale….Ma c'è ora un oligarchia al potere, che domina il governo USA da dietro le scene e vogliono mantere il potere a tutti i costi sacrificando anche il popolo americano. Assieme ai loro colleghi in Inghilterra sono l'ostacolo alla riforma del sistema della moneta e del credito che può rimettere il mondo sulla strada della prosperità. Ora hanno una cappio intorno al collo dovuto alla loro ostinazione e avarizia, il cappio si sta stringendo ed è il prezzo dell'Oro ed Argento…"In estrema sintesi, per chi non legge i link che metto il motivo è che, come ho provato a spiegare citando autori più importanti, è stato creato da alcuni decenni un sistema in cuia) sono LE BANCHE E NON LO STATO A CREARE QUASI TUTTA LA MONETA sotto forma di DEBITOb) questa Moneta sotto forma di debito è MONETA CARTACEA che dietro non ha niente, se non la promessa di pagare di qualcunoSe non esageri a creare troppo debito il sistema può stare in piedi, anche se concettualmente è una frode e arricchisce chi è in finanza in modo parassitario. Ma se come è successo negli ultimi 30 anni l'avidità dell'oligarchia finanziaria li spinge a creare una montagne di Debito e questo debito è il grosso della moneta in circolazione allora rischi il collasso della moneta e di tutto perchè le società si basano sulla monetaSe se si scopre che la massa di questo debito creato negli ultimi 20 anni è finito soprattutto alle famiglie che ora non riescono a pagarlo e a stati come Grecia, Spagna, Portogallo ad esempio che hanno finanziato l'indebitamento all'estero e non sono in grado di pagarlo… o negli USA che avendo il privilegio del Dollaro moneta di riserva ha esagerato più di tutti ….allora succede che migliaia di miliardi non valgono nienteGli Stati ora hanno debiti pari all'80% del PIL, le famiglie hanno debiti che superiori al 100% del PIL e le banche hanno bilanci con passivi ed attivi pari sl 200% o 400% del PIL. Tutto questo debito è però la nostra moneta, la moneta è il debito, a parte una piccola quota di contante, e il debito è triplicato in 30 anniMa allora se gli stati deboli o troppo indebitati e le famiglie non riescono a pagare parte del debito cumulato la moneta non ha più valoreIl motivo per cui i mercati e i governi sono terrificati anche da paesi piccoli come la Grecia che non pagano dei debiti è che questo distrugge il valore della moneta in particolare delle due monete di riserva del mondo, il dollaro e l'euro

SD

Scritto il 26 Giugno 2010 at 12:54

Anonimo #1 non c'è nessuna differenza……….in pratica, sarebbe come dire che differenza c'è tra zuppa e pan bagnato. E visto che la "cosa" ti interessa allego un copia/incolla scritto da qualcuno che probabilmente qualcosina di finanza ne capisce: 

Quando la Monetà è Fatta di Debito Hai un Collasso

 di GZ

 – 25/06/10

A mio modesto avviso, alla luce dei fatti degli ultimi anni in particolare, non è un problema "…se sia più colpa delle banche…" ma tutto il sistema dell'indebitamento e del credito e della moneta recente è una colossale frode. Come spiega qui ad esempio Hugo Salinas Price, il miliardario-economista messicano che ha lasciatop l'azienda che aveva creato 20 anni fa al figlio per dedicarsi solo allo studio e alla riforma della moneta (e forse riesce ora a riportare in vigore il peso d'argento)…."Le politiche economiche degli ultimi decenni nel mondo sono state rivolte a promuovere il consumo e l'indebitamento. Questo è un nonsenso! Il risparmio deve venire logicamente prima del consumo (anche se all'università riescono ad insegnarti il contrario). Le famiglie che hanno dei veri risparmi sono contente e soddisfatte. Si sentono sicure sapendo che hanno dei risparmi tangibili per le emergenze e per la vecchiaia. Essere in grado di accumulare risparmi sicuri rende una nazione felice e dovrebbe essere l'obiettivo della politica nazionale….Ma c'è ora un oligarchia al potere, che domina il governo USA da dietro le scene e vogliono mantere il potere a tutti i costi sacrificando anche il popolo americano. Assieme ai loro colleghi in Inghilterra sono l'ostacolo alla riforma del sistema della moneta e del credito che può rimettere il mondo sulla strada della prosperità. Ora hanno una cappio intorno al collo dovuto alla loro ostinazione e avarizia, il cappio si sta stringendo ed è il prezzo dell'Oro ed Argento…"In estrema sintesi, per chi non legge i link che metto il motivo è che, come ho provato a spiegare citando autori più importanti, è stato creato da alcuni decenni un sistema in cuia) sono LE BANCHE E NON LO STATO A CREARE QUASI TUTTA LA MONETA sotto forma di DEBITOb) questa Moneta sotto forma di debito è MONETA CARTACEA che dietro non ha niente, se non la promessa di pagare di qualcunoSe non esageri a creare troppo debito il sistema può stare in piedi, anche se concettualmente è una frode e arricchisce chi è in finanza in modo parassitario. Ma se come è successo negli ultimi 30 anni l'avidità dell'oligarchia finanziaria li spinge a creare una montagne di Debito e questo debito è il grosso della moneta in circolazione allora rischi il collasso della moneta e di tutto perchè le società si basano sulla monetaSe se si scopre che la massa di questo debito creato negli ultimi 20 anni è finito soprattutto alle famiglie che ora non riescono a pagarlo e a stati come Grecia, Spagna, Portogallo ad esempio che hanno finanziato l'indebitamento all'estero e non sono in grado di pagarlo… o negli USA che avendo il privilegio del Dollaro moneta di riserva ha esagerato più di tutti ….allora succede che migliaia di miliardi non valgono nienteGli Stati ora hanno debiti pari all'80% del PIL, le famiglie hanno debiti che superiori al 100% del PIL e le banche hanno bilanci con passivi ed attivi pari sl 200% o 400% del PIL. Tutto questo debito è però la nostra moneta, la moneta è il debito, a parte una piccola quota di contante, e il debito è triplicato in 30 anniMa allora se gli stati deboli o troppo indebitati e le famiglie non riescono a pagare parte del debito cumulato la moneta non ha più valoreIl motivo per cui i mercati e i governi sono terrificati anche da paesi piccoli come la Grecia che non pagano dei debiti è che questo distrugge il valore della moneta in particolare delle due monete di riserva del mondo, il dollaro e l'euro

SD

Scritto il 26 Giugno 2010 at 12:54

Anonimo #1 non c'è nessuna differenza……….in pratica, sarebbe come dire che differenza c'è tra zuppa e pan bagnato. E visto che la "cosa" ti interessa allego un copia/incolla scritto da qualcuno che probabilmente qualcosina di finanza ne capisce: 

Quando la Monetà è Fatta di Debito Hai un Collasso

 di GZ

 – 25/06/10

A mio modesto avviso, alla luce dei fatti degli ultimi anni in particolare, non è un problema "…se sia più colpa delle banche…" ma tutto il sistema dell'indebitamento e del credito e della moneta recente è una colossale frode. Come spiega qui ad esempio Hugo Salinas Price, il miliardario-economista messicano che ha lasciatop l'azienda che aveva creato 20 anni fa al figlio per dedicarsi solo allo studio e alla riforma della moneta (e forse riesce ora a riportare in vigore il peso d'argento)…."Le politiche economiche degli ultimi decenni nel mondo sono state rivolte a promuovere il consumo e l'indebitamento. Questo è un nonsenso! Il risparmio deve venire logicamente prima del consumo (anche se all'università riescono ad insegnarti il contrario). Le famiglie che hanno dei veri risparmi sono contente e soddisfatte. Si sentono sicure sapendo che hanno dei risparmi tangibili per le emergenze e per la vecchiaia. Essere in grado di accumulare risparmi sicuri rende una nazione felice e dovrebbe essere l'obiettivo della politica nazionale….Ma c'è ora un oligarchia al potere, che domina il governo USA da dietro le scene e vogliono mantere il potere a tutti i costi sacrificando anche il popolo americano. Assieme ai loro colleghi in Inghilterra sono l'ostacolo alla riforma del sistema della moneta e del credito che può rimettere il mondo sulla strada della prosperità. Ora hanno una cappio intorno al collo dovuto alla loro ostinazione e avarizia, il cappio si sta stringendo ed è il prezzo dell'Oro ed Argento…"In estrema sintesi, per chi non legge i link che metto il motivo è che, come ho provato a spiegare citando autori più importanti, è stato creato da alcuni decenni un sistema in cuia) sono LE BANCHE E NON LO STATO A CREARE QUASI TUTTA LA MONETA sotto forma di DEBITOb) questa Moneta sotto forma di debito è MONETA CARTACEA che dietro non ha niente, se non la promessa di pagare di qualcunoSe non esageri a creare troppo debito il sistema può stare in piedi, anche se concettualmente è una frode e arricchisce chi è in finanza in modo parassitario. Ma se come è successo negli ultimi 30 anni l'avidità dell'oligarchia finanziaria li spinge a creare una montagne di Debito e questo debito è il grosso della moneta in circolazione allora rischi il collasso della moneta e di tutto perchè le società si basano sulla monetaSe se si scopre che la massa di questo debito creato negli ultimi 20 anni è finito soprattutto alle famiglie che ora non riescono a pagarlo e a stati come Grecia, Spagna, Portogallo ad esempio che hanno finanziato l'indebitamento all'estero e non sono in grado di pagarlo… o negli USA che avendo il privilegio del Dollaro moneta di riserva ha esagerato più di tutti ….allora succede che migliaia di miliardi non valgono nienteGli Stati ora hanno debiti pari all'80% del PIL, le famiglie hanno debiti che superiori al 100% del PIL e le banche hanno bilanci con passivi ed attivi pari sl 200% o 400% del PIL. Tutto questo debito è però la nostra moneta, la moneta è il debito, a parte una piccola quota di contante, e il debito è triplicato in 30 anniMa allora se gli stati deboli o troppo indebitati e le famiglie non riescono a pagare parte del debito cumulato la moneta non ha più valoreIl motivo per cui i mercati e i governi sono terrificati anche da paesi piccoli come la Grecia che non pagano dei debiti è che questo distrugge il valore della moneta in particolare delle due monete di riserva del mondo, il dollaro e l'euro

SD

Scritto il 26 Giugno 2010 at 12:59

Bene, se le attivtà economiche  alternative sono realmente una alternativa praticabile da persone reali e normali che permettono di mantenere degnamente la pripria famiglia secondo parametri ortodossi mi aspetto di vedere nei prossimi anni un vero fiorire di nuove iniziative dove potranno confluire (magari ci sarò anche io) coloro che non riescono o non riusciranno in futuro a trovare una collocazione nella struttura economica attuale.Questa è la differenza tra idea e utopia.Per ora vedo solo realtà di nicchia che riescono ad andare avanti all'onbra dell'economia tradizionale, proprio in quanto nicchie.Per intenderci, non è ne una critica ne sarcasmo ma un concreto auspicio.

utente anonimo
Scritto il 26 Giugno 2010 at 18:59

Un articolo entusiasmante! Grazie ..aspetto il tuo libro! nel mio piccolo tutti i soldi che guadagno in operazioni finanziare ne devolvo il 10% ai più poveri ..in particolare ai bambini ..Ciao Solidale 10%

Scritto il 26 Giugno 2010 at 22:17

Andrea ottimo articolo.Ma ci rendiamo conto che le stesse persone che vogliono cambiare pelo, sono grandi lupi….ma ci rendiamo conto che qualche mese fa hanno terrorizzato il popolo del mondo con il VIRUS, e l'OMS è stato il grande regista del VIRUS. Ma ci rendiamo conto che questi sono moderni Nimrod in opposizione a Dio? Penso che l'unica strategia reale è avere una relazione con il costruttore dell'Universo, non possiamo avere fede in questi costruttori illuminati da Lucifero. Ogni giorno che passa anche grazie ad articoli come questi mi rendo conto che devo avere fede solo in Dio e Gesù perchè questi "alieni" illuminati sono molto potenti e sicuramente hanno le idee chiare nell'applicare i loro concetti del Novus Ordo Seclorum.

utente anonimo
Scritto il 26 Giugno 2010 at 23:01

#3Appunto confermate la vostra totale ignoranza. Hugo Salinas Price, citato dallo Zibordi, si dedica da 15 anni a cercare di monetizar la plata, cioè monetizzare l'argento.Non sapete proprio quale sia la differenza fra valuta e moneta.Hugo Salinas Price è un adepto del prof Antal Fekete, presidente della Gold University, notissimo economista di scuola austriaca…………….come al solito non distinguete un punto nero dalla pagina bianca……

utente anonimo
Scritto il 26 Giugno 2010 at 23:04

A propositohttp://www.plata.com.mx/mplata/articulos/articles.aspPotete cominciare a leggere il sito di Huga Salinas Price: non è mai troppo tardi per imparare.Stolti!

utente anonimo
Scritto il 27 Giugno 2010 at 00:50

@8Si , va' bene anche la scuola del il folletto.Non vantarti tanto e non fare il galletto,potresti finire in pentola.Silvestro

utente anonimo
Scritto il 27 Giugno 2010 at 11:05

Ma cosa cavolo c'azzecca il Folletto e la storia della pentola e del galletto?Secondo me finite tutti in un bel pentolone

Scritto il 27 Giugno 2010 at 12:41

Anonimo #7 #8 #10 visto che probabilmente sei una persona dotata di intelligenza e sicuramente conoscenze a 360° dovresti "arrivarci" e capire che tutto è RELATIVO.Certamente sarai un esperto di valuta e moneta e probabilmente ci "vivi" con questo lavoro……………..ma sicuramente non saprai niente di immobiliare e di tecnica/tecnologia/ricerca scientifica, se Vuoi imparare qualcosa sull'immobiliare incomincia con comprarti una carriola, un cazzuolo e una betoniera e impara ad usarli e forse dopo "comprenderai", pensa che sono molti anni che mi stò sganasciando dalle risate leggento gli avvenimenti del settore, le cartolizzazioni i subprime ecc ecc.SD

utente anonimo
Scritto il 27 Giugno 2010 at 13:28

Ma questo SD crede di essere un muratore?Sono sicuro di montare un solaio, gettarlo e vibrarlo in metà del tempo che ci impiega.Mi fai una sega come muratoreSe è così scarso in economia, lo è anche nel lavoro.

Scritto il 27 Giugno 2010 at 14:23

L' unica cosa certa e' che a far saltare la parita' aurea nel 1971 fu il presidente US Richard Nixon…il modivo era l' enorme debito accumulato per via della guerra del Vietnam…ieri come oggi sono sempre le guerre a creare i precedenti per la miseria, e non il contrario come da sempre vi vogliono far credere !SalutiMassimo

Scritto il 27 Giugno 2010 at 15:05

Anonimo #12 vuoi giocare ????Ok dimmi il luogo e l'ora per gettare il solaio e vediamo quello che sai fare.Altrimenti l'organizzo io il lavoro reale a casa mia, limitandomi a una carriola un cazzuolo e una betoniera (che già sarebbe troppo per una "sfida") visto che in questo momento ho proprio bisogno di costruire un muro. Io non speco ne tempo ne denaro per niente.SD

Scritto il 27 Giugno 2010 at 16:21

Eddai SD…non te la prendere, se non si firma nemmeno lui sara' sicuro di quallo che dice !

Scritto il 27 Giugno 2010 at 20:52

Certamente che non me la prendo europa.aperta #15, se la persona che posta preferisce restare anonima avrà sicuramente i suoi motivi.Inoltre il modo in cui questo anonimo "so tutto io" ha di presentarsi nel blog conferma semplicemente una mia personale opinione su una parte dell' Homo Sapiens Sapiens e sono proprio contento che esista………Anonimo grazie di esistere hehehehe.Un salutoSD

utente anonimo
Scritto il 27 Giugno 2010 at 23:31

"Finito il carbone e il petrolio, la creatività umana sarà in grado di produrre un'alternativa, perchè la Creazione non è solo il frutto di qualche Black Hole come credono gli scienziati illuminati, ma un disegno più grande la cui tela non conosciamo. Ma proseguiamo …."Non sono sicuro di avere capito bene questo paragrafo.

utente anonimo
Scritto il 27 Giugno 2010 at 23:39

#Super DifettosoPer gettare io porto l'autobetoniera……e ci metto molto meno tempo…..hp già vinto

Scritto il 28 Giugno 2010 at 07:51

#17Credo sia un riferimento alla "Provvidenza" di manzoniana memoria.Io che alla provvidenza non credo penso che"…esplosione demografica degli ultimi decenni mette a nudo che la terra è troppo piccola per una popolazione che è troppo grande." dissennata o meno che sia stata.Penso peraltro che la crescita della conoscenza (ancora limitatissima) e della tecnologia che l'uomo ha ottenuto grazie al petrolio che ha permesso di avere un enorme surplus di energia da destinare alla ricerca ed allo sviluppo potrebbe permetterci di trovare sostituti energetici rinnovabili ma in ogni caso il pianeta non è in grado di ospitare in modo confortevole ( uso appositamente questo aggettivo in modo provocatorio) un numero arbitrariamente grande di esseri viventi.Parlo di esseri viventi e non specificatamente di uomini perchè il problema è sempre dello stasso tipo, quando il rapporto tra le risorse di un ecosistema e gli esseri viventi diventa sfavorevole il numero degli esseri viventi si riduce.

Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:06

dell’economia nella quale nuotiamo, volenti o nolenti, serve capire qualcosa, no?[..] Francuccio Gesualdida qui …In America inneggiano alla spesa, al consumo, al sostegno della crescita, anche il GATTO e la VOLPE, Geithner e Summers, ci dicono che:Uauuuu coloro che hanno provocato questa crisi, oggi ci dicono che tutto ci&ograve [..]

Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:06

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Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:06

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Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:06

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Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:06

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Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:07

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Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:07

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Scritto il 30 Giugno 2010 at 00:07

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